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DONEPEZIL MYLAN GENERICS ITALIA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - DONEPEZIL MYLAN GENERICS ITALIA

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. denominazione del medicinale

Donepezil Mylan Generics Italia 5 mg compresse orodispersibili

Donepezil Mylan Generics Italia 10 mg compresse orodispersibili

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa da 5 mg contiene 5 mg di donepezil cloridrato (come monoidrato), equivalenti a 4,56 mg di donepezil.

Ogni compressa da 10 mg contiene 10 mg di donepezil cloridrato (come monoidrato), equivalenti a 9,12 mg di donepezil.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa orodispersibile.

Donepezil Mylan Generics Italia 5 mg si presenta in compresse bianche, rotonde, con i bordi smussati, con inciso “DL 5” su di un lato e “M” sull’altro.

Donepezil Mylan Generics Italia 10 mg si presenta in compresse gialle, rotonde, con i bordi smussati, con inciso “DL 10” su di un lato e “M” sull’altro.

4 informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Donepezil Mylan Generics Italia è indicato per il trattamento sintomatico da lieve a moderato della demenza da Alzheimer.

4.2. posologia e modo di somministrazione

Posologia

Adulti/anziani

Il trattamento va iniziato con una dose di 5 mg/die (una volta al giorno).

La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno 1 mese al fine di consentire di valutare la risposta clinica precoce del trattamento e di permettere il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario del donepezil cloridrato. Dopo un mese di valutazione clinica del trattamento a 5 mg/die, la dose di donepezil cloridrato può essere aumentata a 10 mg/die (una volta al giorno). La dose massima raccomandata è di 10 mg/die. Dosi maggiori di 10 mg/die non sono state studiate in sperimentazioni cliniche.

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della Demenza da Alzheimer. La diagnosi deve essere fatta secondo linee-guida accettate (ad es.: DSM IV, ICD 10).

La terapia con donepezil cloridrato deve essere iniziata solo se è disponibile una persona qualificata che possa monitorare regolarmente l’assunzione del prodotto da parte del paziente. Il 11

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022

trattamento di mantenimento può essere continuato fino a quando vi è un beneficio terapeutico per il paziente. Pertanto, il beneficio clinico del donepezil cloridrato deve essere valutato regolarmente. L’interruzione deve essere presa in considerazione quando non vi è più l’evidenza di un effetto terapeutico. La risposta individuale al donepezil cloridrato non può essere prevista. Dopo l’interruzione del trattamento è stata osservata una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil cloridrato.

Compromissione renale o epatica

Una posologia simile può essere seguita per i pazienti con compromissione renale, poiché la clearance del donepezil non viene influenzata da questa condizione.

A causa del possibile aumento di esposizione, nella compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2), l’aumento della dose deve essere eseguito in base alla tollerabilità individuale. Non vi sono dati riguardo ai pazienti con grave compromissione epatica.

Popolazione pediatrica

L’uso di donepezil cloridrato non è raccomandato nei bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.

Modo di somministrazione

Per uso orale

Donepezil Mylan Generics Italia deve essere somministrato per via orale, alla sera, prima di coricarsi.

La compressa deve essere tenuta sulla lingua fino a completa disgregazione prima di deglutire con o senza acqua a seconda della preferenza del paziente.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

L’uso del donepezil cloridrato in pazienti con grave Demenza di Alzheimer, altri tipi di demenza o altri tipi di compromissione della memoria (ad es. declino cognitivo legato all’età), non è stato studiato.

Anestesia

Il donepezil cloridrato, in quanto inibitore della colinesterasi, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico, durante l’anestesia.

Disturbi cardiovascolari

A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (ad es. bradicardia). L’impatto di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “malattia del nodo del seno” o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale.

Vi sono state segnalazioni di sincope o crisi convulsive. Nel valutare questi pazienti deve essere considerata la possibilità di blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022

Sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e torsione di punta dopo l’immissione in commercio (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Si raccomanda cautela in pazienti con anamnesi preesistente o familiare di prolungamento dell’intervallo QTc, in pazienti trattati con farmaci che influenzano l’intervallo QTc o in pazienti con malattia cardiaca preesistente rilevante (ad es. insufficienza cardiaca scompensata, infarto miocardico recente, bradiaritmie) o squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesiemia). Può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG).

