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Farmaci contenenti principio attivo Antitrombina III ()

L'antitrombina III (ATIII) è una proteina plasmatica che svolge un ruolo cruciale nella regolazione della coagulazione del sangue. Essa agisce come inibitore naturale delle serinproteasi coinvolte nel processo di coagulazione, in particolare la trombina e il fattore Xa. In questo modo, l'antitrombina III previene la formazione eccessiva di coaguli all'interno dei vasi sanguigni, contribuendo a mantenere un equilibrio tra la coagulazione e l'anticoagulazione.

La carenza congenita o acquisita di antitrombina III può portare a un aumentato rischio di tromboembolia venosa (TEV), una condizione patologica caratterizzata dalla formazione di coaguli all'interno delle vene profonde degli arti inferiori, che possono staccarsi e migrare verso i polmoni causando embolia polmonare. In Italia, si stima che ogni anno si verifichino circa 100.000 casi di TEV, con una prevalenza complessiva stimata tra lo 0,1% e lo 0,2% della popolazione generale.

Il deficit ereditario di antitrombina III è una condizione genetica rara causata da mutazioni nel gene SERPINC1, responsabile della sintesi dell'antitrombina III. La prevalenza del deficit ereditario di antitrombina III varia tra le diverse popolazioni ed è stimata intorno allo 0,02% nella popolazione italiana. I pazienti affetti da questa condizione presentano un rischio significativamente aumentato di sviluppare TEV, soprattutto in situazioni di stress fisico o emotivo, interventi chirurgici, traumi o durante la gravidanza.

La diagnosi del deficit di antitrombina III si basa sulla misurazione dei livelli plasmatici dell'antitrombina III mediante test di laboratorio. Valori inferiori al 70-80% del normale indicano una carenza di antitrombina III e possono suggerire la presenza di un deficit ereditario o acquisito. La diagnosi differenziale tra le due forme può essere effettuata attraverso l'analisi genetica per identificare eventuali mutazioni nel gene SERPINC1.

Il trattamento del deficit di antitrombina III prevede principalmente la somministrazione di farmaci anticoagulanti per ridurre il rischio di TEV. Nei pazienti con deficit ereditario, il trattamento può essere iniziato precocemente e continuato a lungo termine per prevenire episodi trombotici ricorrenti. Nei pazienti con carenza acquisita, il trattamento è spesso temporaneo e mira a correggere la causa sottostante della carenza (ad esempio, insufficienza epatica o sindrome nefrosica).

In alcuni casi, può essere necessaria la somministrazione di concentrati plasmatici contenenti antitrombina III purificata per aumentare rapidamente i livelli dell'inibitore e prevenire eventi tromboembolici acuti. Questa terapia sostitutiva è particolarmente indicata nei pazienti con deficit ereditario di antitrombina III che presentano episodi trombotici acuti o che devono sottoporsi a interventi chirurgici ad alto rischio.

La ricerca sul deficit di antitrombina III è attualmente focalizzata sulla comprensione dei meccanismi molecolari alla base della patologia e sullo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. In particolare, studi recenti hanno dimostrato l'importanza delle interazioni tra l'antitrombina III e gli glicosaminoglicani eparinici nella regolazione dell'attività inibitoria dell'antitrombina III. Queste scoperte potrebbero aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di modulare l'attività dell'antitrombina III e ridurre il rischio trombotico nei pazienti affetti da deficit ereditario o acquisito.

In conclusione, l'antitrombina III è un componente fondamentale del sistema anticoagulante naturale del nostro organismo. La sua carenza, sia congenita che acquisita, può portare a un aumentato rischio di TEV, una condizione potenzialmente letale se non diagnosticata e trattata tempestivamente. La conoscenza dei meccanismi molecolari alla base del deficit di antitrombina III e lo sviluppo di nuove terapie mirate rappresentano sfide importanti per la medicina moderna al fine di migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia rara.

Farmaci contenenti principio attivo Antitrombina III ()