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DOMPERIDONE GIULIANI - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - DOMPERIDONE GIULIANI

1. denominazione del medicinale

Domperidone Giuliani 5 mg compresse masticabili.

Domperidone Giuliani 5 mg granulato effervescente.

2.

Domperidone Giuliani 5mg compresse masticabili

Una compressa contiene:

principio attivo: domperidone 5 mg

Eccipienti con effetto noto: sorbitolo

Domperidone Giuliani 5 mg granulato effervescente

Una bustina contiene:

principio attivo: domperidone 5 mg.

Eccipienti con effetto noto: aspartame

Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compresse masticabili.

Granulato effervescente.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Domperidone Giuliani è indicato per alleviare i sintomi di nausea e vomito.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Domperidone Giuliani deve essere utilizzato alla minima dose efficace per la durata più breve necessaria per il controllo di nausea e vomito.

Si raccomanda di assumere Domperidone Giuliani prima dei pasti. In caso di assunzione dopo i pasti, l'assorbimento del farmaco risulta piuttosto ritardato.

I pazienti devono cercare di assumere ogni dose all’orario prestabilito. Se una dose è dimenticata, questa deve essere tralasciata e si deve riprendere il programma di dosaggio consueto. Non si deve assumere una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.

Di norma, la durata di trattamento massima non deve essere superiore a una settimana.

Adulti e adolescenti (età uguale o superiore a 12 anni e peso uguale o superiore a 35 kg)

Compresse masticabili: prendere una o due compresse (contenenti 5 mg di domperidone per compressa) fino a tre volte al giorno per una dose massima di 30 mg al giorno.

Granulato effervescente: una o due bustine (contenenti 5 mg di domperidone per bustina) fino a tre volte al giorno per una dose massima di 6 bustine al giorno.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

A causa della necessità di un dosaggio accurato, le formulazioni di domperidone compresse masticabili, granulato effervescente, compresse, compresse orodispersibili e supposte non sono adatte per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore a 35 Kg.

Compromissione epatica

Domperidone Giuliani è controindicato in caso di compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafo 4.3). Non è tuttavia necessario modificare il dosaggio in caso di compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Dato che l’emivita di eliminazione di domperidone è prolungata in presenza di compromissione renale grave, in caso di somministrazione ripetuta la frequenza di dosaggio di Domperidone Giuliani deve essere ridotta a una o due volte al giorno a seconda della gravità della compromissione e può essere necessario ridurre il dosaggio.

4.3 controindicazioni

Domperidone è controindicato nelle seguenti situazioni:

ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. tumori pituitari a rilascio di prolattina (prolattinomi). nei casi in cui una stimolazione della motilità gastrica potrebbe risultare dannosa: emorragie gastrointestinali, ostruzione meccanica o perforazione. nei pazienti affetti da compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafo 5.2). nei pazienti con prolungamento noto degli intervalli di conduzione cardiaci, in particolare dell’intervallo QTc, nei pazienti affetti da significativi disturbi elettrolitici o patologie cardiache preesistenti, ad esempio insufficienza cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.4). somministrazione concomitante di tutti i farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5). somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 (indipendentemente dai loro effetti sul prolungamento dell’intervallo QT) (vedere paragrafo 4.5).

4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Attenersi rigorosamente alle dosi consigliate e non utilizzare mai il prodotto per trattamenti protratti.

Utilizzo in pazienti con insufficienza epatica

Poiché il domperidone è prevalentemente metabolizzato nel fegato, il medicinale non deve essere usato nei pazienti con insufficienza epatica.

Utilizzo in pazienti con insufficienza renale

In caso di insufficienza renale grave l’emivita di eliminazione di domperidone è prolungata.

In caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di dosaggio di domperidone deve essere ridotta a una o due volte al giorno, a seconda della gravità della compromissione renale. Può inoltre essere necessario ridurre il dosaggio.

Tali pazienti in terapia prolungata devono essere seguiti con regolarità.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Somministrazione con potenti inibitori del CYP3A4

La co-somministrazione con ketoconazolo orale, eritromicina o altri potenti inibitori del CYP3A4 che prolungano l’intervallo QTc deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione”).

Somministrazione contemporanea di levodopa: sebbene non sia ritenuto necessario un aggiustamento del dosaggio di levodopa, è stato osservato un aumento della concentrazione plasmatica di levodopa (max 30–40%) quando domperidone è somministrato contemporaneamente a levodopa (vedere paragrafo 4.5).

Effetti cardiovascolari

Domperidone è stato associato al prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocar­diogramma. Durante la sorveglianza post-commercializza­zione, sono stati riscontrati casi molto rari di prolungamento dell’intervallo QT e torsioni di punta nei pazienti che assumevano domperidone. Tali casi includevano pazienti con fattori di rischio confondenti, disturbi elettrolitici e trattamento concomitante che potrebbero essere stati fattori contribuenti (vedere paragrafo 4.8).

Studi epidemiologici hanno dimostrato che domperidone era associato a un maggiore rischio di gravi aritmie ventricolari o morte cardiaca improvvisa (vedere paragrafo 4.8). È stato osservato un rischio maggiore nei pazienti di età superiore a 60 anni, nei pazienti che assumevano dosi quotidiane superiori a 30 mg e nei pazienti che assumevano in concomitanza farmaci che prolungano l’intervallo QT o inibitori del CYP3A4.

Domperidone deve essere usato al più basso dosaggio efficace negli adulti e negli adolescenti.

Domperidone è controindicato nei pazienti con preesistente prolungamento degli intervalli di conduzione cardiaca, in particolare dell’intervallo QTc, nei pazienti con significativi disturbi elettrolitici (ipokaliemia, iperkaliemia, ipomagnesiemia), o bradicardia, o nei pazienti affetti da malattie cardiache preesistenti, quali insufficienza cardiaca congestizia a causa del maggiore rischio di aritmia ventricolare (vedere paragrafo 4.3). Disturbi elettrolitici (ipokaliemia, iperkaliemia, ipomagnesiemia) o bradicardia sono noti per essere condizioni che aumentano il rischio proaritmico.

Il trattamento con domperidone deve essere interrotto in presenza di segni o sintomi associati ad aritmia cardiaca e i pazienti devono consultare il medico.

