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Farmaci contenenti principio attivo PAPILLOMAVIRUS (UMANO TIPI 16, 18)

Il papillomavirus umano (HPV) è un virus a DNA appartenente alla famiglia Papillomaviridae, che comprende oltre 200 tipi differenti. Tra questi, i tipi 16 e 18 sono i più conosciuti e studiati per la loro elevata frequenza nelle infezioni genitali e per il loro potenziale oncogeno. In Italia, si stima che circa l'80% delle donne contrarrà almeno un'infezione da HPV nel corso della vita, con una prevalenza del 10-15% nella popolazione generale.

I tipi di HPV sono classificati in base al rischio di sviluppare lesioni precancerose e tumori: quelli ad alto rischio (HR-HPV) sono principalmente responsabili del cancro cervicale, mentre quelli a basso rischio (LR-HPV) causano condilomi acuminati o verruche genitali. I tipi 16 e 18 appartengono alla categoria degli HR-HPV ed insieme rappresentano circa il 70% dei casi di cancro cervicale a livello mondiale.

L'infezione da HPV è trasmessa principalmente attraverso il contatto sessuale ed è considerata la malattia sessualmente trasmissibile più comune. Tuttavia, la maggior parte delle infezioni da HPV si risolve spontaneamente entro due anni senza causare sintomi o complicazioni. Solo una piccola percentuale di infezioni persistenti può progredire verso lesioni precancerose o maligne.

Il cancro cervicale è la seconda neoplasia più frequente nelle donne italiane tra i 15 e i 44 anni, con circa 3.500 nuovi casi diagnosticati ogni anno. Si stima che il 99% dei casi di cancro cervicale sia causato dall'infezione da HR-HPV, con i tipi 16 e 18 responsabili del 60-70% delle neoplasie invasive.

La prevenzione primaria dell'infezione da HPV si basa sulla vaccinazione, che è disponibile in Italia dal 2007 per le ragazze tra i 12 e i 25 anni. Il vaccino quadrivalente protegge contro i tipi di HPV 6, 11, 16 e 18, mentre il vaccino nonavalente copre anche altri cinque tipi ad alto rischio (31, 33,45,52 e58). La copertura vaccinale in Italia è ancora insufficiente per raggiungere l'obiettivo dell'eliminazione del cancro cervicale: nel 2019 la copertura era del solo il 63% per la prima dose e del circa il57% per la seconda dose.

La prevenzione secondaria si basa sullo screening citologico (Pap test) che permette l'identificazione precoce delle lesioni precancerose. In Italia lo screening è offerto gratuitamente alle donne tra i25 e i64 anni con un intervallo di tre anni tra un esame e l'altro. Tuttavia, la partecipazione allo screening varia notevolmente tra le diverse regioni italiane: nel Nord-Ovest si registra una partecipazione del76%, mentre nel Sud scende al48%.

L'introduzione della ricerca dell'HPV come test primario nello screening ha migliorato significativamente la sensibilità nella diagnosi delle lesioni precancerose rispetto al Pap test. Inoltre, l'identificazione dei tipi di HPV coinvolti permette una valutazione più accurata del rischio e un approccio personalizzato nella gestione delle pazienti.

In conclusione, l'infezione da papillomavirus umano tipi 16 e 18 rappresenta un importante problema di salute pubblica in Italia, sia per la sua elevata prevalenza sia per il suo potenziale oncogeno. La prevenzione primaria attraverso la vaccinazione e la prevenzione secondaria mediante lo screening citologico o il test dell'HPV sono strumenti fondamentali per ridurre l'incidenza del cancro cervicale e migliorare la prognosi delle donne affette.

Farmaci contenenti principio attivo PAPILLOMAVIRUS (UMANO TIPI 16, 18)