Foglietti illustrativi Apri menu principale

CISPLATINO ACCORD HEALTHCARE ITALIA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo:

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - CISPLATINO ACCORD HEALTHCARE ITALIA

1. denominazione del medicinale

Cisplatino Accord Healthcare Italia 1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene 1 mg di cisplatino.

10 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 10 mg di cisplatino.

25 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 25 mg di cisplatino.

50 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 50 mg di cisplatino.

100 ml di concentrato per soluzione per infusione contengono 100 mg di cisplatino.

Eccipienti con effetti noti: Ciascun ml di soluzione contiene 3,5 mg di sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Concentrato per soluzione per infusione

Soluzione limpida, da incolore a giallo paglierino in un flaconcino di vetro ambrato, che è praticamente priva di particelle.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Il cisplatino è indicato per il trattamento di:

carcinoma del testicolo avanzato o metastatico carcinoma ovarico avanzato o metastatico carcinoma della vescica avanzato o metastatico carcinoma a cellule squamose della testa e del collo avanzato o metastatico carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato o metastatico carcinoma polmonare a piccole cellule avanzato o metastatico Il cisplatino è indicato nel trattamento del carcinoma della cervice uterina in associazione con altri chemioterapici o con la radioterapia

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Il cisplatino può essere utilizzato in monoterapia o in terapia in associazione.

4.2. posologia e modo di somministrazione

Posologia

Adulti e bambini:

La dose di cisplatino dipende dalla malattia primaria, dalla reazione prevista e dal fatto che il cisplatino sia utilizzato in monoterapia o come componente di una chemioterapia combinata. Le indicazioni relative alla posologia si applicano sia agli adulti che ai bambini.

Per la monoterapia , sono raccomandati due regimi posologici:

– Singola dose da 50 a 120 mg/m² di superficie corporea ogni 3 –4 settimane;

– Da 15 a 20 mg/m²/giorno per cinque giorni, ogni 3–4 settimane.

Se il cisplatino viene utilizzato in una terapia combinata , la dose di cisplatino deve essere ridotta. La dose abituale è 20 mg/m² o più una volta ogni 3–4 settimane.

Per il trattamento del carcinoma della cervice uterina, il cisplatino viene utilizzato in associazione alla radioterapia. La dose abituale è 40 mg/m2 ogni settimana per 6 settimane.

Per le avvertenze e le precauzioni da considerare prima dell’inizio del ciclo di trattamento successivo (vedere paragrafo 4.4).

Nei pazienti con disfunzione renale o depressione midollare, la dose deve essere ridotta in modo adeguato (vedere paragrafo 4.3).

La soluzione di cisplatino per infusione, preparata secondo le istruzioni (vedere paragrafo 6.6) deve essere somministrata mediante infusione endovenosa nel corso di un periodo di 6–8 ore.

È necessario mantenere un’adeguata idratazione nelle 2–12 ore che precedono la somministrazione, e per almeno 6 ore dopo la somministrazione del cisplatino. L’idratazione è necessaria per indurre una sufficiente diuresi durante e dopo il trattamento con cisplatino. Si ottiene l’idratazione mediante l’infusione endovenosa di una delle seguenti soluzioni:

soluzione di cloruro di sodio allo 0,9%;

miscela (1:1) di sodio cloruro 0,9% e glucosio 5%.

Modo di somministrazione

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Cisplatino 1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione deve essere diluito prima della somministrazione. Per le istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 6.6.

La soluzione diluita deve essere somministrata esclusivamente per via endovenosa mediante infusione (vedere di seguito). Per la somministrazione, si deve evitare che qualsiasi dispositivo (set per infusione endovenosa, aghi, cateteri, siringhe) contenente alluminio possa venire in contatto con il cisplatino.

Idratazione prima del trattamento con cisplatino:

Infusione endovenosa di 100–200 ml/ora per un periodo di 6–12 ore, con una quantità totale di almeno 1 litro.

