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Farmaci contenenti principio attivo Romosozumab ()

Romosozumab: principio attivo per il trattamento dell'osteoporosi

Romosozumab è un principio attivo utilizzato nel trattamento dell'osteoporosi, una patologia caratterizzata dalla diminuzione della densità ossea e dall'aumento del rischio di fratture. In Italia, l'osteoporosi colpisce circa 3,5 milioni di persone, in particolare le donne in post-menopausa e gli anziani.

Il romosozumab è una molecola innovativa appartenente alla classe dei farmaci chiamati anticorpi monoclonali. Agisce inibendo l'azione di una proteina chiamata sclerostina, che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del metabolismo osseo. La sclerostina infatti inibisce la formazione di nuovo tessuto osseo e favorisce il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti, le cellule responsabili della degradazione dell'osso.

In presenza di romosozumab, l'inibizione della sclerostina porta a un aumento della formazione ossea e a una riduzione del riassorbimento. Questo meccanismo d'azione permette al farmaco di aumentare la densità minerale ossea (DMO) e ridurre il rischio di fratture sia vertebrali che non vertebrali.

Il romosozumab viene somministrato per via sottocutanea attraverso iniezioni mensili. Il trattamento prevede generalmente 12 dosi consecutive, seguite da un passaggio ad altri farmaci specifici per l'osteoporosi come i bifosfonati o il denosumab.

Gli studi clinici condotti sul romosozumab hanno dimostrato la sua efficacia nel ridurre il rischio di fratture. In particolare, uno studio chiamato FRAME ha evidenziato una riduzione del 73% del rischio di fratture vertebrali nelle donne in post-menopausa trattate con romosozumab rispetto al placebo. Un altro studio, chiamato ARCH, ha mostrato una riduzione del 48% del rischio di fratture vertebrali e del 19% delle fratture non vertebrali nei pazienti trattati con romosozumab seguito da alendronato (un bifosfonato) rispetto a quelli trattati solo con alendronato.

Il profilo di sicurezza del romosozumab è generalmente buono, ma come per tutti i farmaci possono verificarsi effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono arrossamento o dolore nel sito di iniezione, mal di testa e dolori articolari o muscolari. In rari casi, il farmaco può causare ipocalcemia (bassi livelli di calcio nel sangue) e reazioni allergiche gravi.

È importante sottolineare che il romosozumab è controindicato nei pazienti con ipocalcemia non corretta e in quelli con anamnesi positiva per infarto miocardico o ictus nell'anno precedente l'inizio della terapia. Inoltre, prima dell'inizio della terapia con romosozumab è necessario valutare attentamente i livelli sierici di calcio e vitamina D dei pazienti e correggere eventuali carenze.

In conclusione, il romosozumab rappresenta un'opzione terapeutica innovativa per il trattamento dell'osteoporosi, in particolare nelle donne in post-menopausa ad alto rischio di fratture. Grazie al suo meccanismo d'azione unico, questo farmaco può aumentare la densità ossea e ridurre significativamente il rischio di fratture. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i potenziali benefici e rischi del trattamento con romosozumab in ciascun paziente e monitorare attentamente i livelli di calcio e vitamina D durante la terapia.

Farmaci contenenti principio attivo Romosozumab ()