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ESOMEPRAZOLO TILLOMED - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ESOMEPRAZOLO TILLOMED

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Esomeprazolo Tillomed 40 mg polvere per soluzione iniettabile o per infusione

COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Ogni flaconcino contiene 40 mg di esomeprazolo (come sale sodico).

1 ml di concentrato ricostituito contiene 8 mg.

Eccipienti con effetti noti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 40 mg, pertanto è essenzialmente “privo di sodio”.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

FORMA FARMACEUTICA

Polvere per soluzione iniettabile o per infusione

Massa porosa o polvere da bianca a quasi bianca.

INFORMAZIONI CLINICHE

1.1. indicazioni terapeutiche

Esomeprazolo Tillomed è indicato negli adulti per:

il trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile, come nei casi di:

– malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) nei pazienti con esofagite e/o sintomi gravi da reflusso

– guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)

– prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei nei pazienti a rischio

prevenzione delle recidive di sanguinamento in seguito a trattamento endoscopico per sanguinamento acuto da ulcere gastriche o duodenali.

Esomeprazolo Tillomed è indicato nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 1 e 18 anni per:

il trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile, come nei casi di:

– malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) nei pazienti con esofagite erosiva da reflusso e/o sintomi gravi da reflusso.

1.2. posologia e modo di somministrazione

Posologia

Adulti

Trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

I pazienti che non possono assumere farmaci per via orale possono essere trattati per via parenterale con 20–40 mg una volta al giorno.

I pazienti con esofagite da reflusso devono essere trattati con 40 mg una volta al giorno. I pazienti trattati in modo sintomatico per malattia da reflusso devono essere trattati con 20 mg una volta al giorno.

Per la guarigione delle ulcere gastriche associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei, la dose usuale è di 20 mg una volta al giorno. Per la prevenzione delle ulcere gastriche e duodenali associate alla terapia con farmaci antinfiammatori non steroidei, i pazienti a rischio devono essere trattati con 20 mg una volta al giorno.

Normalmente il trattamento endovenoso è di breve durata e il passaggio alla terapia orale deve avvenire il più presto possibile.

Prevenzione delle recidive di sanguinamento di ulcere gastriche e duodenali

Dopo la terapia endoscopica per sanguinamento acuto da ulcere gastriche o duodenali, somministrare 80 mg mediante infusione in bolo per 30 minuti, seguita da un’infusione endovenosa continua di 8 mg/h per 3 giorni (72 ore).

Al periodo di trattamento parenterale deve seguire una terapia di soppressione acida per via orale.

Modo di somministrazione

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Iniezione

Dose da 40 mg

Somministrare 5 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.

Dose da 20 mg

Somministrare 2,5 ml o metà della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

Infusione

Dose da 40 mg

La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa della durata di 10–30 minuti.

Dose da 20 mg

Metà della soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa della durata di 10–30 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

Dose in bolo da 80 mg

La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa continua per 30 minuti.

Dose da 8 mg/h

La soluzione ricostituita deve essere somministrata come infusione endovenosa continua per un periodo di 71,5 ore (con una velocità di infusione calcolata di 8 mg/h. Vedere paragrafo 6.3 per il periodo di validità della soluzione ricostituita).

Popolazioni speciali

Compromissione renale

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Nei pazienti con funzionalità renale compromessa non sono necessari aggiustamenti della dose. A causa della limitata esperienza in pazienti con grave insufficienza renale, questi pazienti devono essere trattati con cautela (vedere paragrafo 5.2.).

Compromissione epatica

Malattia da reflusso gastroesofageo, MRGE: nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non sono necessari aggiustamenti della dose. Nei pazienti con grave compromissione epatica, non deve essere superata la dose massima giornaliera di 20 mg (vedere paragrafo 5.2).

Ulcere sanguinanti: nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non sono necessari adattamenti della dose. Nei pazienti con grave compromissione epatica, dopo una dose iniziale in bolo di 80 mg di esomeprazolo, può essere sufficiente una dose di 4 mg/h per 71,5 ore somministrata come infusione endovenosa continua (vedere paragrafo 5.2).

Anziani

Negli anziani non sono necessari aggiustamenti della dose.

Popolazione pediatrica

Posologia

Bambini e adolescenti di età compresa tra 1 e 18 anni

Trattamento antisecretivo gastrico, quando la somministrazione orale non è possibile

I pazienti che non possono assumere il medicinale per via orale possono essere trattati per via parenterale una volta al giorno, come parte di un periodo di trattamento completo per MRGE (vedere le dosi nella tabella seguente).

Il trattamento per via endovenosa deve essere solitamente di breve durata e il passaggio al trattamento per via orale deve avvenire il più presto possibile.

Dosi raccomandate di esomeprazolo per via endovenosa

Gruppo di età

Trattamento dell’esofagite erosiva da reflusso

Trattamento sintomatico della MRGE

1–11 anni

Peso <20 kg: 10 mg una volta al giorno

Peso ≥20 kg: 10 mg o 20 mg una volta al giorno

10 mg una volta al giorno

12–18 anni

40 mg una volta al giorno

20 mg una volta al giorno

Modo di somministrazione

Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

Iniezione

Dose da 40 mg

Somministrare 5 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti.

