Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo regadenoson ()

Il regadenoson è un principio attivo utilizzato principalmente nella medicina nucleare per la valutazione della perfusione miocardica. È un agonista selettivo del recettore A2A dell'adenosina, che induce vasodilatazione coronarica e aumenta il flusso sanguigno nelle arterie coronarie. In questo articolo, verranno esaminati gli aspetti farmacologici, l'uso clinico e le statistiche relative all'utilizzo del regadenoson in Italia.

Il regadenoson agisce legandosi ai recettori A2A dell'adenosina presenti sulla superficie delle cellule muscolari lisce vascolari. Questo legame provoca una serie di reazioni intracellulari che portano alla vasodilatazione delle arterie coronarie. Di conseguenza, il flusso sanguigno attraverso queste arterie aumenta, permettendo una migliore ossigenazione del muscolo cardiaco.

Il principale impiego clinico del regadenoson è nella diagnostica per immagini della perfusione miocardica mediante tomografia computerizzata a emissione di fotone singolo (SPECT). Il test viene eseguito somministrando il radiofarmaco tecnezio-99m seguito dall'iniezione di regadenoson per stimolare la vasodilatazione coronarica. Le immagini ottenute mostrano la distribuzione del flusso sanguigno nel cuore e possono rivelare eventuali anomalie nella perfusione miocardica, come ad esempio ischemia o infarto.

In Italia, il regadenoson è commercializzato con il nome commerciale Rapiscan® ed è disponibile in fiale da 400 microgrammi. La dose raccomandata per gli adulti è di 400 microgrammi somministrati per via endovenosa in bolo rapido. La somministrazione del radiofarmaco avviene circa 20 secondi dopo l'iniezione di regadenoson.

Il regadenoson è generalmente ben tollerato dai pazienti, ma può causare alcuni effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono cefalea, vertigini, dispnea e dolore toracico. Questi sintomi sono generalmente lievi e transitori, risolvendosi spontaneamente entro pochi minuti dall'iniezione del farmaco.

In rari casi, il regadenoson può provocare reazioni avverse più gravi come broncospasmo o ipotensione grave. Pertanto, il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti con asma bronchiale o insufficienza cardiaca congestizia. Inoltre, il regadenoson è controindicato nei pazienti con blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado non protetto da un pacemaker permanente.

Non sono disponibili statistiche specifiche sull'utilizzo del regadenoson in Italia; tuttavia, la sua diffusione nel campo della medicina nucleare è cresciuta negli ultimi anni grazie alla sua efficacia e sicurezza nel valutare la perfusione miocardica.

In conclusione, il regadenoson è un principio attivo utilizzato nella medicina nucleare per la valutazione della perfusione miocardica attraverso la stimolazione selettiva dei recettori A2A dell'adenosina. Il suo impiego nella diagnostica per immagini mediante SPECT ha dimostrato di essere efficace e sicuro, con un profilo di effetti collaterali generalmente lieve e transitorio. L'utilizzo del regadenoson in Italia è in crescita, grazie alla sua efficacia nel rilevare anomalie nella perfusione miocardica e al suo buon profilo di tollerabilità.

Farmaci contenenti principio attivo regadenoson ()