Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ACIDO ZOLEDRONICO PHARMATEX
Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione
2. composizione qualitativa e quantitativa
Un flacone con 5 ml di concentrato contiene 4 mg di acido zoledronico (anidro), corrispondenti a 4,264 mg dell’acido zoledronico monoidrato.
Un ml di concentrato contiene 0,8 mg dell’acido zoledronico (anidro).
Eccipienti: sodio (inferiore ad 1 mmol (23 mg)
3. forma farmaceutica
Concentrato per soluzione per infusione
Soluzione limpida e incolore
pH 6–6,5
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
– Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all’osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso.
– Trattamento di pazienti adulti con ipercalcemia neoplastica (TIH).
4.2 posologia e modo di somministrazione
Acido zoledronico deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da personale sanitario professionista con esperienza nella somministrazione di bifosfonati per via endovenosa.
Posologia
Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso Adulti e anziani
La dose raccomandata nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso è di 4 mg dell’acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane.
Ai pazienti deve essere somministrato anche un supplemento di 500 mg/die di calcio per via orale e 400 UI/die di vitamina D.
La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deve considerare che l’effetto del trattamento si manifesta in 2–3 mesi.
Trattamento della TIH
Adulti e anziani
La dose raccomandata nell'ipercalcemia (calcemia corretta con albumina ≥ 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l) è di 4 mg dell’acido zoledronico.
Pazienti con compromissione renale
TIH:
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
In pazienti con TIH che manifestano anche una grave compromissione renale il trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 400 μmol/l o > 4,5 mg/dl. Non è necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 μmol/l o < 4,5 mg/dl (vedere paragrafo 4.4).
Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato:
Prima di iniziare il trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex 4mg/5ml nei pazienti con mieloma multiplo o con metastasi ossee da tumori solidi devono essere determinate la creatinina sierica e la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr è calcolata dalla creatinina sierica mediante la formula di Cockcroft-Gault. L’Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml non è raccomandato per pazienti che presentano prima dell’inizio della terapia una grave compromissione renale, definita per questa popolazione come CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici con l’Acido Zoledronico Pharmatex 4mg/5ml sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 μmol/l o > 3,0 mg/dl.
Nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a moderata, definita per questa popolazione come CLcr 30–60 ml/min, si raccomanda il seguente dosaggio dell’Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml (vedere anche paragrafo 4.4):
Clearance della creatinina basale (ml/min) Dosaggio dell’Acido
Zoledronico Pharmatex raccomandato
> 60 4,0 mg
Le dosi sono state calcolate assumendo una AUC target di 0,66 (mg*hr/l) (CLcr = 75 ml/min). Con la somministrazione della dose ridotta nei pazienti con compromissione renale, si prevede di raggiungere un valore di AUC uguale a quello osservato in pazienti con clearance della creatinina di 75 ml/min.
Dopo l’inizio della terapia, la creatinina sierica deve essere determinata prima di ciascuna somministrazione dell’Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml e, in caso di peggioramento della funzionalità renale, il trattamento deve essere sospeso. Negli studi clinici, il peggioramento della funzionalità renale è stato definito come di seguito riportato:
– Per i pazienti con valori basali di creatinina sierica normali (< 1,4 mg/dl o < 124 μmol/l), un aumento di 0,5 mg/dl o di 44 μmol/l;
– Per i pazienti con valori basali di creatinina sierica anormali (> 1,4 mg/dl o > 124 μmol/l), un aumento di 1,0 mg/dl o di 88 μmol/l.
Negli studi clinici, il trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex è stato ripristinato solo quando il valore della creatinina è ritornato ad essere non superiore del 10% rispetto al valore basale (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento deve essere ripristinato con lo stesso dosaggio utilizzato prima dell’interruzione del trattamento.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia dell’acido zoledronico nei bambini di età compresa tra 1 anno e 17 anni non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
Modo di somministrazione
Uso endovenoso.
L’Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg concentrato per soluzione per infusione, ricostituito e successivamente diluito in 100 ml (vedere paragrafo 6.6), deve essere somministrato come una singola infusione endovenosa in non meno di 15 minuti.
Nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata, è raccomandata una riduzione del dosaggio dell’Acido Zoledronico Pharmatex (vedere paragrafo “Posologia” sopra e paragrafo 6.3).
Istruzioni per la preparazione dell’Acido Zoledronico Pharmatex a dosaggi ridotti 4mg/5ml
Prelevare a seconda della necessità un appropriato volume del concentrato:
– 4,4 ml per la dose 3,5 mg
– 4,1 ml per la dose 3,3 mg
– 3,8 ml per la dose 3,0 mg
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione dell’Acido Zoledronico Pharmatex prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. La quantità prelevata di soluzione ricostituita deve essere diluita in 100 ml di soluzione sterile salina allo 0,9% p/v oppure di soluzione glucosata al 5% p/v. La dose deve essere somministrata in una singola infusione endovenosa della durata non inferiore a 15 minuti.
La soluzione ricostituita di Acido Zoledronico Pharmatex non deve essere miscelata con soluzioni per infusione contenenti calcio o altri cationi bivalenti come ad esempio la soluzione di Ringer lattato, e deve essere somministrato come una singola soluzione endovenosa in una linea di infusione separata.
I pazienti devono essere mantenuti in buono stato di idratazione prima e dopo la somministrazione dell’Acido Zoledronico Pharmatex.
4.3 controindicazioni
o Ipersensibilità al principio attivo, ad altri bifosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
o Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6)
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia dell’Acido Zoledronico Pharmatex in pazienti pediatrici non è stabilita (vedere paragrafo 5.1).
