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CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS - foglio illustrativo, effetti collaterali, dosaggio

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Dostupné balení:

Foglio illustrativo - CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS

FOGLIO ILLUSTRATIVO

CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS 500 mg/3 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare – 1 flaconcino polvere + 1 fiala solvente 3 ml.

CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare – 1 flaconcino polvere + 1 fiala solvente 4 ml.

CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso – 1 flaconcino polvere + 1 fiala solvente 10 ml.

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterico del gruppo delle cefalosporine.

INDICAZIONI TERAPEUTICHE

La cefazolina è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni sostenute da germi sensibili: infezioni respiratorie, infezioni otorinolaringo­iatriche, infezioni epatobiliari, infezioni genito-urinarie; infezioni della pelle, dei tessuti molli, delle ossa e delle articolazioni, infezioni ostetrico-ginecologiche, infezioni dell’occhio, peritoniti, setticemie, endocarditi batteriche.

Profilassi perioperatoria. La somministrazione di cefazolina a scopo profilattico prima, durante e dopo l'intervento chirurgico può ridurre l’incidenza di alcune infezioni post-chirurgiche sia in pazienti sottoposti ad interventi a rischio di potenziale contaminazione batterica, sia in pazienti sottoposti ad interventi in cui l'infezione potrebbe costituire un grave rischio (vedi Posologia e Modo di Somministrazione).

CONTROINDICAZIONI

La cefazolina è controindicata nei pazienti che abbiano manifestato in precedenza allergia alle cefalosporine o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico, come penicillina e altri antibiotici beta-Iattamici. La fiala solvente annessa alle confezioni per uso intramuscolare contiene lidocaina, pertanto il prodotto è controindicato in caso di ipersensibilità alla lidocaina e agli anestetici locali di tipo amidico.

Controindicato nei prematuri e neonati al di sotto di 1 mese.

PRECAUZIONI PER L'USO

Prima di iniziare la terapia con CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS occorre accertare che il paziente non abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità verso la cefazolina, cefalosporine, penicillina, altri antibiotici beta-Iattamici o altri farmaci. E' verosimile l'esistenza di un'allergia crociata parziale tra le cefalosporine e le penicilline. E' stato riferito di pazienti che hanno avuto reazioni gravi (inclusa I'anafilassi) ad entrambe queste classi di farmaci. E' stato accertato, infatti, che pazienti allergici alla penicillina possono essere allergici ad altri antibiotici beta-Iattamici comprese le cefalosporine.

Inoltre occorre accertare che il paziente non abbia avuto in precedenza reazioni di ipersensibilità verso la lidocaina o gli altri anestetici locali di tipo amidico.

Inoltre, per quanto rari, sono stati segnalati casi di pazienti che hanno presentato gravi reazioni di tipo anafilattico, specialmente dopo somministrazione di medicinali iniettabili.

Se dovessero verificarsi reazioni allergiche alla cefazolina, la somministrazione del farmaco deve essere interrotta ed il paziente deve essere trattato con farmaci appropriati (ad es. adrenalina ed altre amine pressorie, antistaminici o corticosteroidi).

Le cefalosporine dovrebbero essere usate con cautela nei pazienti con una storia di malattie gastrointestinali ed in particolare di colite. La terapia antibatterica può provocare lo sviluppo di germi non sensibili e, raramente, un'alterazione della normale flora del colon con possibile selezione di clostridi responsabili di colite pseudomembranosa. E' importante considerare questa patologia nella diagnosi differenziale dei pazienti che presentano diarrea dopo l'uso di un antibiotico. Colite pseudomembranosa è stata riportata durante terapia con quasi tutti gli antibiotici ad ampio spettro (inclusi i macrolidi, le penicilline semisintetiche e le cefalosporine); è quindi importante considerarne la diagnosi in pazienti che hanno diarrea durante antibiotico-terapia. La colite può variare da lieve a grave con rischio di morte del paziente. Le dovute misure di trattamento devono essere adottate nei casi di gravità moderata o severa. Nelle forme di media e grave entità il trattamento di elezione è rappresentato dalla vancomicina per uso orale integrato dalla somministrazione di fluidi, elettroliti e proteine. Casi lievi di colite, pseudomembranosa possono regredire con l'interruzione del trattamento. L'uso contemporaneo di farmaci che favoriscono la stasi fecale deve essere assolutamente evitato.

