Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ELETTROLITICA DI REINTEGRAZIONE CON SODIO GLUCONATO BAXTER
1. denominazione del medicinale
ELETTROLITICA DI REINTEGRAZIONE CON SODIO GLUCONATO BAXTER Soluzione per infusione
2. composizione qualitativa e quantitativa
1000 ml contengono:
Principi attivi:
– Sodio cloruro 5,26 g
– Potassio cloruro 0,37 g
– Magnesio cloruro 0,31 g
– Sodio acetato 3,67 g
– Sodio gluconato 5,02 g
Osmolarità teorica (mOsm/litro) 296
pH 5,5–7,0
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
3. forma farmaceutica
Soluzione per infusione sterile ed esente da endotossine batteriche
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
La soluzione è indicata per la reintegrazione di volume, come fonte di fluidi ed elettroliti e come agente alcalinizzante negli stati lievi di acidosi metabolica.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Potrebbe essere necessario monitorare il bilancio elettrolitico, gli elettroliti sierici e l’equilibrio acido-base prima e durante la somministrazione, con particolare attenzione al sodio sierico nei pazienti con aumento del rilascio non osmotico di vasopressina (sindrome della secrezione inappropriata di ormone antidiuretico, SIADH) e nei pazienti sottoposti a terapia concomitante con agonisti della vasopressina, per il rischio di iponatremia acquisita in ospedale (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8).
Il monitoraggio del sodio sierico è particolarmente importante per le soluzioni ipotoniche.
Tonicità di Elettrolitica di Reintegrazione con Sodio Gluconato Baxter: mOsm/l 296
La frequenza di infusione e il volume dipendono dall’età, dal peso, dalle condizioni cliniche (ad es. ustioni, interventi chirurgici, lesioni del capo, infezioni) e la terapia concomitante deve essere determinata da un medico con esperienza nella terapia pediatrica con soluzioni per via endovenosa (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
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Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
La soluzione è isotonica con il sangue e deve essere somministrata per infusione endovenosa con cautela e a velocità controllata di infusione.
Agitare bene durante la preparazione e prima dell’uso.
Somministrare solo a funzionalità renale integra ed a una velocità di perfusione non superiore a 10 mEq potassio/ora.
Adulti
Generalmente la dose è di circa 2 litri/die, somministrati ad una velocità di infusione di circa 2 litri/ora. Bambini
Nei bambini la sicurezza e l’efficacia del medicinale non sono state determinate.
Non iniettare per via intramuscolare, o sottocutanea o nei tessuti perivascolari.
La somministrazione deve essere interrotta se il paziente manifesta dolore o rossore al sito di iniezione, in quanto ciò potrebbe indicare uno stravaso del farmaco.
Infusioni troppo rapide possono causare dolore locale e la velocità di infusione deve essere aggiustata in rapporto alla tolleranza.
E’ raccomandabile che il paziente rimanga disteso per un breve periodo dopo la somministrazione.
Quando si sceglie il tipo di soluzione ed il volume/velocità di infusione per un paziente anziano, considerare che i pazienti anziani sono generalmente più portati ad avere vari problemi ad esempio cardiaci, renali, epatici e considerare anche le terapie farmacologiche concomitanti.
Non collegare in serie contenitori di plastica flessibili per evitare embolia gassosa dovuta a possibile aria residua contenuta nel contenitore primario.
Pressurizzare le soluzioni endovenose contenute in contenitori di plastica flessibili per aumentare le velocità di flusso può causare embolia gassosa se l’aria residua nel contenitore non è completamente eliminata prima della somministrazione.