Generale
Prima della somministrazione dell’Acido Zoledronico Pharmatex, i pazienti devono essere valutati attentamente per assicurare loro un adeguato stato di idratazione.
Deve essere evitata una eccessiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca.
Durante la terapia con l’Acido Zoledronico Pharmatex, è necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, quali i livelli sierici di calcio, fosfato e magnesio. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipomagnesemia, può rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale, pertanto deve essere considerato un attento monitoraggio della funzionalità renale.
Sono stati riportati i casi gravi di ipocalcemia che richiedeva il ricovero. In alcuni casi si può riscontrare l’ipocalcemia mettendo la vita in serio pericolo. Ai pazienti trattati con l’Acido Zoledronico Pharmatex, non devono essere somministrati contemporaneamente altri medicinali contenenti l’acido zoledronico e altri bifosfonati in quanto l’effetto combinato che possono causare agenti di questo tipo non è noto.
Insufficienza renale
I pazienti con TIH e che presentano segni di peggioramento della funzionalità renale devono essere valutati in modo appropriato, considerando se i potenziali benefici del trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex siano superiori agli eventuali rischi.
La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico deve tenere in considerazione il fatto che l’effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2–3 mesi.
Come con altri bifosfonati, il trattamento con l’acido zoledronico è stato associato a segnalazioni di disturbi della funzionalità renale. I fattori che possono aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale comprendono la disidratazione, una pre-esistente compromissione renale, cicli multipli dell’Acido Zoledronico Pharmatex e di altri bifosfonati così come l’uso di altri medicinali nefrotossici. Sebbene il rischio sia ridotto con una somministrazione di acido zoledronico 4 mg nell’arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalità renale può comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalità renale, progressione ad insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o dopo una singola dose di Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg/5 ml. Un aumento della creatinina sierica si può anche osservare in alcuni pazienti in cui l’Acido Zoledronico Pharmatex viene somministrato a lungo termine e al dosaggio raccomandato per la prevenzione 4 di eventi correlati all'apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti.
Prima della somministrazione di ciascuna dose dell’Acido Zoledronico Pharmatex devono essere valutati i livelli sierici di creatinina del paziente. Si raccomanda di iniziare il trattamento con acido zoledronico a dosaggi ridotti nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a moderata. Nei pazienti che mostrano durante il trattamento segni di alterazione renale, il trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex deve essere sospeso. L’acido zoledronico deve essere ripristinato solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valore basale (vedere paragrafo 4.2).
In considerazione del potenziale impatto dei bifosfonati, incluso Acido Zoledronico Pharmatex sulla funzionalità renale, della mancanza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissione renale (definita negli studi clinici come creatinina sierica ≥ 400 μmol/l o ≥ 4,5 mg/dl per i pazienti con TIH e ≥ 265 μmol/l o ≥ 3,0 mg/dl per pazienti con tumore e metastasi ossee rispettivamente) basale, e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave compromissione renale basale (clearance della creatinina < 30 ml/min), l'uso di Acido zoledronico Pharmatex non è raccomandato in pazienti con compromissione renale grave.
Insufficienza epatica
Poichè i dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienza epatica sono limitati, non è possibile fornire raccomandazioni specifiche in questa popolazione di pazienti.
Osteonecrosi della mascella
L’osteonecrosi della mascella è stata riportata in pazienti, soprattutto in quelli con cancro, in trattamento con bifosfonati, incluso come l’Acido Zoledronico Pharmatex. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. La maggioranza delle segnalazioni è stata associata a procedure di chirurgia dentale come estrazione dentaria. Molti hanno presentato segni di infezione locale inclusa osteomielite.
Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mascella devono essere considerati i seguenti fattori di rischio:
– potenza del bisfosfonato (il rischio più alto per prodotti con maggiore potenza), via di somministrazione (rischio più alto per somministrazioni parenterali) e dose cumulativa
– cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, fumo
– anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive e protesi con scarsa aderenza.
Prima di iniziare il trattamento con i bifosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (es. cancro, chemioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) sarebbe opportuno prendere in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive.
Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bifosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l’interruzione del trattamento con i bifosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mascella. Il giudizio clinico del medico guiderà la necessità di trattamento di ciascun paziente, sulla base del rischio/beneficio individuale.
Dolore muscoloscheletrico
Durante l’esperienza post marketing è stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave e occasionalmente invalidante, in pazienti trattati con bifosfonati. Tali segnalazioni comunque sono state non frequenti. Questa categoria di farmaci incluse Acido Zoledronico Pharmatex. Dopo l’inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte dei pazienti ha avuto un’attenuazione dei sintomi dopo l’interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con l’Acido Zoledronico Pharmatex o con un altro bisfosfonato.
Fratture atipiche del femore
Sono state riportate fratture atipiche sotto-trocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bifosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovra-condiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bifosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. E’ stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bifosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
Durante il trattamento con bifosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore.
Ipocalcemia
Si è verificata l’ipocalcemia in pazienti trattati con l’Acido Zoledronico Pharmatex. Sono stati osservati i casi di aritmia cardiaca e degli effetti avversi neurologici (comprendenti convulsioni, intorpidimento e tetania secondari a casi di grave ipocalcemia. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave richiedenti ricovero. In alcuni casi, l’ipocalcemia può mettere a rischio la vita (vedere paragrafo 4.8).
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Negli studi clinici l’Acido Zoledronico Pharmatex è stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamente significative. In vitro l’acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi alle proteine plasmatiche e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2) ma non sono stati effettuati studi clinici specifici di interazione con altri medicinali.
Si consiglia particolare cautela nel caso in cui i bifosfonati sono somministrati con aminoglicosidi poiché entrambi i medicinali possono avere un effetto additivo che dà luogo ad una diminuzione della calcemia per periodi più prolungati di quanto richiesto.