Sono stati segnalati casi di disturbi della coagulazione in pazienti in trattamento con cefazolina. Un appropriato monitoraggio deve essere effettuato nel caso di somministrazione concomitante di

Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016 anticoagulanti. Per mantenere il livello desiderato di anticoagulazione possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti o­rali.

In corso di trattamento con cefalosporine sono state segnalate positività dei test di Coombs (sia diretto che indiretto); ciò può verificarsi anche in neonati le cui madri hanno ricevuto cefalosporine prima del parto.

Attenzione: la fiala solvente da 3ml e 4ml annessa alle confezioni da 500mg e 1g, contenente lo 0.5% di lidocaina cloridrato, è riservata al solo uso intramuscolare.

In pazienti con bassa escrezione urinaria dovuta ad insufficienza renale, il dosaggio giornaliero di cefazolina deve essere opportunamente ridotto (v. Posologia e Modo di Somministrazione). Nei pazienti con sospetta patologia renale, in particolare, un'attenta valutazione della funzione renale, clinica e di laboratorio, deve essere condotta prima e durante la terapia con cefalosporine. Gli effetti nefrotossici sono più probabili nei pazienti di età superiore a 50 anni, in quelli con precedenti patologie renali e nel caso di concomitanti somministrazioni di altri farmaci nefrotossici (v. INTERAZIONI).

Si sconsiglia la somministrazione intratecale di cefazolina. A seguito di somministrazione intratecale di cefazolina sono stati riportati casi gravi di tossicità a livello del sistema nervoso centrale, incluse convulsioni. In caso di infezioni, il microrganismo responsabile dovrebbe sempre essere isolato e la terapia antibatterica dovrebbe essere basata su test di sensibilità condotti su campioni raccolti prima dell'inizio della terapia.

La sensibilità alla cefazolina deve essere confermata con metodi standardizzati (dischi per antibiogramma contenenti 30µg di principio attivo -Test di Kirby Bauer).

La terapia con cefazolina può comunque essere iniziata in attesa dei risultati di queste analisi. Prima di impiegare CEFAZOLINA K24 PHARMACEUTICALS in associazione con altri antibiotici, dovrebbero essere attentamente valutate le relative interazioni, controindicazioni, avvertenze, precauzioni ed effetti indesiderati. La somministrazione delle cefalosporine può interferire con i risultati di alcune prove di laboratorio causando falsa positività della glicosuria con i metodi di Benedict, Fehling e „Clinitest“, ma non con i metodi enzimatici (v. INTERAZIONI).

Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false). Nei pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca si dovrebbe tener conto del contenuto di sodio della soluzione iniettabile.

INTERAZIONI

Informare il medico o il farmacista se si è recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, anche quelli senza prescrizione medica.

La concomitante somministrazione di Probenecid può ridurre I'escrezione renale delle cefalosporine, i cui livelli ematici risulterebbero perciò aumentati e persisterebbero più a lungo.

Una reazione falsamente positiva per la glicosuria può verificarsi impiegando le soluzioni di Benedict o di Fehling, o con le compresse di Clinitest; ciò non si verifica con i test enzimatici, come il Clinistix® ed il Tes-tape® (cartina per la determinazione della glicosuria).

Farmaci nefrotossici – l'uso concomitante di farmaci nefrotossici come aminoglicosidi, colistina, polimixina B o vancomicina può aumentare il rischio di nefrotossicità con alcune cefalosporine e probabilmente dovrebbe essere evitato, se possibile.

Alcool – non sono stati riportati effetti disulfiram-simili in pazienti che hanno assunto alcool durante il trattamento con cefazolina.

Altri antibatterici – studi in vitro indicano che aminoglicosidi, penicilline o cloramfenicolo possono avere un effetto additivo o sinergico sull'attività antibatterica delle cefalosporine verso alcuni microrganismi.

Anticoagulanti orali

Le cefalosporine molto raramente possono portare a disturbi della coagulazione.

se è necessaria la co-somministrazione di anticoagulanti orali o eparina a dosi elevate, il tempo di protrombina o il rapporto internazionale normalizzato devono essere attentamente monitorati nel caso di aggiunta o sospensione di cefazolina. Inoltre, possono essere necessari aggiustamenti del dosaggio degli anticoagulanti.