Si deve consigliare ai pazienti di segnalare tempestivamente eventuali sintomi cardiaci.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

– Il granulato effervescente contiene aspartame , una fonte di fenilalanina, che rende il medicinale non adatto per i soggetti con fenilchetonuria o altri difetti del metabolismo della fenilalanina. Non utilizzare in pazienti che presentano rischio di iperfenilalani­nemia.

– Le compresse masticabili contengono sorbitolo , pertanto i soggetti con rare forme ereditarie di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.

– Il granulato effervescente e le compresse masticabili contengono sodio. Di ciò devono tenere conto i pazienti in dieta iposodica.

4.5

Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazioni

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Maggiore rischio di occorrenza del prolungamento dell’intervallo QT a causa di interazioni farmacodinamiche e/o farmacoci­netiche.

Domperidone è metabolizzato prevalentemente attraverso il sistema enzimatico CYP3A4. Dati di studi in vitro suggeriscono che l’utilizzo concomitante di farmaci che inibiscono significativamente questo enzima può determinare un incremento dei livelli plasmatici di domperidone.

Singoli studi in vivo di interazione farmacocineti­ca/farmacodina­mica con ketoconazolo oppure eritromicina assunti per via orale in soggetti sani hanno confermato una marcata inibizione del metabolismo di primo passaggio del domperidone, tramite il CYP3A4, da parte di questi farmaci.

Con l’uso concomitante di domperidone 10 mg per via orale quattro volte al giorno e ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, è stato osservato un prolungamento medio dell’intervallo QTc di 9,8 msec, con cambiamenti individuali compresi tra 1,2 e 17,5 msec.

Con l’uso concomitante di domperidone 10 mg quattro volte al giorno ed eritromicina orale 500 mg tre volte al giorno, il prolungamento medio dell’intervallo QTc, nel periodo di osservazione, è stato di 9,9 msec, con variazioni individuali comprese tra 1,6 e 14,3 msec.

Entrambe la Cmax e l’AUC di domperidone allo steady state sono risultate incrementate approssimativamente di 3 volte in ciascuno di questi studi di interazione.

In questi studi la monoterapia con domperidone 10 mg somministrata per via orale quattro volte al giorno ha mostrato un incremento dell’intervallo QTc medio di 1,6 msec (studio con ketoconazolo) e 2,5 msec (studio con eritromicina), mentre la monoterapia con ketoconazolo (200 mg due volte al giorno) e la monoterapia con eritromicina (500 mg tre volte al giorno) hanno portato ad aumenti dell’intervallo QTc di 3,8 e 4,9 msec rispettivamente, nel periodo di osservazione.

L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze è controindicata

Medicinali che prolungano l’intervallo QTc

anti-aritmici di classe IA (ad esempio disopiramide, idrochinidina, chinidina) anti-aritmici di classe III (ad esempio amiodarone, dofetilide, dronedarone, ibutilide, sotalolo) alcuni antipsicotici (ad esempio aloperidolo, pimozide, sertindolo) alcuni antidepressivi (ad esempio citalopram, escitalopram) alcuni antibiotici (ad esempio eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina, spiramicina) alcuni agenti antifungini (ad esempio pentamidina) alcuni agenti antimalarici (in particolare alofantrina, lumefantrina) alcuni farmaci gastro-intestinali (ad esempio cisapride, dolasetron, prucalopride) alcuni antistaminici (ad esempio mechitazina, mizolastina) alcuni farmaci utilizzati nel trattamento di tumori (ad esempio toremifene, vandetanib, vincamina) alcuni farmaci di altro tipo (ad esempio bepridil, diphemanil, metadone) (vedere paragrafo 4.3).

Potenti inibitori del CYP3A4 (indipendentemente dai relativi effetti di prolungamento dell’intervallo QT), ad esempio:

inibitori della proteasi

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

antifungini azolici sistemici

alcuni macrolidi (eritromicina, claritromicina e telitromicina) (vedere paragrafo 4.3).

L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze non è raccomandata Moderati inibitori del CYP3A4, ad esempio diltiazem, verapamil e alcuni macrolidi (vedere paragrafo 4.3).

L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze richiede cautela nell’uso Si deve prestare cautela in caso di farmaci che inducono bradicardia e ipokaliemia, nonché con i seguenti macrolidi coinvolti nel prolungamento dell’intervallo QT: azitromicina e roxitromicina (la claritromicina è controindicata in quanto è un potente inibitore del CYP3A4).

Levodopa: aumento dei livelli plasmatici di levodopa (max 30–40%) (vedere paragrafo 4.4).

Il suddetto elenco di sostanze è indicativo e non esaustivo.

4.6 gravidanza e allattamento

Gravidanza

Vi sono pochi dati di post-marketing sull'utilizzo di domperidone nelle donne in gravidanza.

Uno studio sui ratti ha mostrato tossicità sul sistema riproduttivo ad una dose elevata, tossica per la madre. Il rischio potenziale per l’uomo è sconosciuto. Pertanto, il domperidone deve essere usato in gravidanza solo se ciò è giustificato dai benefici terapeutici attesi.

Allattamento al seno

In ratti femmina in allattamento, il farmaco viene escreto nel latte materno (principalmente come metaboliti: concentrazione di picco pari a 40 e 800 ng/ml dopo somministrazione orale ed endovenosa, rispettivamente, di una dose di 2,5 mg/kg).

Domperidone viene escreto nel latte umano e i bambini allattati al seno ricevono meno dello 0,1% della dose materna regolata in base al peso. Dopo l’esposizione attraverso il latte materno non può essere esclusa la comparsa di effetti avversi, in particolare di effetti cardiaci. In tal caso occorre decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere/e­vitare la terapia a base di domperidone, valutando i vantaggi dell’allattamento al seno per il bambino e i benefici della terapia per la madre. Si deve usare cautela in caso di fattori di rischio che prolungano l’intervallo QTc nei neonati allattati al seno.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari

Domperidone Giuliani non influisce o influisce in modo trascurabile sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8 effetti indesiderati

Le reazioni avverse al farmaco sono di seguito elencate, in ordine di frequenza, usando la seguente convenzione: molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100, <1/10); non comuni (≥1/1000, < 1/100); rari (≥1/10000, < 1/1000); molto rari (<1/10000) e non nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).

