Riassunto delle caratteristiche del prodotto - CEFOTAXIMA ABC
Cefotaxima ABC 500 mg / 2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
Cefotaxima ABC 1 g / 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
2.
Cefotaxima ABC 500 mg / 2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
Un flacone contiene:
Principio attivo: cefotaxime sodico 524 mg (pari a 500 mg di cefotaxime) Eccipienti con effetti noti: sodio.
Cefotaxima ABC 1 g / 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
Un flacone contiene:
Principio attivo: cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime)
Eccipienti con effetti noti: sodio.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere il paragrafo 6.1
3.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare.
4. informazioni cliniche
4.1.
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi “difficili” o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici.
In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare: nei pazienti defedati e/o immunodepressi. È indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche.
4.2.
La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravità, del grado di sensibilità dell’agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente.
La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3 giorni dopo lo sfebbramento.
Adulti
La posologia di base è di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare; se necessario, può essere aumentata a 3–4 g riducendo opportunamente l’intervallo tra le somministrazioni a 8–6 ore.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato.
Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l’impiego, fino a 2 volte al giorno, della fiala solvente (contenuta nella confezione) contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale.
Bambini
Al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50–100 mg/kg, da suddividere in 2–4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza.
Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalità renale non è ancora pienamente sviluppata.
Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.
4.3.
Ipersensibilità alle cefalosporine o ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
Cefotaxima ABC ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato:
– per via endovenosa;
– nei bambini di età inferiore ai 30 mesi;
– nei pazienti con anamnesi positiva di ipersensibilità alla lidocaina e ad altri anestetici locali di tipo amidico o al cefotaxime sodico;
– nei pazienti con disturbo del ritmo;
– nei pazienti con scompenso cardiaco grave.
Generalmente controindicato in gravidanza e durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.6).
4.4.
Prima di iniziare la terapia con cefotaxime è necessaria una accurata anamnesi, al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilità a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergenicità crociata fra penicillina e cefalosporine.
Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa l’anafilassi) ad entrambi i farmaci. Il cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d’ipersensibilità di tipo 1 alla penicillina.
Ai pazienti che hanno presentato forme d’allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso il cefotaxime.
In caso di reazione allergica, si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, immediato trattamento con adrenalina o altre opportune misure di emergenza.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all’uso di cefalosporine (ed altri antibiotici a largo spettro): è importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti che presentano diarrea durante la terapia.
Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e ciò può consentire la crescita di clostridi.
Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile è la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica.
Casi lievi di colite possono regredire con l’interruzione del trattamento.
Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entità.
Se la colite non regredisce con l’interruzione del trattamento o se è grave, bisogna somministrare vancomicina per os, che rappresenta l’antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile.
La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling, “Clinitest”, ma non con i metodi enzimatici.
Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza è maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro più betalattamine.
Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei tests di Coombs (talvolta false).
Il cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali, particolarmente colite.
Pazienti con insufficienza renale
Poiché la diminuzione della funzionalità renale influisce sulla farmacocinetica del cefotaxime, la riduzione della dose è necessaria in caso di insufficienza renale.
Il dosaggio deve essere modificato in base alla clearance della creatinina calcolata (vedere paragrafo 4.2).
Si deve prestare cautela se cefotaxima viene somministrata insieme ad aminoglicosidi, probenecid o altri farmaci nefrotossici (vedere paragrafo 4.5).
La funzionalità renale deve essere monitorata in questi pazienti, negli anziani e in quelli con compromissione della funzionalità renale pre-esistente.
Cefotaxima ABC 500 mg / 2 ml contiene 24 mg di sodio per fiala. Questo equivale a 1,2% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
Cefotaxima ABC 1 g / 4 ml contiene 48 mg di sodio per fiala. Questo equivale a 2,4% dell’assunzione massima giornaliera raccomandata dall’OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.
4.5.