Dose da 20 mg

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Somministrare 2,5 ml o metà della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

Dose da 10 mg

Somministrare 1,25 ml della soluzione ricostituita (8 mg/ml) mediante iniezione endovenosa della durata di almeno 3 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

Infusione

Dose da 40 mg

La soluzione ricostituita deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 10–30 minuti.

Dose da 20 mg

Metà della soluzione ricostituita deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 10–30 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

Dose da 10 mg

Un quarto della soluzione ricostituita deve essere somministrare mediante infusione endovenosa della durata di 10–30 minuti. La soluzione non utilizzata deve essere eliminata.

1.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, verso sostituti benzimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Esomeprazolo non deve essere usato in concomitanza con nelfinavir (vedere paragrafo 4.5).

1.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (ad es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e quando si sospetta o è confermata la presenza di un’ulcera gastrica, la natura maligna dell’ulcera deve essere esclusa in quanto la terapia con esomeprazolo può alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.

Infezioni gastrointestinali

Il trattamento con gli inibitori della pompa protonica può portare a un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, quali quelle da Salmonella e Campylobacter (vedere paragrafo 5.1).

Assorbimento della vitamina B12

Esomeprazolo, come tutti i farmaci acido-bloccanti, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo- o acloridria. Ciò deve essere preso in considerazione in pazienti in terapia a lungo termine con riserve corporee ridotte o con fattori di rischio per ridotto assorbimento della vitamina B12.

Ipomagnesiemia

È stato riportato che gli inibitori della pompa protonica (IPP) come l’esomeprazolo, in pazienti trattati per almeno tre mesi e in molti casi per un anno, possono causare grave ipomagnesiemia. Si possono manifestare gravi sintomi di ipomagnesiemia come stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare, ma essi possono iniziare in maniera insidiosa ed essere trascurati. Nella maggior parte dei pazienti, l’ipomagnesiemia migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica. Nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o che assumono IPP insieme a digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad es. diuretici), gli operatori sanitari

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021 devono prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con IPP e periodicamente durante il trattamento.

Rischio di frattura

Gli inibitori della pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosi elevate e per periodi prolungati (>1 anno), potrebbero causare un lieve aumento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, principalmente nei pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica potrebbero aumentare il rischio complessivo di frattura del 10–40%. Tale aumento potrebbe essere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.

Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)

Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l’operatore sanitario deve valutare l’opportunità di interrompere il trattamento con esomeprazolo. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.

Combinazione con altri medicinali

La somministrazione concomitante di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Qualora si ritenga che l’associazione di atazanavir con un inibitore della pompa protonica sia inevitabile, si raccomanda un attento monitoraggio clinico in combinazione con un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di esomeprazolo non deve superare i 20 mg.

L’esomeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All’inizio o alla fine del trattamento con esomeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un’interazione tra clopidogrel ed esomeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di esomeprazolo e clopidogrel.

Interferenza con gli esami di laboratorio

Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento con esomeprazolo deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima del dosaggio della CgA (vedere paragrafo 5.1). Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l’interruzione del trattamento con l’inibitore della pompa protonica.

1.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazioneinibitori della proteasi

Sono state segnalate interazioni di omeprazolo con alcuni inibitori della proteasi. La rilevanza clinica e i meccanismi di tali interazioni non sono sempre noti. Un aumento del pH gastrico durante il trattamento con omeprazolo può modificare l’assorbimento degli inibitori della proteasi. Altri possibili meccanismi di interazione avvengono attraverso l’inibizione del CYP2C19.

È stata segnalata una diminuzione dei livelli sierici di atazanavir e nelfinavir quando somministrati con omeprazolo e pertanto la somministrazione concomitante non è raccomandata. La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg una volta al giorno)

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021 con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg nei volontari sani ha determinato una sostanziale riduzione dell’esposizione ad atazanavir (una diminuzione di circa il 75% dell’AUC, Cmax e Cmin).

L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto dell’omeprazolo sull’esposizione ad atazanavir. La somministrazione concomitante di omeprazolo (20 mg/die) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una diminuzione di circa il 30% dell’esposizione ad atazanavir rispetto all’esposizione osservata con atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg/die senza omeprazolo 20 mg/die. La somministrazione concomitante di omeprazolo (40 mg/die) ha ridotto l’AUC, la Cmax e la Cmin medie di nelfinavir del 36–39% e l’AUC, la Cmax e la Cmin medie del metabolita farmacologicamente attivo M8 del 75–92%. La somministrazione concomitante di esomeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere paragrafo 4.4) e la somministrazione concomitante di esomeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere paragrafo 4.3) a causa degli effetti farmacodinamici e delle proprietà farmacocinetiche simili di omeprazolo ed esomeprazolo.

Sono stati segnalati aumentati livelli sierici (80–100%) di saquinavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir) durante il trattamento concomitante con omeprazolo (40 mg/die). Il trattamento con omeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di darunavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir) e amprenavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir). Il trattamento con esomeprazolo 20 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di amprenavir (in somministrazione concomitante con ritonavir o senza). Il trattamento con omeprazolo 40 mg/die non ha avuto effetti sull’esposizione di lopinavir (in associazione alla somministrazione di ritonavir).

Metotressato

In alcuni pazienti è stato riportato che i livelli di metotressato aumentano se somministrato insieme a inibitori della pompa protonica. Nella somministrazione di alte dosi di metotressato, può essere necessario prendere in considerazione la sospensione temporanea di esomeprazolo.