- Disturbi del sistema immunitario: molto rari (<1/10000): reazioni allergiche incluse anafilassi, shock anafilattico, reazione anafilattica e angioedema

- Patologie endocrine: rari (≥1/10000, <1/1000): aumento dei livelli di prolattina

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

- Disturbi psichiatrici: molto rari (<1/10000): agitazione, nervosismo

- Patologie del sistema nervoso : molto rari (<1/10000): effetti collaterali extrapiramidali. Non nota: sindrome delle gambe senza riposo*

- Disturbi cardiaci : non nota: aritmie ventricolari, prolungamento dell’intervallo QTc, torsioni di punta, morte cardiaca improvvisa (vedere paragrafo 4.4)

- Patologie gastrointestinali : rari (≥1/10000, <1/1000): disordini gastrointestinali, inclusi crampi intestinali passeggeri; molto rari (<1/10000): diarrea

- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo : molto rari (<1/10000): orticaria, prurito, rash.

- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella : rari (≥1/10000, <1/1000): galattorrea, ginecomastia, amenorrea

- Esami diagnostici: molto rari (<1/10000): esami di funzionalità epatica anormali

* Esacerbazione della sindrome delle gambe senza riposo in pazienti con malattia di Parkinson

Poiché l’ipofisi è situata all’esterno della barriera ematoencefalica, il domperidone può causare un aumento dei livelli di prolattina. In rari casi tale iperprolattinemia può causare effetti collaterali di tipo neuro-endocrino come galattorrea, ginecomastia e amenorrea.

Gli effetti collaterali extrapiramidali sono molto rari nei neonati e nei bambini piccoli ed eccezionali in soggetti adulti. Tali effetti scompaiono spontaneamente e completamente con la sospensione del trattamento.

Altri effetti sul sistema nervoso centrale come convulsioni, agitazione e anche sonnolenza sono molto rari ed essenzialmente rilevati in infanti e bambini.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione del sito:

4.9 sovradosaggio

Sintomi

I sintomi da sovradosaggio possono includere agitazione, alterazione dello stato di coscienza, sonnolenza, disorientamento, convulsioni e manifestazioni extrapiramidali; sintomi da sovradosaggio sono stati riportati principalmente nei neonati e nei bambini.

Trattamento

Non esiste un antidoto specifico per il domperidone.

In caso di sovradosaggio, deve essere somministrato immediatamente il trattamento sintomatico standard. Si deve effettuare un monitoraggio ECG, a causa della possibilità di prolungamento dell'intervallo QT.

Possono essere utili la lavanda gastrica e l'impiego di carbone attivo. Sono raccomandate stretta sorveglianza medica e terapia di supporto.

I farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani possono essere utili nel controllo delle reazioni extrapiramidali.

5. proprieta' farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Categoria farmacoterapeutica: Procinetici , codice ATC: A03FA03

Domperidone è un antagonista della dopamina con proprietà antiemetiche. Domperidone non esercita praticamente alcun effetto a livello dei recettori dopaminergici cerebrali, poiché non attraversa facilmente la barriera ematoencefalica di modo che effetti psicotropici o neurologici sono praticamente assenti. Nei pazienti in trattamento con domperidone, specialmente negli adulti, effetti collaterali di tipo extrapiramidale sono molto rari, ma domperidone favorisce il rilascio di prolattina dall’ipofisi. L'effetto antiemetico di domperidone può derivare dalla combinazione di effetti periferici (gastrocinetici) e antagonismo dei recettori dopaminergici nella „chemoreceptor trigger zone“ , situata all'esterno della barriera ematoencefalica nell'area postrema. Gli studi nell'animale, insieme alle basse concentrazioni rilevate nel cervello, indicano un effetto prevalentemente periferico di domperidone sui recettori dopaminergici. Studi nell'uomo hanno dimostrato che domperidone per via orale aumenta la pressione dello sfintere esofageo inferiore, migliora la motilità antroduodenale e accelera lo svuotamento gastrico. Non ha effetti sulla secrezione gastrica.

In conformità con le linee guida ICH-E14, è stato eseguito uno studio approfondito sul QT. Questo studio comprendeva un placebo, un confronto attivo e un controllo positivo ed è stato condotto in soggetti sani con un dosaggio di domperidone a 80 mg al giorno in dosi da 10 o 20 mg somministrate 4 volte al giorno. Lo studio ha identificato una differenza massima dell’intervallo QT corretto (QTc) tra domperidone e placebo nelle medie LS (Least Squares) della variazione rispetto al basale di 3,4 msec per 20 mg di domperidone somministrato 4 volte al giorno il giorno 4. L’intervallo di confidenza (CI) del 90% a due vie (da 1,0 a 5,9 msec) non ha superato i 10 msec. Nello studio non sono stati osservati effetti clinicamente rilevanti sull’intervallo QTc quando domperidone veniva somministrato a una dose fino a 80 mg/giorno (cioè più di due volte la dose massima raccomandata).

Tuttavia, due precedenti studi sull’interazione tra farmaci avevano dimostrato alcune evidenze di prolungamento dell'intervallo QTc quando domperidone veniva somministrato in monoterapia (10 mg 4 volte al giorno). La massima differenza media-tempo corrispondente dell’intervallo QT corretto secondo Fridericia (QTcF) tra domperidone e placebo è stata rispettivamente di 5,4 msec (IC95%: da –1,7 a 12,4) e 7,5 msec (IC 95%: da 0,6 a 14,4).

5.2 proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

Il domperidone viene rapidamente assorbito dopo somministrazione orale, con concentrazioni di picco nel plasma registrate circa 1 ora dopo l’assunzione. I valori Cmax e AUC di domperidone aumentano proporzionalmente nel range di dose compreso tra 10 mg e 20 mg. E’ stato osservato un aumento di 2 o 3 volte dell’ AUC di domperidone con somministrazioni di domperidone ripetute quattro volte al giorno (ogni 5 ore) per 4 giorni.

Sebbene la biodisponibilità del domperidone risulti aumentata in soggetti normali se assunto al termine di un pasto, i pazienti con disturbi gastro-intestinali devono assumere domperidone 15–30 minuti prima del pasto.

La bassa biodisponibilità assoluta del domperidone per via orale (circa il 15%) è dovuta ad un esteso metabolismo di “primo passaggio” nella parete intestinale e nel fegato.

