Riassunto delle caratteristiche del prodotto - EFEDRINA CLORIDRATO MONICO
1. denominazione del medicinale
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATI
Una fiala di Efedrina Cloridrato MONICO 25 mg/1 ml contiene:
Principio attivo: Efedrina Cloridrato 25 mg
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1
3. forma farmaceutica
Soluzione iniettabile.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento acuto del broncospasmo.
Trattamento e prevenzione dell’ipotensione indotta da anestesia spinale, epidurale o intratecale.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Trattamento del broncospasmo
Adulti e Adolescenti: da 12,5 a 25 mg somministrati per via intramuscolare, sottocutanea o endovenosa.
Bambini (fino a 12 anni di età): in genere 750 microgrammi per kg di peso corporeo o 25 mg per m 2 di superficie corporea, somministrati per via sottocutanea o endovenosa, a seconda della risposta del paziente.
Trattamento dell’ipotensione indotta da anestesia spinale, epidurale o intratecale
Adulti : da 25 a 50 mg per via sottocutanea o intramuscolare oppure per via endovenosa qualora sia richiesta una rapida risposta pressoria.
Bambini (fino a 12 anni di età): 0,2 ÷ 0,3 mg/kg di peso corporeo, da ripetere ogni 4–6 ore a seconda della risposta del paziente.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo, alle amine simpaticomimetiche o ad uno qualsiasi degli eccipienti. glaucoma ad angolo chiuso.
Psicosi.
Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere Paragrafo 4.6).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Usare estrema cautela nel somministrare il farmaco nelle seguenti situazioni:
– angina pectoris
– malattie cardiache croniche
– ipertrofia prostatica
– età avanzata
– gravidanza con pressione arteriosa materna superiore a 130/80.
La somministrazione di Efedrina Cloridrato in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o cardiopatia ischemica può determinare dolore anginoso in quanto il farmaco aumenta il consumo di ossigeno.
I farmaci simpaticomimetici, incluso Efedrina Cloridrato MONICO, possono determinare effetti indesiderati a livello cardiovascolare. I dati post-marketing ed i dati di letteratura hanno evidenziato rari casi di ischemia miocardica associata all’uso di farmaci beta-agonisti. I pazienti affetti da gravi patologie cardiache (per esempio malattie ischemiche del miocardio, aritmie o grave scompenso cardiaco) che ricevono Efedrina Cloridrato MONICO dovrebbero informare il medico in caso di dolore al petto o altri sintomi di peggioramento della patologia cardiaca. Particolare attenzione dove essere posta alla valutazione dei sintomi come dispnea o dolore toracico in quanto tali sintomi potrebbero avere sia origine respiratoria che cardiaca.
Il medicinale deve essere somministrato con cautela in caso di diabete, ipertensione o altri disordini cardiovascolari, tireotossicosi.
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4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Efedrina Cloridrato non dovrebbe essere utilizzato in associazione con altri medicinali simpaticomimetici.
La somministrazione di agenti alfa-bloccanti ne riduce la risposta vasopressoria.
La somministrazione di agenti beta-bloccanti (come il propranololo) può determinare il blocco degli effetti a livello cardiaco e bronchiale.
Porre particolare attenzione all’associazione di Efedrina Cloridrato con i seguenti medicinali:
– idrocarburi alogenati, come il ciclopropano e alotano: può insorgere aritmia cardiaca in quanto tali farmaci aumentano la sensibilità del miocardio agli effetti dell’efedrina;
– guanetidina: diminuzione dell’effetto ipotensivo della guanetidina;
– Farmaci I-MAO (es. furazolidone, isocarbossazide, iproniazide, pargilina, fenelezina, selegelina): possono determinare crisi ipertensive. La somministrazione di efedrina determina un maggior rilascio di noradrenalina dai depositi neuronali che, unita alla riduzione del metabolismo delle monoaminoossidasi (MAO) indotta dai farmaci suddetti, si traduce in una maggiore stimolazione recettoriale;
– procarbazina: può determinare crisi ipertensive;
– sodio bicarbonato: può determinare ipertensione e tachicardia poiché riduce l’eliminazione renale di efedrina;
– aminofillina-teofillina etilendiamina: aumento del rischio e della severità degli effetti collaterali (nausea, vomito, insonnia)
– glicosidi caridioattivi: sensibilizzazione del miocardio agli effetti dell’efedrina.
4.6 gravidanza e allattamento
Gravidanza
Gli studi sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza e sullo sviluppo fetale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto.
L’efedrina attraversa la placenta e può determinare iperattività, irritabilità e tachicardia fetale. Gli effetti sullo sviluppo non sono noti.
