La piperacillina è un antibiotico appartenente al gruppo degli acidi penicillinici ad ampio spettro d'azione. È indicata per il trattamento di infezioni batteriche gravi, come polmoniti, infezioni del tratto urinario e delle vie biliari, sepsi e meningiti.
In Italia, la piperacillina viene utilizzata principalmente in ambito ospedaliero. Secondo le statistiche, nel 2019 sono state vendute circa 1.500 confezioni di questo farmaco sul territorio nazionale.
La piperacillina agisce impedendo la sintesi della parete cellulare batterica, causando così la morte del batterio. È attiva contro una vasta gamma di microrganismi gram-positivi e gram-negativi, tra cui Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa.
La somministrazione della piperacillina può avvenire per via endovenosa o intramuscolare. La dose dipende dal tipo di infezione e dalla gravità della stessa. In genere si consiglia una dose giornaliera compresa tra i 12 e i 24 grammi al giorno suddivisi in dosi frazionate.
La piperacillina può causare alcuni effetti collaterali come reazioni allergiche (ad esempio rash cutaneo), disturbi gastrointestinali (nausea, vomito) e alterazioni dell'emocromo (anemia emolitica). Inoltre è importante fare attenzione alla possibile insorgenza di resistenze batteriche all'antibiotico.
In caso di sovradosaggio o intossicazione, è necessario rivolgersi immediatamente al medico o al pronto soccorso.
In conclusione, la piperacillina rappresenta un importante strumento terapeutico per il trattamento di infezioni batteriche gravi. Tuttavia, come per tutti gli antibiotici, è fondamentale utilizzarla con cautela e solo quando strettamente necessario per evitare lo sviluppo di resistenze batteriche e minimizzare gli effetti collaterali.