Il gruppo ATC J04AM02 comprende la combinazione di due farmaci antitubercolari: la rifampicina e l'isoniazide.
La rifampicina è un antibiotico che agisce bloccando la sintesi proteica batterica. Viene utilizzata nel trattamento della tubercolosi attiva, ma anche nella profilassi della malattia in soggetti a rischio. La sua efficacia è stata dimostrata anche in altre patologie, come le infezioni da stafilococco e meningococco.
L'isoniazide, invece, agisce interferendo con la sintesi della parete cellulare del batterio. È uno dei farmaci più importanti nel trattamento della tubercolosi e viene utilizzato sia per il trattamento dell'infezione attiva che per la profilassi.
In Italia, secondo le statistiche del Ministero della Salute, il numero di casi di tubercolosi è in diminuzione negli ultimi anni. Nel 2019 sono stati segnalati 3.272 casi di tubercolosi attiva, con una incidenza di 5,4 casi ogni 100.000 abitanti.
La combinazione di rifampicina e isoniazide viene somministrata per via orale e deve essere assunta regolarmente per tutta la durata del trattamento prescritto dal medico. In caso contrario, si rischia lo sviluppo di resistenze batteriche e il fallimento del trattamento.
Gli effetti collaterali più comuni associati alla terapia con questa combinazione sono disturbi gastrointestinali (nausea, vomito), reazioni cutanee (prurito) e disturbi epatici (aumento delle transaminasi). È importante segnalare al medico eventuali effetti collaterali per valutare la necessità di modificare il trattamento.
In conclusione, la combinazione di rifampicina e isoniazide è un'importante opzione terapeutica nel trattamento della tubercolosi attiva e nella profilassi della malattia. La sua efficacia è stata dimostrata anche in altre patologie batteriche. Tuttavia, è importante assumerla regolarmente e segnalare eventuali effetti collaterali al medico curante.