Tacrolimus

È stato segnalato che i livelli sierici di tacrolimus aumentano se somministrato in concomitanza con esomeprazolo. Si deve eseguire un monitoraggio rinforzato delle concentrazioni di tacrolimus e della funzionalità renale (clearance della creatinina), e, nel caso sia necessario, si deve aggiustare il dosaggio di tacrolimus.

Medicinali con assorbimento dipendente dal pH

La soppressione dell’acidità gastrica correlata al trattamento con esomeprazolo e altri inibitori della pompa protonica può diminuire o aumentare l’assorbimento di medicinali con assorbimento gastrico dipendente dal pH. Come con altri medicinali che riducono l’acidità intragastrica, l’assorbimento di farmaci quali ketoconazolo, itraconazolo ed erlotinib può diminuire e l’assorbimento di digossina può aumentare durante il trattamento con esomeprazolo. Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg al giorno) e digossina in soggetti sani ha aumento la biodisponibilità della digossina del 10% (fino al 30% in due soggetti su dieci). È stata raramente segnalata tossicità per la digossina. Tuttavia, occorre cautela quando esomeprazolo viene somministrato ad alte dosi ai pazienti anziani. Il monitoraggio dell’uso terapeutico di digossina deve quindi essere rinforzato.

Medicinali metabolizzati dal CYP2C19

Esomeprazolo inibisce il CYP2C19, il suo principale enzima metabolizzante. Di conseguenza, quando esomeprazolo viene associato a farmaci metabolizzati dal CYP2C19, quali diazepam, citalopram, imipramina, clomipramina, fenitoina ecc., le concentrazioni plasmatiche di questi farmaci possono aumentare e può essere necessaria una riduzione della dose. Non sono stati condotti studi di interazione in vivo con il regime endovenoso a dosi elevate (80 mg + 8 mg/h). L’effetto di esomeprazolo sui medicinali metabolizzati dal CYP2C19 potrebbe essere più pronunciato nel corso di questo regime, e i pazienti devono essere strettamente monitorati

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021 per individuare eventuali effetti avversi durante il periodo di trattamento endovenoso di 3 giorni.

Diazepam

La somministrazione concomitante per via orale di 30 mg di esomeprazolo ha determinato una riduzione del 45% della clearance del diazepam, un substrato del CYP2C19.

Fenitoina

La somministrazione concomitante per via orale di 40 mg di esomeprazolo e fenitoina ha determinato un aumento del 13% dei livelli plasmatici di fenitoina nei pazienti epilettici. Si raccomanda di monitorare le concentrazioni plasmatiche di fenitoina all’inizio o alla sospensione del trattamento con esomeprazolo.

Voriconazolo

L’omeprazolo (40 mg /die) ha aumentato la Cmax e l’AUCτ del voriconazolo (un substrato del CYP2C19) rispettivamente del 15% e del 41%.

Cilostazolo

Omeprazolo, come pure esomeprazolo, agiscono da inibitori del CYP2C19. Omeprazolo, somministrato a dosi di 40 mg in soggetti sani in uno studio in cross-over , ha aumentato la Cmax e l’AUC del cilostazolo del 18% e del 26%, rispettivamente, e di uno dei suoi metaboliti attivi del 29% e del 69%, rispettivamente.

Cisapride

Nei volontari sani, la somministrazione concomitante per via orale di cisapride e di 40 mg di esomeprazolo ha causato un innalzamento del 32% dell’area sotto la curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) e un prolungamento del 31% dell’emivita di eliminazione (t1/2), ma non un aumento significativo dei picchi di concentrazione plasmatica della cisapride. Il lieve prolungamento dell’intervallo QTc osservato dopo somministrazione di cisapride da sola, non ha subito un ulteriore prolungamento in seguito alla somministrazione di cisapride in combinazione con esomeprazolo.

Warfarin

La somministrazione concomitante per via orale di 40 mg di esomeprazolo a pazienti trattati con warfarin in uno studio clinico ha dimostrato che i tempi di coagulazione rientravano nel range accettato. Tuttavia, nel periodo successivo alla commercializzazione di esomeprazolo per uso orale, alcuni casi isolati di valori elevati di INR clinicamente significativi sono stati riportati durante il trattamento concomitante. Si raccomanda il monitoraggio dei pazienti all’inizio e alla sospensione del trattamento concomitante con esomeprazolo e warfarin o altri derivati cumarinici.

Clopidogrel

I risultati ottenuti da studi condotti su soggetti sani hanno mostrato un’interazione farmacocinetica (PK)/farmacodi­namica (PD) tra clopidogrel (dose di carico 300 mg/dose di mantenimento 75 mg al giorno) ed esomeprazolo (40 mg p.o. al giorno), con conseguente diminuzione media del 40% dell’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel e diminuzione media del 14% dell’inibizione massima (indotta dall’ADP) dell’aggregazione piastrinica.

Uno studio condotto su soggetti sani ha mostrato che l’esposizione al metabolita attivo del clopidogrel è diminuita quasi del 40% quando clopidogrel è stato somministrato in concomitanza con una dose fissa della combinazione di 20 mg di esomeprazolo + 81 mg di ASA rispetto a quando somministrato da solo. Tuttavia, in questi soggetti, il livello massimo

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021 d’inibizione (indotta dall’ADP) dell’aggregazione piastrinica è risultata la stessa nei gruppi trattati con clopidogrel e con clopidogrel + combinazione (esomeprazolo + ASA).

