Riassunto delle caratteristiche del prodotto - EUKETOS
1. denominazione del medicinale
EUKETOS 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni capsula rigida contiene:
Principio attivo : ketoprofene 200 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.
3. forma farmaceutica
Capsule rigide a rilascio prolungato.
4. informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Artrite reumatoide, spondilite anchilosante, gotta acuta, osteoartrosi a varia localizzazione, sciatalgie, radicoliti, mialgie, borsiti, tendiniti, tenosinoviti, sinoviti, capsuliti, contusioni, distorsioni, lussazioni, strappi muscolari, flebiti, tromboflebiti superficiali, linfangiti, affezioni flogistiche dolorose in odontoiatria, otorinolaringoiatria, urologia e pneumologia.
4.2. posologia e modo di somministrazione
1 capsula di EUKETOS da 200 mg al giorno.
La dose massima giornaliera è 200 mg.
Il rapporto rischio e beneficio deve essere attentamente considerato prima di iniziare il trattamento con la dose giornaliera di 200 mg, e dosi più alte non sono raccomandate.
La posologia deve essere adattata in base alla severità della sintomatologia. Si consiglia di assumere la capsula con un po’ d’acqua durante il pasto.
Nel trattamento di pazienti anziani e di pazienti con insufficienza renale la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedi sezione 4.4).
4.3. controindicazioni
Il ketoprofene è controindicato nei pazienti con anamnesi di reazioni da ipersensibilità come broncospasmo, attacchi di asma, rinite, orticaria o altre reazioni allergiche a ketoprofene, ASA e altri FANS.
Reazioni anafilattiche gravi, raramente mortali, sono state osservate in questi pazienti (si veda Sezione 4.8)
L'uso del ketoprofene è controindicato nei pazienti con ipersensibilità a qualsiasi eccipiente del farmaco. È controindicato anche nel corso del terzo trimestre di gravidanza.
Il ketoprofene è controindicato nei seguenti casi:
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
insufficienza cardiaca grave;
emorragia/ulcera peptica ricorrente attiva o pregressa (due o più episodi accertati di ulcera o sanguinamento );
anamnesi di perforazione o sanguinamento gastrointestinale, legati a precedenti terapie con FANS;
diatesi emorragica;
insufficienza epatica grave;
insufficienza renale grave.
Ulcera peptica attiva, o precedenti anamnestici di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione.
Il ketoprofene è inoltre generalmente controindicato in gravidanza, durante l’allattamento ed in età pediatrica (vedi sezione 4.6).
Esiste la possibilità di ipersensibilità crociata con acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei; pertanto il ketoprofene non deve essere somministrato ai pazienti nei quali acido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei abbiano provocato sintomi di asma, rinite, orticaria.
4.4. avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
L’uso concomitante di EUKETOS con altri FANS deve essere evitato, inclusi gli inibitori selettivi delle cicloossigenasi-2.
Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l’uso della più bassa dose efficace per la più breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi.
Anziani: I pazienti anziani hanno una frequenza aumentata di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedi sezione 4.2).
Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali
Alcune evidenze epidemiologiche suggeriscono, che ketoprofene può essere associato a un elevato rischio di grave tossicità gastrointestinale rispetto ad altri FANS, soprattutto ad alte dosi (vedi anche sezione 4.2 e 4.3).
Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedi sezione 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione è più alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la più bassa dose disponibile. L’uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedi sotto e sezione 4.5).
Pazienti con storia di tossicità gastrointestinale, in particolare gli anziani, devono riferire qualsiasi sintomo addominale (sopratutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l’aspirina (vedi sezione 4.5).
Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono EUKETOS il trattamento deve essere sospeso.
I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) perche tali condizioni possono essere esacerbate (vedi sezione 4.8 – effetti indesiderati).
In caso di sanguinamento o ulcera gastrointestinale, sospendere il trattamento con ketoprofene.