AVVERTENZE SPECIALI

Uso in gravidanza ed allattamento. Chiedere consiglio al medico o al farmacista prima di prendere qualsiasi medicinale.

Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016

Non esistono studi adeguati e ben controllati effettuati su donne gravide per cui questo farmaco, durante la gravidanza, dovrebbe essere usato solo in casi di effettiva necessità.

La somministrazione di cefazolina prima dell'intervento di parto cesareo determina livelli ematici nel cordone ombelicale variabili da 1/4 a 1/3 delle concentrazioni ematiche presenti nella madre. La cefazolina non sembra capace di procurare effetti collaterali sul feto. In ogni caso la cefazolina può essere somministrata soltanto dopo la legatura del cordone ombelicale.

La cefazolina è presente in concentrazioni bassissime nel latte materno; è bene comunque usare cautela nel somministrare la cefazolina a donne in allattamento.

Effetti sulla guida e sull'uso di macchine

Non sono descritti effetti sulla capacità di guidare o sull’uso di macchine.

DOSE, MODO E TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE

Adulti. Il dosaggio usuale di cefazolina è di 1–3 g/die, da suddividere in 2–3 somministrazioni uguali a seconda del tipo e della gravità dell'infezione, come riportato nella seguente tabella:

DOSAGGIO NEGLI ADULTI

Tipo di infezione

Dose

Frequenza

Polmonite pneumococcica

500 mg

ogni 12 ore

Infezioni lievi causate da ceppi sensibili di cocchi gram-positivi

500 mg

ogni 8 ore

Infezioni acute e non complicate del tratto urinario

1 g

ogni 12 ore

Infezioni da moderate a gravi

0,5–1g

ogni 6–8 ore

Infezioni molto gravi, con pericolo di vita (es. endocarditi e setticemie)

1–1,5 g

ogni 6 ore

in casi eccezionali sono state utilizzate dosi di cefazolina fino a 12 g/die.

Bambini. Il dosaggio totale giornaliero consigliato è di 25–50 mg/kg di peso corporeo, da suddividere in 3–4 somministrazioni uguali; ciò risulta efficace nel trattamento della maggior parte delle infezioni lievi o moderatamente gravi. Il dosaggio totale giornaliero può essere aumentato fino a 100 mg/kg di peso corporeo nelle infezioni gravi.

Non essendo nota la sicurezza di impiego nei prematuri e nei neonati di età inferiore a 1 mese, non si raccomanda la somministrazione di cefazolina in questi pazienti.

Aggiustamento della posologia in pazienti con insufficienza renale

Nei pazienti con insufficienza renale le dosi vanno opportunamente ridotte in funzione del grado di compromissione renale, come riportato nella seguente tabella:

DOSAGGIO NELL’INSUFFICIENZA RENALE

Insufficienza Renale

Clearance Creatinina (ml/min)

Creatininemia (mg %)

Dosaggio

Intervallo di somministrazione

ADULTI

Lieve

≥ 55

≤ 1,5

Dosi piene

6 – 8 h

Moderata

35 – 54

1,6 – 3,0

Dosi piene

≥ 8 h

Marcata

11 – 34

3,1 – 4,5

50% dose

12 h

Grave

≤ 10

≥ 4,6

50% dose

18 – 24 h

BAMBINI

lieve – moderata

40 – 70

60% dose

12 h

Moderata

20 – 39

25% dose

12 h

Grave

5 – 19

10% dose

24 h

N.B. Nelle infezioni di particolare gravità si consiglia una dose di carico appropriata prima di procedere alla riduzione dei dosaggi come sopra riportato.

Uso in pazienti in emodialisi peritoneale

In pazienti sottoposti a dialisi peritoneale (2L/h) le concentrazione ematiche di cefazolina sono risultate in media di 10 e 30 mg/ml dopo istillazione per 24 ore di una soluzione dializzante contenente, rispettivamente, 50mg/L e 150mg/L del farmaco. I picchi ematici sono stati di 29 mg/ml (da 13 a 44 mg/ml) con 50 mg/L ( 3

Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016

pazienti) e di 72 mg/ml (26 a 142 mg/ml) con 150 mg/L (6 pazienti). La somministrazione intraperitoneale di cefazolina è generalmente ben tollerata.