Sono stati riportati dati divergenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di un’interazione PK/PD di esomeprazolo in termini di eventi cardiovascolari maggiori. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l’uso concomitante di clopidogrel.

Medicinali con interazioni non clinicamente rilevanti studiati

Amoxicillina o chinidina

Esomeprazolo ha dimostrato di non avere alcun effetto clinicamente rilevante sulla farmacocinetica di amoxicillina o di chinidina.

Naprossene o rofecoxib

Non sono state evidenziate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti negli studi a breve termine in cui è stata valutata la somministrazione concomitante di esomeprazolo con naprossene o con rofecoxib.

Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica dell’esomeprazolo

Medicinali che inibiscono il CYP2C19 e/o il CPY3A4

Esomeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4. La somministrazione concomitante per via orale di esomeprazolo e un inibitore del CYP3A4, claritromicina (500 mg b.i.d.), ha determinato un raddoppiamento dell’esposizione (AUC) all’esomeprazolo.

La somministrazione concomitante di esomeprazolo e di un inibitore combinato del CYP2C19 e del CYP3A4 può comportare un’esposizione dell’esomeprazolo più che raddoppiata. Voriconazolo, inibitore del CYP2C19 e del CYP3A4, ha aumentato del 280% i valori dell’AUCτ dell’omeprazolo. In entrambe queste situazioni non è di norma richiesto un aggiustamento della dose di esomeprazolo. Tuttavia, un aggiustamento della dose deve essere preso in considerazione nei pazienti con grave compromissione epatica e qualora fosse indicato il trattamento a lungo termine.

Medicinali che inducono il CYP2C19 e/o il CPY3A4

I farmaci noti per indurre CYP2C19 o CYP3A4 o entrambi (come la rifampicina e l’erba di S. Giovanni) possono portare a una diminuzione dei livelli sierici di esomeprazolo aumentando il metabolismo dell’esomeprazolo.

Popolazione pediatrica

Gli studi di interazione sono stati condotti soltanto negli adulti.

1.6. fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

Per esomeprazolo i dati clinici sull’esposizione in gravidanza sono insufficienti. Una moderata quantità di dati relativi a donne in gravidanza (300–1.000 esiti di gravidanza) indica assenza di tossicità malformativa o fetale/neonatale di esomeprazolo.

Con omeprazolo, miscela racemica, non sono stati osservati effetti fetotossici o malformazioni negli studi epidemiologici condotti su un vasto numero di donne in gravidanza. Studi condotti sugli animali con esomeprazolo non indicano effetti dannosi diretti o indiretti a carico dello sviluppo embriofetale. Studi condotti sugli animali con la miscela racemica non indicano effetti dannosi diretti o indiretti a carico della gravidanza, del parto o dello sviluppo postnatale.

Quando si prescrive a donne in stato di gravidanza è necessaria cautela.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Allattamento

Non è noto se l’esomeprazolo sia escreto nel latte materno. Non esistono informazioni sufficienti relative agli effetti di esomeprazolo nei neonati/lattanti. Esomeprazolo non deve essere usato durante l’allattamento al seno.

Fertilità

Studi condotti sugli animali con la miscela racemica di omeprazolo, somministrato per via orale, non hanno evidenziato effetti sulla fertilità.

1.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Esomeprazolo ha un’influenza minima sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Sono state segnalate reazioni avverse quali capogiri (non comune) e offuscamento della vista (non comune) (vedere paragrafo 4.8). Se affetti, i pazienti non devono guidare o utilizzare macchinari.

1.8. effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Mal di testa, dolori addominali, diarrea e nausea sono tra le reazioni avverse che sono state più comunemente riportate negli studi clinici (e anche nell’utilizzo post-marketing). Inoltre, il profilo di sicurezza è simile per diverse formulazioni, indicazioni di trattamento, gruppi di età e popolazioni di pazienti. Non sono state identificate reazioni avverse correlate alla dose.

Tabella delle reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse al medicinale sono state identificate o sospettate durante il programma di studi clinici condotti con esomeprazolo somministrato per via orale o endovenosa e dopo la commercializzazione della formulazione orale.

Le reazioni sono state classificate in base alla frequenza:

molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10); non comune (≥1/1.000 e <1/100); raro (≥1/10.000 e <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata in base ai dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Effetti indesideratiEffetti indesiderati

Patologie del sistema emolinfopoietico

Raro

Leucopenia, trombocitopenia

Molto raro

Agranulocitosi, pancitopenia

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Reazioni di ipersensibilità, ad es. febbre, angioedema e reazione anafilattica/shock anafilattico

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non comune

Edema periferico

Raro

Iponatremia

Non nota

Ipomagnesiemia (vedere paragrafo 4.4); grave ipomagnesiemia può essere correlata a ipocalcemia. L’ipomagnesiemia può anche essere associata a ipopotassemia.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Disturbi psichiatrici

Non comune

Insonnia

Raro

Agitazione, confusione, depressione

Molto raro

Aggressività, allucinazioni

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Capogiri, parestesia, sonnolenza

Raro

Disturbi del gusto

Patologie dell’occhio

Non comune

Visione annebbiata

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Non comune

Vertigini

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Raro

Broncospasmo

Patologie gastrointestinali

Comune

Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito, polipi della ghiandola fundica (benigni)