Il cefotaxime non deve essere miscelato con antibiotici ed altri farmaci.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
L’impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che “in vitro” dà origine ad effetto sinergico o almeno additivo, può essere indicato in infezioni particolarmente gravi; i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi è raccomandato il controllo costante della funzionalità renale.
In corso d’infezione da Pseudomonas aeruginosa, può essere indicato associare al cefotaxime un altro antibiotico anch’esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno.
Antibiotici aminoglicosidi e diuretici: come per le altre cefalosporine, cefotaxime può potenziare gli effetti nefrotossici dei farmaci nefrotossici, come gli aminoglicosidi o i potenti diuretici (per esempio furosemide). La funzionalità renale deve essere monitorata in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).
Uricosurici: probenecid interferisce con il trasferimento tubolare renale di cefotaxima, aumentando così l’esposizione di cefotaxime di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la metà a dosi terapeutiche. A causa del largo indice terapeutico di cefotaxime, non è necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con funzione renale normale. Un aggiustamento del dosaggio può essere necessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
4.6.
Gravidanza
La sicurezza di cefotaxime non è stata stabilita nella gravidanza umana.
Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti per quanto riguarda la tossicità riproduttiva.
Non sono stati tuttavia condotti studi adeguati e ben controllati sulle donne in gravidanza.
Cefotaxime attraversa la barriera placentare, pertanto non deve essere usata durante la gravidanza, a meno che i benefici previsti non superino i potenziali rischi.
Allattamento
Cefotaxime passa nel latte materno umano.
Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del bambino allattato al seno, con conseguenti diarrea, colonizzazione da parte di funghi lievito formi e sensibilizzazione del bambino stesso.
È pertanto necessario decidere se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia, tenendo conto dei benefici dell’allattamento al seno per il bambino e dei benefici della terapia per la madre.
4.7.
Il cefotaxime non interferisce sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.
4.8.
Con le cefalosporine, le reazioni indesiderate sono essenzialmente limitate a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno ed orticaria.
In corso di terapia con cefotaxime sono state segnalate le seguenti reazioni:
Gastrointestinali
Anoressia, glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica e dolori addominali. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l’impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di una colite pseudomembranosa. Nel caso che l’indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l’antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare un trattamento con vancomicina per os. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati.
Allergiche
Anafilassi, lieve orticaria o rash cutaneo, prurito, artralgia e febbre da farmaci.
Ematologiche
Variazioni di alcuni parametri di laboratorio; transitoria neutropenia, granulocitopenia, eosinofilia e, molto raramente, agranulocitosi.
Epatiche
Aumento transitorio delle transaminasi sieriche (SGOT, SGPT), della fosfatasi alcalina e della bilirubina totale.
Renali
Transitorio aumento dell’azoto ureico e delle concentrazioni sieriche di creatinina.
Locali
La somministrazione e.v. ha causato flebite e tromboflebite e la somministrazione i.m. ha causato dolore, indurimento e fragilità nella sede d’iniezione.
Altre reazioni
Cefalea, vertigini, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna e aumento dei livelli sierici di latticodeidrogenasi.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9.
Non sono note sindromi da sovradosaggio.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
5. proprietà farmacologiche
5.1.
J01DD01 – antibatterici beta-lattamici, cefalosporine di III generazione.
Il cefotaxime è un antibiotico ad ampio spettro, particolarmente attivo anche in presenza di beta-lattamasi batteriche. Il cefotaxime è attivo “in vitro” sia su batteri Gram-negativi che Gram-positivi, sia aerobi che anaerobi.
5.2.
Il cefotaxime non è apprezzabilmente assorbito dal tratto gastrointestinale per cui deve essere somministrato per via parenterale.
Dopo somministrazione i.m. di cefotaxime i picchi ematici sono raggiunti in circa 30 minuti e corrispondono ai seguenti valori: 24 μg/ml dopo 1 g; 12 μg/ml dopo 500 mg; 5 μg/ml dopo 250 mg, l’emivita plasmatica media è di 70–80 minuti.
