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Farmaci contenenti principio attivo Brexpiprazolo ()

Il brexpiprazolo è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antipsicotici atipici, noto anche come seconda generazione di antipsicotici. È stato sviluppato per il trattamento della schizofrenia e del disturbo depressivo maggiore (DDM) in associazione con altri farmaci antidepressivi. In Italia, il brexpiprazolo è commercializzato con il nome di Rexulti.

Il brexpiprazolo agisce sul sistema nervoso centrale (SNC) modulando l'attività di alcuni neurotrasmettitori, in particolare la dopamina e la serotonina. La sua azione si basa sulla capacità di legarsi a diversi recettori presenti nel cervello, tra cui i recettori dopaminergici D2 e i recettori serotoninergici 5-HT1A e 5-HT2A. Il farmaco presenta una maggiore selettività per questi ultimi rispetto ad altri antipsicotici atipici.

Il meccanismo d'azione del brexpiprazolo è caratterizzato dalla sua proprietà di agonista parziale sui recettori D2 e 5-HT1A, mentre antagonista sui recettori 5-HT2A. Questo profilo farmacologico gli conferisce un'efficacia terapeutica nel controllo dei sintomi positivi e negativi della schizofrenia, oltre che nella gestione del DDM.

In Italia, la prevalenza della schizofrenia si stima intorno all'1% della popolazione adulta, mentre quella del DDM raggiunge circa il 7%. Pertanto, l'introduzione del brexpiprazolo nel panorama terapeutico italiano rappresenta un'opzione importante per il trattamento di queste patologie.

La somministrazione del brexpiprazolo avviene per via orale, in compresse da 1, 2, 3 o 4 mg. La posologia varia in base alla patologia da trattare e alle condizioni del paziente. Nel caso della schizofrenia, la dose iniziale raccomandata è di 1 mg al giorno, con incrementi giornalieri fino a raggiungere la dose terapeutica ottimale di 2-4 mg al giorno. Per il DDM, la dose iniziale è di 0,5-1 mg al giorno, con incrementi settimanali fino a raggiungere la dose terapeutica ottimale di 2-3 mg al giorno.

Il brexpiprazolo presenta un profilo di sicurezza simile ad altri antipsicotici atipici. Gli effetti collaterali più comuni includono aumento di peso, sonnolenza e cefalea. Tuttavia, rispetto ad altri farmaci della stessa classe, il brexpiprazolo sembra essere associato a un minor rischio di effetti extrapiramidali (movimenti involontari) e iperprolattinemia (aumento dei livelli ematici dell'ormone prolattina).

Nonostante i benefici terapeutici del brexpiprazolo siano stati dimostrati in diversi studi clinici randomizzati e controllati con placebo, è importante considerare che l'efficacia e la tollerabilità del farmaco possono variare tra i pazienti. Pertanto, è fondamentale un'attenta valutazione del rapporto rischio-beneficio e un monitoraggio regolare delle condizioni del paziente durante il trattamento.

Il brexpiprazolo è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con storia di convulsioni, diabete mellito, dislipidemia, malattie cardiovascolari o cerebrovascolari e in coloro che assumono altri farmaci che possono interagire con il brexpiprazolo.

In conclusione, il brexpiprazolo rappresenta una valida opzione terapeutica per la gestione della schizofrenia e del disturbo depressivo maggiore in Italia. Il suo profilo farmacologico differenziato lo rende una scelta interessante per i pazienti che non rispondono adeguatamente ad altri antipsicotici atipici o che presentano effetti collaterali significativi con questi farmaci. Tuttavia, è essenziale un approccio individualizzato nella prescrizione e nel monitoraggio del trattamento per garantire l'efficacia e la sicurezza del brexpiprazolo nel contesto clinico.

Farmaci contenenti principio attivo Brexpiprazolo ()