Riassunto delle caratteristiche del prodotto - COMPENDIUM
1) denominazione del medicinale
COMPENDIUM 1,5 mg capsule rigide
COMPENDIUM 3 mg capsule rigide
COMPENDIUM 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
D.C.I.: Bromazepam
2) composizione qualitativa e quantitativa
COMPENDIUM 1,5 mg capsule rigide
Una capsula rigida contiene:
Principio attivo: Bromazepam mg 1,5
Eccipiente con effetto noto: lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
COMPENDIUM 3 mg capsule rigide
Una capsula rigida contiene:
Principio attivo: Bromazepam mg 3
Eccipiente con effetto noto: lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
COMPENDIUM 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
1 ml di soluzione contiene:
Principio attivo: Bromazepam mg 2,5
Eccipiente con effetto noto: propilene glicole
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
3) forma farmaceutica
capsule rigide, gocce orali, soluzione
4) informazioni cliniche
4.1.
Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Insonnia.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave disagio.
4.2.
Per la variabilità delle risposte individuali la posologia va regolata caso per caso.
Dose: in media da 1,5 – 3 mg, due o tre volte al giorno (1–2 capsule rigide da mg 1,5, 2–3 volte al giorno; oppure 1 capsula rigida da mg 3, 2–3 volte al giorno; oppure 15–30 gocce orali, 2–3 volte al giorno).
Nel trattamento di pazienti anziani o con ridotta funzionalità epatica la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sovraindicati.
Documento reso disponibile da AIFA il 31/10/2019
ANSIA
Il trattamento deve essere il più breve possibile. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente e' senza sintomi.
La durata complessiva del trattamento, generalmente, non deve superare le 8–12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
INSONNIA
Il trattamento deve essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, ciò non deve avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Il trattamento deve essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non deve essere superata.
4.3.
Il bromazepam non deve essere somministrato a pazienti con nota ipersensibilità alle benzodiazepine, grave insufficienza respiratoria, grave insufficienza epatica (le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono causare encefalopatia), miastenia grave o sindrome da apnea notturna.
Ipersensibilità accertata al bromazepam, ad uno qualsiasi degli eccipienti Glaucoma ad angolo stretto.
Intossicazione acuta da alcool, medicinali ipnotici, analgesici o psicotropi (neurolettici, antidepressivi, litio).
4.4.
Precauzioni generali
Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia connessa con la
depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). Pertanto, il bromazepam deve essere usato con cautela e la prescrizione deve essere limitata in pazienti con segni e sintomi di un disturbo depressivo o tendenze suicide.
Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool. (vedere paragrafo 4.5)
Nelle prime fasi del trattamento il paziente deve essere controllato regolarmente al fine di minimizzare il dosaggio e/o la frequenza di somministrazione e per prevenire il sovradosaggio a causa di accumulo.
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Durata del trattamento
La durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere paragrafo 4.2), ma non deve superare le quattro settimane per l’insonnia ed otto-dodici settimane nel caso dell’ansia, compreso un periodo di sospensione graduale. L'estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica.
Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente.
Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possano diventare manifesti all'interno dell'intervallo di somministrazione tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati.
Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione, è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, perché possono presentarsi sintomi di astinenza.
Tolleranza
Una certa perdita di efficacia delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
Dipendenza
L'uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci.
Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è anche maggiore in pazienti con una storia di abuso di alcool e di droga.
Pertanto, le benzodiazepine devono essere utilizzate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcool o droga.
La possibilità di dipendenza è ridotta quando Compendium è usato nella dose appropriata con un trattamento a breve termine.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza.
Questi possono consistere in cefalea, diarrea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione,
depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Altri sintomi sono: depressione, insonnia, sudorazione, tinnito persistente, movimenti involontari, vomito, parestesia, alterazioni percettive, crampi addominali e muscolari, tremore, mialgia, agitazione, palpitazioni, tachicardia, attacchi di panico, vertigini, iperreflessia, perdita della memoria a breve termine, ipertermia.
