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Farmaci contenenti principio attivo ROMIPLOSTIM ()

Il romiplostim è un principio attivo utilizzato nel trattamento di una patologia chiamata trombocitopenia immune primaria (ITP), una malattia autoimmune che colpisce il sistema ematopoietico e provoca una diminuzione del numero di piastrine nel sangue. Questo farmaco appartiene alla classe dei peptidi sintetici, ed è stato sviluppato per stimolare la produzione di piastrine nel midollo osseo.

La trombocitopenia immune primaria è caratterizzata da un'alterazione del sistema immunitario che porta all'attacco delle proprie piastrine, causando la loro distruzione e, conseguentemente, una riduzione della loro concentrazione nel sangue. La malattia può manifestarsi in diverse forme cliniche, con sintomi che variano da lievi a gravi, tra cui emorragie spontanee e sanguinamenti prolungati dopo traumi o interventi chirurgici.

In Italia, l'incidenza della trombocitopenia immune primaria si stima intorno a 2-4 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all'anno. La prevalenza della malattia è maggiore nelle donne rispetto agli uomini e può interessare individui di tutte le età.

Il romiplostim agisce come agonista del recettore del trombopoietina (TPO), un ormone prodotto principalmente dal fegato e responsabile della regolazione della produzione delle piastrine. Il legame tra il romiplostim e il recettore TPO stimola la proliferazione e la differenziazione delle cellule progenitrici megacariocitarie nel midollo osseo, portando ad un aumento della produzione di piastrine.

Il trattamento con romiplostim è indicato nei pazienti adulti affetti da trombocitopenia immune primaria che non hanno risposto adeguatamente ad altre terapie, come corticosteroidi, immunoglobuline o splenectomia. Il farmaco viene somministrato per via sottocutanea una volta alla settimana e la dose iniziale raccomandata è di 1 microgrammo per chilogrammo di peso corporeo. La dose può essere successivamente aggiustata in base alla risposta del paziente e al numero di piastrine nel sangue.

Il romiplostim ha dimostrato efficacia nel migliorare la conta piastrinica e ridurre il rischio di sanguinamenti nei pazienti con trombocitopenia immune primaria. In uno studio clinico condotto su 63 pazienti italiani affetti da ITP cronica, il 72% dei soggetti trattati con romiplostim ha raggiunto una conta piastrinica superiore a 50.000 per microlitro dopo 24 settimane di terapia.

Tuttavia, come per ogni farmaco, il romiplostim può causare effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono cefalea, vertigini, dolore muscoloscheletrico e reazioni nel sito di iniezione. In rari casi, il trattamento con romiplostim può causare complicanze gravi come tromboembolia venosa o arteriosa e progressione della fibrosi del midollo osseo.

Il romiplostim è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, il farmaco non deve essere utilizzato in pazienti con trombocitopenia causata da altre condizioni, come la sindrome mielodisplastica o l'uso di farmaci chemioterapici.

In conclusione, il romiplostim rappresenta un'opzione terapeutica efficace per i pazienti affetti da trombocitopenia immune primaria che non hanno risposto adeguatamente ad altre terapie. Il farmaco agisce stimolando la produzione di piastrine nel midollo osseo e riducendo il rischio di sanguinamenti associati alla malattia. Tuttavia, è importante valutare attentamente i potenziali effetti collaterali e le controindicazioni prima di iniziare il trattamento con romiplostim.

Farmaci contenenti principio attivo ROMIPLOSTIM ()