Non comune

Secchezza delle fauci

Raro

Stomatite, candidosi gastrointestinale

Non nota

Colite microscopica

Patologie epatobiliari

Non comune

Innalzamento dei valori degli enzimi epatici

Raro

Epatite con o senza ittero

Molto raro

Insufficienza epatica, encefalopatia in pazienti con malattia epatica preesistente

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune

Reazioni nel sito di somministrazione*

Non comune

Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria

Raro

Alopecia, fotosensibilità

Molto raro

Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (TEN)

Non nota

Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere paragrafo 4.4)

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comune

Frattura dell’anca, del polso o della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)

Raro

Artralgia, mialgia

Molto raro

Debolezza muscolare

Patologie renali e urinarie

Molto raro

Nefrite interstiziale: in alcuni pazienti è stata riportata in concomitanza insufficienza renale.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto raro

Ginecomastia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Raro

Malessere, aumento della sudorazione

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

* Le reazioni nel sito di somministrazione sono state principalmente osservate in uno studio con esposizione ad alte dosi per 3 giorni (72 ore) (vedere paragrafo 5.3).

Compromissione irreversibile della visione è stata segnalata in casi isolati di pazienti gravemente malati che hanno ricevuto omeprazolo (forma racemica) per iniezione endovenosa, specialmente a dosi elevate, ma non è stata stabilita alcuna relazione di causalità con il farmaco.

Popolazione pediatrica

È stato condotto uno studio randomizzato, in aperto, multinazionale per la valutazione della farmacocinetica di dosi ripetute di esomeprazolo somministrate per via endovenosa per 4 giorni una volta al giorno in pazienti pediatrici di età compresa tra 0 e 18 anni (vedere paragrafo 5.2).

Un totale di 57 pazienti (8 bambini nel gruppo di età 1–5 anni) sono stati inclusi per la valutazione di sicurezza. I risultati di sicurezza sono coerenti con il profilo di sicurezza noto di esomeprazolo; non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazion e avversa sospetta tramite il sito: avverse.

1.9. sovradosaggio

L’esperienza sul sovradosaggio intenzionale è attualmente molto limitata. Sintomi gastrointestinali e debolezza sono stati descritti in relazione all’assunzione di una dose orale di 280 mg. Dosi singole orali di 80 mg di esomeprazolo e dosi endovenose di 308 mg di esomeprazolo in 24 ore non hanno presentato conseguenze. Nessun antidoto specifico è noto. L’esomeprazolo si lega ampiamente alle proteine plasmatiche e pertanto non è prontamente dializzabile. Come in tutti i casi di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e devono essere impiegate misure generali di supporto.

PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

1.10. proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: farmaci per disturbi correlati all’acidità, inibitori della pompa protonica

Codice ATC: A02B C05.

Esomeprazolo è l’isomero S dell’omeprazolo e riduce la secrezione dell’acido gastrico attraverso uno specifico meccanismo d’azione. È un inibitore specifico della pompa acida nella cellula parietale. Sia l’isomero R sia l’isomero S dell’omeprazolo hanno un’attività farmacodinamica simile.

Meccanismo d’azione

L’esomeprazolo è una base debole e viene concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli secretori della cellula parietale, dove inibisce l’enzima H+K±ATPasi – la pompa acida e inibisce sia la secrezione acida basale sia quella stimolata.

Effetti farmacodinamici

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Dopo 5 giorni di somministrazione orale di 20 mg e 40 mg di esomeprazolo, il pH intragastrico è stato mantenuto a valori superiori a 4 rispettivamente per un tempo medio di 13 e 17 ore su 24 nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) sintomatica. L’effetto osservato è simile, indipendentemente dal fatto che l’esomeprazolo venga somministrato per via orale o endovenosa.

È stata dimostrata una correlazione tra l’esposizione al farmaco e l’inibizione della secrezione acida usando l’AUC come parametro surrogato della concentrazione plasmatica.

Durante la somministrazione endovenosa di 80 mg di esomeprazolo come infusione in bolo per 30 minuti, seguita da infusione endovenosa continua di 8 mg/h per 23,5 ore in soggetti sani, sono stati mantenuti valori di pH intragastrico superiori a 4 e superiori a 6 per un tempo medio rispettivamente di 21 e 11–13 ore su 24.

La guarigione dell’esofagite da reflusso con esomeprazolo 40 mg viene raggiunta in circa il 78% dei pazienti dopo 4 settimane e nel 93% dei pazienti dopo 8 settimane di trattamento orale.

In uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco, controllato contro placebo, pazienti con ulcera peptica sanguinante, endoscopicamente confermata, caratterizzata come Forrest Ia, Ib, IIa o IIb (rispettivamente 9%, 43%, 38% e 10%) sono stati randomizzati per essere trattati con esomeprazolo soluzione per infusione (n=375) o con placebo (n=389). In seguito all’emostasi endoscopica, i pazienti sono stati trattati o con 80 mg di esomeprazolo come infusione endovenosa per 30 minuti, seguiti da infusione continua di 8 mg/ora o con placebo per 72 ore. Dopo il periodo iniziale di 72 ore, tutti i pazienti sono stati trattati in aperto con 40 mg di esomeprazolo per via orale per 27 giorni per la soppressione acida. Il risanguinamento entro 3 giorni è stato osservato nel 5,9% dei pazienti del gruppo trattato con esomeprazolo rispetto al 10,3% nel gruppo trattato con placebo. 30 giorni dopo il trattamento, il risanguinamento si è verificato nel 7,7% dei pazienti nel gruppo trattato con esomeprazolo rispetto al 13,6% dei pazienti nel gruppo trattato con placebo.