Reazioni cutanee gravi, alcune mortali, come dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica associate all'uso dei FANS sono state riportate molto raramente (si veda Sezione 4.8). I pazienti sembrano avere un maggiore rischio di sviluppare queste reazioni nella fase iniziale del trattamento, con insorgenza delle reazioni nella maggior parte dei casi entro il primo mese.
Interrompere l'assunzione di ketoprofene alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni delle mucose o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.
Diversi studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'utilizzo di alcuni FANS (soprattutto a dosi elevate e in trattamenti di lunga durata) può essere associato a un maggiore rischio di eventi tromboembolici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non vi sono dati sufficienti per escludere che anche il ketoprofene sia associato a questi rischi.
Pazienti con ulcera peptica attiva o pregressa.
All'inizio del trattamento, la funzionalità renale deve essere attentamente monito rata nei pazienti con insufficienza cardiaca, cirrosi e nefrosi, nei soggetti in terapia diuretica o affetti da insufficienza renale cronica, soprattutto se anziani. In questi pazienti, la somministrazione di ketoprofene può indurre una riduzione del flusso ematico renale causata dall'inibizione delle prostaglandine e determinare uno scompenso renale.
Si consiglia di prestare cautela nei pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata in quanto sono stati riportati casi di ritenzione di liquidi ed edema associati alla terapia con FANS.
Come gli altri FANS, in caso di malattia infettiva, le proprietà antinfiammatorie, analgesiche e antipiretiche del ketoprofene possono mascherare i sintomi comuni della progressione dell'infezione, come la febbre.
Nei pazienti con anomalie nei test di funzionalità epatica o con anamnesi di malattia epatica, i livelli della transaminasi devono essere controllati periodicamente, soprattutto in caso di trattamento a lungo termine.
Con l'uso di ketoprofene, sono stati riferiti rari casi di ittero ed epatite.
L'uso dei FANS può ridurre la fertilità e non è consigliato nelle donne che cercano una gravidanza. Nelle donne che hanno difficoltà a concepire o che vengono sottoposte ad accertamenti per infertilità, si deve considerare la sospensione del trattamento.
I pazienti che presentano asma associata a rinite cronica, sinusite cronica e/o poliposi nasale sono maggiormente esposti al rischio di allergia all'acido acetilsalicilico e/o ai FANS rispetto al resto della popolazione. La somministrazione di questo farmaco può contribuire a scatenare
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
crisi asmatiche o broncospasmi, soprattutto nei soggetti allergici all'acido acetilsalicilico o ai FANS (si veda Sezione 4.3).
Come con tutti i FANS, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con ketoprofene soltanto dopo attenta valutazione; analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo).
In caso di disturbi della vista, come visione offuscata, è necessario interrompere il trattamento.
4.5. interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione.
Associazioni con altri farmaci non raccomandate
Altri FANS (compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi 2) e salicilati ad alte dosi: Aumento del rischio di sanguinamento e ulcera gastrointestinale.
Anticoagulanti: i FANS possono amplificare gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin (vedi sezione 4.4).
Agenti anti-aggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale (vedi sezione 4.4).
Se la cosomministrazione è inevitabile, i pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio.
Litio:
Rischio di aumento dei livelli plasmatici di litio, a volte fino ai livelli di tossicità per via della riduzione dell'escrezione renale di litio. Se necessario, i livelli plasmatici di litio devono essere attentamente monitorati e il dosaggio di litio deve essere adattato nel corso e in seguito al trattamento con FANS.
Metotrexato in dosi superiori a 15 mg/settimana:
Aumento del rischio di tossicità ematologica al metotrexato, soprattutto se somministrato a dosi elevate (> 15 mg/settimana), probabilmente legato allo spiazzamento del metotrexato dal suo legame alle proteine e diminuzione della c1earance renale.