L’uso di un set per somministrazione endovenosa con lo sfiato nella posizione aperta può causare embolia gassosa. I set per somministrazione endovenosa con lo sfiato nella posizione aperta non devono essere usati con contenitori di plastica flessibili
4.3 controindicazioni
– Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti;
– Ipernatremia;
– Pletore idrosaline;
– Iperkaliemia o nei casi di ritenzione di potassio;
– Insufficienza epatica grave (incapacità a metabolizzare lo ione acetato);
– Grave insufficienza renale;
– Insufficienza renale oligurica;
– Patologia miocardica grave;
– Frequenza respiratoria inferiore a 16 atti respiratori al minuto;
– Alcalosi respiratoria e metabolica;
– Ipercoagulabilità;
– Terapia concomitante con glicosidi cardioattivi (vedere paragrafo 4.5);
– Grave disidratazione;
– Coma;
– Malattia di Addison non trattata;
– Crampi da calore.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
L’infusione di volumi elevati deve essere utilizzata in condizioni di monitoraggio specifico nei pazienti con insufficienza cardiaca o polmonare e in pazienti con rilascio non osmotico di vasopressina (inclusa SIADH), per il rischio di iponatremia acquisita in ospedale (vedere sotto).
Iponatremia
Pazienti con rilascio non osmotico della vasopressina (ad es. nella fase acuta della malattia, dolori, stress post-operatorio, infezioni, ustioni e malattie del sistema nervoso centrale), pazienti con cardiopatie, epatopatie e nefropatie e pazienti trattati con agonisti della vasopressina (vedere paragrafo 4.5) sono particolarmente a rischio di iponatremia acuta in seguito a infusione di soluzioni ipotoniche.
L’iponatremia acuta può causare encefalopatia iponatremica acuta (edema cerebrale) caratterizzata da cefalea, nausea, crisi convulsive, letargia e vomito. I pazienti con edema cerebrale sono particolarmente a rischio di lesioni cerebrali severe, irreversibili e pericolose per la vita.
Bambini, donne in età fertile e pazienti con ridotta compliance cerebrale (ad es. meningite, sanguinamento intracranico, contusione ed edema cerebrale) sono particolarmente a rischio di edema cerebrale severo e pericoloso per la vita causato da iponatremia acuta.
Per la presenza di sodio, usare con cautela in pazienti con scompenso cardiaco congestizio, insufficienza renale grave e in stati clinici associati ad edemi con ritenzione salina; in pazienti in trattamento con farmaci ad azione inotropa cardiaca o con farmaci corticosteroidei o corticotropinici.
I sali di sodio devono essere somministrati con cautela in pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca, edema periferico o polmonare, funzionalità renale ridotta, pre-eclampsia, o altre condizioni associate alla ritenzione di sodio (vedere paragrafo 4.5).
Per la presenza di potassio, la somministrazione deve essere guidata attraverso elettrocardiogrammi seriati; la potassiemia non è indicativa delle concentrazioni di potassio cellulari.
Alte concentrazioni plasmatiche di potassio possono causare morte per depressione cardiaca, aritmie o arresto. Per evitare intossicazioni da potassio, l’infusione deve essere lenta.
Il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti:
– Con insufficienza renale (la somministrazione di soluzioni contenenti ioni potassio in pazienti con diminuita funzionalità renale, può causare ritenzione di potassio);
– Con insufficienza cardiaca, in modo particolare se digitalizzati;
– Con insufficienza surrenalica;
– Con insufficienza epatica;
– Con paralisi periodica familiare;
– Con miotonia congenita;
– Nelle prime fasi post-operatorie.
Per la presenza di magnesio, il medicinale deve essere somministrato con cautela in pazienti:
– Con insufficienza renale;
– Con insufficienza cardiaca, in modo particolare se digitalizzati;
– Con miastenia grave;
– In trattamento con farmaci depressivi del sistema nervoso centrale e bloccanti neuromuscolari.
– Con ipermagnesemia o condizioni che predispongono ad ipermagnesemia, incluso, ma non limitato a questo, grave insufficienza renale o terapia con magnesio come in caso di eclampsia.
Per la presenza di acetato, usare con cautela in pazienti con alcalosi metabolica e respiratoria e in quelle condizioni in cui c’è un aumento del livello o un’insufficiente utilizzazione di questo ione, come nel caso di insufficienza epatica lieve o media.