Idratazione dopo la conclusione della somministrazione di cisplatino: Infusione endovenosa di altri 2 litri alla velocità di 100–200 ml/ora per un periodo di 6–12 ore.

La diuresi forzata può essere necessaria se la secrezione di urina è inferiore a 100–200 ml/ora dopo l’idratazione. La diuresi forzata può essere ottenuta con la somministrazione endovenosa di 37,5 g di mannitolo in soluzione al 10% (375 ml di soluzione di mannitolo al 10%), o con la somministrazione di un diuretico se la funzione renale è normale.

La somministrazione di mannitolo o di un diuretico è inoltre necessaria anche quando la dose di cisplatino somministrata è superiore a 60 mg/m² di superficie corporea.

Nelle 24 ore successive all’infusione di cisplatino, il paziente deve bere grandi quantità di liquidi per assicurare un’adeguata secrezione di urina.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità a cisplatino o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Cisplatino può provocare reazioni allergiche in alcuni pazienti. L’uso è controindicato in quei pazienti con storia di reazione allergica a cisplatino o altri composti contenenti platino o qualsiasi componente della formulazione. Cisplatino induce nefrotossicità che è cumulativa. Pertanto, è controindicato nei pazienti con compromissione renale preesistente.

Cisplatino ha anche mostrato essere neurotossico cumulativamente (in particolare ototossico) e non deve essere dato a pazienti con deficit uditivo preesistente. Cisplatino è controindicato anche nei pazienti con mielosoppressione e in quelli che sono disidratati.

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Le pazienti che assumono cisplatino non devono allattare (vedere paragrafo 4.6).

La contemporanea somministrazione di vaccino per la febbre gialla è controindicata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Il cisplatino può essere somministrato esclusivamente sotto la sorveglianza di un medico qualificato in oncologia in unità specialistiche sotto condizioni che permettono un adeguato monitoraggio e sorveglianza. Devono essere disponibili attrezzature di supporto per il controllo delle reazioni anafilattiche.

Il cisplatino reagisce con l’alluminio metallizzato formando un precipitato nero di platino. Deve quindi essere evitato l'uso di tutti i set per infusione endovenosa, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio.

La soluzione per infusione non deve essere miscelata con altri farmaci o additivi.

Il monitoraggio appropriato e la gestione del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo se sono disponibili diagnosi adeguate e condizioni di trattamento esatte.

1) Nefrotossicità

Cisplatino produce grave nefrotossicità cumulativa. Ciò può essere potenziato dagli antibiotici aminoglicosidici. La creatinina sierica, l’urea plasmatica o la clearance di creatinina e i livelli di magnesio, sodio potassio e calcio devono essere misurati prima di iniziare la terapia e prima di ogni ciclo successivo. Il cisplatino non deve essere somministrato più frequentemente di una volta ogni 3–4 settimane.

Un’escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicità di cisplatino. Questo si può realizzare con un’idratazione preventiva di 2 litri di un’appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazione post infusione (si raccomandano 2500 ml/m2/24 h). Se l’idratazione massiccia è insufficiente a mantenere adeguata l’escrezione di urina, può essere somministrato un diuretico osmotico (ad esempio mannitolo).

2) Neuropatie

Sono stati segnalati casi gravi di neuropatie.

Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una percezione di

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

vibrazioni. E’ stata riportata anche la perdita della funzione motoria. Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari.

La neurotossicità si dimostra essere cumulativa. Prima di ogni ciclo, deve essere stabilita l’assenza di sintomi di neuropatia periferica.

