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Farmaci contenenti principio attivo Smallpox, live attenuated ()

Il vaccino antivaioloso, a base di virus vivo attenuato, è stato uno strumento fondamentale nella lotta contro il vaiolo, una malattia altamente contagiosa causata dal virus Variola. La vaccinazione ha permesso di eradicare il vaiolo a livello globale nel 1980, grazie all'impegno congiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dei governi nazionali, tra cui l'Italia.

Il principio attivo del vaccino antivaioloso è costituito da una forma attenuata del virus Vaccinia. Questo virus appartiene alla stessa famiglia del virus Variola ma presenta un grado di virulenza molto inferiore. Il Vaccinia viene utilizzato per stimolare la risposta immunitaria dell'organismo nei confronti del vaiolo senza causare la malattia.

Il processo di attenuazione consiste nell'indebolimento del virus attraverso passaggi successivi in laboratorio. In questo modo, il virus perde progressivamente la sua capacità di causare malattia ma mantiene intatte le caratteristiche antigeniche necessarie per indurre una risposta immunitaria protettiva.

La somministrazione del vaccino avviene tramite inoculazione cutanea con un biforcuto (un ago a due punte). Il vaccino viene depositato sulla superficie della pelle e il biforcuto viene utilizzato per effettuare una serie di punture rapide e superficiali che permettono al principio attivo di penetrare nello strato più esterno dell'epidermide. Questa tecnica favorisce la replicazione locale del virus attenuato e l'induzione della risposta immunitaria specifica.

In Italia, la vaccinazione antivaiolosa è stata introdotta nel 1803 e ha contribuito significativamente alla riduzione dell'incidenza del vaiolo nel Paese. Nel corso degli anni, la copertura vaccinale è aumentata progressivamente fino a raggiungere il 95% della popolazione nel 1972. A seguito dell'eradicazione del vaiolo, la vaccinazione di routine è stata sospesa in Italia nel 1981.

Tuttavia, il vaccino antivaioloso continua ad essere utilizzato in situazioni specifiche. Ad esempio, il personale sanitario che lavora con virus ortopox (la famiglia di virus a cui appartengono sia il Variola che il Vaccinia) e i militari impegnati in missioni internazionali possono essere sottoposti alla vaccinazione per motivi di sicurezza.

Il vaccino antivaioloso presenta un buon profilo di sicurezza e tollerabilità nella maggior parte dei soggetti. Tuttavia, come per tutti i farmaci, possono verificarsi effetti collaterali. Gli effetti avversi più comuni sono localizzati al sito di inoculazione e includono dolore, arrossamento, gonfiore e formazione di una piccola pustola che guarisce entro due settimane dalla somministrazione.

In rari casi, possono manifestarsi reazioni avverse più gravi come encefalite o miocardite. Per questo motivo, la somministrazione del vaccino viene attentamente valutata sulla base delle condizioni cliniche del paziente e dei potenziali rischi associati all'esposizione al virus Variola.

In conclusione, il vaccino antivaioloso a base di virus vivo attenuato ha rappresentato un elemento chiave nella lotta contro il vaiolo, contribuendo all'eradicazione della malattia a livello globale. Nonostante la sospensione della vaccinazione di routine in Italia, il vaccino continua ad essere utilizzato in situazioni specifiche per garantire la protezione dei soggetti a rischio. La conoscenza del principio attivo e delle caratteristiche del vaccino è fondamentale per comprendere l'importanza storica e attuale di questo strumento nella prevenzione delle malattie infettive.

Farmaci contenenti principio attivo Smallpox, live attenuated ()