Durante il trattamento con medicinali antisecretori, la gastrina sierica aumenta in risposta alla diminuzione della secrezione acida. Anche la CgA aumenta a causa della ridotta acidità gastrica. Il livello aumentato di CgA può interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Le evidenze disponibili pubblicate suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica devono essere sospesi tra i 5 giorni e le 2 settimane prima delle misurazioni della CgA. Ciò per consentire ai livelli di CgA, che potrebbero essere falsamente elevati a seguito del trattamento con IPP, di tornare entro il range di riferimento.

Un aumento del numero delle cellule ECL, possibilmente correlato all’aumento dei livelli della gastrinemia, è stato osservato sia nei bambini sia negli adulti durante il trattamento a lungo termine con esomeprazolo.

I risultati non sono considerati clinicamente rilevanti.

Durante il trattamento orale a lungo termine con farmaci antisecretori, è stato segnalato un aumento della frequenza di comparsa di cisti ghiandolari gastriche. Dette formazioni, che rappresentano la fisiologica conseguenza della pronunciata inibizione della secrezione acida, sono di natura benigna e appaiono reversibili.

La ridotta acidità gastrica dovuta a qualsiasi fattore, inclusi gli inibitori della pompa protonica, aumenta la conta gastrica dei batteri normalmente presenti nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con gli inibitori della pompa protonica può portare a un lieve aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, quali quelle da Salmonella e Campylobacter , e, nei pazienti ospedalizzati, probabilmente anche da Clostridium difficile.

Popolazione pediatrica

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

In uno studio controllato con placebo (98 pazienti, età 1–11 mesi) sono state valutate l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con segni e sintomi di MRGE. Esomeprazolo 1 mg/kg è stato somministrato una volta al giorno per via orale per 2 settimane (fase in aperto) e 80 pazienti sono stati inclusi nello studio per ulteriori 4 settimane (fase in doppio cieco, di sospensione del trattamento). Non si è verificata alcuna differenza significativa tra esomeprazolo e placebo per l’endpoint primario – tempo all’interruzione del trattamento – a causa di un peggioramento dei sintomi.

In uno studio controllato con placebo (52 pazienti, età <1 mese) sono state valutate l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con sintomi di MRGE. Esomeprazolo 0,5 mg/kg è stato somministrato una volta al giorno per via orale per almeno 10 giorni. Non si è verificata alcuna differenza significativa tra esomeprazolo e placebo per l’endpoint primario – alterazione rispetto al basale delle volte in cui sono comparsi i sintomi di MRGE.

Risultati degli studi pediatrici mostrano inoltre che 0,5 mg/kg e 1,0 mg/kg di esomeprazolo nei bambini rispettivamente di età <1 mese e di età compresa tra 1 e 11 mesi hanno ridotto la percentuale media del tempo con valore di pH intraesofageo <4. Il profilo di sicurezza è sembrato essere simile a quello degli adulti.

In uno studio condotto su pazienti pediatrici con MRGE (da <1 a 17 anni di età) che ricevono un trattamento a lungo termine con inibitori della pompa protonica, il 61% dei bambini ha sviluppato gradi minori di iperplasia delle cellule ECL senza alcun significato clinico noto e senza alcuno sviluppo di gastrite atrofica o tumori carcinoidi.

1.11. proprietà farmacocinetiche

Distribuzione

Il volume di distribuzione apparente allo stato stazionario nei soggetti sani è di circa 0,22 l/kg di peso corporeo. Il 97% dell’esomeprazolo si lega alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

L’esomeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior parte del metabolismo dell’esomeprazolo è dipendente dal CYP2C19 polimorfico, responsabile della formazione degli idrossi- e dismetil metaboliti dell’esomeprazolo. La parte restante dipende da un’altra isoforma specifica, CYP3A4, responsabile della formazione di esomeprazolo sulfonato che rappresenta il principale metabolita plasmatico.

Eliminazione

I parametri sotto riportati riflettono principalmente la farmacocinetica negli individui forniti di un enzima CYP2C19 funzionale, rapidi metabolizzatori.

La clearance plasmatica totale è pari a circa 17 l/h dopo una dose singola e pari a circa 9 l/h dopo somministrazioni ripetute. L’emivita di eliminazione plasmatica è di circa 1,3 ore dopo somministrazioni giornaliere ripetute. Nell’intervallo di tempo tra le somministrazioni, l’esomeprazolo è completamente eliminato dal plasma e non ha tendenza all’accumulo quando somministrato una volta al giorno.

I maggiori metaboliti di esomeprazolo non influiscono sulla secrezione acida gastrica. Circa l’80% di una dose orale di esomeprazolo viene escreta sotto forma di metaboliti nelle urine, la parte rimanente nelle feci. Meno dell’1% del farmaco immodificato viene riscontrato nelle urine.