Durante l’infusione del medicinale è fondamentale il monitoraggio del tracciato elettrocardiografico ed è buona norma monitorare il bilancio dei fluidi, gli elettroliti, l’osmolarità plasmatica, la pressione arteriosa, l’equilibrio acido-base, i riflessi osteotendinei, questi ultimi al fine di monitorare un’eventuale paralisi respiratoria.
Occorre monitorare attentamente i livelli sierici di magnesio durante la terapia per controllare che questi non eccedano.
Usare subito dopo l’apertura del contenitore. La soluzione deve essere limpida, incolore o di colore leggermente giallo paglierino e priva di particelle visibili. Serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato.
Ci sono stati rapporti di risultati di falsi test positivi usando il test Bio-Rad Laboratories Platelia Aspergillus EIA in pazienti a cui erano state somministrate soluzioni contenenti Sodio Gluconato. Questi pazienti sono stati successivamente trovati privi di infezione da Aspergillus. Dunque, i risultati positivi del test in questione in pazienti che assumono soluzioni contenenti Sodio Gluconato devono essere valutati con attenzione e confermati da altri metodi diagnostici.
La soluzione non è indicata per il trattamento dell’alcalosi ipocloremica-ipokaliemica.
Sebbene la soluzione abbia una concentrazione di potassio simile alla concentrazione nel plasma, non è sufficiente a produrre effetti utili in caso di grave insufficienza di potassio; quindi non deve essere usata per la correzione di grave insufficienza di potassio.
La soluzione non è indicata per il trattamento primario della grave acidosi metabolica né per il trattamento dell’ipomagnesemia.
Sono state riportate reazioni da infusione/ipersensibilità, incluso reazioni anafilattoidi. L’infusione deve essere interrotta immediatamente se si manifestano segnali o sintomi di una sospetta reazione di ipersensibilità. Devono essere intraprese appropriate contromisure terapeutiche come indicato clinicamente. A seconda del volume e della velocità di infusione, la somministrazione endovenosa della soluzione può causare:
– sovraccarico di liquidi e/o soluti che provocano una iperidratazione/ipervolemia e, per esempio, stati congestizi, incluso congestione ed edema polmonare
– disturbi elettrolitici clinicamente rilevanti e squilibrio acido-base
Possono essere necessarie una valutazione clinica ed esami di laboratorio periodici per monitorare i cambiamenti nell’equilibrio dei liquidi, nelle concentrazioni degli elettroliti e nell’equilibrio acido-base nel 4 di 13 corso di una terapia parenterale prolungata o nel caso in cui le condizioni del paziente o la velocità di somministrazione richiedano tali esami.
La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela a pazienti con alcalosi o a rischio di alcalosi. L’eccessiva somministrazione della soluzione può causare acidosi metabolica per la presenza di ioni acetato e gluconato.
La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela, se non affatto, a pazienti ipervolemici o iperidratati.
La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela, se non affatto, a pazienti in condizioni che possono causare ritenzione idrosalina, sovraccarico di liquidi ed edema, come pazienti con iperaldosteronismo primitivo, iperaldosteronismo secondario (associato, per esempio, a ipertensione, scompenso cardiaco congestizio, stenosi o nefrosclerosi) o preeclampsia.
La soluzione non contiene calcio, ed un aumento nel pH del plasma dovuto al suo effetto alcalinizzante può abbassare la concentrazione di calcio ionizzato (non legato alle proteine). La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela, se non affatto, a pazienti con ipocalcemia.
La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela, se non affatto, a pazienti con iperkaliemia o condizioni che predispongono ad iperkaliemia (come grave danno renale o insufficienza adrenocorticale, grave disidratazione, o esteso danno tissutale o ustioni) ed in pazienti con problemi cardiaci.
La soluzione deve essere somministrata con particolare cautela, se non affatto, a pazienti con grave insufficienza renale. In tali pazienti la somministrazione della soluzione può causare ritenzione di sodio e/o potassio o magnesio.