3) Ototossicità

Otossicità è stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino di 50mg/m2, e si manifesta con tinnito e/o perdita dell’udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000 Hz). Occasionalmente si può verificare una diminuzione della capacità di percepire i toni di una conversazione. L’effetto ototossico può essere più pronunciato nei bambini che ricevono cisplatino. La perdita dell’udito può essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare più frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente è stata segnalata sordità dopo la dose iniziale di cisplatino. L’ototossicità può essere aumentata da una precedente irradiazione cranica simultanea e può essere collegata al picco della concentrazione plasmatica di cisplatino. Non è chiaro se l’ototossicità indotta da cisplatino sia reversibile. Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria. E’ stata riportata anche tossicità vestibolare. (vedere paragrafo 4.8).

4) Fenomeni allergici

Sono state riportate reazioni simil-anafilattiche al cisplatino. Queste reazioni si sono verificate dopo qualche minuto dalla somministrazione a pazienti con precedente esposizione al cisplatino e sono state alleviate dalla somministrazione di adrenalina, steroidi e antistaminici.

Come con altri prodotti a base di platino, si possono verificare reazioni di ipersensibilità che appaiono nella maggior parte dei casi durante l’infusione, e richiedono la sospensione dell’infusione e un appropriato trattamento sintomatico. Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafi 4.3 e 4.8).

5) Funzione epatica e conta ematologica

La conta ematologica e la funzione epatica devono essere controllate a intervalli regolari.

6) Potenziale cancerogeno

Negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l’utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni.

Cispatino è un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali. La cancerogenicità è

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

possibile ma non è stata dimostrata. Cisplatino è teratogeno ed embriotossico nei topi.

7)

Durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Data la possibilità di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilità d’infiltrazione durante la somministrazione del farmaco. Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso.

AVVERTENZA

Questo agente citotossico ha mostrato una tossicità più marcata di quanto di solito si osserva in chemioterapia antineoplastica.

La tossicità renale, che è soprattutto cumulativa, è grave e richiede particolari precauzioni durante la somministrazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Nausea e vomito possono essere intensi e richiedono un adeguato trattamento antiemetico.

Deve essere esercitata una stretta sorveglianza relativamente a reazioni di ototossicità, mielodepressione e reazioni anafilattiche (vedere paragrafo 4.8).

Preparazione della soluzione endovenosa

Avvertenze

Come con tutti gli altri prodotti potenzialmente tossici, sono essenziali precauzioni quando si maneggia la soluzione di cisplatino. In caso di esposizione accidentale al prodotto sono possibili lesioni cutanee. Si consiglia di indossare guanti. Nel caso in cui la soluzione di cisplatino entrasse in contatto con la pelle o le mucose, lavare la pelle o le mucose energicamente con acqua e sapone.

Si raccomanda di adeguarsi alle procedure appropriate per la manipolazione e l’eliminazione degli agenti citostatici.

Prima di somministrare la soluzione al paziente, verificare la limpidezza della soluzione e l’assenza di particelle.

Questo medicinale contiene 3,5 mg di sodio per ml, equivalente al 38,3% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Sostanze nefrotossiche:

La somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad es. cefalosporine, amino glicosidi, Amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad es. aminoglicosidi) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sui reni Durante o dopo il trattamento con cisplatino si raccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, ad esempio agenti citostatici quali la bleomicina e metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell’eliminazione renale.

La tossicità renale di ifosfamide può essere maggiore se usato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevuto cisplatino.

In alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide, è stata riscontrata una riduzione dei valori di litio nel sangue. Si raccomanda pertanto di monitorare i valori di litio.

Sostanze ototossiche:

La somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell’ansa) potenzia l’effetto tossico del cisplatino sulla funzione uditiva. Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiori a 60 mg/m2, la cui secrezione urinaria è inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell’ansa considerando i possibili danni per l’apparato renale e l’ototossicità.

Ifosfamide può aumentare la perdita dell’udito a causa di cisplatino.

Vaccini vivi attenuati:

Il vaccino contro la febbre gialla è strettamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione (vedere paragrafo 4.3). In considerazione del rischio di malattia generalizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile.

Anticoagulanti orali:

In caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l’INR.