Linearità/non-linearità

L’esposizione totale (AUC) aumenta con la somministrazione ripetuta di esomeprazolo. Questo aumento è dose dipendente e comporta una relazione non lineare dose-AUC dopo somministrazioni ripetute. Questa dipendenza dal tempo e dalla dose è dovuta a una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e alla clearance sistemica probabilmente causata dall’inibizione dell’enzima CYP2C19 da parte dell’esomeprazolo e/o del suo metabolita sulfonato.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Il picco di concentrazione plasmatica media, a seguito della somministrazione ripetuta di iniezioni endovenose di 40 mg di esomeprazolo, è di circa 13,6 micromol/l. Il picco di concentrazione plasmatica media, dopo dosi orali corrispondenti, è di circa 4,6 micromol/l. Un aumento più contenuto (circa del 30%) può essere osservato nell’esposizione totale dopo la somministrazione endovenosa rispetto alla somministrazione orale. È stato osservato un aumento in relazione lineare alla dose nell’esposizione totale in seguito a somministrazione endovenosa di esomeprazolo per infusione della durata di 30 minuti (40 mg, 80 mg o 120 mg) seguita da infusione continua (4 mg/h o 8 mg/h) per 23,5 ore.

Popolazioni speciali

Metabolizzatori lenti

Approssimativamente il 2,9±1,5% della popolazione ha una funzionalità insufficiente dell’enzima CYP2C19. Questi soggetti sono denominati metabolizzatori lenti. In questi individui, è probabile che il metabolismo dell’esomeprazolo sia catalizzato in prevalenza dal CYP3A4. Dopo la somministrazione giornaliera ripetuta di 40 mg di esomeprazolo per via orale, la media dell’esposizione totale era approssimativamente più alta del 100% nei metabolizzatori lenti rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionale (metabolizzatori rapidi). Il picco medio di concentrazione plasmatica era aumentato di circa il 60%. Differenze simili sono state osservate con la somministrazione endovenosa di esomeprazolo. Questi risultati non hanno implicazioni sulla posologia dell’esomeprazolo.

Sesso

Dopo una singola somministrazione orale di 40 mg di esomeprazolo, la media dell’esposizione totale è approssimativamente del 30% più elevata nelle donne rispetto agli uomini. In seguito a somministrazione giornaliera ripetuta non è stata osservata alcuna differenza tra i sessi. Differenze simili sono state osservate con la somministrazione endovenosa di esomeprazolo. Queste osservazioni non hanno implicazioni sulla posologia dell’esomeprazolo.

Compromissione epatica

Il metabolismo dell’esomeprazolo nei pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata può essere compromesso. La velocità metabolica è diminuita nei pazienti affetti da gravi disfunzioni epatiche con conseguente raddoppiamento dell’esposizione totale di esomeprazolo. Pertanto, nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo affetti da disfunzioni gravi non deve essere superata la dose massima di 20 mg. Nei pazienti con ulcere sanguinanti e grave compromissione epatica, dopo la dose iniziale in bolo da 80 mg, può essere sufficiente continuare il trattamento con la dose di 4 mg/h per 71,5 ore per infusione endovenosa continua. L’esomeprazolo e i suoi principali metaboliti non hanno alcuna tendenza all’accumulo quando vengono somministrati una volta al giorno.

Compromissione renale

Non sono stati condotti studi nei pazienti con ridotta funzionalità renale. Poiché il rene è responsabile dell’escrezione dei metaboliti dell’esomeprazolo, ma non dell’eliminazione del composto principale, si ritiene che il metabolismo dell’esomeprazolo non venga modificato nei pazienti con funzionalità renale compromessa.

Anziani

Il metabolismo dell’esomeprazolo non è significativamente modificato nei soggetti anziani (71–80 anni).

Popolazione pediatrica

In uno studio randomizzato, in aperto, multinazionale, a dosi ripetute, esomeprazolo è stato somministrato sotto forma di iniezione giornaliera della durata di 3 minuti per 4 giorni. Lo studio comprendeva un totale di 59 pazienti pediatrici di età compresa tra 0 e 18 anni, 50 dei

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021 quali (7 bambini del gruppo di età compresa tra 1 e 5 anni) hanno completato lo studio e sono stati valutati in merito alla farmacocinetica di esomeprazolo.

La tabella seguente descrive l’esposizione sistemica a esomeprazolo in seguito alla somministrazione endovenosa sotto forma di iniezione della durata di 3 minuti nei pazienti pediatrici e in soggetti adulti sani. I valori della tabella sono medie geometriche (range). La dose da 20 mg per gli adulti è stata somministrata come infusione di 30 minuti. Il valore di Css, max è stato misurato 5 minuti dopo la somministrazione in tutti i gruppi di pazienti pediatrici, 7 minuti dopo la somministrazione negli adulti che avevano ricevuto la dose da 40 mg, e al termine dell’infusione negli adulti che avevano ricevuto la dose da 20 mg.

Gruppo di età

Gruppo di dose

AUC (μmol*h/l)

C ss, max (μmol/l)

0–1 mese*

0,5 mg/kg (n=6)

7,5 (4,5–20,5)

3,7 (2,7–5,8)

1–11 mesi*

1,0 mg/kg (n=6)

10,5 (4,5–22,2)

8,7 (4,5–14,0)

1–5 anni

10 mg (n=7)

7,9 (2,9–16,6)

9,4 (4,4–17,2)

6–11 anni

10 mg (n=8)

6,9 (3,5–10,9)

5,6 (3,1–13,2)

20 mg (n=8)

14,4 (7,2–42,3)

8,8 (3,4–29,4)

20 mg (n=6)

10,1 (7,2–13,7)

8,1 (3,4–29,4)

12–17 anni

20 mg (n=6)

8,1 (4,7–15,9)

7,1 (4,8–9,0)

40 mg (n=8)

17,6 (13,1–19,8)

10,5 (7,8–14,2)

Adulti

20 mg (n=22)

5,1 (1,5–11,8)

3,9 (1,5–6,7)

40 mg (n=41)

12,6 (4,8–21,7)

8,5 (5,4–17,9)

*Un paziente del gruppo di età da 0 a 1 mese è stato definito come un paziente con età corretta di ≥32 e <44 settimane complete, dove l’età corretta corrisponde alla somma dell’età gestazionale e l’età dopo la nascita in settimane complete. Un paziente del gruppo di età da 1 a 11 mesi aveva un’età corretta di ≥44 settimane complete.

