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ACLATON - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ACLATON

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

ACLATON 25 mg capsule rigide

ACLATON 50 mg capsule rigide

ACLATON 75 mg capsule rigide

ACLATON 100 mg capsule rigide

ACLATON 150 mg capsule rigide

ACLATON 200 mg capsule rigide

ACLATON 225 mg capsule rigide

ACLATON 300 mg capsule rigide

2.

Ogni capsula rigida di ACLATON 25 mg contiene 25 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 50 mg contiene 50 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 75 mg contiene 75 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 100 mg contiene 100 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 150 mg contiene 150 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 200 mg contiene 200 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 225 mg contiene 225 mg di pregabalin.

Ogni capsula rigida di ACLATON 300 mg contiene 300 mg di pregabalin.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3.

3.

Capsula rigida.

ACLATON 25 mg sono capsule rigide di gelatina color avorio opaco, contrassegnate dalla scritta 25 impressa in nero sul corpo della capsula.

ACLATON 50 mg sono capsule rigide di gelatina color avorio opaco, contrassegnate da una banda nera radiale sul cappuccio della capsula e dalla scritta 50 impressa in nero e da una banda nera radiale sul corpo della capsula.

ACLATON 75 mg sono capsule rigide di gelatina opache, con cappuccio rosa e corpo avorio contrassegnato dalla scritta 75 impressa in nero.

ACLATON 100 mg sono capsule rigide di gelatina, color rosa opaco, contrassegnate dalla scritta 100 impressa sul corpo della capsula.

ACLATON 150 mg sono capsule rigide di gelatina, color avorio opaco, contrassegnate dalla scritta 150 impressa in nero sul corpo della capsula.

ACLATON 200 mg sono capsule rigide di gelatina, color carne opaco, contrassegnate dalla scritta 200 impressa in nero sul corpo della capsula.

ACLATON 225 mg sono capsule rigide di gelatina opache, con cappuccio color carne e corpo avorio contrassegnato dalla scritta 225 impressa in nero.

ACLATON 300 mg sono capsule rigide di gelatina opache, con cappuccio rosa e corpo avorio contrassegnate dalla scritta 300 impressa in nero.

4. informazioni cliniche

4.1

4.1

Dolore neuropatico

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

ACLATON è indicato per il trattamento del dolore neuropatico periferico e centrale negli adulti.

Epilessia

ACLATON è indicato come terapia aggiuntiva negli adulti con attacchi epilettici parziali in presenza o in assenza di generalizzazione secondaria.

Disturbo d’Ansia Generalizzata

ACLATON è indicato per il trattamento del Disturbo d’Ansia Generalizzata (GAD) negli adulti.

4.2

Posologia

La dose varia da 150 a 600 mg al giorno, suddivisa in due o tre somministrazioni.

Dolore neuropatico

Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg al giorno suddivisa in due o tre somministrazioni. In base alla risposta individuale e alla tollerabilità del paziente, la dose può essere aumentata a 300 mg al giorno dopo un intervallo da 3 a 7 giorni e, se necessario, può essere aumentata a una dose massima di 600 mg al giorno dopo un ulteriore intervallo di 7 giorni.

Epilessia

Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg al giorno suddivisa in due o tre dosi. In base alla risposta individuale e alla tollerabilità del paziente, dopo 1 settimana la dose può essere aumentata a 300 mg al giorno. La dose massima di 600 mg al giorno può essere raggiunta dopo un’ulteriore settimana.

Disturbo d’Ansia Generalizzata

Il range della dose va da 150 a 600 mg al giorno da somministrare in due o tre dosi divise. La necessità del trattamento deve essere rivalutata regolarmente.

Il trattamento con pregabalin può essere iniziato alla dose di 150 mg al giorno. In base alla risposta individuale e alla tollerabilità del paziente, dopo 1 settimana la dose può essere aumentata a 300 mg al giorno. Dopo un’ulteriore settimana la dose può essere aumentata a 450 mg al giorno.

La dose massima di 600 mg al giorno può essere raggiunta dopo un’ulteriore settimana.

Sospensione del trattamento con pregabalin

In accordo all’attuale pratica clinica, se il trattamento con pregabalin deve essere sospeso, indipendentemente dall’indicazione, si raccomanda di effettuare la sospensione del trattamento in modo graduale nell’arco di almeno 1 settimana (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

Pazienti con danno renale

Pregabalin viene eliminato dalla circolazione sistemica principalmente mediante escrezione renale sotto forma di farmaco immodificato.

Poiché la clearance di pregabalin è direttamente proporzionale alla clearance della creatinina (vedere paragrafo 5.2), la riduzione della dose di pregabalin in pazienti con compromissione della funzione renale deve essere personalizzata in base alla clearance della creatinina (CLcr), come indicato nella Tabella 1 applicando la seguente formula:

(1,23 x [140 – età (anni)] x peso (kg))

CLcr(ml/min) = _____________­______________ (x 0,85 per pazienti donne)

creatinina sierica (µmol/l)

Pregabalin viene eliminato in modo efficace dal plasma mediante emodialisi (50 % del farmaco in 4 ore). Per i pazienti sottoposti a emodialisi, la dose giornaliera di pregabalin deve essere corretta in base alla funzione renale. In aggiunta alla dose giornaliera, un’ulteriore dose di pregabalin deve essere somministrata subito dopo ogni seduta di dialisi della durata di 4 ore (vedere Tabella 1).