Disturbi gastrointestinali

I pazienti con aumentato rischio di sviluppare ulcere, ad es. quelli con anamnesi di ulcera o quelli in trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia gli studi clinici con donepezil cloridrato non hanno mostrato aumenti dell’incidenza di ulcere peptiche o di sanguinamenti gastrointestinali rispetto al placebo.

Disturbi genito-urinari

Benché non osservato in studi clinici con donepezil cloridrato, i colinomimetici possono causare ostruzione urinaria.

Disturbi neurologici

Crisi convulsive: si ritiene che i colinomimetici possano avere il potenziale per causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, la crisi convulsiva può anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer.

I colinomimetici possono aver il potenziale di esacerbare o indurre sintomi extrapiramidali.

Sindrome Neurolettica Maligna (NMS): la NMS, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero, è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto.

Disturbi polmonari

A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi di asma o di malattie ostruttive polmonari.

Deve essere evitata la somministrazione di donepezil cloridrato assieme ad altri inibitori agonisti della acetil-colinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico.

Grave compromissione epatica

Non vi sono dati relativi ai pazienti con grave compromissione epatica.

Mortalità negli studi sulla demenza vascolare.

Sono stati condotti tre studi clinici della durata di 6 mesi su individui che rispettavano i criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stati disegnati per identificare i pazienti la cui demenza appare dovuta solamente a cause vascolari ed escludere pazienti con morbo di Alzheimer. Nel primo studio l’indice di mortalità 33

era di 2/198 (1%) con donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) con placebo. Nel secondo studio l’indice di mortalità era di 4/208 (1,9%) con donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) con placebo. Nel terzo studio l’indice di mortalità era di 11/648 (1,7%) con donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) con placebo. Il tasso di mortalità combinato per i 3 studi VaD nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) era numericamente maggiore che nel gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non era statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti che assumevano donepezil cloridrato o placebo sembra essere il risultato di varie cause vascolari, che possono essere attese in questa popolazione anziana con malattie vascolari sottostanti. Un’analisi di tutti gli eventi seri non-fatali e fatali non ha mostrato differenze nell’indice di comparsa nel gruppo trattato con donepezil rispetto al gruppo trattato con placebo.

Nell’insieme degli studi sulla malattia di Alzheimer (n=4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati sommati con altri studi sulla demenza inclusi gli studi sulla demenza vascolare (n=6888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo ha superato numericamente quello nei gruppi trattati con donepezil cloridrato.

Eccipienti

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono il metabolismo della teofillina, della warfarina, della cimetidina o della digossina nell’uomo. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcol, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiché non si conosce l'entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cautela. Donepezil cloridrato può interferire potenzialmente con i farmaci dotati di attività anticolinergica. E’ inoltre possibile un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con i beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

Sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e di torsione di punta per donepezil. Si consiglia cautela quando donepezil è usato in associazione ad altri medicinali noti per prolungare l’intervallo QTc; può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG). Alcuni esempi:

Antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina) Antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo) Alcuni antidepressivi (ad es. citalopram, escitalopram, amitriptilina) Altri antipsicotici (ad es. derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone) Alcuni antibiotici (ad es. claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina).

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4.6. fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

Non vi sono dati adeguati sull’uso del donepezil cloridrato in donne in gravidanza.

Studi negli animali non hanno mostrato effetti teratogeni ma hanno mostrato tossicità pre- e postnatale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale non è noto.

Donepezil cloridrato non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario.

Allattamento

Donepezil cloridrato viene escreto nel latte dei ratti. Non è noto se donepezil venga escreto nel latte umano e non vi sono studi in donne che allattano. Pertanto, le donne che prendono donepezil cloridrato non devono allattare.

4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Il donepezil cloridrato ha un’influenza lieve o moderata sulla capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

La demenza può causare compromissione della capacità di guidare o di usare macchine. Inoltre, il donepezil cloridrato può indurre senso di affaticamento, capogiri e crampi muscolari, soprattutto all’inizio della terapia o all’aumento della dose. Il medico curante deve valutare di routine la capacità del paziente in trattamento con donepezil cloridrato a continuare a guidare o ad usare macchinari complessi.