Insonnia ed ansia di rimbalzo
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All'interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si raccomanda di effettuare una riduzione graduale del dosaggio.
Amnesia
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Ciò accade più spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco e, quindi, per ridurre il rischio ci si dovrebbe accertare che i pazienti possano avere un sonno ininterrotto di alcune ore.
Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.8) L’amnesia anterograda può comparire utilizzando le dosi terapeutiche più alte (è stata documentata con 6 mg): il rischio è superiore a dosaggi più elevati.
Reazioni psichiatriche e paradosse
Quando si usano benzodiazepine è noto che possano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento ed altri disturbi del comportamento. Se ciò dovesse avvenire, l'uso del medicinale deve essere sospeso.
Tali reazioni sono più frequenti nei bambini e negli anziani così come nei pazienti con sindrome cerebrale organica.
Per il momento non si può escludere la possibilità che nei pazienti in stato acuto di psicosi endogene, specialmente stati depressivi gravi, i sintomi siano aggravati dall’uso del Compendium. Pertanto, le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario delle malattie psicotiche.
La presenza di depressione deve essere sempre esclusa in particolare nei disturbi iniziali e mattutini del sonno, poiché i sintomi sono oltretutto diversamente mascherati e sono sempre presenti i rischi causati dalla malattia di base (ad esempio tendenze suicidarie).
Uso concomitante di alcool/deprimenti del SNC
L’uso concomitante di Compendium con alcool e/o con farmaci con attività depressiva sul sistema nervoso centrale deve essere evitato. L’uso concomitante potrebbe aumentare gli effetti clinici di Compendium tra i quali possibile sedazione profonda e depressione respiratoria e/o cardiovascolare clinicamente rilevanti (vedere paragrafo 4.5).
Uso concomitante di oppioidi
L’uso concomitante di Compendium e oppioidi può determinare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte.
A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di farmaci sedativi come le benzodiazepine, o medicinali simili, quali il Compendium con oppioidi è da riservare ai pazienti per i quali non è possibile valutare un trattamento alternativo. Se si prescrive il Compendium in concomitanza con gli oppioidi, si deve usare la più bassa dose efficace e la durata del
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trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche Posologia e modo di somministrazione paragrafo 4.2).
Segnali e sintomi di depressione respiratoria e sedazione devono essere attentamente monitorati nei pazienti. È fortemente raccomandato informare i pazienti e i loro familiari sulla conoscenza di questi sintomi. (vedere paragrafo 4.5).
Gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi sono state riportate con l’uso delle benzodiazepine. Casi di angioedema riguardanti la lingua, la glottide o la laringe sono stati riportati in pazienti dopo aver assunto la prima dose o dosi successive di benzodiazepine. Alcuni pazienti che assumevano benzodiazepine hanno avuto sintomi addizionali come dispnea, chiusura della gola, o nausea e vomito. Alcuni pazienti hanno avuto necessità di terapie al pronto soccorso. Se l’angioedema riguarda la lingua, la glottide o la laringe, si può verificare ostruzione delle vie respiratorie che potrebbe essere fatale.
I pazienti che sviluppano angioedema dopo trattamento con le benzodiazepine non devono essere trattati nuovamente con il farmaco.
Gruppi specifici di pazienti
Le benzodiazepine non devono essere somministrate ai bambini senza un’attenta valutazione dell'effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta (vedere paragrafo 4.2). L’uso di benzodiazepine può essere associato con un aumento del rischio di cadute dovuto a effetti indesiderati quali atassia, debolezza muscolare, capogiri, sonnolenza, stanchezza, affaticamento e perciò si raccomanda di trattare con cautela i pazienti anziani.
Una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.
Le benzodiazepine non sono indicate per trattare pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia epatica. Il Compendium deve essere somministrato con cautela nei pazienti con insufficienza renale.