Si raccomanda cautela quando l’Acido Zoledronico Pharmatex viene somministrato con altri medicinali potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all'eventuale comparsa di ipomagnesemia durante il trattamento.
Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renali può essere aumentato quando i bifosfonati per via endovenosa sono usati in combinazione con la talidomide.
Deve essere usata cautela quando l’Acido Zoledronico Pharmatex viene somministrato con medicinali anti-angiogenici dal momento che è stato osservato un aumento dell’incidenza di casi di ONJ in pazienti trattati in concomitanza con questi medicinali.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati provenienti dall’uso di acido zoledronico in donne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acido zoledronico su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. L’Acido Zoledronico Pharmatex non deve essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Non è noto se l'acido zoledronico sia escreto nel latte materno. L’Acido Zoledronico Pharmatex è controindicato nelle donne che allattano (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità
L’acido zoledronico è stato studiato nei ratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilità dei genitori e della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici molto evidenti considerati correlati all’inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bifosfonati, distocia e anticipata chiusura dello studio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso la determinazione definitiva degli effetti dell’acido zoledronico sulla fertilità nell’uomo.
4.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Reazioni avverse, come capogiri e sonnolenza, possono avere un’influenza sull’abilità di guidare veicoli o sull’uso di macchinari, pertanto deve essere prestata cautela nella guida di veicoli e nell’utilizzo di macchinari durante il trattamento con acido zoledronico.
4.8 Effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Entro tre giorni dalla somministrazione dell’Acido Zoledronico, è stata comunemente riportata una reazione di fase acuta, con sintomi comprendenti dolore alle ossa, febbre, affaticamento, artralgia, mialgia e rigidità; questi sintomi si sono risolti generalmente entro alcuni giorni (vedere la descrizione degli eventi avversi selezionati).
Quelli che seguono sono stati identificati come rischi importanti con l’uso dell’Acido Zoledronico Pharmatex nelle indicazioni approvate: compromissione della funzionalità renale, osteonecrosi della mascella, reazione di fase acuta, ipocalcemia, eventi avversi oculari, fibrillazione atriale, anafilassi. Le frequenze per ognuno di questi rischi identificati sono mostrate nella Tabella 1.
Tabella delle reazioni avverse
Le seguenti reazioni avverse, elencate in Tabella 1, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-marketing a seguito di somministrazione cronica di 4 mg di acido zoledronico:
Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza decrescente utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥ 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Comune: Anemia
Non Comune: Trombocitopenia,
leucopenia
Raro: Pancitopenia
Comune: Mal di testa
Non comune: Capogiri,
parestesia, alterazione del gusto,
ipoestesia
,iperestesia, tremore, sonnolenza
Molto raro: Convulsioni,
intorpidimento e tetania
(secondari a
ipocalcemia)
Ansia, disturbo
Confusione
Non comune: del sonno
Raro:
Patologie dell’occhio Comune: Non comune: sclerite ed dell’orbita Molto raro: episclerite | Congiuntivite Visione confusa, infiammazione Uveite, |
Patologie gastrointestinali Comune: vomito, anoressia Non comune: dolori addominali, dispepsia, secchezza della bocca | Nausea, Diarrea, stipsi, stomatite, |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Non comune: broncocostrizione interstiziale | Dispnea, tosse, Patologia polmonare |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: cutanea (compreso irritazione eritematoso e maculare), sudorazione | Prurito, eruzione aumento della |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune: Dolori alle ossa,
mialgia, artralgia, dolore diffuso Non comune: Crampi muscolari,
osteonecrosi della mascella*
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Patologie cardiache Non comune: ipotensione, fibrillazione atriale, che porta alla sincope o circolatorio Raro: Molto raro: (secondaria a ipocalcemia) | Ipertensione, ipotensione al collasso Bradicardia Aritmia cardiaca |
Patologie renali e urinarie Comune: renale Non comune: acuta, ematuria, proteinuria | Compromissione Insufficienza renale |
Disturbi del sistema immunitario Non comune: ipersensibilità Raro: angioneurotico | Reazioni di Edema |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: Febbre, sindrome simil- influenzale (inclusa fatica, brividi, malessere e arrossamento) Non comune: Astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore al torace, aumento del peso corporeo, reazione/shock anafilattico, orticaria |
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Esami diagnostici | |
Molto comune: | Ipofosfatemia |
Comune: creatininemia e dell'azotemia, ipocalcemia | Aumento della |
Non comune: ipocaliemia | Ipomagnesiemia, |
Raro: ipernatriemia | Ipercaliemia, |
Compromissione della funzione renale
L’acido zoledronico è stato associato con segnalazioni di disfunzione renale. In un’analisi su dati di sicurezza accorpati provenienti dagli studi registrativi dell’acido zoledronico nella prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stato avanzato che interessano l’osso, la frequenza degli eventi avversi di compromissione renale sospettati di essere correlati all’uso dell’acido zoledronico (reazioni avverse) era la seguente: mieloma multiplo (3,2%), cancro prostatico (3,1%), cancro mammario (4,3%), tumore al polmone ed altri tumori solidi (3,2%). I fattori che possono aumentare la possibilità di un peggioramento della funzionalità renale includono disidratazione, compromissione renale preesistente, cicli multipli dell’acido zoledronico o di altri bifosfonati, così come l’uso concomitante di medicinali nefrotossici o di un tempo di infusione più breve di quello generalmente raccomandato. Deterioramento renale, progressione verso l’insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o una singola dose di 4 mg di acido zoledronico (vedere paragrafo 4.4).