Associazioni con altri farmaci che richiedono precauzioni per l'uso
Diuretici:
I pazienti particolarmente disidratati che assumono farmaci diuretici sono maggiormente a rischio di sviluppare insufficienza renale secondaria alla riduzione del flusso ematico renale causata dall'inibizione delle prostaglandine. Tali pazienti devono essere reidratati prima di iniziare la cosomministrazione e, in seguito, è necessario monitorare strettamente la funzionalità renale (si veda Sezione 4.4).
ACE-inibitori e antagonisti dell'angiotensina II:
Nei pazienti con compromissione della funzionalità renale (ad es. pazienti disidratati e pazienti anziani) la cosomministrazione di un ACE-inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II in grado di inibire la ciclo-ossigenasi può comportare un ulteriore deterioramento di tale funzionalità, causando potenzialmente, anche insufficienza renale acuta.
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Metotrexato in dosi inferiori a 15 mg/settimana:
Nel corso delle prime settimane di trattamento combinato, è necessario valutare settimanalmente l'esame emocromocitometrico completo. In caso di qualsiasi alterazione della funzionalità renale o se il paziente è anziano, il monitoraggio deve avere una frequenza maggiore.
Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione gastrointestinale o sanguinamento (vedi sezione 4.4).
Pentossifillina:
Aumento del rischio di sanguinamento. Controlli clinici più frequenti e monitoraggio del tempo di sanguinamento.
Associazioni con altri farmaci da prendere in considerazione
Farmaci antipertensivi (beta-bloccanti, ACE-inibitori, diuretici):
Rischio di riduzione della potenza antipertensiva (i FANS inibiscono le prostaglandine vasodilatatrici).
Farmaci trombolitici:
Aumento del rischio di sanguinamento.
Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI):
Aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (si veda Sezione 4.4).
Probenecid:
La cosomministrazione di probenecid può ridurre marcatamente la clearance plasmatica del ketoprofene.
4.6. Gravidanza ed allattamento.
Gravidanza
L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può avere delle sequele sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrionale/fetale. I dati degli studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'utilizzo di inibitori della sintesi delle prostaglandine durante la gravidanza iniziale. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari è aumentato da meno dell'l% a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti in base al dosaggio e alla durata della terapia. In studi sull'animale, si è osservato che la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine incrementa la perdita di pre e post-impianto e di mortalità embrionale-fetale. Inoltre, si è osservato un aumento dell'incidenza di diverse malformazioni, comprese quelle cardiovascolari, negli animali a cui sono stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organo genetico. Il ketoprofene non deve essere somministrato durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, salvo strettamente necessario. Se il ketoprofene deve essere assunto da una donna che cerca una gravidanza o nel corso del primo e del secondo trimestre di gestazione, il dosaggio e la durata del trattamento devono essere ridotti al minimo.
Nel corso del terzo mese di gravidanza, la somministrazione di inibitori della sintesi delle prostaglandine può esporre il feto a:
– tossicità cardiopolmonare (chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare ); – disfunzione renale che può progredire fino a insufficienza renale con oligoidramnios.
Al termine della gravidanza, può esporre la madre e il bambino a:
– un possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante anche a dosi molto basse;
– un'inibizione delle contrazioni uterine con ritardo o prolungamento del travaglio.
Di conseguenza, il ketoprofene è controindicato anche nel corso del terzo trimestre di gravidanza.
Allattamento
Non vi sono informazioni disponibili sull'escrezione di ketoprofene nel latte umano. Il ketoprofene non è raccomandato durante l'allattamento.
4.7. Effetti sulla capacita' di guidare e di usare macchinari
Se in seguito alla somministrazione di ketoprofene dovessero insorgere sonnolenza, vertigini o convulsioni, il paziente dovrebbe evitare di guidare o di svolgere attività che richiedano particolare vigilanza.
4.8. effetti indesiderati
Classificazione della frequenza degli eventi:
molto comuni (1/10); comuni (da 1/100 a ≤1/10); non comuni (da 1/1.000 a ≤1/100); rari (da 1/10.000 a ≤1/1.000); molto rari (≤1/10.000), non noti (non possono essere stimati in base ai dati disponibili).
Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con l'uso di ketoprofene negli adulti:
Disturbi ematici e del sistema linfatico
– rari: anemia emorragica
– non noti: agranulocitosi, trombocitopenia, insufficienza midollare
Disturbi del sistema immunitario
– non noti: reazioni anafilattiche (compreso shock)
Disturbi psichiatrici
– non noti: alterazioni dell'umore
Disturbi del sistema nervoso
– non comuni: cefalea, vertigini, sonnolenza
– rari: parestesia
– non noti: convulsioni, disgeusia
Disturbi oculari
– rari: visione offuscata (si veda Sezione 4.4)
Disturbi dell'orecchio e del labirinto
– rari: tinnito
Disturbi cardiaci
– non noti: insufficienza cardiaca
Disturbi vascolari
– non noti: ipertensione, vasodilatazione
Disturbi respiratori, toracici e mediastinici
– rari: asma
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
– non noti: broncospasmo (soprattutto nei pazienti con ipersensibilità accertata all'acido acetilsalicilico e ad altri FANS), rinite
Disturbi gastrointestinali
– comuni: dispepsia, nausea, dolore addominale, vomito
– non comuni: stipsi, diarrea, flatulenza, gastrite
– rari: stomatite, ulcera peptica
– non noti: esacerbazione di colite e malattia di Crohn, emorragia e perforazione gastrointestinale
Disturbi epatobiliari
– rari: epatite, aumento delle transaminasi, livelli di bilirubina sierica elevati dovuti a disturbi epatici
Disturbi cutanei e sottocutanei
– non comuni: rash, prurito
– non noti: reazioni da fotosensibilità, alopecia, orticaria, angioedema, eruzioni bollose tra cui sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica
Disturbi renali e urinari
– non noti: insufficienza renale acuta, nefrite tubulo-interstiziale, sindrome nefritica, anomalie nei test di funzionalità renale
Disturbi generici e a livello della sede di somministrazione
– non comuni: edema
Esami
– rari: aumento di peso corporeo
Diversi studi clinici e i dati epidemiologici suggeriscono che l'utilizzo di alcuni FANS (soprattutto a dosi elevate e in trattamenti a lungo termine) può essere associato a un maggiore rischio di eventi tromboembolici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus) (si veda Sezione 4.4).
Disturbi generici e a livello della sede di somministrazione
– non noti: spossatezza
Apparato Gastrointestinale: gli eventi avversi più comunemente osservati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedi sezione 4.4). Dopo somministrazione di EUKETOS sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedi sezione 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti.
4.9. sovradosaggio
Sono stati riportati casi di sovradosaggio con dosi superiori a 2,5 g di ketoprofene. Nella maggior parte dei casi, i sintomi osservati sono stati innocui e limitati a letargia, sonnolenza, nausea, vomito e dolore epigastrico.
Non esistono antidoti specifici per il sovradosaggio da ketoprofene. In caso di sospetto sovradosaggio massiccio, si raccomanda la lavanda gastrica e si consiglia un trattamento
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
sintomatico di supporto per compensare la disidratazione, tenere sotto controllo l'escrezione urinaria e, se presente, correggere l'acidosi.
In caso di insufficienza renale, l'emodialisi può essere utile per eliminare il farmaco dall'organismo.
5. proprieta' farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Categoria farmaco terapeutica: farmaci antinfiammatori/antireumatici, non steroidei – derivati dell’acido propionico.
Codice ATC: M01AE03
Ketoprofene è un farmaco ad attività antinfiammatoria ed analgesica appartenente alla categoria farmacoterapeutica dei FANS.
L’attività antinfiammatoria è da porre in relazione a quattro ben documentati meccanismi d’azione: stabilizzazione della membrana lisosomiale; inibizione della sintesi delle prostaglandine; attività antibradichininica; attività antiaggregante piastrinica.
Studi di farmacologia condotti sugli animali ed in parte anche su volontari sani fanno ritenere che l’attività analgesica sia doppiamente articolata.