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Tabella 1. Aggiustamento della dose di pregabalin in base alla funzionalità renale

Clearance della creatinina (CL cr ) (ml/min)

Dose totale giornaliera di pregabalin 

Regime posologico

Dose iniziale (mg/die)

Dose massima (mg/die)

≥ 60

150

600

BID o TID

≥30 – <60

75

300

BID o TID

≥15 – <30

25 – 50

150

Una volta al giorno o BID

< 15

25

75

Una volta al giorno

Dose supplementare a seguito di emodialisi (mg)

25

100

Dose singola +

TID = Tre dosi divise

BID = Due dosi divise

La dose totale giornaliera (mg/die) deve essere suddivisa come indicato dal regime posologico per ottenere la singola dose prevista in mg

+ La dose supplementare è una singola dose aggiuntiva

Pazienti con compromissione epatica

Non è necessario un aggiustamento posologico in pazienti con compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2).

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di pregabalin nei bambini di età inferiore a 12 anni e negli adolescenti (12–17 anni) non è stata stabilita. I dati attualmente disponibili sono descritti nei paragrafi 4.8, 5.1 e 5.2, ma non è possibile formulare una raccomandazione per la posologia.

Popolazione anziana (al di sopra di 65 anni)

Nei pazienti anziani può essere necessaria una riduzione della dose di pregabalin a causa di una riduzione della funzione renale (vedere pazienti con danno renale).

Modo di somministrazione

ACLATON può essere assunto con o senza cibo.

ACLATON è solo per uso orale.

4.3

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

4.4

Pazienti diabetici

In accordo all’attuale pratica clinica, in alcuni pazienti diabetici che aumentano di peso durante il trattamento con pregabalin può essere necessario modificare il dosaggio dei medicinali ipoglicemizzanti.

Reazioni di ipersensibilità

Nella fase di commercializzazione del medicinale sono state segnalate reazioni di ipersensibilità, inclusi casi di angioedema. Il trattamento con pregabalin deve essere immediatamente interrotto in presenza di sintomi di angioedema come gonfiore del viso, gonfiore periorale o gonfiore delle vie respiratorie superiori.

Capogiri, sonnolenza, perdita di conoscenza, confusione e compromissione mentale

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Il trattamento con pregabalin è stato associato a capogiri e sonnolenza che possono aumentare, nei pazienti anziani, il rischio di lesioni accidentali (cadute). Nella fase di commercializzazione del medicinale sono stati inoltre segnalati casi di perdita di conoscenza, confusione e compromissione mentale. Pertanto, si dovrà consigliare ai pazienti di fare attenzione fino a quando non avranno familiarizzato con i potenziali effetti di questo medicinale.

Effetti relativi alla vista

Negli studi clinici controllati, in una percentuale superiore di pazienti trattati con pregabalin rispetto ai pazienti trattati con placebo è stato segnalato un offuscamento della vista, che si è risolto, nella maggior parte dei casi, con il proseguimento del trattamento. Negli studi clinici in cui è stato effettuato un test oftalmologico, l’incidenza di riduzione dell’acuità visiva e di alterazioni del campo visivo è stata maggiore nei pazienti in trattamento con pregabalin rispetto a quelli trattati con placebo; l’incidenza delle alterazioni rilevate all’esame fondoscopico è stata invece maggiore nei pazienti in trattamento con placebo (vedere paragrafo 5.1).

Reazioni avverse a carico della vista, tra cui perdita della vista, offuscamento della vista o altre alterazioni dell’acuità visiva, molte delle quali transitorie, sono state segnalate anche nella fase di commercializzazione del medicinale. La sospensione del trattamento con pregabalin può portare a una risoluzione o a un miglioramento di questi sintomi della vista.

Insufficienza renale

Sono stati segnalati casi di insufficienza renale e in alcuni casi l’interruzione del trattamento con pregabalin ha messo in evidenza che questa reazione avversa è reversibile.

Sospensione del trattamento concomitante con altri medicinali antiepilettici

Non ci sono dati sufficienti in base ai quali, una volta ottenuto il controllo degli attacchi epilettici mediante assunzione di pregabalin in terapia aggiuntiva, si possa sospendere il trattamento concomitante con altri medicinali antiepilettici e mantenere la monoterapia con pregabalin.

Sintomi da astinenza

In alcuni pazienti, a seguito della sospensione di trattamenti a breve e a lungo termine con pregabalin sono stati osservati sintomi da astinenza. Sono stati segnalati i seguenti eventi: insonnia, cefalea, nausea, ansia, diarrea, sindrome influenzale, nervosismo, depressione, dolore, convulsioni, iperidrosi e capogiri, che suggeriscono una dipendenza fisica. I pazienti devono essere informati di questa evenienza prima dell’inizio del trattamento.

Durante il trattamento con pregabalin o subito dopo l’interruzione del trattamento, possono verificarsi convulsioni, inclusi stato epilettico e crisi convulsive di tipo grande male.

Per quanto riguarda l’interruzione del trattamento a lungo termine con pregabalin, i dati suggeriscono che l’incidenza e la gravità dei sintomi da sospensione possono essere correlati alla dose.

Insufficienza cardiaca congestizia

Durante la fase di commercializzazione del medicinale sono stati segnalati casi di insufficienza cardiaca congestizia in alcuni pazienti in trattamento con pregabalin. Queste reazioni si osservano principalmente in pazienti anziani con malattia cardiovascolare in trattamento con pregabalin per il dolore neuropatico. Pregabalin deve essere utilizzato con cautela in questi pazienti. La sospensione del trattamento con pregabalin può risolvere questa condizione.

Trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto ad una lesione del midollo spinale

Nel trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto a una lesione del midollo spinale l’incidenza delle reazioni avverse in generale, delle reazioni avverse del sistema nervoso centrale e della sonnolenza in particolare, è aumentata. Ciò può essere attribuito a un effetto aggiuntivo causato dai medicinali concomitanti (p.es. agenti anti-spastici) necessari per questa patologia. Ciò deve essere tenuto in considerazione quando pregabalin viene prescritto in questa patologia.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Ideazione e comportamento suicidari

Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi randomizzati e controllati verso placebo eseguiti con farmaci antiepilettici ha inoltre evidenziato un lieve incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. Il meccanismo di tale rischio non è noto e i dati disponibili non escludono la possibilità di un aumento del rischio durante il trattamento con pregabalin.

Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per la comparsa di segni di ideazione e comportamento suicidari e un appropriato trattamento deve essere preso in considerazione. I pazienti (e coloro che se ne prendono cura) devono essere avvisati di consultare il medico nel caso in cui emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

Ridotta funzione del tratto gastrointestinale inferiore

Sono stati riportati eventi correlati a una ridotta funzione del tratto gastrointestinale inferiore (p.es. ostruzione intestinale, ileo paralitico, stipsi) quando pregabalin è stato somministrato insieme ai medicinali che possono causare stipsi, come gli analgesici oppioidi. Quando pregabalin e gli oppioidi vengono utilizzati in associazione, si possono prendere in considerazione misure preventive della stipsi (in particolare nelle donne e nei soggetti anziani).

Uso improprio, potenziale abuso e dipendenza

Sono stati segnalati casi di uso improprio, abuso e dipendenza. Si deve fare attenzione in pazienti con storia di abuso, e in questi casi il paziente deve essere monitorato per la possibile insorgenza di sintomi di uso improprio, abuso o dipendenza da pregabalin (sono stati segnalati sviluppo di tolleranza, aumento progressivo della dose, comportamento di ricerca del farmaco).

Encefalopatia

Sono stati segnalati casi di encefalopatia, per la maggior parte in pazienti con condizioni di base che possono far precipitare un’encefalopatia.

4.5

Poiché pregabalin viene principalmente escreto immodificato nelle urine, subisce un metabolismo trascurabile nell’uomo (< 2% di una dose si ritrova nelle urine sotto forma di metaboliti), non inibisce il metabolismo dei farmaci in vitro e non si lega alle proteine plasmatiche, è improbabile che causi o subisca interazioni farmacocinetiche.

Studi in vivo e analisi farmacocinetica sulla popolazione

Di conseguenza, negli studi in vivo non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente rilevanti tra pregabalin e fenitoina, carbamazepina, acido valproico, lamotrigina, gabapentin, lorazepam, ossicodone o etanolo. L’analisi farmacocinetica di popolazione ha indicato che antidiabetici orali, diuretici, insulina, fenobarbital, tiagabina e topiramato non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla clearance del pregabalin.

Contraccettivi orali, noretisterone e/o etinilestra­diolo

La somministrazione concomitante di pregabalin con i contraccettivi noretisterone e/o etinilestra­diolo non influenza la farmacocinetica delle due sostanze allo steady-state.

Medicinali con effetto sul sistema nervoso centrale

Pregabalin può potenziare gli effetti di etanolo e lorazepam. In studi clinici controllati, dosi orali multiple di pregabalin somministrato con ossicodone, lorazepam o etanolo non hanno avuto effetti clinicamente importanti sulla respirazione. Durante la fase di commercializzazione del medicinale sono stati segnalati casi di insufficienza respiratoria e coma in pazienti in trattamento con pregabalin e altri medicinali che deprimono il sistema nervoso centrale (SNC). Sembra che pregabalin abbia un effetto additivo sulla compromissione della funzione cognitiva e sulla funzione motoria grossolana causate dall’ossicodone.

Interazioni nei pazienti anziani

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Non sono stati condotti specifici studi di interazione farmacodinamica in volontari sani anziani. Studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti.

4.6

Donne in età fertile/ Contraccezio ne negli uomini e nelle donne

Poiché non è ancora conosciuto il potenziale rischio nell’uomo, le donne in età fertile devono utilizzare un metodo di contraccezione efficace.

Gravidanza

Non sono disponibili dati adeguati sull’uso di pregabalin in donne in gravidanza.

Studi condotti sull’animale hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Non è noto il potenziale rischio per l’uomo.

ACLATON non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario (se il beneficio per la madre è chiaramente superiore al potenziale rischio per il feto).

Allattamento

Pregabalin è escreto nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Non è noto l’effetto di pregabalin sui neonati. Deve essere valutato se interrompere l’allattamento o la terapia a base di pregabalin, considerando il beneficio dell’allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna.

Fertilità

Non ci sono dati clinici sugli effetti del pregabalin sulla fertilità femminile.

In uno studio clinico per valutare l’effetto del pregabalin sulla motilità dello sperma, pazienti maschi sani sono stati esposti a una dose di pregabalin di 600 mg/giorno. Dopo 3 mesi di trattamento non sono stati evidenziati effetti sulla motilità dello sperma.

Uno studio di fertilità nelle femmine di ratto ha dimostrato delle reazioni avverse nella riproduzione. Lo studio di fertilità nei maschi di ratto ha dimostrato reazioni avverse nella riproduzione e nello sviluppo. La rilevanza clinica di questi effetti è sconosciuta (vedere paragrafo 5.3).