Osteonecrosi della mascella
Sono stati riportati casi di osteonecrosi (soprattutto della mascella), principalmente in pazienti con cancro trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come l’ acido zoledronico. Molti di questi pazienti hanno avuto evidenze di infezione localizzata, inclusa osteomielite, e la maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti con cancro sottoposti ad estrazioni dentarie o ad altre chirurgie dentali. L’osteonecrosi della mascella ha diversi fattori di rischio documentati che comprendono la diagnosi di cancro, le terapie concomitanti (come chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi) e le malattie concomitanti (come anemia, coagulopatie, infezione, malattia al cavo orale già in essere). Anche se non è stata stabilita una causalità, è raccomandato evitare la chirurgia dentale poiché la guarigione può richiedere tempi più lunghi (vedere paragrafo 4.4).
Fibrillazione atriale
In uno studio della durata di 3-anni, randomizzato, controllato in doppio cieco che valutava l’efficacia e la sicurezza dell’acido zoledronico 5 mg una volta l’anno rispetto al placebo nel trattamento dell’osteoporosi post-menopausa (OPM), l’incidenza complessiva della fibrillazione atriale era 2,5%(96 su 3.862) e 1,9% (75 su 3.852) in pazienti in trattamento rispettivamente con l’acido zoledronico 5 mg e placebo. La percentuale di eventi avversi seri di fibrillazione atriale era rispettivamente pari a 1,3% (51 su 3.862) e 0,6% (22 su 3.852). Lo sbilanciamento osservato in questo studio non è stato osservato in altri studi con acido zoledronico, inclusi quelli con l’Acido Zoledronico (acido zoledronico) 4 mg ogni 3–4 settimane in pazienti oncologici. Il meccanismo alla base dell’aumentata incidenza di fibrillazione atriale in questo singolo studio non è noto.
Reazione di fase acuta
Questa reazione avversa al medicinale comprende una molteplicità di sintomi che includono febbre, mialgia, mal di testa, dolore alle estremità, nausea, vomito, diarrea e artralgia. Il tempo di insorgenza è ≤ 3 giorni dopo l’infusione dell’acido zoledronico e la reazione è anche definita con i termini “sintomi simil-influenzali” o sintomi “post-dose”.
Fratture di femore atipiche
Durante l’esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara):
Fratture atipiche sotto-trocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bifosfonati).
Popolazione pediatrica
I dati sulla sicurezza nella popolazione pediatrica sono riportati nella sezione 5.1.
4.9 sovradosaggio
L’esperienza clinica con il sovradosaggio acuto dell’Acido Zoledronico Pharmatex è limitata. I pazienti che sono stati trattati con dosi superiori a quelle raccomandate devono essere monitorati con particolare attenzione in quanto sono stati osservati compromissione renale (insufficienza renale inclusa) e anomalie degli elettroliti sierici (calcio, fosforo e magnesio inclusi). In caso di ipocalcemia, si devono somministrare infusioni di gluconato di calcio come indicato clinicamente.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Bifosfonati, codice ATC: M05 BA 08
Meccanismo di azione
L'acido zoledronico appartiene alla classe dei bifosfonati e agisce principalmente a livello osseo. È un inibitore dell'assorbimento osseo osteoclastico.
L'azione selettiva dei bifosfonati sul tessuto osseo è dovuta alla loro elevata affinità per l'osso mineralizzato ma non si conosce ancora l'esatto meccanismo molecolare che determina l'inibizione dell'attività osteoclastica. Studi a lungo termine nell’animale hanno dimostrato che l’acido zoledronico inibisce il riassorbimento osseo senza influenzare negativamente la formazione, la mineralizzazione o le proprietà meccaniche dell’osso stesso.
Oltre ad essere un potente inibitore del riassorbimento osseo, l’acido zoledronico possiede anche diverse proprietà antitumorali che potrebbero
contribuire alla sua efficacia globale nel trattamento delle metastasi ossee. In studi preclinici sono state dimostrate le seguenti proprietà:
– In vivo: inibizione del riassorbimento osseo osteoclastico che, modificando il microambiente del midollo osseo, lo rende meno adatto alla crescita di cellule tumorali; attività anti-angio-genetica ed antidolorifica.
– In vitro: inibizione della proliferazione degli osteoblasti, attività citostatica e proapoptosica dirette su cellule tumorali, effetto sinergico citostatico con altri farmaci antitumorali, attività di inibizione dell’adesione e dell’invasione.
Risultati di studi clinici nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso
Nel primo studio randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, l’acido zoledronico è stato confrontato con il placebo per la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico (SRE) in pazienti affetti da carcinoma della prostata con metastasi ossee. L’acido zoledronico 4 mg ha ridotto significativamente la percentuale di pazienti con almeno un evento correlato all’apparato scheletrico (SRE), ha ritardato il tempo mediano alla comparsa del primo SRE di > 5 mesi e ha ridotto l’incidenza annuale di eventi per paziente – rapporto di morbilità scheletrica. L’analisi degli eventi multipli ha mostrato una riduzione del 36% del rischio di sviluppare SRE nel gruppo Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg rispetto al placebo. I pazienti trattati con Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg hanno riportato un minor incremento del dolore rispetto ai pazienti trattati con placebo, e la differenza ha raggiunto la significatività ai mesi 3, 9, 21 e 24. Un numero inferiore di pazienti trattati con Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg ha riportato fratture patologiche. Gli effetti del trattamento sono risultati meno pronunciati nei pazienti con lesioni blastiche. I risultati di efficacia sono riportati nella Tabella 2.
