I farmaci ipocolesterolemizzanti e ipotrigliceridemizzanti rappresentano una classe di farmaci che ha lo scopo di ridurre i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue. Questi composti sono fondamentali per il mantenimento della salute cardiovascolare, in quanto un'elevata concentrazione di lipidi nel sangue può portare a diverse patologie, tra cui l'aterosclerosi, l'infarto miocardico e l'ictus cerebrale.
In Italia, le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte e disabilità. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2019 le malattie cardiovascolari hanno causato oltre 200.000 decessi in Italia, pari al 36% del totale dei decessi registrati nello stesso anno.
Tra i diversi tipi di farmaci ipocolesterolemizzanti ed ipotrigliceridemizzanti disponibili sul mercato italiano, si possono distinguere alcune classi principali:
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Statine: Le statine sono la classe più conosciuta e utilizzata di farmaci ipocolesterolemizzanti. Agiscono inibendo l'enzima HMG-CoA reduttasi, responsabile della sintesi del colesterolo endogeno nel fegato. In questo modo, si riduce la produzione di colesterolo e si aumenta l'eliminazione del colesterolo LDL ("cattivo") dal sangue attraverso il fegato.
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Fibrati: I fibrati sono una classe di farmaci che agiscono principalmente sui trigliceridi, riducendone i livelli nel sangue. Il loro meccanismo d'azione è legato all'attivazione del recettore PPAR-alfa, che stimola la degradazione dei trigliceridi e l'aumento del colesterolo HDL ("buono"). I fibrati sono spesso utilizzati in associazione con le statine per ottenere un controllo ottimale dei livelli di lipidi nel sangue.
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Ezetimibe: L'ezetimibe è un farmaco che agisce inibendo l'assorbimento del colesterolo a livello intestinale. In questo modo, si riduce la quantità di colesterolo che entra nel circolo sanguigno e si favorisce l'eliminazione del colesterolo LDL attraverso il fegato. L'ezetimibe può essere utilizzato da solo o in combinazione con le statine per migliorare il controllo dei livelli di colesterolo.
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Acido nicotinico (niacina): L'acido nicotinico è una vitamina del gruppo B che, a dosi elevate, ha dimostrato di avere effetti ipocolesterolemizzanti ed ipotrigliceridemizzanti. Il suo meccanismo d'azione non è ancora completamente chiarito, ma sembra agire riducendo la produzione di VLDL (lipoproteine a bassissima densità) nel fegato e aumentando l'escrezione dei trigliceridi nelle urine.
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Inibitori della PCSK9: Questa classe di farmaci rappresenta una delle più recenti novità nel campo degli ipocolesterolemizzanti. Gli inibitori della PCSK9 agiscono legandosi e inibendo la proteina PCSK9, responsabile della degradazione dei recettori del colesterolo LDL sulle cellule epatiche. In questo modo, si aumenta il numero di recettori disponibili per l'eliminazione del colesterolo LDL dal sangue.
La scelta del farmaco ipocolesterolemizzante ed ipotrigliceridemizzante più adatto dipende dalle caratteristiche individuali del paziente, dai livelli di lipidi nel sangue e dalla presenza di eventuali fattori di rischio cardiovascolare. È importante sottolineare che l'utilizzo di questi farmaci deve essere sempre accompagnato da un adeguato stile di vita, che preveda una dieta equilibrata e povera di grassi saturi, attività fisica regolare e il controllo dei fattori di rischio cardiovascolare, come il fumo e l'ipertensione arteriosa.