La riduzione dell’ acidità gastrica altera l'assorbimento di domperidone. La

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

biodisponibilità orale viene ridotta da una precedente somministrazione concomitante di cimetidina e bicarbonato di sodio.

Distribuzione

Il domperidone per via orale non mostra fenomeni di accumulo o di autoinduzione metabolica; dopo 90 minuti dalla somministrazione, il livello di picco plasmatico, dopo due settimane di somministrazione orale alla dose giornaliera di 30 mg, è stato di 21 ng/ml, quindi si è rivelato pressoché sovrapponibile a quello di 18 ng/ml ottenuto dopo la prima dose. Domperidone si lega per 91–93% alle proteine plasmatiche.

Gli studi sulla distribuzione, eseguiti con farmaco radiomarcato negli animali, hanno evidenziato un'ampia distribuzione tissutale ma basse concentrazioni cerebrali. Piccoli quantitativi di farmaco attraversano la placenta nei ratti.

Biotrasformazione

Domperidone subisce un rapido ed esteso metabolismo epatico mediante idrossilazione e N-dealchilazione. Studi di metabolismo in vitro con inibitori diagnostici indicano che il CYP3A4 è la forma del citocromo P-450 maggiormente coinvolta nella N-dealchilazione di domperidone, mentre CYP3A4, CYP1\A2 e CYP2E1 sono coinvolti nella idrossilazione aromatica di domperidone.

Escrezione

L'escrezione urinaria e fecale ammontano rispettivamente al 31% e al 66% della dose orale. La proporzione di farmaco escreta immodificata è piccola (il 10% dell'escrezione fecale e circa l'1 % dell'escrezione urinaria). L'emivita plasmatica dopo una singola dose orale è di 7–9 ore nei volontari sani ma è prolungata in pazienti con grave insufficienza renale.

Compromissione epatica

In soggetti affetti da compromissione epatica moderata (punteggio di Pugh da 7 a 9, classe Child-Pugh B), l'AUC e il Cmax di domperidone sono rispettivamente 2,9 e 1,5 volte superiore, rispetto ai soggetti sani.

La frazione non legata è aumentata del 25% e l’ emivita di eliminazione terminale viene prolungata da 15 a 23 ore. I soggetti affetti da compromissione epatica lieve presentano un'esposizione sistemica leggermente inferiore rispetto ai soggetti sani in base ai valori di Cmax e di AUC, senza alcun cambiamento del legame con le proteine o dell’emivita terminale. I soggetti affetti da compromissione epatica grave non sono stati studiati. Domperidone è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave (vedere paragrafo 4.3).

Compromissione renale

Nei soggetti affetti da grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min/1.73 m2) l'emivita di eliminazione del domperidone è aumentata da 7,4 a 20,8 ore, ma i livelli del farmaco nel plasma sono risultati inferiori rispetto ai volontari sani.

Dato che viene escreta una quantità molto ridotta di farmaco non modificato (circa l’1%) attraverso i reni, è improbabile che la dose di un’unica somministrazione debba essere regolata nei pazienti affetti da insufficienza renale. Tuttavia, in caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di dosaggio deve essere ridotta a una volta o due volte al giorno a seconda della gravità della compromissione e può essere necessario ridurre il dosaggio.

5.3.

Dati preclinici di sicurezza

Studi elettrofisiologici in vitro ed in vivo indicano per domperidone un rischio

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

complessivo moderato di prolungamento dell’intervallo QTc nell’uomo. In esperimenti in vitro su cellule isolate transfettate con hERG e su miociti isolati di cavia, i rapporti di esposizione erano compresi tra 26 e 47 volte , sulla base di valori di IC50 che inibiscono le correnti attraverso i canali ionici IKr rispetto alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo dopo la somministrazione della dose massima quotidiana di 10 mg somministrata 3 volte al giorno.

I margini di sicurezza per il prolungamento della durata del potenziale d'azione in esperimenti in vitro su tessuti cardiaci isolati sono stati 45 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

I margini di sicurezza in modelli proaritmici in vitro (cuore isolato e perfuso di Langendorff) sono stati da 9 a 45 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

Nei modelli in vivo i livelli senza effetto per il prolungamento dell’intervallo QT corretto (QTc) nei cani e l’induzione di aritmie in un modello di coniglio sensibilizzato per torsioni di punta sono stati rispettivamente di oltre 22 volte e 435 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

Nel modello con cavia anestetizzata a seguito di infusioni endovenose lente, non sono stati registrati effetti sull’intervallo QT corretto (QTc) a concentrazioni totali nel plasma di 45,4 ng/ml, che sono 3 volte superiori ai livelli del plasma totali a nell'uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno). La rilevanza di quest'ultimo studio per l’uomo a seguito dell’esposizione a domperidone somministrato per via orale è incerta.

In presenza di inibizione del metabolismo tramite CYP3A4 le concentrazioni libere nel plasma di domperidone possono triplicare. Ad un dosaggio tossico elevato per la madre (più di 40 volte la dose umana raccomandata) , sono stati riscontrati effetti teratogenici nel ratto. Non è stata osservata alcuna teratogenicità nei topi e conigli.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Compresse masticabili

Trometamolo, sodio citrato, acido citrico, acido maleico, sorbitolo , magnesio stearato, talco, saccarina, aroma liquirizia.

Granulato effervescente

Mannitolo, acido tartarico, sodio bicarbonato, miscela di aromi, aspartame , povidone, trometamolo, silice colloidale.

6.2 incompatibilità

Vedere paragrafo 4.5

6.3 periodo di validità

3 anni

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Nessuna particolare condizione di conservazione

6.5 natura e contenuto del contenitore

Compresse masticabili

Astuccio di cartone litografato contenente blister in alluminio.

Confezione da 30 compresse masticabili.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Granulato effervescente

Astuccio di cartone litografato contenente bustine termosaldate di accoppiato carta/allumini­o/politene

Confezione da 20 bustine.

6.6 Precauzioni particolari per l’uso e la manipolazione

Masticare la compressa prima di ingoiarla.

Versare il contenuto di una bustina in mezzo bicchiere di acqua, agitare bene e bere quando l'effervescenza è terminata.