In un secondo studio, che comprendeva tumori solidi diversi da carcinoma della mammella o carcinoma della prostata, l’ Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg ha ridotto significativamente la percentuale di pazienti con un SRE, ha ritardato significativamente il tempo mediano alla comparsa del primo SRE di > 2 mesi e ha ridotto il rapporto di morbilità scheletrica. L’analisi degli eventi multipli ha mostrato una riduzione del 30,7% del rischio di sviluppare SRE nel gruppo acido zoledronico 4 mg rispetto al placebo. I risultati di efficacia sono riportati nella Tabella 3.
Qualsiasi SRE (+TIH) | Fratture* | Radioterapia all’osso | ||||
acido zoledroni co 4 mg | Placebo | acido zoledroni co 4 mg | Placebo | acido zoledroni co 4 mg | Placebo | |
N | 214 | 208 | 214 | 208 | 214 | 208 |
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Percentuale di pazienti con SRE (%) | 38 | 49 | 17 | 25 | 26 | 33 |
–valore di p | 0,028 | 0,052 | 0,119 | |||
Tempo mediano al SRE (giorni) | 488 | 321 | NR | NR | NR | 640 |
valore di p | 0,009 | 0,020 | 0,055 | |||
Rapporto di morbidità scheletrica | 0,77 | 1,47 | 0,20 | 0,45 | 0,42 | 0,89 |
valore di p | 0,005 | 0,023 | 0,060 | |||
Riduzione del rischio dell’insorge nza di eventi multipli **(%) | 36 | NA | NA | NA | NA | |
valore di p | 0,002 | NA | NA |
* Comprende fratture vertebrali e non vertebrali
* * Comprende tutti gli eventi scheletrici, numero totale così come il tempo ad ogni evento durante lo studio
NR Non raggiunto
NA Non applicabile
Qualsiasi SRE (+TIH) | Fratture* | Radioterapia all’osso | ||||
acido zoledroni co 4 mg | Placebo | acido zoledroni co 4 mg | Placebo | acido zoledroni co 4 mg | Placebo | |
N | 257 | 250 | 257 | 250 | 257 | 250 |
Percentuale di pazienti con SRE (%) | 39 | 48 | 16 | 22 | 29 | 34 |
–valore di p | 0,039 | 0,064 | 0,173 | |||
Tempo mediano al SRE (giorni) | 236 | 155 | NR | NR | 424 | 307 |
valore di p | 0,009 | 0,020 | 0,079 |
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Rapporto di morbilità scheletrica | 1,74 | 2,71 | 0,39 | 0,63 | 1,42 | 1,89 |
valore di p)ì | 0,012 | 0,066 | 0,099 | |||
Riduzione del rischio dell’insorge nza di eventi multipli **(%) | 30,7 | NA | NA | NA | NA | |
valore di p | 0,003 | NA | NA |
* Comprende fratture vertebrali e non vertebrali
* * Comprende tutti gli eventi scheletrici, il numero totale così come il tempo ad ogni evento durante lo studio
NR Non raggiunto
NA Non applicabile
In un terzo studio di fase III, randomizzato, in doppio cieco, sono stati confrontati Acido Zoledronico Norpharm 4 mg e pamidronato 90 mg somministrato ogni 3 o 4 settimane in pazienti affetti da mieloma multiplo o carcinoma della mammella con almeno una lesione ossea. I risultati hanno dimostrato che il trattamento con acido zoledronico 4 mg ha prodotto una efficacia comparabile a quella ottenuta con pamidronato 90 mg per la prevenzione degli SRE. L’analisi degli eventi multipli ha evidenziato una riduzione significativa del 16% del rischio di sviluppare SRE nei pazienti trattati con acido zoledronico 4 mg rispetto a quelli trattati con pamidronato. I risultati di efficacia sono illustrati nella Tabella 4.
Qualsiasi SRE (+TIH) | Fratture* | Radioterapia all’osso | ||||
acido zoledronic o 4 mg | Place bo | acido zoledronic o 4 mg | Place bo | acido zoledronic o 4 mg | Place bo | |
N | 561 | 555 | 561 | 555 | 561 | 555 |
Percentuale di pazienti con SRE (%) | 48 | 52 | 37 | 39 | 19 | 24 |
valore di p | 0,198 | 0,652 | 0,037 | |||
Tempo mediano al SRE (giorni) | 376 | 356 | NR | 714 | NR | NR |
valore di p | 0,151 | 0,672 | 0,026 | |||
Rapporto di morbilità | 1,04 | 1,39 | 0,53 | 0,60 | 0,47 | 0,71 |
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scheletrica | ||||||
valore di p | 0,084 | 0,614 | 0,015 | |||
Riduzione del rischio dell’insorgenza di eventi multipli **(%) | 16 | NA | NA | NA | NA | |
valore di p | 0,030 | NA | NA |
* Comprende fratture vertebrali e non vertebrali
* * Comprende tutti gli eventi scheletrici, il numero totale così come il tempo ad ogni evento durante lo studio
NR Non raggiunto
NA Non applicabile
L’acido zoledronico 4 mg è stato anche studiato in 228 pazienti con documentate metastasi ossee da carcinoma della mammella in uno studio in doppio cieco, randomizzato controllato verso placebo per valutare l’effetto di 4 mg di acido zoledronico sul rapporto di morbilità scheletrica (SRE), calcolato come numero totale di eventi correlati all’apparato scheletrico (SRE) (con l’esclusione di ipercalcemia e corretti per precedente frattura), diviso per il tempo totale di rischio. Le pazienti avevano assunto 4 mg di Acido Zoledronico Pharmatex o placebo ogni quattro settimane per un anno. Le pazienti erano state uniformemente distribuite nei gruppi di trattamento Acido Zoledronico Pharmatex e placebo.
