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Farmaci contenenti principio attivo abiraterone acetato ()

L'abiraterone acetato è un principio attivo utilizzato nel trattamento del cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). Questa sostanza agisce inibendo la produzione di androgeni, gli ormoni sessuali maschili che stimolano la crescita delle cellule tumorali prostatiche. In Italia, il farmaco è commercializzato con il nome di Zytiga® ed è disponibile in compresse da 250 mg e 500 mg.

Il cancro alla prostata rappresenta una delle neoplasie più comuni tra gli uomini italiani. Secondo l'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), nel 2020 sono stati diagnosticati circa 36.800 nuovi casi di tumore alla prostata, pari al 19% di tutte le neoplasie maschili. Di questi, una percentuale variabile tra il 10% e il 20% può evolvere in una forma metastatica resistente alla castrazione.

L'abiraterone acetato viene impiegato in associazione con la prednisone o prednisolone, due corticosteroidi che riducono alcuni degli effetti collaterali legati all'inibizione della produzione di androgeni. Il trattamento con abiraterone acetato e prednisone/prednisolone si rivela particolarmente efficace nei pazienti che hanno già ricevuto terapie a base di docetaxel, un chemioterapico comunemente utilizzato nella terapia del cancro alla prostata avanzato.

Il meccanismo d'azione dell'abiraterone acetato consiste nell'inibizione selettiva dell'enzima CYP17, coinvolto nella biosintesi degli androgeni. La sua azione si esplica sia a livello testicolare che surrenalico e tumorale, bloccando la produzione di testosterone e diidrotestosterone (DHT), due ormoni fondamentali per la crescita delle cellule prostatiche.

Il trattamento con abiraterone acetato ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la sopravvivenza globale (OS) nei pazienti affetti da mCRPC. In uno studio clinico condotto su 1.195 pazienti, l'abiraterone acetato ha ridotto del 35% il rischio di progressione della malattia e del 25% il rischio di morte rispetto al placebo.

Tuttavia, come per ogni farmaco, l'abiraterone acetato può causare effetti collaterali. I più comuni sono ipertensione, ipokaliemia (bassi livelli di potassio nel sangue), edema periferico (gonfiore delle gambe), astenia (stanchezza), nausea e disturbi epatici. Per monitorare questi effetti indesiderati, è importante che i pazienti sottoposti a terapia con abiraterone acetato effettuino regolari controlli medici e analisi del sangue.

L'abiraterone acetato è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco. Inoltre, non deve essere assunto da donne in gravidanza o in allattamento, né da pazienti con grave insufficienza epatica.

La posologia dell'abiraterone acetato varia in base alle caratteristiche del paziente e alla presenza di eventuali comorbilità. In genere, la dose raccomandata è di 1.000 mg al giorno (quattro compresse da 250 mg o due compresse da 500 mg), assunte per via orale in un'unica somministrazione, almeno due ore dopo il pasto e almeno un'ora prima del successivo pasto. La terapia con abiraterone acetato deve essere sempre accompagnata dall'assunzione di prednisone o prednisolone alla dose di 5 mg due volte al giorno.

In conclusione, l'abiraterone acetato rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione. Grazie al suo meccanismo d'azione innovativo e all'associazione con corticosteroidi, questo farmaco ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa forma aggressiva di tumore prostatico.

Farmaci contenenti principio attivo abiraterone acetato ()