Antistaminici, fenotiazine ed altro:

L’uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozina, fenotiazina, tioxanteni o trimetobenzamidi può mascherare i sintomi di ototossicità (come vertigini e tinnito).

Sostanze antiepilettiche:

Le concentrazioni sieriche di farmaci anticonvulsivanti possono rimanere a livelli subterapeutici durante il trattamento con cisplatino.

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Combinazione piridossina + altretamina

Durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta è stato sfavorevolmente influenzato quando piridossina è stata usata in combinazione con altretamina (esametilmelamina) e cisplatino.

Paclitaxel:

Il trattamento con cisplatino prima di un’infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicità.

Anti-epilettici:

In pazienti che ricevono cisplatino e fenitoina, il livello sierico di fenitoina può essere ridotto. Questo è dovuto probabilmente al ridotto assorbimento e/o all’aumento del metabolismo. In questi pazienti, è necessario monitorare i livelli di fenitoina nel plasma e regolare la dose di conseguenza.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

Cisplatino può essere tossico per il feto quando somministrato ad una donna incinta.

Cisplatino non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il medico non consideri il rischio per il singolo paziente clinicamente giustificato.

Durante il trattamento con cisplatino e per almeno i successivi 6 mesi, devono essere intraprese misure appropriate per evitare la gravidanza; questo si applica ai pazienti di entrambi i sessi.

Allattamento al seno

Il cisplatino viene escreto nel latte materno. Le pazienti trattate con cisplatino non devono allattare.

Fertilità

È raccomandata consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la cessazione del trattamento.

Dal momento che un trattamento con cisplatino può causare sterilità irreversibile, si raccomanda agli uomini che desiderano diventare padre in futuro, di chiedere consigli circa la crioconservazione dello sperma prima del trattamento.

Contraccezione in maschi e femmine

I pazienti di sesso maschile e femminile devono utilizzare un contraccettivo efficace durante e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino.

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.

Il profilo degli effetti indesiderati tuttavia (come nefrotossicità) possono influenzare la capacità di guidare veicoli e l’uso di macchinari.

4.8. effetti indesiderati

Gli eventi avversi più frequentemente riferiti (>10%) del cisplatino sono ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomito e diarrea), disturbi dell’orecchio (alterazione dell’udito), disturbi renali (insufficienza renale, nefrotossicità, iperuricemia) e febbre.

Effetti tossici gravi a carico dei reni, del midollo osseo e dell’orecchio sono stati riferiti in circa un terzo dei pazienti ai quali è stata somministrata una singola dose di cisplatino; gli effetti sono in genere dose-correlati e cumulativi. L’ototossicità può essere più grave nei bambini.

Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione:

Molto comune (> 1/10); comune (> 1/100, <1/10); non comune (> 1/1.000, <1/100); raro (> 1/10.000, ≤ 1/1.000); molto raro

(≤ 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Tabella degli eventi avversi da farmaco riportati durante le esperienze cliniche e post-marketing (termini MeDRA).

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Termine MedDRA

Infezioni ed

infestazioni

Non nota

Infezionea

Comune

Sepsi

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto comune

Insufficienza midollare, trombocitopenia, leucopenia, anemia

Non nota

Anemia emolitica

Coombs positiva

Tumori benigni,

maligni e non

specificati

Rara

Leucemia acuta

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Disturbi del sistema immunitario

Non comune

Reazioni anafilattoidib.