4.8. effetti indesiderati

Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito ed insonnia.

Le reazioni avverse segnalate in più di un caso isolato sono riportate di seguito, ordinate per organi e sistemi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100 e <1/10), non comune (≥1/1000 e <1/100), raro (≥1/10.000 e<1/1­.000), molto raro (<1/10.000), non note (non possono essere stimate dai dati disponibili).

Classi di organi e sistemi

Molt o com une

Comune

Non comune

Raro

Molto raro

Non nota

Infezioni ed infestazioni

Raffreddor e comune

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Anoressia

55

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Disturbi psichiatrici

Allucinazi oni** Agitazione **

Comporta mento aggressivo **

Sogni anormali e incubi **

Patologie del sistema

nervoso

Sincope* Capogiri Insonnia

Crisi convulsiva

Sintomi extrapira midali

Sindrome Neurolettica Maligna (NMS)

Patologie cardiache

Bradicardi a

Blocco seno-atriale Blocco atrio-ventricola re

Tachicardia ventricolare polimorfa, compresa Torsioni di punta

Prolungamento dell’intervallo

QT all’elettrocardio gramma

Patologie gastrointesti nali

Diarr ea Naus ea

Vomito Disturbi addominal i

Emorragia gastrointes tinale Ulcere gastriche e duodenali

Ipersecrezi one salivare

Patologie epatobiliari

Disfunzio ni epatiche inclusa l’epatite **

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzione cutanea Prurito

66

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Patologie del sistema muscolosche letrico e del tessuto connettivo

Crampi muscolari

Rabdomioli si****

Patologie renali ed urinarie

Incontinen za urinaria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministra zione

Cefal ea

Affaticam ento Dolore

Esami diagnostici

Lievi aumenti delle concentraz ioni sieriche della CPK muscolare

Traumatismo

, avvelenamen

to e complicazio ni da procedura

Incidenti comprese le cadute

* Nel valutare i pazienti con sincope o crisi convulsiva deve essere considerata la possibilità di un blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali (vedere paragrafo 4.4).

* * Casi di allucinazioni, sogni anormali, incubi, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti con riduzione della dose o sospensione del trattamento.

* ** In casi di inspiegabili disfunzioni epatiche, deve essere considerata la sospensione del donepezil cloridrato.

* *** La comparsa di rabdomiolisi è stata segnalata indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta successione temporale con l'avvio della terapia a base di donepezil o con un aumento della dose.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9. sovradosaggio

Donepezil cloridrato è un inibitore reversibile e specifico dell’acetilco­linesterasi. In seguito alla somministrazione di una singola dose orale di donepezil cloridrato somministrato a topi e ratti è 77

stata calcolata una dose letale media di farmaco pari a 45 mg/kg e 32 mg/kg rispettivamente; tale dose corrisponde a circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell’uomo, uguale a 10 mg/die. I segni di una stimolazione colinergica dose-correlata sono stati osservati sugli animali, tra i quali: riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, deambulazione claudicante, lacrimazione, convulsioni cloniche, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazioni ed abbassamento della temperatura corporea.

Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. Esiste la possibilità di un aumento della debolezza muscolare che, in presenza di un coinvolgimento della muscolatura respiratoria, può esitare nel decesso del paziente.

Come per tutti i casi di sovradosaggio, è necessario avvalersi di misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l'atropina, possono essere utilizzati come antidoto in caso di sovradosaggio di donepezil cloridrato. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato per via endovenosa alla dose necessaria per ottenere l'effetto desiderato: una dose iniziale da 1.0 a 2.0 mg e.v. con un aggiustamento dei dosaggi successivi in base alla risposta clinica. Alterazioni delle risposte pressorie e della frequenza cardiaca si sono verificate con altri colinomimetici somministrati contemporaneamente agli anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non è noto se donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti vengano eliminati per mezzo della dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale, o emofiltrazione).

5. proprietà farmacologiche

5.1. proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: farmaci anti-demenza, anticolinesterasi.

Codice ATC: N06DA02.

Meccanismo di azione

Donepezil cloridrato è un inibitore specifico e reversibile dell’acetilco­linesterasi, la colinesterasi maggiormente presente nel cervello. Donepezil cloridrato inibisce questo enzima con una potenza in vitro pari a 1000 volte quella della butirilcolines­terasi, enzima principalmente presente al di fuori del sistema nervoso centrale.