Dopo somministrazione endovenosa diretta i picchi ematici vengono raggiunti in 5–10 minuti e corrispondono ai seguenti valori: 214 μg/ml dopo 2 g; 110 μg/ml dopo 1 g; 40 μg/ml dopo 500 mg, con emivita plasmatica media di 40 minuti.
Dopo somministrazione i.m. e e.v. della dose abituale di cefotaxime, si distribuisce nei tessuti e nei liquidi corporei: umore acqueo, secrezione bronchiale, saliva, orecchio medio, tessuto osseo, bile, liquido ascitico, pleurico, prostatico e cefalorachidiano.
Il cefotaxime è parzialmente metabolizzato nel fegato a desacetilcefotaxime che ha attività antibatterica.
Il cefotaxime ed i suoi metaboliti sono escreti principalmente nelle urine.
Negli adulti con normale funzionalità renale circa il 40–60% della dose singola i.m. o e.v. è escreto nelle urine immodificato e circa il 24% è escreto come desacetilcefotaxime nelle 24 ore.
5.3.
La DL50 del cefotaxime somministrato per via e.v. è compresa, nel topo e nel ratto, fra 9000 e 10000 mg/kg peso corporeo ed è, nel cane superiore a 1500 mg/kg; per via i.p. e s.c. è, nel topo, rispettivamente di 12060 e 18700 mg/kg, mentre per via i.m. nel ratto è superiore a 7000 mg/kg.
La somministrazione per 6 mesi di dosi di cefotaxime fino a 250 mg/kg s.c. a ratti e i.m. a cani non ha indotto variazioni significative dei parametri esaminati. Studi effettuati su ratti e conigli hanno evidenziato che il cefotaxime è privo di effetti teratogeni: non sono stati compromessi né la fertilità né lo sviluppo peri e post natale.
6. informazioni farmaceutiche
6.1.
Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili, lidocaina cloridrato.
6.2.
Documento reso disponibile da AIFA il 20/01/2022
Si raccomanda di non miscelare Cefotaxima ABC con soluzioni di sodio bicarbonato, con antibiotici e con altri farmaci.
6.3.
2 anni
6.4.
Conservare a temperatura inferiore a 30 °C, nella confezione originale per riparare il prodotto dalla luce. Il prodotto ricostituito (solubilizzazione del contenuto del flacone con il contenuto della corrispondente fiala solvente) deve essere utilizzato immediatamente. L’eventuale residuo deve essere gettato.
6.5.
Flacone e fiala di vetro neutro, incolori
Cefotaxima ABC 1 g / 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
1 flacone contenente 1 g di cefotaxime polvere sterile e 1 fiala solvente da 4 ml contenente lidocaina cloridrato.
Cefotaxima ABC 500 mg / 2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare
1 flacone contenente 500 mg di cefotaxime polvere sterile e 1 fiala solvente da 2 ml contenente lidocaina cloridrato.
6.6.
Apertura fiala solvente: prelevare mediante siringa il contenuto della fiala solvente e versarlo nel flaconcino di polvere.
A solubilizzazione completa prelevare il contenuto del flaconcino e procedere con l’iniezione.
Attenzione: la soluzione per uso intramuscolare non deve mai essere impiegata per la somministrazione endovenosa.
Il prodotto sciolto, fin dall’inizio, si presenta di tonalità gialla, ciò non pregiudica l’efficacia e la tollerabilità del farmaco.
7.
ABC Farmaceutici S.p.A. – Corso Vittorio Emanuele II, 72 – 10121 Torino
8.
Cefotaxima ABC 500 mg / 2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare – 1 flacone + 1 fiala solvente 2 ml AIC
035375017
Cefotaxima ABC 1 g / 4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare – 1 flacone + 1 fiala solvente 4 ml AIC
035375029