Patologie endocrine

Non nota

Amilasi ematica

aumentata, secrezione inappropriata di

ormone antidiuretico

Disturbi del

metabolismo e della nutrizione

Non nota

Disidratazione, ipopotassiemia, ipofosfatemia, iperuricemia, ipocalcemia, tetania

Non comune

Ipomagnesemia

Molto comune

Iponatremia

Patologie del sistema nervoso

Non nota

Accidenti cerebrovascolari, ictus emorragico,

ictus ischemico,

ageusia, arterite

cerebrale, segno di Lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica

Rara

Convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome della

leucoencefalopatia posteriore reversibile

Patologie dell’occhio

Non nota

Visione offuscata,

cecità per i colori acquisita, cecità

corticale, neurite

ottica, papilledema, pigmentazione retinica

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Non comune

Ototossicità

Non nota

Tinnito, sordità

Patologie cardiache

Non nota

Disturbi cardiaci

Comune

Aritmia, bradicardia, tachicardia

Rara

Infarto del miocardio

Molto rara

Arresto cardiaco

Patologie vascolari

Comune

Tromboembolismo venoso

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Non nota

Microangiopatia trombotica (sindrome uremica emolitica), fenomeno di Raynaud

Patologie gastrointestinali

Non nota

Vomito, nausea,

anoressia, singhiozzo, diarrea

Rara

Stomatite

Patologie epatobiliari

Non nota

Aumento degli enzimi epatici, bilirubinemia aumentata

Patologie respiratorie, toraciche e

mediastiniche

Non nota

Embolia polmonare

Patologie della cute e del tessuto

sottocutaneo

Non nota

Eruzione cutanea,

alopecia

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto

connettivo

Non nota

Spasmi muscolari

Patologie renali e urinarie

Non nota

Insufficienza renale acuta, insufficienza nella funzione renalec, disturbo tubulare

renale

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Non comune

Spermatogenesi anormale

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di

somministrazione

Non nota

Piressia (molto comune), astenia, malessere, stravaso in sede di iniezioned

a: complicazioni infettive hanno portato alla morte di alcuni pazienti.

b: sono stati riportati sintomi per le reazioni anafilattoidi come edema facciale (edema PT- facciale), sibilo, broncospasmo, tachicardia, e ipotensione che saranno inclusi tra parentesi per le reazioni anafilattoidi nella tabella degli eventi avversi.

c: aumenti di azotemia (BUN) e creatinina, acido urico sierico, e/o una diminuzione della clearance della creatinina sono compresi nel concetto di insufficienza renale.

d: tossicità locale per i tessuti molli, comprese cellulite, fibrosi e necrosi (comune), dolore (comune), edema (comune), ed eritema (comune), a seguito di stravaso.

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9. sovradosaggio

LA CAUTELA È ESSENZIALE PER PREVENIRE UN SOVRADOSAGGIO ACCIDENTALE.

Un sovradosaggio acuto di cisplatino può causare insufficienza renale, insufficienza epatica, sordità, tossicità oculare (compreso il distacco della retina), mielosoppressione significativa, nausea e vomito intrattabile e/o neurite. Un sovradosaggio può essere fatale.

Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio di cisplatino. Anche se l’emodialisi è iniziata 4 ore dopo il sovradosaggio, ha poco effetto sull’eliminazione del cispatino dall’organismo in seguito ad una forte e rapida fissazione di cisplatino alle proteine.

Il trattamento in caso di sovradosaggio è costituito da misure di supporto generale.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Altri agenti antineoplastici, composti del platino.

Codice ATC: L01XA01

Il cisplatino ha proprietà biochimiche simili a quelle degli agenti alchilanti bifunzionali. Il medicinale inibisce la sintesi del DNA mediante la produzione di legami crociati intra-elicoidali e inter-elicoidali nel DNA. Vengono anche inibite in misura minore la sintesi delle proteine e del RNA.

Sebbene il meccanismo d’azione principale del cisplatino sembra essere l’inibizione della sintesi del DNA, anche altri meccanismi, incluso l’aumento dell’immunogenicità tumorale, possono essere convolti nell’attività antineoplastica. Il cisplatino possiede inoltre proprietà immunosoppressive, radiosensibiliz­zanti e antimicrobiche.

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Non sembra che il cisplatino abbia un’attività specifica sul ciclo cellulare.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

C’è una buona assimilazione di cisplatino da parte di reni, fegato e intestino. Più del 90% delle specie contenenti platino che rimangono nel sangue sono legate (forse in modo irreversibile) alle proteine plasmatiche.