Le stesse misure prudenziali devono essere adottate per i pazienti con insufficienza cardiaca e bassa pressione sanguigna i quali devono essere sottoposti a regolari controlli durante la terapia con Compendium (così come è consigliato con le altre benzodiazepine e gli altri agenti psicofarmacologici).
Pazienti con psicosi : Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica.
Le capsule contengono lattosio quindi i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Le gocce orali, soluzione, contengono 1141 mg di propilene glicole per dose, equivalente a 951 mg/ml.
4.5.
Interazioni farmacodinamiche
Le Benzodiazepine producono un effetto additivo quando assunte congiuntamente con alcol o altri deprimenti del SNC. L’assunzione concomitante di alcool va evitata. (vedere paragrafo 4.4).
Ciò influenza negativamente la capacità di guidare o di usare macchinari.
Il Bromazepam deve essere usato con cautela in combinazione con farmaci che deprimono il SNC. L'effetto depressivo centrale può aumentare in caso di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, alcuni antidepressivi, , antiepilettici, anestetici e antistaminici H1 sedativi.
Oppioidi
L’uso concomitante di farmaci sedativi come le benzodiazepine o medicinali simili come il Compendium con oppioidi, aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto additivo depressivo sul SNC. Il dosaggio e la durata di uso concomitante devono essere limitati (vedere sezione 4.4)
Interazioni farmacocinetiche
Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando il bromazepam viene somministrato insieme a farmaci che inibiscono l'enzima epatico CYP3A4, aumentando i livelli plasmatici di Bromazepam. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
La co-somministrazione di bromazepam con gli inibitori forti del CYP3A4 (per esempio gli antifungini azolici, gli inibitori della proteasi o alcuni macrolidi) deve essere fatta con cautela, considerando una notevole riduzione della dose. Gli analgesici narcotici possono causare un aumento dell’euforia che porta ad un aumento della dipendenza psichica.
La somministrazione concomitante di cimetidina può prolungare l’emivita di eliminazione del bromazepam.
La somministrazione di teofilline o amminofilline può ridurre gli effetti delle benzodiazepine
4.6
Gravidanza
La sicurezza d’impiego di bromazepam in gravidanza non è ancora stata stabilita. Una revisione delle segnalazioni spontanee di eventi avversi al farmaco ha mostrato una incidenza sovrapponibile a quella che ci si potrebbe attendere in una popolazione simile non trattata.
Anche se non sono disponibili per il bromazepam dati clinici specifici, una grande quantità di dati basati su studi in coorte indicano che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non è associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni primi studi epidemiologici caso–controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicano che il rischio di nascita di un bambino con una schisi orale, dopo un’esposizione materna alle benzodiazepine è inferiore a 2/1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale.
Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimenti attivi fetali e una variabilità del ritmo cardiaco fetale.
Quando il trattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l’ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservare i sintomi della sindrome del “bambino flaccido” quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l’emivita del prodotto.
A dosi elevate possono apparire nel neonato depressione respiratoria o apnea e ipotermia.
Inoltre , i sintomi di astinenza neonatale con ipereccitabilità, agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non si osserva la sindrome del “bambino flaccido”.
Inoltre, neonati nati da madri che hanno assunto benzodiazepine cronicamente durante le fasi avanzate della gravidanza possono sviluppare dipendenza fisica e possono presentare un certo rischio per sviluppare i sintomi di astinenza nel periodo post natale.
Tenendo conto di questi dati, l'uso di bromazepam durante la gravidanza può essere considerato, se le indicazioni terapeutiche e posologia sono rigorosamente rispettate.
Se il trattamento con Bromazepam è necessario durante l'ultima parte della gravidanza, dovrebbero essere evitate dosi elevate e devono essere monitorati nei neonati i sintomi di astinenza e/o sindrome del “bambino flaccido”
Se il prodotto viene prescritto ad una donna in età fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, per quanto riguarda la sospensione del medicinale.
