La carbetocina è un principio attivo utilizzato principalmente nel campo della ginecologia e ostetricia. Si tratta di un analogo sintetico dell'ossitocina, un ormone prodotto naturalmente dall'ipofisi posteriore, che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione delle contrazioni uterine durante il parto e nella stimolazione della secrezione di latte materno.
La carbetocina è stata sviluppata per migliorare l'efficacia dell'ossitocina e ridurre gli effetti collaterali associati al suo uso prolungato. Rispetto all'ossitocina, la carbetocina presenta una maggiore durata d'azione e una minore incidenza di effetti indesiderati come ipotensione arteriosa e tachicardia.
In Italia, la carbetocina è disponibile in forma di soluzione iniettabile per uso intramuscolare o endovenoso. Viene impiegata principalmente per prevenire e trattare l'emorragia post-partum (EPP), una complicanza potenzialmente fatale che si verifica quando l'utero non si contrae adeguatamente dopo il parto, provocando sanguinamento eccessivo.
L'EPP rappresenta una delle principali cause di mortalità materna a livello globale. In Italia, sebbene la mortalità materna sia relativamente bassa rispetto ad altri paesi (circa 4 decessi ogni 100.000 nati vivi), l'EPP rimane comunque una preoccupazione per i professionisti sanitari coinvolti nella cura delle donne durante il parto.
La carbetocina agisce legandosi ai recettori dell'ossitocina presenti sul muscolo liscio dell'utero, inducendo così contrazioni uterine coordinate e ritmiche. Questo effetto favorisce la compressione dei vasi sanguigni all'interno dell'utero, riducendo il sanguinamento e prevenendo l'EPP.
La carbetocina viene somministrata in un'unica dose immediatamente dopo la nascita del neonato, solitamente per via endovenosa. La dose raccomandata è di 100 microgrammi, diluita in soluzione fisiologica e somministrata lentamente nell'arco di un minuto. In alternativa, può essere somministrata per via intramuscolare alla stessa dose.
L'uso della carbetocina è generalmente sicuro e ben tollerato dalla maggior parte delle pazienti. Tuttavia, come con qualsiasi farmaco, possono verificarsi effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso della carbetocina includono nausea, vomito, ipotensione arteriosa e tachicardia. Questi sintomi sono generalmente lievi e transitori.
Esistono alcune controindicazioni all'uso della carbetocina. Il farmaco non deve essere somministrato a donne con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, la carbetocina è controindicata in caso di gravidanza extrauterina o di parto pretermine (prima delle 37 settimane di gestazione).
Prima di somministrare la carbetocina, il medico deve valutare attentamente i potenziali benefici e rischi per la paziente. In particolare, è importante considerare le condizioni mediche preesistenti della donna, come malattie cardiovascolari, renali o epatiche, che potrebbero aumentare il rischio di complicazioni associate all'uso del farmaco.
In conclusione, la carbetocina è un principio attivo efficace e sicuro per la prevenzione e il trattamento dell'emorragia post-partum. Grazie alla sua maggiore durata d'azione e al minor rischio di effetti collaterali rispetto all'ossitocina, rappresenta una valida opzione terapeutica per i professionisti sanitari coinvolti nella cura delle donne durante il parto. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i potenziali benefici e rischi del farmaco prima della somministrazione, tenendo conto delle condizioni mediche individuali della paziente.