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Farmaci contenenti principio attivo Succedanei del sangue e frazioni proteiche plasmatiche ()

I succedanei del sangue e le frazioni proteiche plasmatiche rappresentano una categoria di prodotti farmaceutici utilizzati per sostituire o integrare il volume sanguigno e le sue funzioni in caso di emorragie, traumi, interventi chirurgici o altre situazioni cliniche che richiedono un supporto emodinamico. In Italia, la disponibilità e l'utilizzo di questi prodotti è regolamentata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dalle linee guida delle società scientifiche.

Tra i succedanei del sangue si annoverano i colloidi sintetici, come l'idrossietilamido (HEA) e il gelatano fluido modificato (GFM), e i cristalloidi, come le soluzioni saline bilanciate. Questi prodotti sono stati sviluppati per espandere il volume plasmatico attraverso l'aumento della pressione osmotica, migliorando così la perfusione tissutale e la funzionalità degli organi.

Le frazioni proteiche plasmatiche sono invece derivati dal plasma umano ottenuti mediante processi di frazionamento. Tra queste si trovano l'albumina umana, le immunoglobuline (Ig), i fattori della coagulazione come il Fattore VIII e il Fattore IX, l'antitrombina III e la proteina C. Queste sostanze hanno diverse funzioni fisiologiche nel mantenimento dell'equilibrio idro-elettrolitico, nella risposta immunitaria alle infezioni o nella regolazione della coagulazione sanguigna.

In Italia, secondo i dati disponibili, l'utilizzo di succedanei del sangue e frazioni proteiche plasmatiche è in costante aumento negli ultimi anni. Questo trend è dovuto all'incremento della popolazione anziana, che presenta una maggiore incidenza di patologie croniche e necessità di interventi chirurgici, e alla crescente attenzione verso la sicurezza trasfusionale e la riduzione del rischio infettivo associato alle trasfusioni di sangue intero o emocomponenti.

L'albumina umana è una delle frazioni proteiche plasmatiche più utilizzate nel nostro Paese. Essa viene impiegata per il trattamento dell'ipovolemia (diminuzione del volume sanguigno), dell'edema (accumulo di liquidi nei tessuti) causato da insufficienza epatica o renale, e nella terapia sostitutiva dei pazienti affetti da deficit congeniti o acquisiti di albumina. L'utilizzo dell'albumina in ambito clinico è supportato da numerosi studi che ne dimostrano l'efficacia nel migliorare l'emodinamica e la funzionalità degli organi.

Le immunoglobuline umane sono invece impiegate per il trattamento delle immunodeficienze primitive o secondarie, come ad esempio nelle infezioni ricorrenti o nelle malattie autoimmuni. Inoltre, le Ig vengono utilizzate nella profilassi delle infezioni nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo o a terapie immunosoppressive.

I fattori della coagulazione, come il Fattore VIII e il Fattore IX, sono essenziali per la terapia sostitutiva dei pazienti affetti da emofilia A e B, malattie ereditarie caratterizzate da un difetto nella coagulazione sanguigna. L'antitrombina III e la proteina C vengono invece utilizzate nel trattamento delle trombofilie ereditarie o acquisite.

In conclusione, i succedanei del sangue e le frazioni proteiche plasmatiche rappresentano una componente fondamentale della terapia sostitutiva e dell'approccio multidisciplinare alla gestione delle patologie emorragiche o associate a deficit di proteine plasmatiche. In Italia, l'utilizzo di questi prodotti è in aumento grazie all'innovazione tecnologica nel campo della produzione farmaceutica e alle linee guida che ne promuovono un impiego appropriato ed efficace.

Farmaci contenenti principio attivo Succedanei del sangue e frazioni proteiche plasmatiche ()