Demenza di Alzheimer

Nei pazienti affetti dalla Demenza di Alzheimer che hanno preso parte agli studi clinici, la somministrazione di dosi singole di donepezil cloridrato da 5 mg o 10 mg ha determinato un’inibizione dell’attività dell'aceticoli­nesterasi allo stato stazionario (misurata nelle membrane degli eritrociti) uguale al 63,6% e al 77,3% rispettivamente, quando rilevate dopo la somministrazione del farmaco. E' stato osservato che l'inibizione dell'acetilco­linesterasi (AChE) negli eritrociti in seguito all'impiego di donepezil cloridrato è correlata alle variazioni registrate dalla scala ADAS-cog, una scala sensibile utilizzata per valutare specifici aspetti della funzione cognitiva. La capacità di donepezil cloridrato di alterare il decorso della patologia neurologica di base non è stata studiata. Pertanto, non è possibile affermare che donepezil cloridrato possa in alcun modo modificare l’evoluzione della malattia.

L’efficacia del trattamento con donepezil è stata valutata in 4 studi clinici controllati verso placebo, di cui 2 della durata di 6 mesi e 2 della durata di 1 anno.

Negli studi clinici della durata di 6 mesi, alla conclusione del trattamento con donepezil cloridrato, è stata effettuata un’analisi basata su una combinazione di 3 criteri di efficacia: ADAS-Cog (scala per la misurazione della performance cognitiva), Clinician Interview Based Impression of Change with Caregiver Input (scala per la misurazione delle funzioni globali) e Activities of Daily Living Subscale della Clinical Dementia Rating Scale (scala per la 88

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misurazione dei rapporti interpersonali e sociali, delle attività domestiche, degli hobby e della cura personale).

Sono stati definiti pazienti che hanno risposto al trattamento tutti coloro che sono rientrati nei criteri qui di seguito elencati:

Risposta = Miglioramento della ADAS-Cog di almeno 4 punti.

Nessun deterioramento della CIBIC.

Nessun deterioramento della Activities of Daily Living Subscale della Clinical Dementia Rating Scale.

% di risposta

Popolazione “Intent to treat” n=365

Popolazione valutabile n=352

Gruppo Placebo

10%

10%

Gruppo Donepezil 5 mg

18%*

18%*

Gruppo Donepezil 10 mg

21%*

22%

* p<0.05

p<0.01

Donepezil cloridrato ha prodotto un aumento statisticamente significativo e dose-dipendente della percentuale di pazienti che sono stati giudicati “responder” al trattamento.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

I massimi livelli plasmatici vengono raggiunti circa 3–4 ore dopo la somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche e l'area sotto la curva aumentano proporzionalmente alla dose. L'emivita di eliminazione terminale è di circa 70 ore e pertanto la somministrazione multipla di singole dosi giornaliere consente un raggiungimento graduale dello stato stazionario. Una concentrazione quasi sovrapponibile alla concentrazione allo stato stazionario viene raggiunta entro 3 settimane dall'inizio della terapia. Una volta raggiunto lo stato stazionario, le concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato e l'attività farmacologica ad esse correlata presentano una variazione minima nell'arco della giornata.

L'assunzione di cibo non altera l'assorbimento di donepezil cloridrato.

Distribuzione

Donepezil cloridrato è legato alle proteine plasmatiche per circa il 95%. Non si conosce il legame alle proteine plasmatiche del metabolita attivo 6-O-desmetildonepezil. La distribuzione di donepezil cloridrato nei diversi tessuti corporei non è stata studiata in modo definitivo.

Tuttavia, nel corso di uno studio sulla distribuzione nella massa corporea condotto su volontari sani maschi, è stato osservato che 240 ore dopo la somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14C, circa il 28% del farmaco non viene eliminato. Questo dato suggerisce che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti possono permanere nell'organismo per oltre 10 giorni.