Allattamento
Poiché il Bromazepam è escreto nel latte materno, l'allattamento al seno non è raccomandato durante il trattamento.
4.7.
La sedazione, l'amnesia, l'alterazione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare e utilizzare macchinari. La contemporanea assunzione di alcool può aggravare questo effetto. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia alterata può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5). Questo effetto è aumentato se il paziente ha assunto alcol.
4.8.
Sonnolenza, ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, confusione, affaticamento, cefalea, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia. Questi fenomeni si presentano principalmente all'inizio
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della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni.
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante il trattamento con
il bromazepam con le seguenti frequenze:
Molto comune: ≥1/10;
Comune: ≥ 1/100, a <1/10;
Non comuni: ≥ 1/1000 a <1/100
Rari: (≥ 1/10,000, a <1/1000)
Molto rari: (<1/10000)
Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
MedDRA classe organosistemica |
Patologie Cardiache
Frequenza non nota
Insufficienza cardiaca compreso arresto cardiaco
Patologie dell’occhio
Frequenza non nota
Diplopia , visione offuscata
Patologie gastrointestinali
Frequenza non nota
Nausea , vomito , stipsi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Frequenza non nota
Stanchezza
Disturbi del sistema immunitario
Frequenza non nota
Ipersensibilità, shock anafilattico, reazioni anafilattoidi, angioedema
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Frequenza non nota
Cadute, fratture
Disturbi psichiatrici
Frequenza non nota
Stato confusionale, disturbi emotivi , alterazioni della libido, dipendenza da farmaco, abuso da farmaco, sindrome da astinenza, depressione.
Le reazioni paradosse come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato Amnesia anterograda**, disturbi della memoria.
Patologie renali ed urinarie
Frequenza non nota
Ritenzione urinaria
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Frequenza non nota
Debolezza muscolare
Patologie del sistema nervoso
Frequenza non nota
Sonnolenza *, cefalea *, capogiri *,
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diminuzione della vigilanza, atassia. | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Frequenza non nota | Depressione respiratoria, apnea, peggioramento dell'apnea notturna |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Frequenza non nota | Eruzione cutanea, prurito, orticaria |
Questi effetti indesiderati si presentano principalmente all'inizio della terapia e solitamente scompaiono con le successive somministrazioni **Vedere paragrafo 4.4
Il rischio di cadute e fratture aumenta nei pazienti trattati con sedativi concomitanti (incluse le bevande alcoliche) e negli anziani
Inoltre con le benzodiazepine sono state riportate raramente altre reazioni avverse che comprendono: aumento della bilirubina, ittero, aumento delle transaminasi epatiche, aumento della fosfatasi alcalina, trombocitopenia, agranulocitosi, pancitopenia, SIADH (sindrome da inappropriata secrezione dell’ormone antidiuretico).
EFFETTI INDESIDERATI della CLASSE delle BENZODIAZEPINE (BDZ) Amnesia
Amnesia anterograda può avvenire anche ai dosaggi terapeutici, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4) Depressione
Durante l'uso di benzodiazepine può essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Le benzodiazepine o i composti benzodiazepinosimili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento.
Tali reazioni possono essere abbastanza gravi. Sono piu' probabili nei bambini e negli anziani.
Insonnia ed ansia di rimbalzo
All’interruzione del trattamento, può presentarsi una sindrome transitoria quale l’insonnia, che ricorre in forma aggravata a seguito del trattamento con benzodiazepine. Poiché, dopo l’improvvisa sospensione del trattamento, il rischio di fenomeni di rimbalzo da astinenza è più alto, si raccomanda di diminuire gradualmente la dose. Il paziente deve essere informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, al fine da minimizzare l’ansia provocata da tali sintomi, che possono comparire quando le benzodiazepine vengono sospese.
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Dipendenza
L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare fenomeni di rimbalzo o da astinenza (vedere paragrafo 4.4). Può verificarsi dipendenza psichica. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo .
4.9.