Il rapporto di SRE (eventi/persona anno) è stato 0,628 per l’acido zoledronico e 1,096 per il placebo. La proporzione delle pazienti con almeno un SRE (escluso ipercalcemia) è stata del 29,8% nel gruppo di trattamento acido zoledronico rispetto al 49,6% nel gruppo placebo (p=0,003). Nel gruppo di trattamento acido zoledronico il tempo mediano alla comparsa del primo SRE non è stato raggiunto nel periodo di durata dello studio ed è stato prolungato in modo significativo rispetto al placebo (p=0,007). L’analisi degli eventi multipli (rapporto rischio=0,59, p=0,019) ha mostrato una riduzione del 41% del rischio di sviluppare SRE nel gruppo Acido Zoledronico Pharmatex 4 mg rispetto al placebo.
Nel gruppo di trattamento acido zoledronico si è osservato un miglioramento statisticamente significativo del punteggio relativo al dolore (valutato mediante il questionario Brief Pain Inventory, BPI) a partire dalla settimana 4 e per tutte le successive valutazioni effettuate nel corso dello studio rispetto al placebo (Figura 1). Per l’Acido Zoledronico Pharmatex il punteggio del dolore è stato regolarmente al di sotto del basale e la riduzione del dolore è stata associata ad un andamento di diminuzione del punteggio relativo alla terapia antalgica.
Figura 1: Cambiamento medio del punteggio BPI rispetto al basale. Le differenze statisticamente significative sono evidenziate (p<0,05) per confronto tra i trattamenti (4 mg di acido zoledronico vs placebo
Risultati di studi clinici nel trattamento della TIH
Studi clinici nell'ipercalcemia neoplastica (TIH) hanno dimostrato che l’effetto dell'Acido Zoledronico Pharmatex è caratterizzato da una diminuzione della calcemia e dell'escrezione urinaria di calcio. Negli studi di dosaggio di fase I, in pazienti con ipercalcemia neoplastica (TIH) da lieve a moderata le dosi efficaci testate erano comprese approssimativamente in un intervallo di 1,2–2,5 mg. Per verificare gli effetti di acido zoledronico in confronto a pamidronato alla dose di 90 mg, i risultati di due studi clinici multicentrici “pivotal”, in pazienti con TIH, sono stati aggregati per un’analisi predefinita. L’acido zoledronico alla dose di 8 mg, ha dimostrato una normalizzazione più veloce della concentrazione di calcio sierico al giorno 4 e, alla dose di 4 mg e 8 mg, al giorno 7. Sono stati osservati i seguenti indici di risposta:
Tabella 5: Percentuale di pazienti che hanno mostrato una risposta completa, (per giorno) negli studi combinati nella TIH
Giorno 4 | Giorno 7 | Giorno 10 | |
Acido zoledronico 4 mg (N=86) | 45,3% (p=0,104) | 82,6% (p=0,005) | 88,4% (p=0,002) |
Acido zoledronico 8 mg (N=90) | 55,6% (p=0,021) | 83,3% (p=0,010) | 86,7% (p=0,015) |
Pamidronato 90 mg (N=99) | 33,3% | 63,6% | 69,7% |
* valori di p a confronto con pamidronato
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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Il tempo mediano per la normalizzazione della calcemia è stato di 4 giorni. Il tempo mediano di recidiva (nuovo aumento della calcemia corretta con albumina sierica ≥2,9 mmol/l) è variato fra 30 e 40 giorni nei pazienti trattati con acido zoledronico rispetto ai 17 giorni dei pazienti trattati con pamidronato 90 mg (valori di p: 0,001 per la dose da 4 mg e 0,007 per la dose da 8 mg). Non vi sono differenze statisticamente significative tra le due diverse dosi di acido zoledronico.
In studi clinici 69 pazienti che hanno mostrato recidive o che erano refrattari al trattamento iniziale (dosi da 4 mg, 8 mg di acido zoledronico o 90 mg di pamidronato) sono stati ulteriormente trattati con 8 mg di acido zoledronico. La risposta al trattamento in questi pazienti è stata circa del 52%. Poichè questi pazienti sono stati ulteriormente trattati solo con una dose da 8 mg, non è disponibile alcun dato che permetta il confronto con la dose da 4 mg.
Negli studi clinici condotti in pazienti con ipercalcemia neoplastica (TIH), il profilo globale di sicurezza tra tutti e tre i gruppi in trattamento (acido zoledronico 4 mg e 8 mg e pamidronato 90 mg) era simile per tipologia e gravità.
Popolazione pediatrica
Risultati di studi clinici nel trattamento dell’osteogenesi imperfetta grave, in pazienti pediatrici da 1 a 17 anni di età
Gli effetti dell’infusione endovenosa di acido zoledronico nel trattamento di pazienti pediatrici (età da 1 a 17 anni) con osteogenesi imperfetta grave (di tipo I, III e IV) sono stati confrontati con l’infusione endovenosa di pamidronato, in uno studio internazionale, multicentrico, randomizzato, in aperto con rispettivamente 74 e 76 pazienti in ogni gruppo di trattamento. Il periodo di trattamento dello studio è stato di 12 mesi, preceduto da un periodo di screening di 4–9 settimane durante il quale sono stati somministrati supplementi di vitamina D e di calcio per almeno 2 settimane. Nel programma clinico i pazienti di età compresa tra 1 e < 3 anni hanno ricevuto 0,025 mg/kg di acido zoledronico (fino ad una dose singola massima di 0,35 mg) ogni 3 mesi e i pazienti di età tra 3 e 17 anni hanno ricevuto 0,05 mg/kg di acido zoledronico (fino ad una dose singola massima di 0,83 mg) ogni 3 mesi. Uno studio di estensione è stato condotto allo scopo di valutare il profilo di sicurezza a lungo termine, generale e renale, di acido zoledronico somministrato una o due volte l’anno, per un ulteriore periodo di 12 mesi, nei bambini che avevano completato un anno di trattamento con acido zoledronico o con pamidronato nello studio principale.