Due pazienti esclusi, uno molto probabilmente scarso metabolizzatore del CYP2C19 e uno in trattamento concomitante con un inibitore del CYP3A4.

Le predizioni basate sul modello indicano che i valori di Css, max dopo somministrazione endovenosa di esomeprazolo mediante infusione di 10, 20 e 30 minuti si ridurranno in media rispettivamente del 37–49%, 54–66% e 61–72% attraverso tutti i gruppi di età e dose rispetto a quando la somministrazione avviene mediante iniezione della durata di 3 minuti.

1.12. dati preclinici di sicurezza

I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità, potenziale cancerogeno, tossicità della riproduzione e dello sviluppo. Le reazioni avverse non osservate negli studi clinici, ma riscontrate in animali esposti a livelli analoghi a quelli dell’esposizione clinica e con possibile rilevanza clinica, sono indicate di seguito.

Studi di cancerogenesi nei ratti trattati per via orale con la miscela racemica hanno evidenziato un’iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali effetti gastrici sono il risultato di un’elevata e pronunciata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida e sono stati osservati nel ratto dopo trattamenti protratti nel tempo con gli inibitori della secrezione acida gastrica. Nel programma pre-clinico, per la formulazione endovenosa di esomeprazolo, non è stata evidenziata irritazione vasale, ma è stata notata una leggera reazione infiammatoria tissutale nella sede di iniezione dopo somministrazione sottocutanea (perivenosa) (vedere paragrafo 4.8).

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

1.13. elenco degli eccipienti

Disodio edetato

Sodio idrossido (per aggiustamento del pH)

1.14. incompatibilità

Questo prodotto medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

1.15. periodo di validità

21 mesi

Periodo di validità dopo la ricostituzione

Non refrigerare.

La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per 12 ore a una temperatura di 30 °C.

Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere usato immediatamente, a meno che il metodo di ricostituzione precluda il rischio di contaminazione microbica.

Se non utilizzato immediatamente, le condizioni e i tempi di conservazione in uso sono responsabilità dell’utilizzatore.

1.16. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore a 25 °C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Tuttavia, i flaconcini possono essere conservati in condizioni di normale illuminazione interna fuori dalla scatola per massimo 24 ore.

1.17. natura e contenuto del contenitore

1.17. natura e contenuto del contenitore

Flaconcino in vetro trasparente di tipo I da 5 ml con tappo in gomma bromobutilica grigio scuro e sigillo rimovibile in alluminio giallo.

Confezioni: 1 flaconcino, 10 e 50 flaconcini.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

1.18. Precauzioni particolari per lo smaltimento

1.18. Precauzioni particolari per lo smaltimento

La soluzione ricostituita deve essere ispezionata visivamente per verificare la formazione di particolato e un eventuale scolorimento prima della somministrazione. Usare solo soluzioni trasparenti. Solo monouso.

Se non è necessario utilizzare l’intero contenuto ricostituito del flaconcino, la soluzione non utilizzata deve essere eliminata in conformità alla normativa locale vigente.

Iniezione da 40 mg

Preparare la soluzione per iniezione (8 mg/ml) aggiungendo 5 ml di cloruro di sodio 0,9% per uso endovenoso al flaconcino di esomeprazolo da 40 mg.

La soluzione iniettabile ricostituita deve essere trasparente e da incolore a giallo chiarissimo.

Infusione da 40 mg (400 µg/ml o 0,4 mg/ml)

Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021

Preparare la soluzione per infusione sciogliendo il contenuto di un flaconcino di esomeprazolo 40 mg in 5 ml di soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%). La soluzione ricostituita deve essere ulteriormente diluita con 100 ml di soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%).

Infusione da 80 mg (800 µg/ml o 0,8 mg/ml)

Preparare la soluzione per infusione sciogliendo il contenuto di due flaconcini di esomeprazolo 40 mg in 100 ml di soluzione per infusione di cloruro di sodio 0,9% per uso endovenoso.

La soluzione per infusione ricostituita deve essere trasparente e da incolore a giallo chiarissimo.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Tillomed Italia S.r.l.

viale Richard 1, Torre A

20143, Milano

Italia

NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

047977018 – „40 Mg Polvere Per Soluzione Per Infusione“ 1 Flaconcino In Vetro Da 5 Ml

047977020 – „40 Mg Polvere Per Soluzione Per Infusione“ 10 Flaconcini In Vetro Da 5 Ml

047977032 – „40 Mg Polvere Per Soluzione Per Infusione“ 50 Flaconcini In Vetro Da 5 Ml

DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

<Data della prima autorizzazione: {GG mese AAAA}>

<Data del rinnovo più recente: {GG mese AAAA}>