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Farmaci contenenti principio attivo Raltegravir

Il Raltegravir è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antiretrovirali, specificatamente agli inibitori dell'integrasi del virus dell'immunodeficienza umana (HIV). Questo farmaco è stato approvato per la prima volta nel 2007 dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e successivamente dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per il trattamento dell'infezione da HIV-1 in combinazione con altri farmaci antiretrovirali.

Il Raltegravir agisce bloccando l'enzima integrasi, che è responsabile dell'integrazione del materiale genetico virale all'interno del DNA della cellula ospite. In questo modo, il farmaco impedisce la replicazione virale e la formazione di nuove particelle virali infettive. Grazie a questa azione specifica, il Raltegravir ha dimostrato di essere efficace nel ridurre significativamente la carica virale nei pazienti affetti da HIV.

In Italia, l'utilizzo del Raltegravir è indicato per il trattamento di adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni con infezione da HIV-1. Il farmaco può essere somministrato sia a pazienti precedentemente trattati con altri antiretrovirali che a pazienti naïve al trattamento. Tuttavia, prima di iniziare la terapia con Raltegravir, è importante valutare attentamente le resistenze virali pregresse e le possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali assunti dal paziente.

Il dosaggio raccomandato di Raltegravir varia in base all'età e al peso del paziente. Negli adulti e negli adolescenti con peso superiore a 40 kg, la dose abituale è di 400 mg due volte al giorno, mentre nei pazienti di età compresa tra 12 e 18 anni con peso inferiore a 40 kg, la dose deve essere calcolata in base al peso corporeo. Il Raltegravir può essere assunto sia a stomaco pieno che vuoto e deve essere sempre somministrato in associazione ad altri farmaci antiretrovirali.

Il profilo di sicurezza del Raltegravir è generalmente buono, con effetti collaterali solitamente lievi o moderati. Gli eventi avversi più comuni riportati nei pazienti trattati con questo farmaco includono disturbi gastrointestinali (come nausea, vomito e diarrea), cefalea, vertigini, affaticamento e disturbi del sonno. Tuttavia, in rari casi possono verificarsi reazioni allergiche gravi o alterazioni delle funzioni epatiche. Pertanto, durante il trattamento con Raltegravir è importante monitorare regolarmente i parametri clinici e di laboratorio dei pazienti.

In Italia, l'accesso ai farmaci antiretrovirali come il Raltegravir è garantito dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per tutti i cittadini affetti da HIV. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel nostro Paese sono circa 130.000 le persone che convivono con l'HIV e oltre il 90% di queste riceve un trattamento antiretrovirale appropriato.

Nell'ultimo decennio, l'introduzione di nuovi farmaci come il Raltegravir ha contribuito a migliorare notevolmente la qualità della vita dei pazienti affetti da HIV, riducendo la mortalità e le complicanze legate all'infezione. Tuttavia, nonostante i progressi terapeutici, la prevenzione rimane fondamentale per contrastare la diffusione del virus.

In conclusione, il Raltegravir rappresenta un'importante opzione terapeutica per il trattamento dell'infezione da HIV-1 in Italia. Grazie alla sua azione specifica sull'enzima integrasi e al suo buon profilo di sicurezza, questo farmaco ha dimostrato di essere efficace nel ridurre la carica virale e nel migliorare l'outcome clinico dei pazienti affetti da HIV. Tuttavia, è fondamentale continuare a promuovere strategie di prevenzione e diagnosi precoce per limitare ulteriormente la diffusione dell'infezione nel nostro Paese.

Farmaci contenenti principio attivo Raltegravir