Uso nella profilassi perioperatoria

Per prevenire le infezioni post-chirurgiche in interventi a rischio di potenziale contaminazione batterica, il dosaggio raccomandato è:

  • – 1 g EV o IM somministrato da 30 a 60 minuti prima dell'intervento;

  • – per interventi lunghi (es. 2 ore o più), 0,5–1 g EV o IM durante l'intervento (da modificare in accordo con la durata dell'operazione);

  • – 0,5–1 g EV o IM ogni 6–8 ore per 24 ore dopo I' operazione.

E' importante che:

  • (1) la dose iniziale venga somministrata da mezz'ora ad un’ora prima dell’inizio dell'intervento per garantire adeguati livelli ematici e tissutali dell'antibiotico al momento dell'incisione;

  • (2) se è molto probabile l'esposizione ad agenti patogeni, la cefazolina venga somministrata ad intervalli regolari durante l’intervento, per garantire livelli ematici costanti;

  • (3) l'impiego di cefazolina a scopo profilattico termini entro 24 ore dalla fine dell’intervento;

  • (4) negli interventi chirurgici dove il prodursi dell'infezione può risultare particolarmente devastante (es. operazioni a cuore aperto, impianti di artroprotesi), la profilassi con cefazolina possa continuare per 3–5 giorni dopo l'intervento.

Modalità di somministrazione

Una volta ricostituita la soluzione, la cefazolina può essere somministrata per via intramuscolare ed endovenosa. I dosaggi totali giornalieri sono gli stessi per entrambe le vie di somministrazione.

Somministrazione intramuscolare

La cefazolina va ricostituita sciogliendo il contenuto del flaconcino con la fiala solvente (3 ml o 4ml) annessa alla confezione, oppure con cloruro di sodio allo 0,9% in acqua per preparazioni iniettabili o acqua per preparazioni iniettabili, come illustrato nella tabella sottostante; agitare bene fino a completa dissoluzione.

La soluzione va utilizzata immediatamente dopo la ricostituzione.

SCHEMA DI DILUIZIONE

Flaconcino

Volume di solvente da aggiungere

Volume approssimativo della soluzione

Concentrazione Media

500 mg

2 ml

2,2 ml

225 mg/ml

1g

2,5 ml

3 ml

350 mg/ml

Se non si utilizza la fiala solvente (3ml o 4ml) annessa alla confezione, il flaconcino da 1g deve essere ricostituito solo con acqua per preparazioni iniettabili.

Attenzione: la fiala solvente da 3ml e 4ml annessa alle confezioni da 500 mg e 1 g, contenente lo 0.5% di lidocaina cloridrato, è riservata al solo uso intramuscolare.

Somministrazione endovenosa

Le soluzioni di cefazolina, ricostituite utilizzando la fiala solvente 10ml (contenente acqua per preparazioni iniettabili) annessa alla confezione , possono essere somministrate per infusione endovenosa continua o intermittente.

  • - Infusione endovenosa continua

Le soluzioni già ricostituite devono essere ulteriormente diluite in almeno 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili ed infuse lentamente in un periodo di 3–5 minuti direttamente in vena o mediante cannula.

Non impiegare mai meno di 3 minuti per completare l'infusione.

  • - Infusione endovenosa intermittente

La cefazolina può essere somministrata insieme ad altri liquidi usati per il programma di supporto emodinamico, oppure utilizzando un flaconcino separato.

Le soluzioni già ricostituite di cefazolina da 500 mg o 1 g devono essere ulteriormente diluite in 50–100 ml di una delle seguenti soluzioni:

  • – Cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni;

  • – Destrosio al 5% o al 10% per iniezioni;

  • – Destrosio al 5% in Ringer lattato per iniezioni;

  • – Destrosio al 5% e Cloruro di sodio allo 0,9% per iniezioni (può essere usato anche Destrosio al 5% e

Cloruro di sodio allo 0,45% o allo 0,2% per iniezioni);

  • – Ringer lattato per iniezioni;

  • – Zucchero invertito al 5% o al 10% in acqua sterile per iniezioni;

  • – Ringer per iniezioni;

Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016

  • – Normosol-M in D5-W;

  • – Ionosol B con Destrosio al 5%;

  • – Plasma-Lyte con Destrosio al 5%.