La penetrazione nel liquido cerebrospinale è scarsa, sebbene una significativa quantità di cisplatino possa essere rilevata nei tumori intracerebrali.

Distribuzione

La clearance del platino totale dal plasma è rapida durante le prime quattro ore dopo la somministrazione endovenosa, ma poi procede più lentamente a causa del legame covalente con le proteine del siero. I livelli di platino non legato diminuiscono con un'emivita da 20 minuti a 1 ora a seconda del tasso di infusione di farmaci.

Eliminazione

L'eliminazione del farmaco intatto e di vari prodotti di biotrasformazione contenenti platino avviene tramite l'urina. Circa il 15–25% del platino somministrato viene rapidamente escreto nelle prime 2–4 ore dopo la somministrazione di cisplatino. Questa escrezione precoce è per lo più di cisplatino intatto. Nelle prime 24 ore dopo la somministrazione, il 20–80% viene escreto, il resto rappresenta il farmaco legato ai tessuti o alle proteine plasmatiche.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Il cisplatino è risultato essere mutagenico. Può anche avere un effetto anti-fertilità. Altre sostante antineoplastiche hanno mostrato di essere carcinogeniche a questa possibilità dovrebbe essere presa in considerazione nell'uso a lungo termine del cisplatino.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Sodio cloruro

Sodio idrossido (per aggiustare il pH) Acido cloridrico (per aggiustare il pH) Acqua per preparazioni iniettabili

6.2. incompatibilità

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Evitare il contatto con l’alluminio. Il cisplatino reagisce con l’alluminio dando luogo a un precipitato nero di platino. Devono essere evitati tutti i set di infusione endovenosa, gli aghi, i cateteri e le siringhe contenenti alluminio. Il cisplatino si decompone con la soluzione in mezzi a basso contenuto di cloruro: la concentrazione di cloruro deve essere almeno equivalente a 0,45% di sodio cloruro.

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

Gli antiossidanti (come sodio metabisolfito), i bicarbonati (sodio bicarbonato), i solfati, il fluorouracile e paclitaxel possono inattivare il cisplatino nei sistemi infusionali.

Il cisplatino deve essere utilizzato esclusivamente con i diluenti specificati nel paragrafo 6.6.

6.3. periodo di validità

Prima dell’apertura

3 anni

Dopo la diluizione

La stabilità chimico-fisica in uso dopo la diluizione con i fluidi infusionali descritti nel paragrafo 6.6, indica che dopo la diluizione con i fluidi endovenosi raccomandati, Cisplatino Accord Healthcare Italia rimane stabile per 24 ore a temperatura ambiente di 20–25°C. La soluzione diluita deve essere protetta dalla luce. Non conservare le soluzioni diluite in frigorifero o in freezer.

Dal punto di vista microbiologico, la soluzione diluita deve essere usata immediatamente. Se non viene usata immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono responsabilità dell’utilizzatore e la diluizione deve essere effettuata in condizioni asettiche controllate e convalidate.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Soluzione non diluita:

Tenere il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare o congelare.

Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito (vedere paragrafo 6.3).

6.5. natura e contenuto del contenitore

Per 10 ml

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

Flaconcino di vetro ambrato di tipo I da 10 ml chiuso con tappo grigio di gomma clorobutilica e sigillato con una ghiera bianca trasparente di alluminio tipo ‘flip-off/sigillo trasparente tipo flip-off di 20 mm’.

Per 25 ml

Flaconcino di vetro ambrato di tipo I da 30 ml chiuso con tappo grigio di gomma clorobutilca e sigillato con una ghiera bianca trasparente di alluminio tipo ‘flip-off’./ sigillo trasparente tipo flip-off di 20 mm.

