Riassunto delle caratteristiche del prodotto - BROMAZEPAM PENSA
1. denominazione del medicinale
BROMAZEPAM PENSA 1,5 mg compresse
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
2. composizione qualitativa e quantitativa
BROMAZEPAM PENSA 1,5 mg compresse
Una compressa contiene – Principio attivo: bromazepam mg 1,5
Eccipiente con effetti noti:
Lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse
Una compressa contiene- Principio attivo: bromazepam mg 3
Eccipiente con effetti noti:
Lattosio
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
Un ml di soluzione contiene – Principio attivo: bromazepam mg 2,5
Eccipiente con effetti noti: propilene glicole
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compresse
Gocce orali, soluzione
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
-Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa.
-Insonnia.
Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
4.2
Posologia
Per la variabilità delle risposte individuali la posologia va regolata caso per caso. La dose media di BROMAZEPAM PENSA varia da 1,5 a 3 mg, 2–3 volte al giorno (1–2 compresse da 1,5 mg 2–3 volte al dì oppure 1 compressa da 3 mg 2–3 volte al dì, oppure 15–30 gocce 2–3 volte al dì).
Documento res o disponibile da AIFA il 05/11/2019
Nel trattamento di pazienti anziani o pazienti con ridotta funzionalità epatica: la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovrà valutare un’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
Ansia
Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile. Il paziente dovrebbe essere rivalutato regolarmente e la necessità di un trattamento continuato dovrebbe essere valutata attentamente, particolarmente se il paziente è senza sintomi. La durata complessiva del trattamento, generalmente, non dovrebbe superare le 8–12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi, può essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, ciò non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Insonnia
Il trattamento dovrebbe essere il più breve possibile. La durata del trattamento, generalmente, varia da pochi giorni a due settimane, fino ad un massimo di quattro settimane, compreso un periodo di sospensione graduale.
In determinati casi, può essere necessaria l’estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in caso affermativo, non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della condizione del paziente.
Il trattamento dovrebbe essere iniziato con la dose consigliata più bassa.
La dose massima non dovrebbe essere superata.
Popolazione pediatrica
Le benzodiazepine non devono essere date ai pazienti di età inferiore ai 18 anni senza valutazione attenta dell'effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
4.3 controindicazioni
Bromazepam non deve essere somministrato a pazienti con nota ipersensibilità alle benzodiazepine, grave insufficienza respiratoria, grave insufficienza epatica (le benzodiazepine non sono indicate per trattare pazienti con grave insufficienza epatica visto che possono causare encefalopatia), miastenia grave o sindrome di apnea notturna.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiegola durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere 4.2 “posologia e modo di somministrazione”) a seconda dell’indicazione: nel caso dell’ansia non deve superare le otto-dodici settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. l'estensione della terapia oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica.
Può essere utile informare il paziente quando il trattamento è iniziato che esso sarà di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre è importante che il paziente sia informato della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale.
Ci sono elementi per prevedere che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all'interno dell'intervallo di somministrazione tra una dose e l'altra, particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione, è importante avvisare il paziente che è sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiché possono presentarsi sintomi da astinenza.
L’uso concomitante di bromazepam con alcol o/e depressivi del SNC deve essere evitato. L’uso concomitante ha il potere di aumentare gli effetti clinici di bromazepam, inclusa forte sedazione, depressione respiratoria e/o cardiovascolare clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).
Il paziente deve essere controllato regolarmente all’inizio del trattamento allo scopo di minimizzare la dose e/o la frequenza di somministrazione e per prevenire un’overdose dovuta all’accumulo.
L’uso concomitante di BROMAZEPAM PENSA ed oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse come BROMAZEPAM PENSA con gli oppioidi, deve essere riservata ai pazienti per i quali le opzioni di un trattamento alternativo non sono possibili. Se si decide di prescrivere BROMAZEPAM PENSA in concomitanza agli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa possibile e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche le raccomandazioni generali sulla posologia nel paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione).
I pazienti devono essere attentamente valutati per i segni e i sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, è fortemente raccomandato di informare i pazienti e le persone che se ne prendono cura (dove applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione).
Una certa perdita di efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine può svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane.
L'uso di benzodiazepine può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso è maggiore in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool.
Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, il termine brusco del trattamento sarà accompagnato dai sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, diarrea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o scosse epilettiche.
Insonnia ed ansia da rimbalzo: all'interruzione del trattamento può presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Può essere accompagnata da altre reazioni, compresi cambiamenti di umore, ansia, irrequietezza o disturbi del sonno. Poiché il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo è maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzione graduale del dosaggio.
Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Questa condizione si manifesta nella maggioranza dei casi alcune ore dopo l’ingestione del farmaco e quindi per ridurre il rischio, i pazienti devono assicurarsi di poter dormire ininterrottamente per alcune ore. Effetti amnestici possono essere associati a un comportamento inappropriato (vedere anche il paragrafo 4.8 Effetti indesiderati).