4.7

ACLATON può avere un’influenza minima o moderata sulla capacità di guidare e usare macchinari. Pregabalin può causare capogiri e sonnolenza e pertanto può influenzare la capacità di guidare veicoli o usare macchinari.

Si deve consigliare ai pazienti di non guidare, utilizzare macchinari complessi o intraprendere altre attività potenzialmente pericolose fino a quando non sarà noto se questo medicinale influenza la loro capacita di svolgere queste attività.

4.8

Il programma clinico di pregabalin ha coinvolto oltre 8900 pazienti trattati con pregabalin; di questi pazienti oltre 5600 sono stati arruolati in studi clinici controllati in doppio cieco verso placebo. Le reazioni avverse segnalate più comunemente sono state capogiri e sonnolenza. Le reazioni avverse sono state di solito di intensità lieve-moderata. In tutti gli studi controllati, la percentuale di interruzione per reazioni avverse è stata del 12 % per i pazienti in trattamento con pregabalin e del 5 % per quelli in trattamento con placebo. Le reazioni avverse più comuni che hanno comportato l’interruzione del trattamento con pregabalin sono state capogiri e sonnolenza.

Nella tabella 2 sottostante tutte le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza maggiore del placebo e in più di un paziente sono classificate per classe sistemica organica e per frequenza (molto comune ( 1/10), comune ( 1/100, < 1/10), non comune ( 1/1.000, < 1/100), raro ( 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravità decrescente.

Le reazioni avverse elencate possono essere associate anche alla malattia di base e/o all’impiego di medicinali concomitanti.

Nel trattamento del dolore neuropatico centrale dovuto a una lesione del midollo spinale, l’incidenza delle reazioni avverse in generale, delle reazioni del SNC e della sonnolenza in particolare, è aumentata (vedere paragrafo 4.4).

Altre reazioni segnalate durante la fase di commercializzazione del medicinale sono incluse in corsivo nella lista sottostante.

Tabella 2. Reazioni Avverse con pregabalin

Classificazione per sistemi e organi

Reazioni avverse

Infezioni ed infestazioni

Comune

Patologie del sistema emolinfopoietico

Non comune

Disturbi del sistema immunitario

Non comune

Raro

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune

Non comune

Disturbi psichiatrici

Comune

Non comune

Raro

Patologie del sistema nervoso

Nasofaringite

Neutropenia

Ipersensibilità

Angioedema, reazione allergica

Aumento dell’appetito

Anoressia, ipoglicemia

Euforia, confusione, irritabilità, disorientamento, insonnia, riduzione della libido

Allucinazioni, attacchi di panico, irrequietezza, agitazione, depressione, umore depresso, innalzamento del tono dell’umore, aggressività , alterazioni dell’umore, depersonalizza­zione, difficoltà nel trovare le parole, sogni alterati, aumento della libido, anorgasmia, apatia Disinibizione

Molto comune

Capogiri, sonnolenza, cefalea

Comune

Non comune

Raro

Patologie dell’occhio

Atassia, coordinazione alterata, tremori, disartria, amnesia, compromissione della memoria, disturbi dell’attenzione, parestesia, ipoestesia, sedazione, disturbi dell’equilibrio, letargia

Sincope, stupor, mioclono, perdita di coscienza , iperattività psicomotoria, discinesia, capogiri posturali, tremore intenzionale, nistagmo, disturbi cognitivi, compromissione mentale , alterazioni del linguaggio, iporeflessia, ipoestesia, sensazione di bruciore, ageusia, malessere

Convulsioni , parosmia, ipocinesia, disgrafia

Comune

Offuscamento della vista, diplopia

Non comune

Perdita della visione periferica, disturbi della vista, gonfiore oculare, disturbi del campo visivo, riduzione dell’acuità visiva, dolore oculare, astenopia, fotopsia, secchezza oculare, aumento della lacrimazione, irritazione oculare

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Raro Perdita della vista , cheratite, oscillopsia, alterata

percezione della profondità visiva, midriasi, strabismo, luminosità visiva

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Patologie renali e urinarie Non comune

Raro

Comune

Vertigini

Non comune

Patologie cardiache

Non comune

Iperacusia

Tachicardia, blocco atrioventricolare di primo grado, bradicardia sinusale, i nsufficienza cardiaca congestizia

Raro

Prolungamento dell’intervallo QT , tachicardia sinusale, aritmia sinusale

Patologie vascolari Non comune

Ipotensione, ipertensione, vampate di calore, rossore (flushing), sensazione di freddo alle estremità

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune

Dispnea, epistassi, tosse, congestione nasale, rinite, russare, secchezza nasale

Raro

Patologie gastrointestinali

Comune

Edema polmonare , senso di costrizione alla gola

Vomito, nausea , stipsi, diarrea, flatulenza, distensione addominale, secchezza della bocca

Non comune

Malattia da reflusso gastroesofageo, ipersecrezione salivare, ipoestesia orale

Raro

Ascite, pancreatite, g onfiore della lingua, disfagia

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune

Rash papulare, orticaria, iperidrosi, prurito

Raro

Sindrome di Stevens-Johnson , sudori freddi

Patologie dell’apparato muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune

Crampi muscolari, artralgia, dolore alla schiena, dolore agli arti, spasmi del tratto cervicale

Non comune

Gonfiore della articolazioni, mialgia, contrazioni muscolari, dolore al collo, rigidità muscolare