Sintomi
Le benzodiazepine comunemente causano sonnolenza, atassia, disartria e nistagmo. Un sovradosaggio di bromazepam raramente rappresenta un rischio per la vita se assunto da solo, ma può portare a difficoltà di parola, areflessia, apnea, ipotensione, depressione cardiorespiratoria e coma.
Nel trattamento dell'iperdosaggio di qualsiasi farmaco, dovrebbe essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
Il sovradosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dalla sonnolenza al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono sonnolenza, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte
Il coma, se sopravviene, dura solitamente poche ore ma può protrarsi più a lungo ed essere ciclico, soprattutto nei pazienti anziani. Gli effetti depressivi respiratori associati alle benzodiazepine sono più seri nei pazienti con patologie respiratorie.
Le benzodiazepine aumentano gli effetti di altri depressori del sistema nervoso centrale, compreso l'alcool.
Trattamento
Monitorare i segni vitali del paziente e istituire misure di supporto, come indicato dallo stato clinico del paziente. In particolare, i pazienti possono richiedere un trattamento sintomatico per gli effetti cardiorespiratori o per gli effetti sul sistema nervoso centrale.
A seguito di una dose eccessiva di benzodiazepine per uso orale, dovrebbe essere indotto il vomito (entro un'ora) se il paziente è cosciente o intrapreso il lavaggio gastrico con protezione delle vie respiratorie se il paziente e' privo di conoscenza.
Ulteriore assorbimento deve essere impedito utilizzando un metodo appropriato, per esempio, il trattamento con carbone attivo entro 1–2 ore. Se viene utilizzato il carbone attivo, è indispensabile la protezione delle vie
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aeree per i pazienti privi di conoscenza. In caso di ingestione mista la lavanda gastrica può essere considerata, ma non come una misura di routine.
Nella terapia d’urgenza dovrebbe essere prestata attenzione speciale alle funzioni respiratorie e cardiovascolari.
Se la depressione del SNC è grave, considerare l’uso di flumazenil (Anexate), un antagonista delle benzodiazepine. Questo deve essere somministrato solo in condizioni strettamente monitorate.
L’uso del flumazenil non è indicato nei pazienti affetti da epilessia in trattamento con benzodiazepine. L’effetto antagonista in questi pazienti può scatenare crisi convulsive. Flumazenil ha un’emivita breve (circa un’ora), quindi i pazienti cui è stato somministrato devono essere monitorati dopo che i suoi effetti si sono esauriti. Flumazenil deve essere usato con estrema cautela in presenza di farmaci che possono abbassare la soglia convulsiva (ad esempio antidepressivi triciclici).
Per ulteriori informazioni sull’uso corretto di questo medicinale fare riferimento al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto relativo al flumazenil (Anexate®).
5) PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1.
Il principio attivo del COMPENDIUM è il Bromazepam.
Il bromazepam è una benzodiazepina caratterizzata da una incisiva azione sulle strutture nervose che soprassiedono alla vita affettiva, di relazione e neurovegetativa.
Nel cane il bromazepam, anche alla dose di 50 mg/Kg/os non determina alterazione a carico della pressione arteriosa, del respiro e dell'ECG.
Il bromazepam, a concentrazioni uguali o superiori a quelle terapeutiche ematiche umane, non influisce in misura significativa sul tono e sul fasismo della muscolatura liscia dell'intestino isolato.
Il bromazepam ha mostrato le seguenti attività farmacologiche:
– attività antiaggressiva (l'azione è sovrapponibile a quella del diazepam somministrato a dosaggi 3 volte più elevati);
– effetto decondizionante in topi condizionati al riflesso di avoidance (tale azione è sovrapponibile a quella del diazepam somministrato a dosaggi 20 volte superiori); la reversibilità di tale effetto decondizionante e' pronta e completa alla sospensione del trattamento;
– attività anticonvulsivante (l'azione è sovrapponibile a quella del diazepam somministrato a dosaggi 3 volte superiori);
– attività potenziante l'azione ipnonarcotica del luminal;
– attività miorilassante, sovrapponibile a quella del diazepam.