Reazioni come debolezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento e altre reazioni avverse comportamentali sono note per verificarsi con l’uso delle benzodiazepine. Quando questo accade, l’uso del medicinale deve essere sospeso. Queste si manifestano maggiormente nei bambini e negli anziani.
Le benzodiazepine non devono essere usate da sole per trattare la depressione o l'ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). Inoltre, il bromazepam deve essere usato con cautela e il volume della prescrizione deve essere limitato in quei pazienti con segni e sintomi di disturbi depressivi o tendenze suicide.
Le benzodiazepine devono essere usate con attenzione estrema in pazienti con una storia di abuso di droga o alcool (vedere il paragrafo 4.5 Interazioni con altri medicinali e altre forme d’interazione).
Le benzodiazepine non devono essere date ai bambini senza valutazione attenta dell'effettiva necessità del trattamento; la durata del trattamento deve essere la più breve possibile.
Pazienti anziani
Gli anziani devono assumere una dose ridotta (vedere 4.2 “Posologia e modo di somministrazione”).
Pazienti con insufficienza respiratoria cronica
Egualmente, una dose più bassa è suggerita per i pazienti con insufficienza respiratoria cronica a causa del rischio di depressione respiratoria.
Pazienti con grave insufficienza epatica
Le benzodiazepine non sono indicate nei pazienti con grave insufficienza epatica in quanto possono precipitare l'encefalopatia.
Pazienti con psicosi
Le benzodiazepine non sono consigliate per il trattamento primario della malattia psicotica.
Compresse: pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, deficit totale di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non dovrebbero assumere questo medicinale.
Gocce: Bromazepam Pensa gocce contiene 962 mg/ml di propilene glicole (dose per 25 gocce corrispondenti a 2.5 mg di bromazepam)
La co-somministrazione con qualsiasi substrato dell'alcol deidrogenasi come etanolo può indurre gravi effetti avversi nei bambini con meno di 5 anni di età.
Sebbene propilene glicole non ha mostrato effetti tossici sulla riproduzione e lo sviluppo in animali o umani, può raggiungere il feto ed è stato ritrovato nel latte materno. Come conseguenza, la somministrazione di propilene glicole a pazienti in gravidanza o in allattamento deve essere considerata caso per caso.Il monitoraggio clinico è richiesto per i pazienti con insufficienza epatica o renale a causa di vari
eventi avversi attribuiti a propilene glicole come disfunzione renale (necrosi tubulare acuta), danno renale acuto e disfunzione epatica.
4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazionedocumento res o disponibile da aifa il 05/11/2019
Le benzodiazepine producono un effetto additivo quando vengono co-somministrate con alcol o con altri depressivi del SNC. L'assunzione concomitante con alcool non è consigliata.
Bromazepam deve essere usato con cautela quando associato ad altri depressivi del SNC. L'effetto depressivo centrale può essere accresciuto nei casi di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici ansiolitici/sedativi, alcuni agenti antidepressivi, oppioidi, antiepilettici, anestetici e antistaminici H1 sedativi.
Deve essere prestata particolare cautela con l’uso di farmaci depressivi deprimenti la funzione respiratoria, fra cui gli oppiacei (analgesici, sedativi della tosse, trattamenti sostitutivi), soprattutto nelle persone anziane.
Oppioidi
L’uso concomitante di medicinali sedativi quali le benzodiazepine o correlati ad esse quali BROMAZEPAM PENSA con gli oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento devono essere limitate. (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze Speciali e precauzioni d’impiego).
Composti che inibiscono determinati enzimi epatici (specialmente citocromo P450) possono aumentare l’attività delle benzodiazepine. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione.
Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando bromazepam è somministrato con farmaci che inibiscono l’enzima epatico CYP3A4 attraverso l’aumento dei livelli plasmatici di bromazepam.
La co-somministrazione di bromazepam con forti inibitori del CYP3A4 (ad esempio antifunginei azolici, inibitori delle proteasi o alcuni macrolidi) deve essere effettuata con cautela e deve essere considerata una sostanziale riduzione della dose. Nel caso di analgesici narcotici, si può verificare un aumento dell’euforia, portando a un aumento della dipendenza psichica da farmaco.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Sebbene non siano disponibili specifici dati clinici per il bromazepam, una grande quantità di dati basati su studi di coorte indicano che l’esposizione alle benzodiazepine nel primo trimestre di gravidanza non è associata ad un aumentato rischio di malformazioni maggiori. Comunque, alcuni tra i primi studi epidemiologici caso-controllo hanno rivelato un aumento del rischio di schisi orale. I dati indicano che il rischio di avere un infante con schisi orale dopo un’esposizione materna alle benzodiazepine è meno di 2/1000 confrontata con un’aspettativa per questo difetto, nella popolazione generale, di approssimativamente 1/1000.