Raro

Rabdomiolisi

Incontinenza urinaria, disuria

Insufficienza renale, oliguria, r itenzione urinaria

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Comune Disfunzione erettile

Non comune

Raro

Disfunzione sessuale, ritardo nell’eiaculazione, dismenorrea, dolore al seno

Amenorrea, secrezione mammaria, ingrandimento del seno, g inecomastia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Edema periferico, edema, anomalie nell’andatura, cadute, sensazione di ubriachezza, sentirsi strani, spossatezza

Non comune

Edema generalizzato, e dema facciale, costrizione del torace, dolore, piressia, sete, brividi, astenia

Esami diagnostici Comune

Aumento di peso

Non comune

Aumento della creatinfosfochi­nasi, aumento della alanina-

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

aminotransferasi, aumento dell’aspartato

Raro

aminotransferasi, aumento della glicemia, riduzione della conta piastrinica, aumento della creatinina ematica, riduzione della potassiemia, riduzione di peso

Riduzione del numero dei globuli bianchi

In alcuni pazienti, a seguito della sospensione di trattamenti a breve e a lungo termine con pregabalin, sono stati osservati sintomi da sospensione. Sono state segnalate le seguenti reazioni: insonnia, cefalea, nausea, ansia, diarrea, sindrome influenzale, convulsioni, nervosismo, depressione, dolore, iperidrosi e capogiri, che suggeriscono una dipendenza fisica. I pazienti devono essere informati di questa evenienza prima dell’inizio del trattamento.

Per quanto riguarda l’interruzione del trattamento a lungo termine con pregabalin, i dati suggeriscono che l’incidenza e la gravità dei sintomi da sospensione possono essere correlati alla dose.

Popolazione pediatrica

Il profilo di sicurezza del pregabalin, osservato in due studi pediatrici (studio di farmacocinetica e tollerabilità, n=65; studio di sicurezza in aperto di 1 anno, n=54), è simile a quello osservato negli studi sugli adulti (vedere paragrafi 4.2, 5.1 e 5.2).

Segnalazioni di reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all’indirizzo.

4.9

4.9

Durante la fase di commercializzazione del medicinale, le reazioni avverse più comunemente osservate quando pregabalin è stato assunto a dosi superiori a quelle raccomandate hanno incluso sonnolenza, stato confusionale, agitazione e irrequietezza. Sono state riportate anche crisi convulsive.

In rare occasioni, sono stati riportati casi di coma.

Il trattamento del sovradosaggio di pregabalin deve includere misure generali di supporto e, se necessario, può includere l’emodialisi (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

5. proprietà farmacologiche

5.1

5.1

Categoria farmacoterapeutica: Antiepilettici, altri antiepilettici codice ATC: N03AX16

Il principio attivo, pregabalin, è un analogo ((S-3-(aminometil)-5-acido metilesanoico) dell’acido gamma-aminobutirrico.

Meccanismo d’azione

Pregabalin si lega alla subunità accessoria (proteina α2-δ) dei canali del calcio voltaggio-dipendenti nel sistema nervoso centrale.

Efficacia clinica e sicurezza

Dolore neuropatico

L’efficacia è stata dimostrata negli studi clinici sulla neuropatia diabetica, sulla nevralgia post-erpetica e sulle lesioni del midollo spinale. L’efficacia non è stata studiata in altri modelli di dolore neuropatico.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Pregabalin è stato studiato in 10 studi clinici controllati, nei quali è stato somministrato 2 volte al giorno (BID) per un periodo fino a 13 settimane e 3 volte al giorno (TID) per un periodo fino a 8 settimane. Nel complesso, i profili di sicurezza e di efficacia per i regimi posologici BID e TID sono stati simili.

Negli studi clinici fino a 12 settimane su entrambi il dolore neuropatico periferico e centrale è stata osservata una riduzione del dolore dopo una settimana di trattamento e tale riduzione si è mantenuta per tutta la durata del trattamento.

Negli studi clinici controllati sul dolore neuropatico periferico, il 35% dei pazienti trattati con pregabalin ed il 18% di quelli in trattamento con placebo ha riportato un miglioramento del 50% nella scala del dolore. Nei pazienti che non hanno riportato sonnolenza, questo miglioramento è stato osservato nel 33% dei pazienti trattati con pregabalin e nel 18% di quelli in trattamento con placebo. La percentuale di risposta per i pazienti che hanno riportato sonnolenza è stata del 48% per i pazienti trattati con pregabalin e del 16% per quelli trattati con placebo.

Nello studio clinico controllato sul dolore neuropatico centrale, il 22% dei pazienti trattati con Pregabalin ed il 7% di quelli che assumevano placebo hanno riportato un miglioramento del 50% nella scala del dolore.

Epilessia

Trattamento aggiuntivo

Pregabalin è stato studiato in 3 studi clinici controllati della durata di 12 settimane sia con due (BID) che con tre (TID) dosi giornaliere. Nel complesso, i profili di sicurezza e di efficacia per i regimi posologici BID o TID sono stati simili.

È stata osservata una riduzione nella frequenza degli attacchi epilettici entro una settimana di trattamento.

Popolazione pediatrica

L’efficacia e la sicurezza di pregabalin come trattamento aggiuntivo per l’epilessia nei pazienti pediatrici di età inferiore ai 12 anni e negli adolescenti non sono state stabilite. Gli eventi avversi osservati in uno studio di farmacocinetica e tollerabilità nel quale sono stati arruolati pazienti di età compresa tra 3 mesi e 16 anni (n=65) erano simili a quelli osservati negli adulti. I risultati di uno studio di sicurezza in aperto di 1 anno, condotto in 54 pazienti pediatrici di età compresa tra 3 mesi e 16 anni, con epilessia, indicano che gli eventi avversi di piressia e infezioni delle vie respiratorie superiori sono stati osservati con maggiore frequenza rispetto agli studi condotti negli adulti (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.2).

