La Trimetazidina è un principio attivo utilizzato nel trattamento di diverse patologie cardiovascolari, in particolare per l'angina pectoris e i disturbi del microcircolo. In Italia, la Trimetazidina è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, come compresse e capsule a rilascio prolungato.
La Trimetazidina agisce principalmente come un anti-ischemico cellulare, proteggendo le cellule del cuore e del sistema vascolare dai danni causati dalla mancanza di ossigeno. La sua azione si basa sulla capacità di ottimizzare il metabolismo energetico delle cellule cardiache e migliorare la loro resistenza all'ischemia.
Il meccanismo d'azione della Trimetazidina consiste nell'inibizione dell'enzima β-ossidazione dei mitocondri delle cellule cardiache. Questo processo permette alle cellule di utilizzare più efficacemente il glucosio come fonte di energia anziché gli acidi grassi liberi. In questo modo, la Trimetazidina riduce il consumo di ossigeno da parte delle cellule cardiache e aumenta la loro tolleranza all'ischemia.
La somministrazione della Trimetazidina porta ad una riduzione degli episodi anginosi nei pazienti affetti da angina pectoris cronica stabile. Inoltre, migliora la funzione ventricolare sinistra nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e contribuisce al recupero della funzione contrattile del miocardio dopo un infarto miocardico acuto.
Nel trattamento dei disturbi del microcircolo, la Trimetazidina è efficace nel ridurre i sintomi associati a vertigini, acufeni e disturbi visivi di origine vascolare. Inoltre, può essere utilizzata per il trattamento della claudicatio intermittens, una condizione caratterizzata da dolore alle gambe durante la deambulazione dovuto a un insufficiente apporto di sangue ai muscoli.
La Trimetazidina è generalmente ben tollerata dai pazienti e presenta un basso profilo di effetti collaterali. Gli effetti avversi più comuni includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea, che tendono a scomparire con la continuazione del trattamento. Altri effetti collaterali meno frequenti sono cefalea, astenia e vertigini.
Le compresse di Trimetazidina vengono somministrate per via orale, solitamente due o tre volte al giorno prima dei pasti. La dose iniziale raccomandata è di 20 mg tre volte al giorno, che può essere aumentata fino a 35-70 mg due volte al giorno nelle formulazioni a rilascio prolungato in base alla risposta del paziente e alla tollerabilità del farmaco.
È importante sottolineare che la Trimetazidina non deve essere utilizzata come terapia sostitutiva dell'ossigeno o dei nitrati nella gestione dell'angina pectoris acuta. Inoltre, il suo uso deve essere evitato nei pazienti con insufficienza renale grave o insufficienza epatica avanzata.
In Italia, l'uso della Trimetazidina è ampiamente diffuso nella pratica clinica e la sua prescrizione è in costante aumento. Secondo i dati disponibili, nel 2019 sono state vendute oltre 2,5 milioni di confezioni di Trimetazidina in Italia, con un incremento del 6% rispetto all'anno precedente.
In conclusione, la Trimetazidina rappresenta un'opzione terapeutica efficace e sicura per il trattamento dell'angina pectoris e dei disturbi del microcircolo. La sua azione anti-ischemica cellulare contribuisce a migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da queste patologie cardiovascolari. Tuttavia, è fondamentale che l'utilizzo della Trimetazidina sia sempre accompagnato da una corretta valutazione medica e da un adeguato monitoraggio del paziente durante il trattamento.