Il gruppo ATC G03HA comprende gli antiandrogeni non associati, farmaci utilizzati per il trattamento di alcune patologie legate all'eccessiva produzione di androgeni, ormoni sessuali maschili.
In Italia, l'utilizzo degli antiandrogeni non associati è piuttosto limitato. Secondo le statistiche, nel 2019 sono stati prescritti poco più di 10.000 confezioni di questi farmaci.
Gli antiandrogeni non associati agiscono bloccando l'azione degli androgeni sui tessuti bersaglio. In particolare, si legano ai recettori degli androgeni presenti nelle cellule e impediscono l'attivazione del segnale ormonale.
Tra le patologie trattate con gli antiandrogeni non associati troviamo l'iperplasia prostatica benigna (IPB), una condizione caratterizzata dall'aumento delle dimensioni della ghiandola prostatica che può causare difficoltà nella minzione. Questa patologia colpisce soprattutto gli uomini sopra i 50 anni e può essere trattata con farmaci come la finasteride o la dutasteride, che rientrano nel gruppo ATC G04CA.
Gli antiandrogeni non associati sono anche utilizzati nel trattamento del cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). In questa condizione, il tumore continua a crescere nonostante la riduzione dei livelli di testosterone indotta dalla terapia ormonale. Gli antiandrogeni non associati possono essere somministrati in combinazione con altri farmaci per bloccare completamente l'azione degli androgeni e rallentare la progressione del tumore.
Tra gli effetti collaterali degli antiandrogeni non associati troviamo la riduzione della libido, l'impotenza, la ginecomastia (aumento delle dimensioni delle ghiandole mammarie negli uomini) e la riduzione della densità minerale ossea. Quest'ultimo effetto può aumentare il rischio di fratture ossee, soprattutto nelle persone anziane.
In conclusione, gli antiandrogeni non associati sono farmaci utilizzati per il trattamento di alcune patologie legate all'eccessiva produzione di androgeni. Nonostante il loro utilizzo limitato in Italia, questi farmaci possono essere efficaci nel trattamento dell'IPB e del mCRPC. Tuttavia, è importante tenere in considerazione gli effetti collaterali associati alla loro somministrazione.