Usare con cautela in cardiopatici specie se digitalizzati, nella insufficienza renale e nelle insufficienze surrenaliche, in soggetti con miotonia congenita e paralisi periodica familiare, nelle prime fasi postoperatorie.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Medicinali che causano un aumento dell’effetto della vasopressina
Nel seguente elenco sono indicati i medicinali che aumentano l’effetto della vasopressina, causando una riduzione dell’escrezione dell’acqua libera da elettroliti renali e possono aumentare il rischio di iponatremia acquisita in ospedale dopo un trattamento non adeguatamente bilanciato con soluzioni per via endovenosa (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 4.8).
I medicinali che stimolano il rilascio di vasopressina includono: Clorpropamide, clofibrato, carbamazepina, vincristina, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, 3,4-metilenediossi-N-metamfetamina, ifosfamide, antipsicotici, narcotici I medicinali che potenziano l’azione della vasopressina includono: Clorpropamide, FANS, ciclofosfamide Gli analoghi alla vasopressina includono: Desmopressina, ossitocina, vasopressina, terlipressinaAltri medicinali che aumentano il rischio di iponatremia includono anche diuretici in generale e antiepilettici come oxcarbazepina.
A causa del suo contenuto di potassio, la soluzione deve essere somministrata con cautela in pazienti trattati con agenti o prodotti che possono causare iperkaliemia o aumentare il rischio di iperkaliemia, come i diuretici risparmiatori di potassio (amiloride, spironolattone, triamterene), con ACE-inibitori (che causano una diminuzione dei livelli di aldosterone), antagonisti del recettore dell’angiotensina II, o gli immunosoppressori tacrolimus o ciclosporina. Pertanto, in tali casi è necessario monitorare strettamente i livelli sierici di potassio.
I corticosteroidi sono associati con la ritenzione di sodio e acqua, con conseguente edema e ipertensione: pertanto, è necessario usare cautela nella somministrazione contemporanea di sali di sodio e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.4).
Il magnesio può interagire con i seguenti medicinali:
– Farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale: quando i barbiturici, narcotici o altri ipnotici (o anestetici sistemici) o altri farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale sono somministrati contemporaneamente al magnesio, il loro dosaggio deve essere modificato con attenzione a causa dell’effetto deprimente del sistema nervoso centrale additivo del magnesio. La depressione del sistema nervoso centrale e della trasmissione periferica causate da magnesio possono essere antagonizzate dal calcio;
– Glicosidi cardioattivi (digitalici), digossina e digitossina: il magnesio cloruro deve essere somministrato con estrema attenzione in caso di pazienti che assumono digitalici a causa delle modificazioni della conduzione cardiaca che possono evolvere in aritmia cardiaca nel caso in cui si dovesse rendere necessaria la somministrazione di calcio per trattare l’intossicazione da magnesio;
– Bloccanti neuromuscolari competitivi e depolarizzanti: la somministrazione parenterale di magnesio cloruro potenzia l’effetto dei bloccanti della placca neuromuscolare competitivi e depolarizzanti;
– Antibiotici aminoglicosidici: l’effetto sul blocco neuromuscolare del magnesio somministrato per via parenterale e degli antibiotici aminoglicosidici può essere additivo;
– Eltrombopag: la somministrazione di prodotti contenenti alluminio, calcio o magnesio possono diminuire le concentrazioni plasmatiche dell’eltrombopag;
– Rocuronio: la contemporanea somministrazione del rocuronio e del magnesio può aumentare il rischio di tossicità da rocuronio (prolungamento del blocco neuromuscolare, depressione respiratoria e apnea);
– Labetololo: la contemporanea somministrazione del labetololo e del magnesio può causare
bradicardia e diminuzione della gittata cardiaca (respiro affannoso, vertigini o svenimenti);
– Calcio antagonisti (isradipina, felodipina, nicardipina e nifedipina): la somministrazione
concomitante di magnesio con un farmaco calcio antagonista può determinare ipotensione.
