La nevirapina è un farmaco antiretrovirale appartenente al gruppo ATC J05AG01. Viene utilizzata nel trattamento dell'infezione da HIV-1, in combinazione con altri farmaci antiretrovirali.
In Italia, la nevirapina è stata approvata per la prima volta nel 1998 e da allora è stata ampiamente utilizzata come parte di regimi terapeutici combinati per il trattamento dell'HIV-1. Secondo le statistiche più recenti, circa 130.000 persone vivono con l'HIV in Italia e il numero di nuove diagnosi ogni anno si aggira intorno alle 4.000.
La nevirapina agisce bloccando l'enzima HIV-1 reverse transcriptase, che è essenziale per la replicazione del virus. In questo modo, il farmaco riduce la quantità di virus presente nell'organismo e rallenta la progressione della malattia.
La nevirapina viene somministrata per via orale sotto forma di compresse o soluzione orale. La dose raccomandata varia a seconda delle caratteristiche individuali del paziente e della gravità dell'infezione da HIV-1.
Come tutti i farmaci antiretrovirali, anche la nevirapina può causare effetti collaterali indesiderati. I più comuni sono rash cutaneo, nausea, vomito e disturbi gastrointestinali. In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche gravi che richiedono immediato intervento medico.
Per minimizzare il rischio di effetti collaterali indesiderati e massimizzare l'efficacia del trattamento, è importante che i pazienti seguano scrupolosamente le indicazioni del medico e assumano la nevirapina esattamente come prescritto.
In conclusione, la nevirapina è un farmaco antiretrovirale importante nel trattamento dell'infezione da HIV-1. Grazie alla sua efficacia e alla sua sicurezza, è stata ampiamente utilizzata in Italia negli ultimi anni come parte di regimi terapeutici combinati per il controllo della malattia. Tuttavia, come tutti i farmaci antiretrovirali, anche la nevirapina può causare effetti collaterali indesiderati e richiede una corretta gestione da parte del medico curante.