E’ infatti probabile che accanto alla ormai nota attività periferica mediata principalmente dall’effetto inibitorio sulla sintesi delle prostaglandine, ketoprofene esplichi la propria attività analgesica anche attraverso un meccanismo di tipo centrale non-oppioide in cui sono coinvolte strutture sovraspinali quali i recettori glutamato tipo NMDA inducenti la sensibilizzazione centrale in cui sono implicati diversi mediatori biochimici, quali la sostanza P, la 5-HT, oltre alle stesse prostaglandine presenti a livello del SNC.
Questo peculiare profilo analgesico spiegherebbe la rapidità dell’effetto antalgico del ketoprofene osservato in clinica in diverse condizioni dolorose acute, altrimenti non spiegabile con il solo meccanismo periferico fino ad oggi noto.
5.2. proprietà farmacocinetiche
Nell’uomo l’assorbimento di ketoprofene è molto elevato.
Dopo somministrazione orale singola di una capsula di Euketos 200 mg, l’AUC calcolata da 0 a 36 ore è di 35 µg/ml h e la concentrazione ematica massima, che viene raggiunta dopo circa 7 ore, è pari a 3,1 µg/ml con un t½ di circa 5 ore. Tali parametri non subiscono modificazioni significative in caso di somministrazione delle capsule dopo i pasti.
La somministrazione di una capsula di EUKETOS 200 mg al giorno determina, allo stato stazionario, concentrazioni ematiche comprese tra 0,75 e 3,1 µg/ml; l’AUC calcolata nell’arco delle 24 ore è di circa 36 µg/ml h.
Particolarmente interessante appare la farmacocinetica del ketoprofene nel liquido sinoviale; in questa sede infatti si raggiungono concentrazioni inferiori a quelle ematiche, ma di gran lunga più persistenti e questa caratteristica può spiegare l’effetto prolungato del farmaco sulla componente dolorosa articolare.
Il ketoprofene attraversa rapidamente la barriera ematoencefalica raggiungendo concentrazioni in equilibrio con quelle plasmatiche, già a 15 minuti dalla sua somministrazione per via intramuscolare alla dose di 100 mg.
A livello del fluido cerebrospinale è possibile raggiungere quote relativamente importanti di ketoprofene libero anche quando i livelli plasmatici di ketoprofene sono ancora al di sotto dei valori di picco.
L’eliminazione di ketoprofene avviene essenzialmente attraverso le urine (> 50% sotto forma di metaboliti) ed in minima parte attraverso le feci (1%).
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
5.3. dati preclinici di sicurezza
Le prove tossicologiche hanno dimostrato la bassa tossicità e l’alto indice terapeutico di ketoprofene. La DL50 nel ratto, per os, è di 165 mg/kg; nel topo, per varie vie di somministrazione, è compresa tra 365 e 662 mg/kg.
Dopo somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei, in femmine di ratto gravide, è stata osservata una restrizione del dotto arterioso fetale.
Non vi sono ulteriori informazioni su dati preclinici oltre a quelle già riportate in altre parti di questo Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (vedi sezione 4.6).
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti.
Microgranuli di saccarosio e amido di mais , povidone K30, ammonio metacrilato copolimero (Eudragit RS 100), talco.
Costituenti della capsula: gelatina, titanio biossido (E171).
6.2. Incompatibilita'
Non pertinente.
6.3. Periodo di validita'
3 anni a confezionamento integro.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura non superiore a 25°C e protetto dall’umidità.
6.5. natura e contenuto del contenitore
Blister accoppiato PVC/PVDC/alluminio
Astuccio contenente 28 capsule rigide da 200 mg
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna in particolare.
7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
LABORATORIO FARMACEUTICO C.T. S.r.l. – Strada Solaro n. 75/77 – SANREMO (IM)
8. numero dell'autorizzazione all'immissione in commercio
„200 mg capsule rigide a rilascio prolungato“ 28 capsule A.I.C. N. 034393 049
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE.
17/04/2001