Si consiglia cautela quando si somministra la soluzione a pazienti trattati con farmaci per i quali l’eliminazione renale è dipendente dal pH. A seguito del suo effetto alcalinizzante (formazione di bicarbonato) la soluzione può interferire con l’eliminazione di tali farmaci. La clearance renale di farmaci acidi come salicilati, barbiturici e litio può essere aumentata. La clearance renale di farmaci alcalinizzanti come i simpaticomimetici (ad esempio efedrina, pseudoefedrina), chinidina, o destroamfetamina (desamfetamina) solfato può essere diminuita.
4.6 gravidanza e allattamento
In gravidanza somministrare solo in caso di effettiva necessità.
Non ci sono dati adeguati sull’uso della soluzione in donne in stato di gravidanza o che allattano. Prima di usare la soluzione in donne in stato di gravidanza o che allattano bisogna considerare attentamente per ogni specifica paziente i potenziali rischi e benefici.
Evitare l’uso di magnesio 2 ore prima del parto. Se il magnesio cloruro viene somministrato (soprattutto per più di 24 ore prima del parto) per controllare le convulsioni in madri affette da tossiemia gravidica, i neonati possono mostrare segni di tossicità da magnesio, incluso depressione neuromuscolare e respiratoria.
L’Elettrolitica di Reintegrazione con Sodio Gluconato Baxter deve essere somministrata con particolare cautela nelle donne in gravidanza durante il travaglio, in particolare per il sodio sierico, se somministrato in associazione con ossitocina (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8).
4.7 effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari
Il medicinale non altera la capacità di guidare o di usare macchinari.
4.8 effetti indesiderati
4.8 effetti indesideratiDi seguito sono riportati gli effetti indesiderati di Elettrolitica di reintegrazione con sodio gluconato, organizzati secondo la classificazione organo-sistema MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Disturbi del sistema immunitario | Reazioni da infusione/ipersensibilità incluso reazioni anafilattoidi e le seguenti manifestazioni: tachicardia, palpitazioni Dolore al torace, Fastidio al torace Dispnea, Aumentata velocità respiratoria, Rossore, Iperemia, Astenia, Senso di anormalità, Piloerezione, Edema periferico, Piressia, Orticaria Ipotensione, Affanno, Sudori freddi,Brividi, Iperkaliemia |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ipervolemia, Iponatremia acquisita in ospedale. |
Patologie del sistema nervoso | Crisi epilettiche, Paralisi flaccide, Disturbi neuromuscolari, Parestesie, Rigidità muscolare, Debolezza, Confusione mentale, Cefalea, Vertigini, Irrequietezza, Irritabilità, Convulsioni, Coma, Morte, Encefalopatia iponatremica acuta. |
Patologie vascolari | Tromboflebite, Trombosi venosa, Ipotensione, Ipertensione, Edema periferico, Vasodilatazione, Vampate, Sudorazione, Shock |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Reazioni al punto di infusione (ad es. sensazione di bruciore, Febbre, Dolore al punto di iniezione, Reazioni al punto di iniezione, Flebite al punto di iniezione, Irritazione al punto di iniezione, Infezione al punto di iniezione, Stravaso), Rossore, Rush, Irritazione venosa, Trombosi o flebite venosa che si estende dal sito di infusione, Necrosi tissutale, Formazioni di ascessi |
Esami diagnostici | Risultati di falsi test positivi (Bio-Rad Laboratories’ Platelia Aspergillus EIA test) (ved. Paragrafo 4.4) |
Patologie cardiache | Aritmie, Disturbi della conduzione, Tachicardia, Bradicardia, Scomparsa dell’onda P, Allargamento del QRS nel tracciato elettrocardiografico, Sincope, Fibrillazione ventricolare, Arresto cardiaco |
Patologie gastrointestinali | Disturbi e irritazione gastrointestinali, Sete, Ridotta salivazione, Nausea, Vomito, Diarrea, Dolori addominali, Stipsi, Transito intestinale ritardato, Ileo paralitico, Sapore metallico, Sapore calcareo |
Disturbi psichiatrici | Sonnolenza, Stati confusionali, Disturbi mentali |
Disordini dell’equilibrio idrico ed elettrolitico | Ipernatriemia, Ipervolemia, Ipercloremia, Iperosmolarità, Ipocalcemia |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, Arresto respiratorio, Edema polmonare, Pneumotorace |
Patologie dell’occhio | Ridotta lacrimazione |
Patologie renali e urinarie | Insufficienza renale, Poliuria |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Debolezza muscolare |
Gli eventi avversi in corsivo sono stati riportati per prodotti simili
**L’iponatremia acquisita in ospedale può causare lesioni cerebrali irreversibili e morte, a causa dello sviluppo di encefalopatia iponatremica acuta, con frequenza non nota (vedere paragrafi 4.2 4.4, 4.5).
