L'ossitocina è un ormone prodotto dall'ipotalamo e rilasciato dalla ghiandola pituitaria posteriore. È utilizzato principalmente per stimolare le contrazioni uterine durante il parto e per aumentare la produzione di latte durante l'allattamento.
In Italia, l'ossitocina viene utilizzata anche come terapia di supporto per il trattamento dell'insufficienza cardiaca acuta e cronica. Secondo le statistiche, nel 2019 sono state prescritte oltre 1,5 milioni di confezioni di ossitocina in Italia.
L'ossitocina viene somministrata per via endovenosa o intramuscolare. La dose varia a seconda della patologia trattata e delle condizioni del paziente. In generale, la dose raccomandata per il parto è di 5-10 unità internazionali (UI) somministrate per via endovenosa o intramuscolare ogni 20-30 minuti fino al raggiungimento delle contrazioni uterine efficaci.
L'ossitocina può causare effetti collaterali come ipotensione, tachicardia, nausea e vomito. In alcuni casi può causare anche reazioni allergiche gravi come shock anafilattico.
È importante che i pazienti siano monitorati attentamente durante la somministrazione di ossitocina per prevenire eventuali complicanze. Inoltre, l'ossitocina non deve essere somministrata in caso di distacco della placenta o presentazione anomala del feto.
In conclusione, l'ossitocina è un farmaco importante nella gestione del parto e dell'allattamento, nonché nella terapia dell'insufficienza cardiaca. Tuttavia, deve essere utilizzata con cautela e sotto la supervisione di un medico esperto per evitare effetti collaterali indesiderati.