IL Target primario dello studio era la variazione percentuale dal basale della densità minerale ossea (BMD) della colonna lombare dopo 12 mesi di trattamento. Gli effetti attesi del trattamento sulla BMD sono risultati simili, ma il disegno dello studio non era sufficientemente robusto per stabilire la noninferiore efficacia dell’acido zoledronico. In particolare, non c’è stata chiara evidenza di efficacia sull’incidenza delle fratture o sul dolore. Eventi avversi con fratture di ossa lunghe delle estremità inferiori sono stati riportati, 18 approssimativamente nel 24% (femore) e nel 14% (tibia) dei pazienti con osteogenesi imperfetta grave trattati con acido zoledronico, verso il 12% e il 5% dei pazienti trattati con pamidronato, indipendentemente dal tipo di malattia e dalla relazione di causalità, ma l’incidenza complessiva delle fratture è stata paragonabile tra i pazienti trattati con acido zoledronico e pamidronato: 43% (32/74) vs 41% (31/76). L’interpretazione del rischio di fratture è resa difficile dal fatto che le fratture sono eventi comuni nei pazienti con osteogenesi imperfetta grave, in quanto parte del processo della malattia.
Il tipo di reazioni avverse osservate in questa popolazione è stato simile a quello precedentemente osservato negli adulti con tumori maligni allo stadio avanzato interessanti l’osso (vedere paragrafo 4.8). Le reazioni avverse, classificate in ordine di frequenza, sono presentate in Tabella 6. Le reazioni avverse sono classificate secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Tabella 6: Reazioni avverse osservate in pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta grave1
Patologie del sistema nervoso
Comune:
Cefalea
Patologie cardiache
Comune:
Tachicardia
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune:
Naso-faringite
Patologie gastrointestinali
Molto comune:
Vomito, nausea
Comune:
Dolore addominale
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Comune:
Dolore alle estremità, artralgia,
dolore muscoloscheletrico
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Molto comune:
Piressia, affaticamento
Comune:
Reazione di fase acuta, dolore
Esami diagnostici
Molto comune:
Ipocalcemia
19
Comune:
Ipofosfatemia
1 Gli eventi avversi che si sono verificati con una frequenza < 5% sono stati clinicamente valutati ed è stato evidenziato che questi casi sono coerenti con il profilo di sicurezza ben conosciuto dell’Acido Zoledronico Pharmatex (vedere paragrafo 4.8).
Nei pazienti pediatrici con osteogenesi imperfetta grave, l’acido zoledronico, in confronto a pamidronato, sembra essere associato a rischi più pronunciati di reazione di fase acuta, ipocalcemia e tachicardia inspiegabile, ma questa differenza si riduce dopo successive infusioni.
L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi con acido zoledronico in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il trattamento dell’ipercalcemia neoplastica e la prevenzione di eventi correlati all’apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l’osso (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).
5.2 proprietà farmacocinetiche
Gli studi di farmacocinetica dopo infusione endovenosa singola e ripetuta di 5 e 15 minuti di 2, 4, 8 e 16 mg di acido zoledronico in 64 pazienti con metastasi ossee hanno evidenziato i seguenti risultati, indipendentemente dal dosaggio. Dopo aver iniziato l'infusione di acido zoledronico, le concentrazioni plasmatiche di acido zoledronico aumentano rapidamente, raggiungendo il picco di concentrazione al termine del periodo di infusione, segue un rapido declino fino ad una concentrazione < 10% del picco dopo 4 ore e < 1% del picco dopo 24 ore, con un successivo e prolungato periodo caratterizzato da concentrazioni molto basse non superiori allo 0,1% del picco fino al momento che precede la seconda infusione di acido zoledronico al giorno 28.
L’acido zoledronico, somministrato per via endovenosa, è eliminato secondo un processo che si svolge in tre fasi: scomparsa rapida del farmaco dalla circolazione sistemica, ad andamento bifasico, con emivita plasmatica di (t½α) 0,24 e (t½β) 1,87 ore, seguita da una fase di eliminazione lenta con emivita di eliminazione terminale di (t½Ƴ) 146 ore. Non c'è accumulo di acido zoledronico nel plasma dopo dosi multiple somministrate ogni 28 giorni. L’acido zoledronico non viene metabolizzato ed è escreto immodificato per via renale. Dopo le prime 24 ore il 39 ±16% della dose somministrata è presente nelle urine, mentre la parte restante è legata principalmente al tessuto osseo. Dal tessuto osseo viene rilasciato molto lentamente nella circolazione sistemica ed eliminato poi per via renale. La clearance corporea è di 5,04 ± 2,5 l/h, indipendentemente dalla dose e non influenzata dal sesso, età, razza e peso corporeo. L'incremento del tempo di infusione da 5 a 15 minuti ha prodotto una diminuzione del 30% della concentrazione di acido zoledronico al termine dell'infusione ma non ha modificato il valore dell'area sotto la curva (concentrazione plasmatica verso tempo).
Come con altri bifosfonati, la variabilità tra pazienti dei parametri farmacocinetici per acido zoledronico è risultata elevata.
Non sono disponibili dati di farmacocinetica per l’acido zoledronico in pazienti affetti da ipercalcemia o in pazienti con insufficienza epatica. In vitro, l’acido zoledronico non inibisce gli enzimi del citocromo P450 umano, non presenta biotrasformazione e negli studi sull’animale una quantità < 3% della dose somministrata è stata ritrovata nelle feci, a supporto del fatto che non vi è un ruolo rilevante della funzione epatica nella farmacocinetica dell’acido zoledronico.