Quando il trattamento deve essere somministrato per motivi medici durante l’ultimo periodo di gravidanza, anche a dosi basse, si possono manifestare i sintomi della sindrome del bambino flaccido quali ipotonia assiale, problemi di suzione che portano a un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili ma possono durare da 1 a 3 settimane, a seconda dell’emivita del prodotto. Ad elevate dosi, nei nascituri possono verificarsi depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre, alcuni giorni dopo la nascita possono essere osservati i sintomi da astinenza neonatale quali ipereccitabilità, agitazione e tremore, anche se non si manifesta la sindrome del bambino flaccido.
Documento res o disponibile da AIFA il 05/11/2019
Tenendo in considerazione questi dati, l’uso di bromazepam durante la gravidanza può essere considerato, se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono strettamente rispettate.
Se il trattamento con bromazepam è necessario durante l’ultima parte della gravidanza, le alti dosi devono essere evitate e la sindrome del bambino flaccido e/o i sintomi d’astinenza devono essere monitorati nei nascituri.
Allattamento
Poichè bromazepam viene escreto nel latte materno, l’allattamento al seno non è consigliato durante il trattamento.
4.7 effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari
La sedazione, l'amnesia, la compromissione della concentrazione e della funzione muscolare possono influenzare negativamente la capacità di guidare veicoli e utilizzare macchinari. Se la durata del sonno è stata insufficiente, la probabilità che la vigilanza sia compromessa può essere aumentata (vedere paragrafo 4.5 “Interazioni”). Questo effetto è aumentato se il paziente ha assunto dell’alcol.
4.8 effetti indesiderati
I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati durante il trattamento con bromazepam con le seguenti frequenze:
Molto comune: ≥ 1/10
Comune: ≥1/100 a <1/10;
Non comune: ≥1/1.000 a <1/100
Raro (≥1/10.000 a <1/1.000)
Molto raro (<1/10.000)
Non nota ( la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA |
Patologie cardiache
Frequenza non nota
Insufficienza cardiaca incluso arresto cardiaco
Patologie dell’occhio
Frequenza non nota
Visione doppia*
Patologie gastrointestinali
Frequenza non nota
Nausea*, vomito*, stipsi
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Frequenza non nota
Fatica*
Disturbi del sistema immunitario
Frequenza non nota
Ipersensibilità, shock anafilattico, angioedema
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura
Frequenza non nota
Cadute, fratture
Disturbi psichiatrici
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Frequenza non nota | Stato confusionale*, disturbi emotivi*, alterazioni della libido, dipendenza da farmaco, abuso da farmaco, sindrome d’astinenza Depressione Reazioni paradosse come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento Amnesia anterograda, compromissione della memoria |
Patologie renali e urinarie | |
Frequenza non nota | Ritenzione urinaria |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | |
Frequenza non nota | Debolezza muscolare* |
Patologie del sistema nervosa | |
Frequenza non nota | Sonnolenza*, cefalea*, capogiri*, riduzione della vigilanza*, atassia* |
Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche | |
Frequenza non nota | Depressione respiratoria |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Frequenza non nota | Eruzione cutanea, prurito, orticaria |
*Questi fenomeni si verificano soprattutto all’inizio della terapia e generalmente scompaiono con le successive somministrazioni.
vedere paragrafo 4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Il rischio di cadute e di fratture aumenta nei pazienti che assumono in concomitanza dei sedativi (incluse bevande alcoliche) e negli anziani.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:
4.9 sovradosaggiole benzodiazepine causano comunemente sonnolenza, atassia, disartria e nistagmo.il sovradosaggio di bromazepam è raramente pericoloso per la vita se il farmaco è preso da solo, ma può portare a linguaggio indistinto, areflessia, apnea, ipotensione, depressione cardiorespiratoria
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e coma. Se si manifesta il coma, generalmente dura per qualche ora ma potrebbe protrarsi per più tempo e essere ciclico, particolarmente nei pazienti anziani. Gli effetti depressivi a livello respiratorio delle benzodiazepine sono più seri in pazienti con malattie respiratorie.
Le benzodiazepine aumentano gli effetti degli altri inibitori del sistema nervoso centrale, incluso l’alcool.
Nel trattamento dell'iperdosaggio di qualsiasi farmaco, dovrebbe essere considerata la possibilità che siano state assunte contemporaneamente altre sostanze.
L'iperdosaggio di benzodiazepine si manifesta solitamente con vario grado di depressione del sistema nervoso centrale che varia dall'obnubilamento al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono obnubilamento, confusione mentale e letargia. Nei casi più gravi, i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte.