Biotrasformazi­one/Eliminazi­one

Donepezil cloridrato viene escreto immodificato nelle urine e viene metabolizzato dal sistema citocromo P450 in diversi metaboliti, alcuni dei quali non sono stati identificati. In seguito alla somministrazione di una singola dose da 5 mg di donepezil cloridrato marcato con 14C, la radioattività plasmatica, espressa quale percentuale della dose somministrata, era principalmente presente sotto forma di donepezil cloridrato immodificato (30%), 6-O-desmetil donepezil (11% -l'unico metabolita che presenta un'attività simile a quella di donepezil cloridrato), donepezil-cis-

99

N-ossido (9%), 5-O-desmetil donepezil (7%) e il coniugato glucuronide del 5-O-desmetil donepezil (3%). Circa il 57% della radioattività totale somministrata è stato eliminato nelle urine (il 17% sotto forma di farmaco immodificato) ed il 14,5% nelle feci; questo fatto suggerisce che la biotrasformazione e l'escrezione urinaria sono le principali vie di eliminazione.

Non vi sono prove che suggeriscano che donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti rientrino in circolo a livello entero-epatico.

Le concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato diminuiscono con un’emivita di circa 70 ore.

Il sesso, la razza ed il tabagismo non determinano alterazioni clinicamente significative delle concentrazioni plasmatiche di donepezil cloridrato. La farmacocinetica di donepezil non è stata espressamente studiata nei soggetti anziani sani o nei pazienti Alzheimer o con demenza vascolare. Tuttavia, le concentrazioni plasmatiche medie in questi pazienti corrispondono strettamente a quelle rilevate nei volontari giovani sani.

I pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata presentano concentrazioni aumentate di donepezil cloridrato: AUC media aumento del 48% e Cmax media aumento del 39% (vedi sezione 4.2).

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi condotti sugli animali da esperimento hanno dimostrato che donepezil cloridrato causa un numero esiguo di effetti diversi da quelli che rientrano negli effetti farmacologici propri del farmaco, coerenti con la sua azione di stimolatore colinergico (vedere paragrafo 4.9).

Donepezil non ha prodotto effetti mutageni nei test di mutazione condotti sulle cellule dei batteri e dei mammiferi. Alcuni effetti clastogenici sono stati osservati in vitro in corrispondenza di concentrazioni chiaramente tossiche per le cellule e 3000 volte maggiori delle concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario. Non sono stati osservati effetti clastogenici o genotossici nel modello in vivo del micronucleo del topo. Gli studi di carcinogenesi a lungo termine, condotti sia su ratti sia su topi, non hanno evidenziato potenziale oncogeno.

Donepezil cloridrato non ha avuto effetti negativi sulla fertilità dei ratti e non sono stati rilevati effetti teratogeni nei ratti o conigli, ma ha avuto un lieve effetto sul numero dei nati morti e sulla sopravvivenza dei neonati prematuri quando è stato somministrato a ratte gravide con dosaggi 50 volte superiori alla massima dose impiegata nell’uomo (vedere paragrafo 4.6).

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Mannitolo

Silice colloidale anidra

Idrossipropil­cellulosa

Acesulfame di potassio

Glicina

Amido glicolato di sodio (tipo A)

Crospovidone (tipo A)

Cellulosa microcristallina

Magnesio stearato

Ossido di ferro giallo E172 (solo per il 10 mg)

6.2. incompatibilità

Non pertinente.

6.3. periodo di validità

3 anni.

10 10

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede particolari precauzioni per la conservazione.

6.5. natura e contenuto del contenitore

5 mg e 10 mg compresse

Blister in OPA/Al/PVC-Al da 7, 10, 14, 28, 30, 50, 56, 60, 84, 98, 100, 120 o 180 compresse orodispersibili.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione nessuna istruzione particolare.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Via Vittor Pisani, 20

20124 Milano

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

041088016 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088028 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088030 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088042 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088055 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“

7 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

10 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

14 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

28 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

30 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

50 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

56 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

60 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 84 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 98 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 100 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 120 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al 180 Compresse In Blister Opa/Al/Pvc-Al

041088067 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088079 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088081 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088093 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088105 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“

041088117 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088129 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“ 041088131 – „5 Mg Compresse Orodispersibili“

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9. data della prima autorizzazione/rinnovodata di prima autorizzazione: dicembre 2011

Data dell’ultimo rinnovo: Marzo 2018

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Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2022

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