Il gruppo ATC H05B comprende le sostanze antiparatiroidi, utilizzate per il trattamento di alcune patologie delle ghiandole paratiroidi.
In Italia, l'incidenza di queste patologie è relativamente bassa, con una prevalenza stimata di circa 1 caso ogni 1000 persone. Tuttavia, in alcuni casi le conseguenze possono essere gravi e richiedere un intervento tempestivo.
Le sostanze antiparatiroidi agiscono bloccando l'azione dell'ormone paratiroideo (PTH), che regola il metabolismo del calcio e del fosforo nell'organismo. In particolare, queste sostanze sono utilizzate nel trattamento dell'iperparatiroidismo primario, una condizione in cui le ghiandole paratiroidi producono troppo PTH.
L'iperparatiroidismo primario può essere causato da diversi fattori, tra cui la presenza di adenomi o carcinomi delle ghiandole paratiroidi. I sintomi includono ipercalcemia (livelli elevati di calcio nel sangue), calcolosi renale e osteoporosi.
Il trattamento dell'iperparatiroidismo primario prevede spesso l'intervento chirurgico per rimuovere le ghiandole paratiroidi affette. Tuttavia, in alcuni casi può essere necessario ricorrere alle sostanze antiparatiroidi per controllare i livelli di PTH prima o dopo l'intervento chirurgico.
Le sostanze antiparatiroidi disponibili sul mercato includono il cinacalcet e il teriparatide. Il cinacalcet agisce bloccando i recettori del calcio sulle ghiandole paratiroidi, riducendo così la produzione di PTH. Il teriparatide, invece, è un ormone sintetico che stimola la formazione di nuovo tessuto osseo.
Entrambe le sostanze possono causare effetti collaterali, tra cui nausea, vomito e ipocalcemia (livelli bassi di calcio nel sangue). Per questo motivo, il loro utilizzo deve essere attentamente valutato dal medico curante.
In conclusione, le sostanze antiparatiroidi sono farmaci utilizzati nel trattamento dell'iperparatiroidismo primario. Sebbene questa patologia sia relativamente rara in Italia, può avere conseguenze gravi e richiedere un intervento tempestivo. L'utilizzo delle sostanze antiparatiroidi deve essere attentamente valutato dal medico curante per minimizzare gli effetti collaterali e massimizzare i benefici per il paziente.