Monoterapia (Pazienti di nuova diagnosi)

Pregabalin è stato studiato in 1 studio clinico controllato della durata di 56 settimane con due dosi giornaliere (BID). Non è stata dimostrata la non-inferiorità di pregabalin rispetto alla lamotrigina, considerando come endpoint un periodo di 6 mesi senza attacchi epilettici. Pregabalin e lamotrigina si sono dimostrati similmente sicuri e ben tollerati.

Disturbo d’Ansia Generalizzata

Pregabalin è stato studiato in 6 studi clinici controllati della durata di 4–6 settimane, in uno studio su soggetti anziani della durata di 8 settimane e in uno studio a lungo termine, con una fase di 6 mesi in doppio cieco, sulla prevenzione delle ricadute.

Entro la prima settimana di trattamento è stata osservata un’attenuazione dei sintomi del Disturbo d’Ansia Generalizzata della Scala di Hamilton per l’Ansia (HAM-A).

Negli studi clinici controllati (durata 4–8 settimane), il 52% dei pazienti trattati con pregabalin ed il 38% di quelli del gruppo placebo hanno riportato un miglioramento di almeno il 50% nel punteggio totale della scala HAM-A dal basale all’endpoint.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Nei trial controllati, in una percentuale superiore di pazienti trattati con pregabalin rispetto ai pazienti trattati con placebo è stato segnalato offuscamento della vista che si è risolto, nella maggior parte dei casi, con il proseguimento del trattamento. In oltre 3600 pazienti arruolati negli studi clinici controllati è stato effettuato un test oftalmologico (incluso il test dell’acuità visiva, l’esame formale del campo visivo e l’esame fondoscopico con pupilla dilatata). In questi pazienti, l’acuità visiva si è ridotta del 6,5% nei pazienti in trattamento con pregabalin e nel 4,8% di quelli trattati con placebo. Alterazioni del campo visivo sono state rilevate nel 12,4% dei pazienti in trattamento con pregabalin e nell’11,7% di quelli trattati con placebo. Alterazioni all’esame fondoscopico sono state osservate nell’1,7% dei pazienti in trattamento con pregabalin e nel 2,1% di quelli trattati con placebo.

5.2

La farmacocinetica di pregabalin allo steady-state è simile in volontari sani, nei pazienti epilettici in trattamento con medicinali antiepilettici e nei pazienti con dolore cronico.

Assorbimento

Pregabalin viene rapidamente assorbito quando somministrato a digiuno, con concentrazioni plasmatiche di picco raggiunte entro 1 ora dalla somministrazione di una dose singola o di dosi multiple. La biodisponibilità orale di pregabalin è 90% ed è indipendente dalla dose. A seguito di somministrazioni ripetute, lo steady-state viene raggiunto entro 24–48 ore. Il tasso di assorbimento di pregabalin diminuisce quando viene somministrato insieme al cibo, con una riduzione della Cmax di circa il 25–30 % ed un ritardo nel tmax di circa 2,5 ore. Tuttavia, la somministrazione di pregabalin con il cibo non ha un effetto clinicamente significativo sull’assorbimento di pregabalin.

Distribuzione

Negli studi preclinici, è stato dimostrato che pregabalin attraversa la barriera ematoencefalica nei topi, nei ratti e nelle scimmie. È stato dimostrato che pregabalin attraversa la placenta nei ratti ed è presente nel latte dei ratti che allattano. Nell’uomo, il volume apparente di distribuzione di pregabalin a seguito di somministrazione orale è di circa 0,56 l/kg. Pregabalin non si lega alle proteine plasmatiche.

Biotrasformazione

Pregabalin viene metabolizzato nell’uomo in modo trascurabile. In seguito alla somministrazione di una dose di pregabalin radiomarcato, circa il 98 % della radioattività riscontrata nelle urine era presente sotto forma di farmaco immodificato. Il derivato N-metilato del pregabalin, il principale metabolita del pregabalin riscontrato nelle urine, corrisponde allo 0,9 % della dose. Negli studi preclinici, non vi è stata un’indicazione di racemizzazione del pregabalin S-enantiomero in R- enantiomero.

Eliminazione

Pregabalin viene eliminato dalla circolazione principalmente attraverso escrezione renale sotto forma di farmaco immodificato. L’emivita media di eliminazione di pregabalin è di 6,3 ore. La clearance plsmatica e la clearance renale sono direttamente proporzionali alla clerance della creatinina (vedere paragrafo 4.2 Danno renale).

In pazienti con ridotta funzionalità renale o sottoposti a emodialisi è necessario un aggiustamento posologico (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

Linearità/non linearità

La farmacocinetica di pregabalin è lineare nell’ambito dell’intervallo posologico giornaliero raccomandato. La variabilità nella farmacocinetica fra i soggetti è bassa (< 20%). La farmacocinetica a seguito di dosi multiple è prevedibile dai dati in dose singola. Pertanto, non è necessario un monitoraggio di routine delle concentrazioni plasmatiche di pregabalin.

Genere

Gli studi clinici indicano che il genere non influisce in modo clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche di pregabalin.