7. titolare dell’ autorizzazione all’immissione in commercio

GIULIANI S.p.A., Via Palagi, 2 – 20129, Milano

8. NUMERO DI AUTORIZZAZIONE

Domperidone Giuliani 5 mg compresse masticabili – 30 compresse AIC

n°032090021

Domperidone Giuliani 5 mg granulato effervescente – 20 bustine AIC

n°032090019

9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/ RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

Data di prima autorizzazione: 09 Novembre 1995.

Data rinnovo: Luglio 2005.

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÀ MEDICINALE

Domperidone Giuliani 10 mg compresse rivestite con film.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

2. composizione qualitativa e quantitativa

Una compressa contiene:

principio attivo : domperidone 10 mg

Eccipienti con effetto noto: lattosio

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compresse rivestite con film.

4. informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Domperidone Giuliani è indicato per alleviare i sintomi di nausea e vomito.

4.2. posologia e modo di somministrazione

Domperidone Giuliani deve essere usato alla minima dose efficace per la durata più breve necessaria per il controllo di nausea e vomito.

Si raccomanda di assumere Domperidone Giuliani prima dei pasti. In caso di assunzione dopo i pasti, l’assorbimento del farmaco risulta piuttosto ritardato.

I pazienti devono cercare di assumere ogni dose all’orario prestabilito. Se una dose è dimenticata, questa deve essere tralasciata e si deve riprendere il programma di dosaggio consueto. Non si deve assumere una dose doppia per compensare la dimenticanza della dose.

Di norma, la durata di trattamento massima non deve essere superiore a una settimana

Adulti ed adolescenti (di età uguale o superiore a 12 anni e peso uguale o superiore a 35 Kg)

Una compressa da 10 mg fino a tre volte al giorno per una dose massima di 30 mg al giorno.

A causa della necessità di un dosaggio accurato, le formulazioni di domperidone compresse masticabili, granulato effervescente, compresse, compresse orodispersibili, e supposte non sono adatte per l’utilizzo nei bambini e negli adolescenti di peso inferiore a 35 Kg.

Compromissione epatica

Domperidone Giuliani è controindicato in caso di compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafo 4.3). non è tuttavia necessario modificare il dosaggio in caso di compromissione epatica lieve (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Dato che l'emivita di eliminazione di domperidone è prolungata in presenza di compromissione renale grave, in caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di dosaggio del Domperidone Giuliani deve essere ridotta ad una o due volte al giorno a seconda della gravità della compromissione e può essere necessario ridurre il dosaggio.

4.3. controindicazioni

Domperidone è controindicato nelle seguenti situazioni:

ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. tumori pituitari a rilascio di prolattina (prolattinomi). nei casi in cui una stimolazione della motilità gastrica potrebbe risultare dannosa: emorragie gastrointestinali, ostruzione meccanica o perforazione. nei pazienti affetti da compromissione epatica moderata o grave (vedere paragrafo 5.2). nei pazienti con prolungamento noto degli intervalli di conduzione cardiaci, in particolare dell’intervallo QTc, nei pazienti affetti da significativi disturbi elettrolitici o patologie cardiache preesistenti, ad esempio insufficienza cardiaca congestizia (vedere paragrafo 4.4). somministrazione concomitante di tutti i farmaci che prolungano l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.5). somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 (indipendentemente dai loro effetti sul prolungamento dell’intervallo QT) (vedere paragrafo 4.5).

4.4.

Attenersi rigorosamente alle dosi consigliate e non utilizzare mai il prodotto per trattamenti protratti.

Utilizzo in pazienti con insufficienza epatica

Poiché il domperidone è prevalentemente metabolizzato nel fegato, Domperidone Giuliani 10 mg non deve essere usato nei pazienti con insufficienza epatica.

Utilizzo in pazienti con insufficienza renale

In caso di insufficienza renale grave l'emivita di eliminazione del domperidone è prolungata. In caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di dosaggio di domperidone deve essere ridotta ad una o due volte al giorno, a seconda della gravità della compromissione renale. Può inoltre essere necessario ridurre il dosaggio. Tali pazienti in terapia prolungata devono essere seguiti con regolarità.

Somministrazione con potenti inibitori del CYP3A4

La co-somministrazione con ketoconazolo orale, eritromicina o altri potenti inibitori del

CYP3A4 che prolungano l’intervallo QTc deve essere evitata (vedere paragrafo 4.5).

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Somministrazione contemporanea di levodopa: sebbene non sia ritenuto necessario un aggiustamento del dosaggio di levodopa, è stato osservato un aumento della concentrazione plasmatica di levodopa (max 30–40%) quando domperidone è somministrato contemporaneamente a levodopa (vedere paragrafo 4.5).

Effetti cardiovascolari

Domperidone è stato associato al prolungamento dell'intervallo del QT all'elettrocar­diogramma. Durante la sorveglianza post-commercializzazione , sono stati riscontrati casi molto rari di prolungamento dell'intervallo QT e torsioni di punta nei pazienti che assumevano domperidone. Tali casi includevano pazienti con fattori di rischio confondenti, disturbi elettrolitici e trattamento concomitante che potrebbero essere stati fattori contribuenti (vedere paragrafo 4.8).

Studi epidemiologici hanno dimostrato che domperidone era associato ad un maggiore rischio di gravi aritmie ventricolari o di morte cardiaca improvvisa (vedere paragrafo 4.8). E’ stato osservato un rischio maggiore nei pazienti di età superiore a 60 anni, nei pazienti che assumevano dosaggi giornalieri superiori a 30 mg e nei pazienti che assumevano in concomitanza farmaci che prolungano l’intervallo QT o inibitori del CYP3A4.

Domperidone deve essere usato al più basso dosaggio efficace negli adulti e negli adolescenti.

Domperidone è controindicato nei pazienti con preesistente prolungamento degli intervalli di conduzione cardiaca, particolarmente l’intervallo QTc, nei pazienti con significativi disturbi elettrolitici (ipokaliemia, iperkaliemia, ipomagnesiemia ), o bradicardia, o nei pazienti affetti da malattie cardiache preesistenti, quali insufficienza cardiaca congestizia, a causa del maggiore rischio di aritmia ventricolare (vedere paragrafo 4.3). Disturbi elettrolitici (ipokaliemia, iperkaliemia, ipomagnesiemia) o bradicardia sono noti per essere condizioni che aumentano il rischio proaritmico.