L’efedrina non dovrebbe essere utilizzata in gravidanza, se non in caso di assoluta necessità e dovrebbe essere riservata ai casi che non rispondono alla rapida infusione di fluidi.
Allattamento
Non è noto se il medicinale venga escreto nel latte materno né se influisca sulla quantità o sulla composizione del latte materno. Pertanto è necessario utilizzare efedrina in donne che stanno allattando solo in caso di assoluta necessità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari
Il medicinale può avere un’influenza importante sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari, in quanto può determinare nervosismo, ansietà e tremori e, in rari casi associati ad elevati dosaggi, paranoia, allucinazioni e depressione.
4.8 effetti indesiderati
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’efedrina organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.
Patologie cardiache : ipertensione, palpitazioni, tachicardia, aritmie ventricolari, dolore precordiale, ischemia miocardica (vedere Paragrafo 4.4)
Patologie gastrointestinali : disturbi gastrici, anoressia, nausea e vomito.
Patologie del sistema nervoso : ansietà, paura, agitazione, eccitamento, irrequietezza, debolezza, irritabilità, insonnia, tremori, paranoia, allucinazioni
Patologie renali ed urinarie ; ritenzione urinaria.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche : difficoltà respiratorie, secchezza della mucosa nasale e faringea.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo : sudorazione profusa.
4.9 sovradosaggio
Sintomi
Un sovradosaggio di efedrina può causare arrossamento del viso, sudorazione, vomito, tachicardia, tachiaritmie ed ipertensione.
Trattamento
Il sovradosaggio può essere contrastato dalla somministrazione di 50–100 mg di clorpromazina per via intramuscolare o endovenosa. La diuresi forzata acida può accelerare l’eliminazione del farmaco.
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5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: farmaci per le sindromi ostruttive delle vie respiratorie: codice ATC: R03CA02. L’efedrina è un farmaco simpatico mimetico non catecolaminico strutturalmente simile all’adrenalina.
Stimola direttamente sia i recettori alfa che betaadrenergici, sia stimolando il rilascio di noradrenalina dalle terminazioni neuronali. Somministrazioni frequenti possono quindi determinare deplezione delle riserve di tale catecolamina determinando tachifilassi agli effetti cardiaci e pressori.
Le azioni farmacologiche dell’efedrina sono comuni alle catecolamine e comprendono:
rilassamento della muscolatura liscia bronchiale rilassamento della muscolatura liscia vescicale, contrazione degli sfinteri e rilassamento del muscolo detrusore rilassamento della muscolatura intestinale aumento della glicogenolisi epatica ed aumento del consumo di ossigeno rilassamento della muscolatura uterina stimolazione dei centri respiratori ciclopegia senza perdita dell’accomodazione stimolazione cardiaca ed aumento della pressione sistolica e diastolica5.2 proprietà farmacocinetiche
Metabolismo
L’efedrina subisce scarso metabolismo a livello epatico che include deaminazione, demetilazione, idrossilazione aromatica e coniugazione. I metaboliti principali sono: acido benzoico, acido ippurico, nerefedrina, p-idrossiefedrina, p-idrossinorefedrina
L’efedrina è resistente alle MAO.
Escrezione
L’efedrina viene escreta nelle urine principalmente in forma immodificata a seconda del pH urinario.
Per pH urinari acidi l’eliminazione è di circa l’88% (73%-99%) mentre a pH alcalini l’eliminazione è di circa il 27% (22%-35%). Tale comportamento è riconducibile allo scarso assorbimento dell’efedrina ionizzata in ambiente acido.
Quando il valore del pH è di circa 5 l’emivita di eliminazione è di circa 3 ore, quando il pH è circa 6 l’emivita di eliminazione è di circa 6 ore.
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici hanno scarsa rilevanza clinica alla luce della vasta esperienza acquisita con l’uso del farmaco.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Acqua per preparazioni iniettabili,q.b.
6.2 incompatibilità
L’efedrina risulta incompatibile con fenobarbital, pentobabrital, secobarbital, tiopentale, idrocortisone sodio succinato e proteine idrolisate.
L’efedrina è compatibile con soluzioni di glucosio, sodio cloruro, Ringer.
6.3 periodo di validità
Tre anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
TENERE IL MEDICINALE FUORI DALLA PORTATA E DALLA VISTA DEI BAMBINI.
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6.5 natura e contenuto del contenitore
Fiala di vetro ambrato di Tipo I da 1 ml.
Astuccio contenente 5 fiale.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio monico s.p.a.
Via Ponte di Pietra 7
VENEZIA/MESTRE
8. numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Efedrina Cloridrato MONICO 25 mg/1 ml 5 fiale – AIC: 030791 014