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:
4.9 sovradosaggio
Sintomi
Alte concentrazioni plasmatiche di potassio possono causare morte per depressione cardiaca, aritmie o arresto.
La somministrazione di dosi eccessive di sodio cloruro può portare, a seconda delle condizioni cliniche del paziente, ad ipernatriemia e/o ipervolemia. L’ipernatriemia e la ritenzione eccessiva di sodio laddove 8 di 13 sussista una difettosa escrezione di sodio a livello renale determina disidratazione degli organi interni, in particolar modo del cervello, e l’accumulo di fluidi extracellulari con edemi che possono interessare il circolo cerebrale, polmonare e periferico con comparsa di edema polmonare e periferico.
In caso di somministrazione di dosi elevate di magnesio si possono verificare i seguenti sintomi di intossicazione: vampate, sudorazione, ipotensione, paralisi flaccida, ipotermia, collasso circolatorio, depressione cardiaca e del sistema nervoso centrale che può evolvere in paralisi respiratoria. L’intossicazione da magnesio si manifesta con un picco di pressione arteriosa e paralisi respiratoria. La scomparsa del riflesso patellare è un utile segno clinico per identificare l’inizio dell’intossicazione.
L’eccessiva somministrazione della soluzione può causare alcalosi metabolica che può essere accompagnata da ipokaliemia come pure da una diminuzione nel calcio sierico ionizzato e nel magnesio sierico ionizzato.
Un eccessivo volume di soluzione può causare sovraccarico di liquidi e sodio con rischio di edema (periferico e/o polmonare), particolarmente quando è danneggiata l’escrezione renale del sodio.
L’eccessiva somministrazione di potassio può causare lo sviluppo di iperkaliemia, specialmente nei pazienti con grave danno renale.
L’eccessiva somministrazione di magnesio può causare ipermagnesiemia.
Quando si rileva un sovradosaggio, va considerata anche qualsiasi aggiunta alla soluzione.
Gli effetti di un sovradosaggio possono richiedere immediata attenzione medica ed immediato trattamento. Trattamento
Sospendere immediatamente l’infusione e istituire una terapia correttiva per ridurre i livelli plasmatici degli ioni che risultano in eccesso e ristabilire, se necessario, l’equilibrio acido-base (vedere Paragrafo 4.4).
Il paziente dovrà essere tenuto sotto osservazione per valutare la comparsa di eventuali segni e sintomi correlabili al farmaco somministrato, garantendo al paziente le relative misure sintomatiche e di supporto a seconda della necessità.
In caso di elevata natremia si possono impiegare diuretici dell’ansa.
In caso di iperkaliemia si può somministrare per infusione endovenosa glucosio (associato o meno a insulina) oppure sodio bicarbonato.
In caso di intossicazione da magnesio che si manifesta con paralisi respiratoria, è necessario fare ricorso alla respirazione artificiale. Per contrastare gli effetti della ipermagnesemia è necessario somministrare calcio per via endovenosa (10–20 ml di una soluzione al 5%). La somministrazione di 0,5–1 mg di fisostigmina per via sub-cutanea può essere di aiuto.
Valori elevati dei livelli plasmatici di elettroliti possono richiedere l’impiego della dialisi.
5. proprieta’ farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Elettroliti – codice ATC: B05BB01
Soluzione di elettroliti isotonica. Gli elettroliti che costituiscono la soluzione e le loro concentrazioni sono concepiti per adattarsi a quelli del plasma.
