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Farmaci contenenti principio attivo Tucatinib ()

Il Tucatinib è un principio attivo che sta guadagnando sempre più interesse nel campo della farmacologia, in particolare per il trattamento del cancro al seno metastatico HER2-positivo. Questa molecola appartiene alla classe dei farmaci noti come inibitori della tirosina chinasi e agisce bloccando selettivamente l'attività dell'enzima HER2 (recettore del fattore di crescita epidermico umano 2), che è sovraespresso in alcuni tipi di tumori, tra cui il cancro al seno.

In Italia, il cancro al seno rappresenta una delle principali cause di morte per le donne. Secondo i dati forniti dall'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), ogni anno si registrano circa 53.000 nuovi casi di tumore al seno e oltre 12.000 decessi a causa di questa malattia. Il 20-25% dei casi diagnosticati presenta una sovraespressione del recettore HER2, rendendo questi pazienti candidati ideali per terapie mirate come quella offerta dal Tucatinib.

Il Tucatinib è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel luglio 2020 per l'utilizzo in combinazione con il Trastuzumab e la Capecitabina nel trattamento dei pazienti adulti affetti da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, precedentemente trattati con due o più terapie anti-HER2.

L'efficacia del Tucatinib è stata dimostrata attraverso uno studio clinico internazionale chiamato HER2CLIMB, che ha coinvolto oltre 600 pazienti con cancro al seno metastatico HER2-positivo. I risultati di questo studio hanno mostrato che l'aggiunta del Tucatinib al regime terapeutico standard (Trastuzumab e Capecitabina) ha portato a una riduzione del 46% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto al trattamento con Trastuzumab e Capecitabina da soli.

Inoltre, il Tucatinib ha dimostrato un buon profilo di sicurezza, con effetti collaterali generalmente gestibili e simili a quelli osservati con altri inibitori della tirosina chinasi. Gli effetti avversi più comuni associati all'uso del Tucatinib includono diarrea, eruzioni cutanee, nausea, affaticamento e aumento degli enzimi epatici. Tuttavia, la maggior parte degli eventi avversi è stata di grado lieve o moderato e non ha richiesto l'interruzione del trattamento.

Un aspetto importante da considerare nel trattamento dei pazienti con cancro al seno metastatico HER2-positivo è la presenza di metastasi cerebrali. Questa complicanza si verifica in circa il 30-50% dei pazienti con tumori HER2-positivi ed è associata a una prognosi sfavorevole. Il Tucatinib ha dimostrato una notevole efficacia anche in questo contesto clinico: nello studio HER2CLIMB, i pazienti con metastasi cerebrali che hanno ricevuto il Tucatinib hanno mostrato una riduzione del 52% del rischio di progressione della malattia o di morte rispetto a quelli trattati con Trastuzumab e Capecitabina da soli.

In conclusione, il Tucatinib rappresenta un'opzione terapeutica promettente per i pazienti affetti da carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, grazie alla sua efficacia nel prolungare la sopravvivenza libera da progressione e nel ridurre il rischio di progressione delle metastasi cerebrali. L'approvazione dell'AIFA per l'utilizzo del Tucatinib in Italia offre ai medici e ai pazienti una nuova arma nella lotta contro questa forma aggressiva di cancro al seno, contribuendo a migliorare la qualità della vita e le prospettive di sopravvivenza per migliaia di donne italiane affette da questa malattia.

Farmaci contenenti principio attivo Tucatinib ()