Il Tacrolimus è un farmaco immunosoppressore appartenente al gruppo ATC D11AH01. È utilizzato principalmente per prevenire il rigetto di organi trapiantati, come il rene, il fegato e il cuore.
In Italia, secondo le statistiche, nel 2019 sono stati trapiantati circa 4.000 reni e 1.000 fegati. Il Tacrolimus viene somministrato ai pazienti trapiantati per ridurre la risposta immunitaria del loro corpo nei confronti dell'organo trapiantato.
Il farmaco agisce inibendo la produzione di interleuchina-2 (IL-2), una sostanza prodotta dalle cellule T che stimola la crescita delle cellule T attivate e quindi l'attivazione del sistema immunitario. In questo modo, il Tacrolimus riduce l'attività delle cellule T e previene il rigetto dell'organo trapiantato.
Il Tacrolimus viene somministrato per via orale o per via endovenosa. La dose varia a seconda del peso corporeo del paziente e della funzionalità renale. È importante monitorare i livelli di Tacrolimus nel sangue dei pazienti in terapia con questo farmaco poiché una concentrazione troppo bassa può causare un aumento della risposta immunitaria mentre una concentrazione troppo alta può causare effetti collaterali come tremori, ipertensione arteriosa e insufficienza renale.
Tra gli effetti collaterali più comuni del Tacrolimus si includono anche disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, nonché ipertricosi (aumento della crescita dei peli) e acne.
In conclusione, il Tacrolimus è un farmaco immunosoppressore importante per prevenire il rigetto di organi trapiantati. La sua somministrazione richiede una attenta monitoraggio dei livelli nel sangue del paziente per evitare effetti collaterali indesiderati.