Danno renale

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

La clearance di pregabalin è direttamente proporzionale alla clearance della creatinina. Inoltre, pregabalin viene rimosso in maniera efficace dal plasma mediante emodialisi (dopo una seduta di emodialisi di 4 ore le concentrazioni plasmatiche di pregabalin si riducono circa del 50%). Poiché l’eliminazione renale rappresenta la principale via di eliminazione, nei pazienti con danno renale è necessaria una riduzione della dose e dopo una seduta di emodialisi è necessaria la somministrazione di una dose supplementare (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

Compromissione epatica

Non sono stati condotti studi specifici di farmacocinetica in pazienti con compromissione della funzione epatica. Poiché pregabalin non viene metabolizzato in modo significativo e viene escreto principalmente sotto forma di farmaco immodificato nelle urine, la compromissione della funzione epatica non dovrebbe alterare significativamente le concentrazioni plasmatiche di pregabalin.

Popolazione pediatrica

La farmacocinetica di pregabalin è stata valutata in uno studio di farmacocinetica e tollerabilità in pazienti pediatrici con epilessia (fasce di età: da 1 a 23 mesi, da 2 a 6 anni, da 7 a 11 anni e da 12 a 16 anni) a livelli di dose di 2,5, 5, 10 e 15 mg/kg/die.

Dopo la somministrazione orale di pregabalin a pazienti pediatrici a digiuno, in generale, il tempo per raggiungere la concentrazione plasmatica di picco era simile in tutte le fasce di età ed era compreso tra 0,5 ore e 2 ore dopo la dose.

I parametri di Cmax e AUC di pregabalin aumentavano in modo lineare con l’incremento della dose in ciascuna fascia di età. L’AUC risultava ridotta del 30% nei pazienti pediatrici di peso inferiore a 30 kg, a causa di un aumento del 43% della clearance, corretta per il peso corporeo, per questi pazienti in confronto ai pazienti di peso ≥ 30 kg.

L’emivita terminale di pregabalin era, in media, di circa 3–4 ore nei pazienti pediatrici fino ai 6 anni di età, e 4–6 ore in quelli di età pari e superiore ai 7 anni.

L’analisi di farmacocinetica sulla popolazione ha mostrato che la clearance della creatinina era una covariata significativa della clearance di pregabalin somministrato per via orale, il peso corporeo era una covariata significativa del volume di distribuzione orale apparente di pregabalin, e queste correlazioni erano simili nei pazienti pediatrici e adulti.

La farmacocinetica di pregabalin nei pazienti di età inferiore ai 3 mesi non è stata studiata (vedere paragrafi 4.2, 4.8 e 5.1).

Anziani (età superiore ai 65 anni

La clearance di pregabalin tende a diminuire con l’aumentare dell’età. Questa riduzione nella clearance di pregabalin somministrato per via orale è in linea con le riduzioni della clearance della creatinina associate all’aumentare dell’età. In pazienti che presentano una compromissione della funzione renale correlata all’età può essere necessaria una riduzione della dose di pregabalin (vedere paragrafo 4.2 Tabella 1).

Madri che allattano al seno

La farmacocinetica di pregabalin alla dose di 150 mg somministrato ogni 12 ore (dose giornaliera di 300 mg) è stata valutata in 10 donne che allattavano ad almeno 12 settimane dal parto. L’allattamento ha influito poco o nulla sulla farmacocinetica di pregabalin. Pregabalin è stato escreto nel latte materno con concentrazioni medie allo stato stazionario pari al 76% circa di quelle del plasma materno. La dose stimata ricevuta dal neonato dal latte materno (presupponendo un consumo medio di latte di 150 ml/kg/die) di donne trattate con 300 mg/die o con la dose massima di 600 mg/die sarebbe rispettivamente di 0,31 o 0,62 m­g/kg/die. Queste dosi stimate corrispondono a circa il 7% della dose giornaliera materna totale in termini di mg/kg.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

5.3

5.3

Sulla base di studi convenzionali di farmacologia di sicurezza nell’animale, pregabalin è stato ben tollerato alle dosi clinicamente significative. Negli studi di tossicità per somministrazioni ripetute nel ratto e nella scimmia, sono stati osservati effetti sul SNC inclusi ipoattività, iperattività e atassia. Nel ratto albino anziano è stato comunemente osservato un aumento di incidenza dell’atrofia retinica a seguito dell’esposizione a lungo termine al pregabalin con un’esposizione 5 volte l’esposizione media nell’uomo alle massime dosi cliniche raccomandate.

Pregabalin non si è dimostrato teratogeno nel topo, nel ratto o nel coniglio. Nei ratti e nei conigli si è verificata tossicità fetale solo con esposizioni sufficientemente al di sopra dell’esposizione nell’uomo. Negli studi di tossicità prenatale/pos­tnatale, pregabalin ha indotto tossicità nello sviluppo della prole nei ratti ad un’esposizione > 2 volte l’esposizione umana massima raccomandata.

Effetti avversi sulla fertilità nei maschi e nelle femmine di ratto sono stati osservati solo con esposizioni sufficientemente al di sopra dell’esposizione terapeutica. Gli effetti avversi negli organi riproduttivi e nei parametri dello sperma dei maschi di ratto sono reversibili e si verificano solo ad una esposizione al di sopra di quella terapeutica oppure sono associati ad un processo degenerativo spontaneo dell’organo riproduttivo del maschio del ratto. Pertanto gli effetti sono considerati minori o comunque non di rilevanza clinica.

Pregabalin non si è dimostrato genotossico sulla base dei risultati di una serie di test in vitro ed in vivo.

