Foglio illustrativo - CHININA SOLFATO AFOM
AFOM
FOGLIO ILLUSTRATIVO
Chinina solfato AFOM 250 mg/10 compresse rivestite
Categoria farmacoterapeutica
Antimalarici
Indicazioni terapeutiche
Trattamento della malaria non complicata causata da ceppi di Plasmodium falciparum.
Controindicazioni
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– Ipersensibilità al principio attivo (si tenga conto della possibilità di reazione crociata tra chinina e chinidina) o
a uno qualsiasi degli eccipienti
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– Miastenia gravis: la chinina ha attività di blocco neuromuscolare e può peggiorare la debolezza muscolare nei pazienti affetti da miastenia gravis.
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– Carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi: emolisi e anemia emolitica possono manifestarsi in soggetti con carenza di glucosio 6 fosfato deidrogenasi trattati con chinina; la somministrazione di chinina deve essere interrotta immediatamente in caso di emolisi.
-Prolungamento dell’intervallo QT.
-Neurite ottica
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– Anamnesi di reazioni di ipersensibilità associate a un precedente uso di chinina. Queste includono anche:
- porpora trombotica trombocitopenica o sindrome uremica emolitica,
- trombocitopenia,
- febbre emoglobinurica (emolisi acuta intravascolare, emoglobinuria ed emoglobinemia).
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– Uso concomitante di amiodarone, astemizolo, terfenadina, tioridazina, pimozide, droperidolo, alofantrina, cisapride, levacetilmetadolo (vedere Interazioni).
Precauzioni per l'uso
L’accertamento dell’eventuale ipersensibilità al principio attivo deve tenere conto della possibilità di reazioni crociate tra chinina e chinidina.
La chinina può determinare, per stimolazione dell’increzione insulinica, una grave ipoglicemia potenzialmente letale, specialmente in gravidanza o nelle infezioni gravi e prolungate. I valori glicemici devono essere controllati prima della somministrazione e accuratamente monitorati nel corso del trattamento; può essere opportuna la somministrazione preventiva di soluzione glucosata.
L’insorgenza di febbre emoglobinurica (“blackwater fever”: caratterizzata da emolisi massiva, emoglobinemia ed emoglobinuria), una rara reazione di ipersensibilità che può causare insufficienza renale anche ad esito letale, è più frequente nelle donne gravide.
Gli effetti del farmaco possono aggravare le condizioni di soggetti con alterazioni del ritmo cardiaco (e.s. fibrillazione atriale, difetti di conduzione, blocchi) o altre gravi patologie cardiache, asma, emoglobinuria, neurite ottica, tinnito; in questi casi la somministrazione di chinina richiede particolare cautela.
L’uso concomitante di meflochina aumenta il rischio di convulsioni e di aritmie; la meflochina può essere somministrata solo dopo un intervallo di almeno 12 ore dall’ultima dose di chinina (vedere paragrafo 4.5).
Particolare cautela è richiesta nei soggetti con insufficienza epatica o renale per la conseguente modifica della cinetica del farmaco.
Interazioni
Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.
La chinina solfato può interferire con i seguenti farmaci:
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– inibitori del CYP450 (CYP3A4: per es. eritromicina, saquinavir, ketoconazolo e troleamdomicina; non specifici: per es. cimetidina e ranitidina), in quanto può verificarsi una diminuzione del metabolismo della chinina con conseguente aumento della tossicità;
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– induttori del CYP450 (CYP3A4: per es. rifampicina, carbamazepina, fenobarbital e fenitoina), in quanto può verificarsi un aumento del metabolismo della chinina con conseguente diminuzione dell’efficacia;
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– substrati del CYP1A2 (per es. teofillina e aminofillina): la somministrazione contemporanea di chinina e teofillina o aminofillina può diminuire la concentrazione plasmatica della teofillina e può ridurre l’effetto di teofillina e aminofillina;
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– substrati del CYP3A4 (per es. atorvastatina): la chinina aumenta la concentrazione plasmatica della atorvastatina, aumentando così il rischio di miopatia o rabdomiolisi;
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– substrati del CYP2D6 (per es. desipramina): la chinina diminuisce il metabolismo della desipramina nei metabolizzatori rapidi CYP2D6 ma non ha effetti nei metabolizzatori lenti CYP2D6;
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– antiacidi contenenti alluminio e/o magnesio possono ritardare o diminuire l’assorbimento della chinina;
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– agenti alcalinizzanti urinari (acetazolamide, sodio bicarbonato) possono aumentare le concentrazioni plasmatiche della chinina;
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– digossina: la co-somministrazione può determinare un aumento della concentrazione plasmatica della digossina e una riduzione della sua clearance biliare; pertanto se la co-somministrazione fosse necessaria, si raccomanda di monitorare e aggiustare la dose di digossina;
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– farmaci che prolungano l’intervallo QT (astemizolo, meflochina, droperidolo, iloperidone, lapatinib, sunitinib, metadone, cisapride, terfenadina, pimoxide e chinidina): per un aumentato rischio di cardiotossicità;
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– bloccanti neuromuscolari (pancuronio, succinilcolina, tubocurarina): la chinina può aumentare l’effetto di blocco neuromuscolare della succinilcolina e della tubocurarina.
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– ciclosporina: la chinina può ridurre la concentrazione plasmatica della ciclosporina diminuendone l’efficacia;
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– flecainide: la chinina può interferire con il metabolismo della flecainide aumentandone la tossicità
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( aritmie cardiache);
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– metformina: la chinina può aumentare la concentrazione plasmatica della metformina per riduzione della clearance;
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– ritonavir: la co-somministrazione di chinina e ritonavir può determinare un aumento della concentrazione plasmatica della chinina e di conseguenza aumentarne la tossicità;
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– warfarin e anticoagulanti orali: la chinina può aumentare l’azione del warfarin e di altri anticoagulanti orali;
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– eparine: la chinina può interferire con l’effetto anticoagulante.