Le proprietà farmacologiche della soluzione sono quelle dei suoi componenti (acqua, sodio, potassio, magnesio, cloruri, acetati, gluconati).
L’effetto principale della soluzione è l’espansione del compartimento extracellulare.
Il sodio è il principale catione extracellulare mentre il cloruro ne è il principale anione. La concentrazione di sodio è generalmente la responsabile del volume dei fluidi extracellulari.
Il sodio risulta importante nel mantenimento dell’osmolarità dei fluidi, del potenziale transmembrana e dell’equilibrio acido-base.
Gli ioni, come il sodio, circolano attraverso la membrana cellulare utilizzando diversi meccanismi di trasporto, tra cui la pompa del sodio (Na-K-ATPasi). Il sodio svolge un ruolo importante nella neurotrasmissione e nell’elettrofisiologia cardiaca, e anche nel suo metabolismo renale.
Il potassio è il principale catione nei liquidi intracellulari e gioca un ruolo fondamentale nel bilancio elettrolitico dei liquidi. La concentrazione normale di potassio nel compartimento dei liquidi intracellulari è circa 160 mEq/l. L’intervallo standard di potassio plasmatico è 3,5–5,0 mEq/l. Il rene è l’organo che regola il normale equilibrio del potassio ma non ne determina un riassorbimento così prontamente come per il sodio. Il turnover giornaliero di potassio negli adulti sani è in media 50–150 mEq e rappresenta 1,5–5% del totale contenuto di potassio dell’organismo.
Il magnesio è un importante co-fattore per le reazioni enzimatiche e gioca un ruolo importante nella trasmissione neurochimica e nella eccitabilità muscolare.
Il magnesio previene o controlla le convulsioni bloccando la trasmissione neuromuscolare e diminuendo la quantità di acetilcolina liberata nella placca dall’impulso del motoneurone.
Il cloruro è prevalentemente un anione extracellulare. Il cloruro intracellulare è presente in elevate concentrazioni nei globuli rossi e nella mucosa gastrica. Il riassorbimento del cloruro segue quello del sodio.
Lo ione acetato, accettore di ioni idrogeno, è una fonte alternativa di bicarbonato prodotto per conversione mediante metabolismo epatico.
Il gluconato rappresenta una fonte indiretta di ione bicarbonato.
Il sodio acetato e il sodio gluconato sono sali che producono bicarbonato e come tali sono agenti alcalinizzanti.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Le proprietà farmacocinetiche della soluzione sono quelle degli ioni inclusi nella composizione (sodio, potassio, magnesio, cloruri, acetati, gluconati).
Dopo la somministrazione, il sodio si distribuisce nei liquidi e nei tessuti dell’organismo.
Il rene mantiene la concentrazione del sodio nei liquidi extracellulari entro un intervallo compreso fra lo 0,5% e il 10% della quantità filtrata. L’omeostasi del sodio è regolata dal sistema renina-angiotensina-aldosterone. In condizioni di deplezione di volume, la quantità di sodio che arriva al rene è minore e questo stimola il rilascio di renina dalle cellule del sistema iuxtaglomerulare. La renina converte l’angiotensinogeno in angiotensina I, a sua volta trasformata in angiotensina II dall’enzima convertente (ACE). L’angiotensina II determina un aumento del riassorbimento di sodio, e quindi, per effetto osmotico, di acqua nel tubulo prossimale. L’angiotensina II inoltre stimola il rilascio dell’aldosterone della corteccia 10 di 13
surrenale; l’aldosterone aumenta il riassorbimento diretto del sodio a livello di ansa di Henle, tubulo distale e dotto collettore.
Il sodio viene eliminato in piccola parte anche con la sudorazione e le feci in quantità di circa il 7% della quantità introdotta.
Il magnesio è escreto unicamente dai reni con una velocità proporzionale alla concentrazione plasmatica e alla filtrazione glomerulare.
Lo ione potassio, lo ione cloruro, lo ione gluconato e lo ione acetato seguono le normali vie metaboliche dell’organismo.