Il trattamento con domperidone deve essere interrotto in presenza di segni o sintomi associati ad aritmia cardiaca e i pazienti devono consultare il medico.

Si deve consigliare ai pazienti di segnalare tempestivamente eventuali sintomi cardiaci.

Uso durante l’allattamento

Il verificarsi di eventi avversi, in particolare di effetti cardiaci, non può essere escluso in seguito a esposizione attraverso il latte materno. In tal caso occorre decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere/e­vitare la terapia a base di domperidone, valutando i vantaggi dell’allattamento al seno e i benefici della terapia per la madre (vedere paragrafo 4.6).

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Domperidone Giuliani 10 mg contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Maggiore rischio di occorrenza del prolungamento dell'intervallo QT a causa di

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interazioni farmacodinamiche e / o di farmacocinetiche.

Domperidone è metabolizzato prevalentemente attraverso il sistema enzimatico CYP3A4. Dati di studi in vitro suggeriscono che l’utilizzo concomitante di farmaci che inibiscono significativamente questo enzima può determinare un incremento dei livelli plasmatici di domperidone.

Singoli studi in vivo di interazione farmacocineti­ca/farmacodina­mica con ketoconazolo oppure eritromicina assunti per via orale in soggetti sani hanno confermato una marcata inibizione del metabolismo di primo passaggio del domperidone, tramite il CYP3A4, da parte di questi farmaci.

Con l’uso concomitante di domperidone 10 mg per via orale quattro volte al giorno e ketoconazolo 200 mg due volte al giorno, è stato osservato un prolungamento medio dell’intervallo QTc di 9,8 msec, con cambiamenti individuali compresi tra 1,2 e 17,5 msec.

Con l’uso concomitante di domperidone 10 mg quattro volte al giorno ed eritromicina orale 500 mg tre volte al giorno, il prolungamento medio dell’intervallo QTc, nel periodo di osservazione, è stato di 9,9 msec, con variazioni individuali comprese tra 1,6 e 14,3 msec.

Entrambe la Cmax e l’AUC di domperidone allo steady state sono risultate incrementate approssimativamente di 3 volte in ciascuno di questi studi di interazione.

In questi studi la monoterapia con domperidone 10 mg somministrata per via orale quattro volte al giorno ha mostrato un incremento dell’intervallo QTc medio di 1,6 msec (studio con ketoconazolo) e 2,5 msec (studio con eritromicina), mentre la monoterapia con ketoconazolo (200 mg due volte al giorno) e la monoterapia con eritromicina (500 mg tre volte al giorno) hanno portato ad aumenti dell’intervallo QTc di 3,8 e 4,9 msec rispettivamente, nel periodo di osservazione.

L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze è controindicata

Medicinali che prolungano l’intervallo QTc

anti- aritmici di classe IA (ad esempio disopiramide, idrochinidina, chinidina) anti- aritmici di classe III (ad esempio amiodarone, dofetilide, dronedarone, ibutilide, sotalolo) alcuni antipsicotici (ad esempio aloperidolo, pimozide, sertindolo) alcuni antidepressivi (ad esempio citalopram, escitalopram) alcuni antibiotici (ad esempio eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina, spiramicina) alcuni agenti antifungini (ad esempio pentamidina) alcuni agenti antimalarici (in particolare alofantrina, lumefantrina) alcuni medicinali gastro-intestinali (ad esempio cisapride, dolasetron, prucalopride) alcuni antistaminici (ad esempio mechitazina, mizolastina) alcuni farmaci utilizzati nel trattamento dei tumori (ad esempio, toremifene, vandetanib, vincamina) altri farmaci di altro tipo (ad esempio bepridil, difemanil, metadone)(vedere paragrafo 4.3).

Potenti inibitori del CYP3A4 ( indipendentemente dai loro effetti di prolungamento dell’intervallo del QT ), ad esempio:

inibitori della proteasi antifungini azolici sistemici alcuni macrolidi (eritromicina, claritromicina e telitromicina ) ( vedere paragrafo 4.3)

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L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze non è raccomandata

Moderati inibitori del CYP3A4, ad esempio diltiazem, verapamil e alcuni macrolidi (vedere paragrafo 4.3 ).

L’assunzione concomitante delle seguenti sostanze richiede cautela nell’uso

Si deve prestare cautela in caso di farmaci che inducono bradicardia e ipokaliemia, nonché con i seguenti macrolidi coinvolti nel prolungamento dell'intervallo QT : azitromicina e roxitromicina (la claritromicina è controindicata in quanto è un potente inibitore del CYP3A4 ).

Levodopa: aumento dei livelli plasmatici di levodopa (max 30–40%) (vedere paragrafo 4.4).

Il suddetto elenco delle sostanze è indicativo e non esaustivo.

4.6.

Gravidanza

Vi sono pochi dati di post-marketing sull’utilizzo di domperidone nelle donne in gravidanza. Uno studio sui ratti ha mostrato tossicità sul sistema riproduttivo ad una dose elevata, tossica per la madre. Il rischio potenziale per l’uomo è sconosciuto. Pertanto, il domperidone deve essere usato in gravidanza solo se ciò è giustificato dai benefici terapeutici attesi.

Allattamento al seno

In ratti femmina in allattamento, il farmaco viene escreto nel latte materno (principalmente come metaboliti: concentrazione di picco pari a 40 e 800 ng/ml dopo somministrazione orale ed endovenosa, rispettivamente, di una dose di 2,5 mg/kg). Domperidone viene escreto nel latte umano e i bambini allattati al seno ricevono meno dello 0,1% della dose materna regolata in base al peso. Dopo l’esposizione attraverso il latte materno non può essere esclusa la comparsa di effetti avversi, in particolare di effetti cardiaci. In tal caso occorre decidere se interrompere l’allattamento al seno o interrompere/e­vitare la terapia a base di domperidone, valutando i vantaggi dell’allattamento al seno per il bambino e i benefici della terapia per la madre. Si deve usare cautela in caso di fattori di rischio che prolungano l’intervallo QTc nei neonati allattati al seno.

4.7.

Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Domperidone Giuliani 10 mg non influisce o influisce in modo trascurabile sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8.

Le reazioni avverse al farmaco sono di seguito elencate, in ordine di frequenza, usando la seguente convenzione: molto comuni (≥1/10), comuni (≥1/100, <1/10); non comuni (≥1/1000, < 1/100); rari (≥1/10000, < 1/1000); molto rari (<1/10000) e non nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili).

