Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Cefodizima

La cefodizima è un antibiotico appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione, caratterizzato da un ampio spettro d'azione e una notevole efficacia contro numerosi batteri Gram-positivi e Gram-negativi. In Italia, la cefodizima è disponibile in forma di polvere per soluzione iniettabile, utilizzata principalmente nel trattamento delle infezioni gravi.

La cefodizima agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica, essenziale per la sopravvivenza dei microrganismi. La sua azione si esplica attraverso il legame con specifiche proteine bersaglio chiamate penicillina-binding proteins (PBPs), che sono coinvolte nella formazione dei peptidoglicani, componenti fondamentali della parete cellulare. Il legame tra la cefodizima e le PBPs porta alla destabilizzazione della struttura della parete cellulare e alla morte del batterio.

Tra i principali batteri sensibili alla cefodizima vi sono Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus meticillino-sensibile (MSSA) e alcuni ceppi di Enterococcus faecalis. Per quanto riguarda i batteri Gram-negativi, la cefodizima mostra attività contro Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis ed altri microrganismi appartenenti alle famiglie Enterobacteriaceae ed Haemophilus.

In Italia, l'utilizzo della cefodizima è riservato al trattamento delle infezioni gravi, quali polmoniti, infezioni del tratto urinario complicate, sepsi e meningiti. La scelta di impiegare la cefodizima in queste situazioni cliniche è guidata dalla valutazione del profilo di sensibilità dei microrganismi coinvolti e dalla gravità dell'infezione.

La cefodizima viene somministrata per via endovenosa, generalmente sotto forma di infusione lenta della durata di 30 minuti. La posologia varia a seconda dell'età del paziente, della gravità dell'infezione e della funzionalità renale. Nei pazienti adulti con funzionalità renale normale, la dose abituale è di 1-2 grammi ogni 12 ore. Nei pazienti con compromissione renale, la dose deve essere adeguata in base alla clearance della creatinina.

Come per tutti gli antibiotici, anche nel caso della cefodizima è fondamentale rispettare il corretto schema posologico e la durata del trattamento prescritti dal medico per garantire l'eradicazione completa dei batteri responsabili dell'infezione e prevenire lo sviluppo di resistenze.

La cefodizima è generalmente ben tollerata dai pazienti. Tuttavia, come per altre cefalosporine, possono verificarsi effetti collaterali quali reazioni allergiche (orticaria, prurito), disturbi gastrointestinali (nausea, vomito) e alterazioni delle transaminasi epatiche. In rari casi sono stati segnalati effetti collaterali più gravi come colite pseudomembranosa, insufficienza renale acuta e reazioni di ipersensibilità gravi (anafilassi).

In conclusione, la cefodizima è un antibiotico di terza generazione con un ampio spettro d'azione, utilizzato nel trattamento delle infezioni gravi causate da batteri sensibili. La sua efficacia e il suo profilo di sicurezza ne fanno un'opzione terapeutica importante per il controllo delle infezioni ospedaliere e comunitarie in Italia. Tuttavia, è fondamentale rispettare le indicazioni del medico e utilizzare la cefodizima solo quando strettamente necessario per limitare lo sviluppo di resistenze batteriche.

Farmaci contenenti principio attivo Cefodizima