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici hanno scarsa rilevanza clinica alla luce della vasta esperienza acquisita con l’uso del farmaco nell’uomo e dato che i suoi costituenti sono componenti fisiologici del plasma animale e umano. Gli effetti tossici non sono previsti nelle condizioni di impiego clinico.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 lista degli eccipienti
Acido cloridrico (correttore di pH), acqua per preparazioni iniettabili.
6.2 incompatibilità
Per la presenza di magnesio, il medicinale è incompatibile con soluzioni contenenti alcool (ad alte concentrazioni), metalli pesanti, carbonati e bicarbonati, sodio idrocortisone, succinati, fosfati, polimixina B solfato, procaina cloridrato, salicilato di calcio, clindamicina fosfato, tartrati, in quanto si possono formare precipitati.
La potenziale incompatibilità è spesso influenzata dalla modificazione della concentrazione dei reagenti e del pH delle soluzioni.
Se utilizzato per diluire farmaci consultare il farmacista se disponibile prima di introdurre i farmaci additivi; considerare comunque le caratteristiche dei prodotti da introdurre; impiegare tecniche asettiche. Miscelare completamente la soluzione quando vengono introdotti farmaci additivi. Non conservare soluzioni che contengono aggiunte.
Come con tutte le soluzioni parenterali, la compatibilità dei farmaci additivi con la soluzione devono essere valutate prima dell’aggiunta. Prima di aggiungere una sostanza o un farmaco, verificare che sia solubile e/o stabile in acqua e che il range del pH sia appropriato. Dopo l’aggiunta, controllare l’eventuale cambio di colore e/o la comparsa di precipitati, complessi insolubili o cristalli.
I farmaci additivi che sono notoriamente incompatibili o per i quali è stato stabilito che sono incompatibili, non devono essere usati.
6.3 periodo di validità
Confezioni in ClearFlex e Vetro: 3 anni.
Confezioni in Viaflo: 2 anni.
Usare subito dopo l’apertura del contenitore. Il contenitore serve per una sola ed ininterrotta somministrazione e l’eventuale residuo non può essere utilizzato.
Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
6.4 speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nella confezione originale e nel contenitore ermeticamente chiuso. Non refrigerare o congelare
6.5 Natura e contenuto del contenitore
Contenitore primario:
Flaconi di vetro: 50, 100, 250 e 500 ml
Contenitore primario:
Sacche Clear Flex: 100, 250, 500 e 1000 ml.
Sacche Viaflo: 500 e 1000 ml
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Agitare bene prima della somministrazione. Non usare il medicinale se la soluzione non si presenta limpida, incolore o di colore leggermente giallo paglierino o se contiene particelle.
Adottare tutte le usuali precauzioni al fine di mantenere la sterilità prima e durante l’infusione endovenosa.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Dopo l’apertura del contenitore, il contenuto deve essere usato immediatamente e non deve essere conservato per un’infusione successiva.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercioBAXTER S.p.A.
Piazzale dell’Industria 20 – 00144 Roma
8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato Flacone 100 ml | A.I.C. | n° |
031239027 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato Flacone 250 ml | A.I.C. | n° |
031239039 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato Sacca Clear Flex 100 ml | A.I.C. | n° |
031239054 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato Sacca Clear Flex 250 ml | A.I.C. | n° |
031239066 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato Sacca Clear Flex 1000 ml | A.I.C. | n° |
031239080 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato 20 Flaconi 500 ml | A.I.C. | n° |
031239092 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato 20 Sacche Clear Flex 500 ml | A.I.C. | n° |
031239104 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato 20 Sacche Viaflo 500 ml | A.I.C. | n° |
031239116 Elettrolitica di Reintegrazione con | Sodio Gluconato 24 Sacche Viaflo 500 ml | A.I.C. | n° |
031239128
Elettrolitica di Reintegrazione con Sodio Gluconato 10 Sacche Viaflo 1000 ml A.I.C.
n°
031239130
Elettrolitica di Reintegrazione con Sodio Gluconato 12 Sacche Viaflo 1000 ml A.I.C. n° 031239142