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Farmaci contenenti principio attivo Tivozanib ()

Il Tivozanib è un principio attivo utilizzato nel trattamento di una particolare forma di tumore renale, il carcinoma a cellule renali avanzato (RCC). Questo farmaco appartiene alla classe dei cosiddetti inibitori della tirosina-chinasi (TKI), che agiscono bloccando l'azione di alcune proteine coinvolte nella crescita e nella diffusione delle cellule tumorali.

Il carcinoma a cellule renali è il tipo più comune di tumore del rene, rappresentando circa l'85% dei casi. In Italia, si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 6.000 nuovi casi di tumore al rene, con un tasso di mortalità annuale intorno ai 2.500 decessi.

Il Tivozanib agisce in modo specifico sull'angiogenesi, ovvero la formazione di nuovi vasi sanguigni all'interno del tumore. Questo processo è fondamentale per la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali, poiché consente loro di ricevere ossigeno e nutrienti. Il farmaco inibisce l'azione del recettore del fattore di crescita vascolare (VEGFR), una proteina che promuove l'angiogenesi quando viene attivata da specifiche molecole chiamate fattori di crescita.

Bloccando il VEGFR, il Tivozanib impedisce alle cellule tumorali di ricevere i segnali necessari per formare nuovi vasi sanguigni e quindi limita la loro capacità di proliferare e diffondersi nel corpo.

Il Tivozanib viene somministrato per via orale sotto forma di capsule, generalmente una volta al giorno per 21 giorni consecutivi, seguiti da una pausa di 7 giorni. Questo ciclo di trattamento viene ripetuto fino a quando il tumore non mostra segni di progressione o fino a che gli effetti collaterali non diventano intollerabili per il paziente.

Gli studi clinici condotti sul Tivozanib hanno dimostrato la sua efficacia nel ritardare la progressione del carcinoma a cellule renali avanzato. In uno studio di fase III, il farmaco ha mostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al sorafenib, un altro inibitore della tirosina-chinasi utilizzato nel trattamento del RCC. In particolare, la PFS mediana nei pazienti trattati con Tivozanib è stata di 11,9 mesi contro i 9,1 mesi osservati nel gruppo trattato con sorafenib.

Tuttavia, come tutti i farmaci antitumorali, anche il Tivozanib può causare effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso del farmaco includono ipertensione (aumento della pressione sanguigna), affaticamento, diarrea e nausea. Alcuni pazienti possono anche manifestare reazioni cutanee come rash o desquamazione della pelle.

È importante che i pazienti sottoposti a terapia con Tivozanib siano monitorati attentamente dal loro medico per valutare l'efficacia del trattamento e gestire eventuali effetti collaterali. In alcuni casi, può essere necessario modificare la dose del farmaco o interrompere temporaneamente il trattamento per ridurre gli effetti indesiderati.

In conclusione, il Tivozanib rappresenta un'opzione terapeutica promettente per i pazienti affetti da carcinoma a cellule renali avanzato. Grazie alla sua azione specifica sull'angiogenesi, questo farmaco offre un approccio mirato al trattamento del tumore e può contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Tuttavia, è fondamentale che il trattamento sia attentamente monitorato dal medico per garantire la sicurezza e l'efficacia nel lungo termine.

Farmaci contenenti principio attivo Tivozanib ()