- Disturbi del sistema immunitario: molto rari (<1/10000): reazioni allergiche incluse

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anafilassi, shock anafilattico, reazione anafilattica e angioedema

- Patologie endocrine: rare (≥1/10000, <1/1000): aumento dei livelli di prolattina

- Disturbi psichiatrici: molto rari(<1/10000): agitazione, nervosismo

- Patologie del sistema nervoso : molto rare (<1/10000): effetti collaterali extrapiramidali. Non nota: sindrome delle gambe senza riposo*

- Disturbi cardiaci : non nota: aritmie ventricolari, prolungamento dell’intervallo QTc, torsioni di punta, morte cardiaca improvvisa (vedere paragrafo 4.4)

.- Patologie gastrointestinali : rare (≥1/10000, <1/1000): disordini gastrointestinali, inclusi crampi intestinali passeggeri; molto rari (<1/10000): diarrea.

- Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo : molto rari (<1/10000): orticaria, prurito, rash

- Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella : rari (≥1/10000, <1/1000): galattorrea, ginecomastia, amenorrea

- Esami diagnostici: molto rari(<1/10000): esami di funzionalità epatica anormali.

* Esacerbazione della sindrome delle gambe senza riposo in pazienti con malattia di Parkinson

Poiché l’ipofisi è situata all’esterno della barriera ematoencefalica, il domperidone può causare un aumento dei livelli di prolattina. In rari casi tale iperprolattinemia può causare effetti collaterali di tipo neuro-endocrino come galattorrea, ginecomastia e amenorrea.

Gli effetti collaterali extrapiramidali sono molto rari nei neonati e nei bambini piccoli ed eccezionali in soggetti adulti. Tali effetti scompaiono spontaneamente e completamente con la sospensione del trattamento.

Altri effetti sul sistema nervoso centrale come convulsioni, agitazione e anche sonnolenza sono molto rari ed essenzialmente rilevati in infanti e bambini.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione del sito:

4.9. sovradosaggio

Sintomi

I sintomi da sovradosaggio possono includere agitazione, alterazione dello stato di coscienza, sonnolenza, disorientamento, convulsioni e manifestazioni extrapiramidali. Sintomi da sovradosaggio sono stati riportati principalmente nei neonati e nei bambini.

Trattamento

Non esiste un antidoto specifico per il domperidone.

In caso di sovradosaggio, deve essere somministrato immediatamente il trattamento sintomatico standard. Si deve effettuare un monitoraggio ECG, a causa della possibilità di prolungamento dell'intervallo QT.

Possono essere utili la lavanda gastrica e l’impiego di carbone attivo. Sono raccomandate stretta sorveglianza medica e terapia di supporto.

I farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani possono essere utili nel controllo delle reazioni extrapiramidali.

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5.

PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

5.1. proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Procinetici.

Codice ATC: A03FA03

Domperidone è un antagonista della dopamina con proprietà antiemetiche. Domperidone non esercita praticamente alcun effetto a livello dei recettori dopaminergici cerebrali poiché non attraversa facilmente la barriera ematoencefalica, di modo che effetti psicotropici o neurologici sono praticamente assenti. Nei pazienti in trattamento con domperidone, specialmente negli adulti, effetti collaterali di tipo extrapiramidale sono molto rari, ma domperidone favorisce il rilascio di prolattina dall’ipofisi. L'effetto antiemetico di domperidone può derivare dalla combinazione di effetti periferici (gastrocinetici) e antagonismo dei recettori dopaminergici nella „chemoreceptor trigger zone“ , situata all'esterno della barriera ematoencefalica nell'area postrema. Gli studi nell'animale, insieme alle basse concentrazioni rilevate nel cervello, indicano un effetto prevalentemente periferico di domperidone sui recettori dopaminergici.

Studi nell'uomo hanno dimostrato che domperidone per via orale aumenta la pressione dello sfintere esofageo inferiore, migliora la motilità antro-duodenale e accelera lo svuotamento gastrico. Non ha effetti sulla secrezione gastrica.

In conformità con le linee guida ICH-E14, è stato eseguito uno studio approfondito sul QT. Questo studio comprendeva un placebo, un confronto attivo e un controllo positivo ed è stato condotto su soggetti sani con un dosaggio di domperidone a 80 mg al giorno in dosi da 10 o 20 mg somministrate 4 volte al giorno. Lo studio ha identificato una differenza massima dell’intervallo QT corretto (QTc) tra domperidone e placebo nelle medie LS (Least Squares) della variazione rispetto al basale di 3,4 msec per 20 mg di domperidone somministrato 4 volte al giorno il giorno 4. L’intervallo di confidenza (CI) del 90% a due vie (da 1,0 a 5,9 msec) non ha superato i 10 msec. Nello studio non sono stati osservati effetti clinicamente rilevanti sull’intervallo QTc quando domperidone veniva somministrato a una dose fino a 80 mg/giorno (cioè più di due volte la dose massima raccomandata).

Tuttavia, due precedenti studi sull’interazione tra farmaci avevano dimostrato alcune evidenze di prolungamento dell'intervallo QTc quando domperidone veniva somministrato in monoterapia (10 mg 4 volte al giorno). La massima differenza media-tempo corrispondente dell’intervallo QT corretto secondo Fridericia (QTcF) tra domperidone e placebo è stata rispettivamente di 5,4 msec (IC95%: da –1,7 a 12,4) e 7,5 msec (IC 95%: da 0,6a 14,4).

5.2. proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

Il domperidone viene rapidamente assorbito dopo somministrazione orale, con concentrazioni di picco nel plasma registrate circa 1 ora dopo l’assunzione. I valori Cmax e AUC di domperidone aumentano proporzionalmente nel range di dose compreso tra 10 mg e 20 mg. E’ stato osservato un aumento di 2 o 3 volte dell’ AUC di domperidone con somministrazioni di domperidone ripetute quattro volte al giorno (ogni 5 ore) per 4 giorni.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

Sebbene la biodisponibilità del domperidone risulti aumentata in soggetti normali se assunto al termine di un pasto, i pazienti con disturbi gastro-intestinali devono assumere domperidone 15–30 minuti prima del pasto.