Sono stati condotti studi di carcinogenesi a due anni con pregabalin in ratti e topi. Non è stata osservata formazione di tumori nei ratti esposti a dosi fino a 24 volte superiori l’esposizione media nell’uomo alla massima dose clinica raccomandata di 600mg/die. Nei topi, non è stato osservato un aumento di incidenza dei tumori con esposizioni simili all’esposizione media nell’uomo, ma è stato osservato un aumento di incidenza di emangiosarcoma con esposizioni più elevate. Il meccanismo non genotossico della formazione di tumori indotta da pregabalin nei topi coinvolge alterazioni piastriniche e un’associata proliferazione delle cellule endoteliali. Queste alterazioni piastriniche non sono state riscontrate nei ratti o nell’uomo sulla base dei dati clinici limitati a breve e a lungo termine. Non vi è evidenza per suggerire un rischio associato nell’uomo.

Nei ratti giovani i tipi di tossicità non differiscono qualitativamente da quelli osservati nei ratti adulti. Tuttavia, i ratti giovani sono più sensibili. Alle esposizioni terapeutiche, si sono evidenziati segni clinici a carico del SNC di iperattività e bruxismo e alcuni cambiamenti nella crescita (riduzione transitoria dell’aumento del peso corporeo). Sono stati osservati effetti sul ciclo mestruale con 5 volte l’esposizione terapeutica nell’uomo. Una riduzione della risposta di soprassalto agli stimoli acustici è stata osservata nei ratti giovani 1–2 settimane dopo un’esposizione 2 volte maggiore l’esposizione terapeutica umana. Nove settimane dopo l’esposizione, questo effetto non è stato più osservato.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

6.1 elenco degli eccipienti

Contenuto della capsula :

Mannitolo

Amido di mais pregelatinizzato

Talco

Opercolo d ella c apsul a:

Titanio diossido (E171)

Gelatina

Inoltre, per le capsule da 25, 50, 75, 150, 225 e 300 mg:

Ferro ossido giallo (E172)

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Inoltre, per le capsule da 75, 100, 200, 225 e 300 mg:

Ferro ossido rosso (E172)

Inchiostro :

Shellac

Glicole propilenico

Soluzione di ammoniaca forte

Ferro ossido nero (E172)

Potassio idrossido

6.2

Non pertinente.

6.3

3 anni.

6.4

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

6.5

Per le capsule da 25 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 14×1, 21, 21×1, 50×1, 56, 56×1, 60, 84, 84×1, 90, 100 o 100×1 capsule.

Per le capsule da 50 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 21, 21×1, 56, 56×1, 60, 84, 84×1, 100 o 100×1 capsule.

Per le capsule da 75 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 14×1, 50×1, 56, 56×1, 60, 90, 100 o 100×1 capsule.

Inoltre, le capsule ACLATON sono confezionate in flaconi in HDPE con chiusura in PP contenente 200 capsule.

Per le capsule da 100 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 21, 21×1, 56, 56×1, 84, 84×1, 100 o 100×1 capsule.

Per le capsule da 150 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 14×1, 50×1, 56, 56×1, 60, 90, 100, 100×1, 168, 168×1 o 200×1 capsule.

Inoltre, le capsule ACLATON sono confezionate in flaconi in HDPE con chiusura in PP contenente 200 capsule.

Per le capsule da 200 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 21, 21×1, 84, 84×1, 100 o 100×1 capsule.

Per le capsule da 225 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 14×1, 56, 56×1, 60, 100 o 100×1 capsule.

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

Inoltre, le capsule ACLATON sono confezionate in flaconi in HDPE con chiusura in PP contenente 200 capsule.

Per le capsule da 300 mg:

Le capsule ACLATON sono confezionate in blister di PVC-alluminio da 14, 14×1, 50×1, 56, 56×1, 60, 84, 84×1, 90, 100, 100×1, 168, 168×1 o 200×1 capsule.

Inoltre, le capsule ACLATON sono confezionate in flaconi in HDPE con chiusura in PP contenente 200 capsule.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6

6.6

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

NEURAXPHARM ITALY S.p.A.
Via Piceno Aprutina, 47

8.

044236014 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236026 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236038 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236040 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236053 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 50 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236065 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236077 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236089 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236091 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236103 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236115 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 90 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236127 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236139 – „25 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236255 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236267 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236279 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236281 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236293 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236331 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236305 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236317 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236329 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

044236343 – „50 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236418 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236420 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236432 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 50 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236444 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236457 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236469 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236471 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 90 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236483 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236495 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236572 – „75 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 CAPSULE IN FLACONE HDPE

044236584 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236596 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236608 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236610 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236622 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236634 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236646 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236659 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236141 – „100 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236661 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236673 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236685 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 50 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236697 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236709 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236711 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236723 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 90 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236735 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236154 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236747 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 168 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236750 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 168 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236762 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236887 – „150 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 CAPSULE IN FLACONE HDPE

044236899 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236901 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236913 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 21 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236925 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236937 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

Documento reso disponibile da AIFA il 01/10/2019

044236949 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236166 – „200 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236952 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236964 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236976 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236988 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236990 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237016 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236178 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237028 – „225 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 CAPSULE IN FLACONE HDPE

044237030 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237042 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 14 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237055 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 50 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237079 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237067 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 56 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237081 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 60 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237093 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237105 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 84 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237117 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 90 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237129 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044236180 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 100 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237131 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 168 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237143 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 168 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237156 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 X 1 CAPSULE IN BLISTER PVC/AL

044237295 – „300 MG CAPSULE RIGIDE“ 200 CAPSULE IN FLACONE HDPE

9.

Data della prima autorizzazione: Gennaio 2016