La clearance renale dell'acido zoledronico è stata correlata alla clearance della creatinina, rappresentando la clearance renale il 75 ± 33% della clearance della creatinina, che è risultata in media 84 ± 29 ml/min (range da 22 a 143 ml/min) nei 64 pazienti studiati affetti da cancro. Analisi sulla popolazione hanno mostrato che per un paziente con clearance della creatinina di 20 ml/min (grave compromissione renale), o 50 ml/min (moderata compromissione renale), la corrispondente clearance prevista per l'acido zoledronico corrisponde rispettivamente al 37% o al 72% di quella di un paziente con clearance della creatinina di 84 ml/min. Sono disponibili solo dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min).
L’acido zoledronico non ha mostrato affinità per i componenti cellulari del sangue e il legame alle proteine plasmatiche è basso (circa il 56%) ed è indipendente dalla concentrazione dell’acido zoledronico.
Popolazioni speciali
Pazienti pediatrici
I limitati dati di farmacocinetica nei bambini con osteogenesi imperfetta grave suggeriscono che la farmacocinetica dell’acido zoledronico nei bambini da 3 a 17 anni sia simile a quella degli adulti, se si considera un livello di dose simile (mg/kg). L’età, il peso corporeo, il sesso e la clearance della creatinina non sembrano influenzare l’esposizione sistemica dell’acido zoledronico.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Tossicità acuta
La dose massima non letale per somministrazione endovenosa singola è risultata pari a 10 mg/kg di peso corporeo nel topo e 0,6 mg/kg nel ratto.
Tossicità subcronica e cronica
La tollerabilità dell’acido zoledronico è risultata buona dopo somministrazione sottocutanea nel ratto ed endovenosa nel cane di dosi fino a 0,02 mg/kg/die per 4 settimane. La somministrazione sottocutanea di 0,001 mg/kg/giorno nel ratto ed endovenosa di 0,005 mg/kg ogni 2–3 giorni nel cane fino a 52 settimane è risultata ben tollerata.
Il risultato più frequente negli studi a dosi ripetute consiste nell'aumento del tessuto osseo spugnoso nelle metafisi delle ossa lunghe negli animali in sviluppo approssimativamente a tutte le dosi, risultato che riflette l'attività farmacologica del prodotto sul riassorbimento osseo.
I margini di sicurezza relativi agli effetti renali si sono dimostrati ridotti negli studi a lungo termine nell'animale a dosi ripetute per via parenterale ma il parametro cumulativo di assenza di eventi avversi (NO Adverse Event Levels -NOAELs) per dose singola (1,6 mg/kg) e gli studi con dosi multiple fino a un mese (0,06–0,6 mg/kg/giorno) non hanno dimostrato conseguenze renali a dosi equivalenti o eccedenti la massima dose terapeutica nell'uomo. La somministrazione ripetuta a lungo termine di gruppi di dosi comprese nella dose terapeutica massima utilizzata nell'uomo per l'acido zoledronico, hanno prodotto effetti tossici in altri organi compresi il tratto gastrointestinale, fegato, milza e polmoni, nonché nei siti di iniezione.
Studi di tossicità sulla funzione riproduttiva
L’acido zoledronico si è dimostrato teratogeno nel ratto dopo somministrazione sottocutanea di dosi ≥0,2 mg/kg. Nel coniglio è stata osservata tossicità materna sebbene non siano stati riscontrati effetti teratogeni o di fetotossicità. Alla dose più bassa testata nel ratto (0,01 mg/kg di peso corporeo) è stata osservata distocia.
Mutagenesi e carcinogenesi
Nei test di mutagenesi condotti, l'acido zoledronico si è dimostrato privo di effetti mutageni o di potenziale cancerogeno.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Mannitolo (E421)
Sodio citrato (E331)
Acqua per preparazioni iniettabili
Acido cloridrico 0,1 M
Idrossido di sodio 0,1 M
6.2 incompatibilità
Questo medicinale non deve essere miscelato con gli altri medicinali salvo quelli riportati nella sezione 6.6 (vedere anche la sezione 4.2)
6.3 periodo di validità
3 anni.
Dopo la diluizione: dal punto di vista microbiologico, la soluzione per infusione diluita deve essere usata immediatamente. Se non usata immediatamente, i tempi di conservazione durante l’utilizzo e le condizioni prima dell’uso sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non devono eccedere le 24 ore tra 2° C – 8° C. La soluzione refrigerata deve essere riportata a temperatura ambiente prima della somministrazione.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la prima apertura, vedere paragrafo 6.3.
6.5 natura e contenuto del contenitore
L’Acido Zoledronico Pharmatex 4mg/5ml concentrato per soluzione per infusione è fornito nelle confezioni contenenti rispettivamente 1 o 10 flaconi. È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Flacone: flacone da 5 ml di vetro trasparente ed incolore costituito da tappo di gomma bromobutilica e capsula in alluminio con flip-off in plastica.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Prima della somministrazione, 5,0 ml di concentrato contenuto in un flaconcino o il volume richiesto di concentrato prelevato devono essere ulteriormente diluiti con 100 ml di soluzione per infusione priva di calcio (soluzione salina allo 0,9% p/v o soluzione glucosata al 5% p/v).
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivanti da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Via Appiani, 22
20121 Milano,
ITALIA
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO 042592016 – “ 4mg/5ml concentrato per soluzione per infusione” 1 flaconcino 042592028 – “ 4mg/5ml concentrato per soluzione per infusione” 10 flaconcini