La bassa biodisponibilità assoluta del domperidone per via orale (circa il 15%) è dovuta ad un esteso metabolismo di “primo passaggio” nella parete intestinale e nel fegato.

La riduzione dell’ acidità gastrica altera l'assorbimento di domperidone. La biodisponibilità orale viene ridotta da una precedente somministrazione concomitante di cimetidina e bicarbonato di sodio.

Distribuzione

Il domperidone per via orale non mostra fenomeni di accumulo o di autoinduzione metabolica; dopo 90 minuti dalla somministrazione, il livello di picco plasmatico, dopo due settimane di somministrazione orale alla dose giornaliera di 30 mg, è stato di 21 ng/ml, quindi si è rivelato pressoché sovrapponibile a quello di 18 ng/ml ottenuto dopo la prima dose.

Domperidone si lega per 91–93% alle proteine plasmatiche.

Gli studi sulla distribuzione,e­seguiti con farmaco radiomarcato negli animali, hanno evidenziato un’ampia distribuzione tissutale, ma basse concentrazioni cerebrali. Piccoli quantitativi di farmaco attraversano la placenta nei ratti.

Biotrasformazione

Domperidone subisce un rapido ed esteso metabolismo epatico mediante idrossilazione e N-dealchilazione. Studi di metabolismo in vitro con inibitori diagnostici indicano che il CYP3A4 è la forma del citocromo P-450 maggiormente coinvolta nella N-dealchilazione di domperidone, mentre CYP3A4, CYP1A2 e CYP2E1 sono coinvolti nella idrossilazione aromatica di domperidone.

Escrezione

L’escrezione urinaria e fecale ammontano rispettivamente al 31% e al 66% della dose orale. La proporzione di farmaco escreta immodificata è piccola (il 10% dell’escrezione fecale e circa l’1% dell’escrezione urinaria).

L’emivita plasmatica dopo una singola dose orale è di 7–9 ore nei volontari sani ma è prolungata in pazienti con grave insufficienza renale.

Compromissione epatica

In soggetti affetti da compromissione epatica moderata (punteggio di Pugh da 7 a 9, classe Child-Pugh B), l'AUC e la Cmax di domperidone sono rispettivamente 2,9 e 1,5 volte superiori, rispetto ai soggetti sani.

La frazione non legata è aumentata del 25% e l’ emivita di eliminazione terminale viene prolungata da 15 a 23 ore. I soggetti affetti da compromissione epatica lieve presentano un'esposizione sistemica leggermente inferiore rispetto ai soggetti sani in base ai valori di Cmax e di AUC, senza alcun cambiamento del legame con le proteine o dell’emivita terminale.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

I soggetti affetti da compromissione epatica grave non sono stati studiati. Domperidone è controindicato nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave (vedere paragrafo 4.3).

Compromissione renale

Nei soggetti affetti da grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min/1.73 m2) l'emivita di eliminazione del domperidone è aumentata da 7,4 a 20,8 ore, ma i livelli del farmaco nel plasma sono risultati inferiori rispetto ai volontari sani.

Dato che viene escreta una quantità molto ridotta di farmaco non modificato (circa l’1%) attraverso i reni, è improbabile che la dose di un’unica somministrazione debba essere regolata nei pazienti affetti da insufficienza renale. Tuttavia, in caso di somministrazione ripetuta, la frequenza di dosaggio deve essere ridotta a una volta o due volte al giorno a seconda della gravità della compromissione e può essere necessario ridurre il dosaggio.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Studi elettrofisiologici in vitro ed in vivo indicano per domperidone un rischio complessivo moderato di prolungamento dell’intervallo QTc nell’uomo. In esperimenti in vitro su cellule isolate transfettate con hERG e su miociti isolati di cavia, i rapporti di esposizione erano compresi tra 26 e 47 volte, sulla base di valori di IC50 che inibiscono le correnti attraverso i canali ionici IKr rispetto alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo dopo la somministrazione della dose massima quotidiana di 10 mg somministrata 3 volte al giorno.

I margini di sicurezza per il prolungamento della durata del potenziale d'azione in esperimenti in vitro su tessuti cardiaci isolati sono stati 45 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

I margini di sicurezza in modelli proaritmici in vitro (cuore isolato e perfuso di Langendorff) sono stati da 9 a 45 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

Nei modelli in vivo i livelli senza effetto per il prolungamento dell’intervallo QT corretto (QTc) nei cani e l’induzione di aritmie in un modello di coniglio sensibilizzato per torsioni di punta sono stati rispettivamente di oltre 22 volte e 435 volte superiori alle concentrazioni libere nel plasma nell’uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno).

Nel modello con cavia anestetizzata a seguito di infusioni endovenose lente, non sono stati registrati effetti sull’intervallo QT corretto (QTc) a concentrazioni totali nel plasma di 45,4 ng/ml , che sono 3 volte superiori ai livelli del plasma totali a nell'uomo alla dose massima quotidiana (10 mg somministrati 3 volte al giorno). La rilevanza di quest'ultimo studio per l’uomo a seguito dell’esposizione a domperidone somministrato per via orale è incerta.

In presenza di inibizione del metabolismo tramite CYP3A4 le concentrazioni libere nel plasma di domperidone possono triplicare.Ad un dosaggio tossico elevato per la madre

( più di 40 volte la dose umana raccomandata ), sono stati riscontrati effetti teratogenici nel ratto. Non è stata osservata alcuna teratogenicità nei topi e conigli.

Documento reso disponibile da AIFA il 11/04/2021

6.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

6.1.

Amido di mais, Cellulosa microcristallina, Crospovidone, Ipromellosa, , Macrogol 6000, Magnesio stearato, Olio vegetale idrogenato, Polivinilpirro­lidone Lattosio monoidrato K30, Sodio lauril solfato.

6.2. incompatibilità

Non pertinente.

6.3.

2 anni

6.4.

Nessuna particolare condizione di conservazione.

6.5. natura e contenuto del contenitore

Astuccio da 20 compresse rivestite con film in blister.

6.6.

Nessuna istruzione particolare.

7. titolare dell’autorizzazione alla immissione in commercio

GIULIANI S.p.A., Via Palagi, 2 – 20129, Milano.

8.

Domperidone Giuliani 10 mg compresse rivestite con film – AIC n. 032090058

9.

9 settembre 2005.