In definitiva, il bromazepam presenta uno spettro d'azione farmacologica analogo ad altre benzodiazepine; esso si è rivelato dotato di attività quantitativamente superiore a quella del diazepam.
5.2.
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Il bromazepam è ben assorbito dopo somministrazione ed il picco plasmatico, pari a circa 100 ng/ml, e' raggiunto dopo un'ora dalla somministrazione di 6 mg. Nel fegato esso viene metabolizzato a 4 composti, uno solo dei quali, il 3-idrossibromazepam, risulta dotato di attività farmacologica.
La trasformazione metabolica avviene nel fegato attraverso il sistema microsomiale e la velocità di eliminazione è minore nei soggetti anziani rispetto a quelli giovani.
L'eliminazione prevalentemente renale (70%) avviene secondo una cinetica lineare, con un tempo di emivita pari a circa 20,1 ore, sia per il bromazepam che per il 3-idrossibromazepam. Il legame con le proteine plasmatiche è pari al 70%.
5.3.
Per somministrazione acuta:
DL50 (topo Swiss, per os) 1874 mg/Kg;
DL50 (topo Swiss, per i.p.) 469 mg/Kg;
DL50 (ratto Wistar, per os) 2039 mg/kg;
DL50 (ratto Wistar, per i.p.) 380 mg/kg.
Per somministrazione prolungata:
Specie animale Dur. tratt. Via di Dose max che non
giorni sommin. ha provocato alterazioni
(mg/Kg/die)
ratto Wistar 28 ratto Wistar 182 cane Beagle 182 | os 15 os 15 os 20 |
Teratogenesi
Il prodotto somministrato a ratte gravide dal 2°al 19° giorno di gravidanza ed a coniglie gravide dal 4° al 29° giorno di gestazione, alle dosi di 5 e 15 mg/Kg/die per os, non ha determinato effetti teratogeni o embriotossici.
Attività cancerogenetica
La negatività all'esame istologico di alterazioni di natura tumorale, come risulta dagli studi di tossicità per somministrazioni ripetute (182 gg), nonché la parentela strutturale del bromazepam con benzodiazepine assolutamente prive di tale pericolosità, permettono di ritenere il bromazepam privo di qualsiasi azione cancerogena.
6) informazioni farmaceutiche
6.1.
COMPENDIUM 1,5 mg capsule rigide: Lattosio – Amido di mais – Talco -Magnesio stearato – Titanio diossido (E171) – Ossido di ferro giallo (E172) -Gelatina.
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COMPENDIUM 3 mg capsule rigide : Lattosio – Amido di mais – Talco -Magnesio stearato – Titanio diossido (E171) – Indigotina (E132) – Gelatina.
COMPENDIUM 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione : Saccarina sodica -Disodio edetato – Aroma di ribes – Aroma di lampone – Acqua depurata -Propilenglicole.
6.2.
Non sono note incompatibilità all'uso del prodotto.
6.3.
5 anni per capsule rigide da 1,5 mg e 3 mg
3 anni per gocce orali, soluzione 2,5 mg/ml; il periodo di validità dopo prima apertura del flacone è di 9 mesi
6.4.
Capsule rigide, gocce orali, soluzione
Capsule rigide: conservare a temperatura non superiore a 30° C.
6.5.
Capsule rigide : Astuccio contenente 30 capsule rigide in blisters di PVC non trasparenti di colore bianco latte, saldati su un supporto semirigido di alluminio.
30 capsule rigide da mg 1,5
30 capsule rigide da mg 3
Gocce orali, soluzione
Astuccio contenente un flacone dosato a ml 20 di gocce orali con chiusura di sicurezza per bambini.
20 ml 2,5 mg/ml
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione nessuna istruzione particolare.
7) titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
POLIFARMA S.p.A. – Viale dell’Arte, 69 – 00144 ROMA.