Per 50 ml

Flaconcino di vetro ambrato di tipo I da 50 ml con tappo grigio di gomma clorobutilica e sigillato con una ghiera bianca trasparente di alluminio tipo ‘flip-off’/ sigillo trasparente tipo flip-off di 20 mm.

Per 100 ml

Flaconcino di vetro ambrato di tipo I da 100 ml chiuso con tappo grigio di gomma S127–4432/50 e sigillato con una ghiera bianca trasparente di alluminio tipo ‘flip-off’ da 20 mm/ sigillo trasparente tipo flip-off di 20 mm.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Preparazione e manipolazione del prodotto

Come tutti i prodotti antineoplastici, è necessaria cautela nella manipolazione del cisplatino. Deve essere diluito prima dell’uso. La diluizione deve avvenire in condizioni asettiche e deve essere effettuata da personale addestrato in un’area specificamente adibita a questo scopo. Indossare guanti protettivi per questo procedimento. Adottare precauzioni per evitare il contatto con la pelle e con le membrane mucose. Qualora avvenisse comunque il contatto cutaneo, la pelle deve essere lavata immediatamente con acqua e sapone. A seguito del contatto con la pelle sono stati osservati formicolio, ustioni e rossore. In caso di contatto con le membrane mucose, queste devono essere lavate con acqua abbondante. Dopo l’inalazione sono stati riferiti dispnea, dolore toracico, irritazione alla gola e nausea.

Le donne in gravidanza devono evitare il contatto con i farmaci citostatici.

Materiali di scarto di natura organica e il vomito devono essere smaltiti con attenzione.

Se la soluzione è torbida o se si nota la presenza di un deposito che non si scioglie, il flaconcino deve essere eliminato.

Un flaconcino danneggiato deve essere considerato e trattato con le stesse precauzioni che si applicano ai rifiuti contaminati. I rifiuti

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

contaminati devono essere conservati in contenitori appositi specificatamente muniti di etichetta apposita. Vedere il paragrafo “Smaltimento”.

Preparazione della somministrazione endovenosa

Prendere la quantità di soluzione richiesta dal flaconcino e diluire con almeno 1 litro delle seguenti soluzioni:

– sodio cloruro 0,9%

– miscela di sodio cloruro 0,9% / glucosio al 5% (1:1), (concentrazioni finali risultanti: sodio cloruro 0,45%, glucosio 2,5%)

– sodio cloruro 0,9% e 1,875% mannitolo, per preparazioni iniettabili

– sodio cloruro 0,45%, glucosio 2.5% e 1,875% mannitolo per preparazioni iniettabili

Esaminare sempre la soluzione prima dell’uso. Se la soluzione non è limpida o se si è formato un precipitato indissolubile, la soluzione non deve essere utilizzata. Deve essere somministrata soltanto una soluzione limpida, priva di particelle.

NON permettere il contatto con apparecchiature per l’iniezione contenenti alluminio.

NON somministrare il concentrato non diluito.

Relativamente alla stabilità microbiologica, chimica e fisica con l’uso delle soluzioni non diluite (vedere paragrafo 6.3).

Smaltimento

Tutti i materiali che sono stati usati per la preparazione e la somministrazione, o che sono stati a contatto con il cisplatino in qualsiasi modo devono essere smaltiti in conformità alle linee guida locali pertinenti agli agenti citotossici.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Accord Healthcare S.L.U.

World Trade Center,

Moll de Barcelona,

s/n, Edifici Est 6ª planta,

08039 Barcelona,

Spagna

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Documento reso disponibile da AIFA il 13/07/2021

“1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione”, 1 flaconcino in vetro da 10 ml – A.I.C. n.: 040210015

“1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione”, 1 flaconcino in vetro da 25 ml – A.I.C. n.: 040210027

“1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione”, 1 flaconcino in vetro da 50 ml – A.I.C. n.: 040210039

“1 mg/ml concentrato per soluzione per infusione”, 1 flaconcino in vetro da 100 ml – A.I.C. n.: 040210041