La prulifloxacina è un principio attivo appartenente alla classe dei chinoloni, una categoria di antibiotici ad ampio spettro utilizzati per il trattamento di diverse infezioni batteriche. La prulifloxacina agisce inibendo la DNA girasi e la topoisomerasi IV, enzimi essenziali per la replicazione del DNA batterico. Questa azione porta alla morte delle cellule batteriche e alla risoluzione dell'infezione.
In Italia, la prulifloxacina è disponibile come farmaco generico e sotto diversi nomi commerciali. È prescritta principalmente per il trattamento delle infezioni del tratto urinario (ITU), delle vie respiratorie inferiori (IVRI) e della pelle e dei tessuti molli (IPTM). Le statistiche italiane mostrano che l'uso della prulifloxacina è aumentato negli ultimi anni a causa della sua efficacia nel trattamento di questi tipi di infezioni.
La prulifloxacina viene somministrata per via orale sotto forma di compresse rivestite con film da 600 mg. Il dosaggio raccomandato varia a seconda dell'infezione da trattare: generalmente si consiglia una compressa al giorno per 5-10 giorni nel caso di ITU non complicate, mentre un ciclo più lungo può essere necessario nel caso di IVRI o IPTM.
Il farmaco viene rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale dopo l'ingestione, raggiungendo concentrazioni plasmatiche massime entro 1-2 ore. La biodisponibilità della prulifloxacina è del 50-60%, il che significa che circa la metà della dose assunta viene effettivamente assorbita nel circolo sanguigno. La prulifloxacina si lega alle proteine plasmatiche per il 20-30% e viene metabolizzata principalmente nel fegato, con una emivita di eliminazione di circa 9 ore.
La prulifloxacina è attiva contro un'ampia gamma di batteri Gram-positivi e Gram-negativi, tra cui Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Proteus mirabilis, Pseudomonas aeruginosa e Staphylococcus aureus. Tuttavia, alcuni ceppi batterici hanno sviluppato resistenza ai chinoloni attraverso mutazioni nei geni che codificano per la DNA girasi e la topoisomerasi IV o attraverso l'acquisizione di meccanismi di resistenza mediati da plasmidi.
Gli effetti collaterali della prulifloxacina sono generalmente lievi e transitori. I più comuni includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea; cefalea; vertigini; affaticamento; rash cutaneo; prurito e reazioni allergiche. In rari casi, la prulifloxacina può causare effetti collaterali più gravi come tendinite o rottura del tendine (in particolare del tendine d'Achille), neuropatia periferica o alterazioni della glicemia.
La prulifloxacina è controindicata in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad altri chinoloni. È inoltre sconsigliata in gravidanza e durante l'allattamento, poiché non sono disponibili dati sufficienti sulla sicurezza del farmaco in queste condizioni. La prulifloxacina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale o epatica, epilessia o altre condizioni che predispongono alle convulsioni, miastenia grave o deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
In conclusione, la prulifloxacina è un antibiotico ad ampio spettro efficace nel trattamento di diverse infezioni batteriche. Il suo uso è aumentato negli ultimi anni in Italia grazie alla sua efficacia nel trattamento delle ITU, IVRI e IPTM. Tuttavia, è importante monitorare attentamente l'uso della prulifloxacina per prevenire lo sviluppo di resistenze batteriche e garantire la sua efficacia a lungo termine.