Monitorare i segni vitali del paziente e instituire delle misure di supporto come indicato dallo stato clinico del paziente. In particolare, i pazienti possono richiedere trattamenti sintomatici per reazioni a carico del sistema cardiorespiratorio o del sistema nervoso centrale.
Un assorbimento ulteriore, deve essere evitato usando un metodo appropriato es. trattamento entro 1–2 ore con carbone attivo. Se viene usato il carbone attivo è indispensabile la protezione delle vie aeree per pazienti in anestesia. In caso d’ingestione di più farmaci, può essere considerata la lavanda gastrica, anche se non si tratta di una misura di routine.
Se la depressione del SNC è grave si considera l’uso del flumazenil (Anexate®), un’antagonista delle benzodiazepine. Flumazenil deve essere somministrato solo sotto strette condizioni controllate. Esso possiede un’emivita breve (circa un’ora), quindi i pazienti che assumono flumazenil devono essere monitorati anche dopo la scomparsa dei suoi effetti. Il flumazenil deve essere usato con estrema cautela in presenza di farmaci che riducono la soglia convulsiva (es. antidepressivi triciclici). Per ulteriori informazioni riguardo l’uso corretto di questo farmaco, si prega di far riferimento alla scheda tecnica del flumazenil (Anexate®).
5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
Il bromazepam presenta le proprietà farmacologiche caratteristiche dei tranquillanti benzodiazepinici. In particolare negli animali da laboratorio esplica effetti addomesticanti, miorilassanti, anticonvulsivi e decondizionanti che risultano, in rapporto a quelli del clordiazepossido, rispettivamente all’incirca pari a 4, 10 e 16 volte superiori. Il bromazepam attua un pronto controllo degli squilibri emozionali (stati di tensione, ansia, associati o meno a depressione) e di conseguenza la normalizzazione delle turbe viscerali e genericamente somatiche che trovano una loro genesi o, comunque una concausa scatenante o aggravante, in una perturbazione dell’equilibrio psico-emotivo del soggetto.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Il bromazepam è ben assorbito dopo somministrazione ed il picco plasmatico, pari a circa 100 ng/ml, è raggiunto dopo un’ora dalla somministrazione di 6 mg.
Biotrasformazione
Nel fegato esso viene metabolizzato a 4 composti, uno solo dei quali, il 3-idrossibromazepam, risulta dotato di attività farmacologica.
Eliminazione
L’eliminazione prevalentemente renale (70%) avviene secondo una cinetica lineare, con un tempo di emivita pari a circa 20,1 ore, sia per il bromazepam che per il 3-idrossibromazepam. Il legame con le proteine plasmatiche è pari al 70%.
5.3 dati preclinici di sicurezza
La DL 50 nel topo è pari a 2000 mg/kg p.o.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 lista degli eccipientiuna compressa contiene: cellulosa microgranulare 132,5 mg, lattosio 118,5 mg, talco f.u. 2 mg, magnesio stearato 0,5 mg.
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse
Una compressa contiene: cellulosa microgranulare 133,3 mg, lattosio 115,5 mg, talco 2 mg , magnesio stearato 0,5 mg, E172 0,7 mg.
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
Un ml contiene: saccarina 3,77 mg, disodio edetato (sequestrene Na2) 0,10 mg, aromi misti di frutta 30 mg, acqua depurata 50 mg, glicole propilenico q.b. a 1 ml.
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 validità
BROMAZEPAM PENSA 1,5 mg compresse: 3 anni
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse: 3 anni
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione: 3 anni
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Nessuna speciale precauzione per la conservazione
6.5 natura e capacità del contenitoreblister in accoppiato di alluminio e materiale plastico contenente 20 compresse da 1,5 mg racchiuso in un astuccio di cartone litografato.
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse
Blister in accoppiato di alluminio e materiale plastico contenente 20 compresse da 3 mg racchiuso in un astuccio di cartone litografato.
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione
Flacone in vetro scuro contenenti 20 ml di soluzione per gocce orali (2,5 mg/ml), con contagocce in polietilene racchiuso in un astuccio di cartone.
Flacone in vetro scuro contenente 30 ml di soluzione per gocce orali (2,5 mg/ml), con contagocce in polietilene racchiuso in un astuccio di cartone
6.6 Istruzioni per l’uso
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Pensa Pharma S.p.A.
Via Ippolito Rosellini, 12
20161 Milano
8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
BROMAZEPAM PENSA 1,5 mg compresse: AIC n.: 035954015
BROMAZEPAM PENSA 3 mg compresse: AIC n.: 035954027
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione – flacone da 20 ml: AIC n.: 035954039
Documento res o disponibile da AIFA il 05/11/2019
BROMAZEPAM PENSA 2,5 mg/ml gocce orali, soluzione – flacone da 30 ml: AIC n.: 035954041
9. DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
Aprile 2004/ Ottobre 2008