Il panobinostat è un principio attivo utilizzato nel trattamento di alcuni tipi di tumori, in particolare il mieloma multiplo e il linfoma a cellule T periferiche. Questo farmaco appartiene alla classe degli inibitori degli istoni deacetilasi (HDAC), che agiscono modificando la struttura delle proteine istoniche e non istoniche coinvolte nella regolazione dell'espressione genica. In questo modo, il panobinostat induce l'arresto della crescita cellulare e la morte delle cellule tumorali.
In Italia, il panobinostat è commercializzato con il nome di Farydak® ed è disponibile in compresse rivestite con film da 10 mg, 15 mg e 20 mg. Il farmaco viene somministrato per via orale ed è prescritto solamente da medici specializzati nel trattamento dei tumori ematologici.
Il mieloma multiplo rappresenta circa l'1% di tutti i tumori diagnosticati in Italia e circa il 13-15% dei tumori ematologici maligni. Si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 3.000 nuovi casi di mieloma multiplo nel nostro Paese. Il linfoma a cellule T periferiche, invece, è una forma rara di linfoma non-Hodgkin che colpisce principalmente gli adulti ed è responsabile dell'1-2% dei casi di linfomi non-Hodgkin.
Il panobinostat viene utilizzato in combinazione con altri farmaci antitumorali come bortezomib e dexametasone nel trattamento del mieloma multiplo. Questa combinazione terapeutica è indicata per i pazienti che hanno ricevuto almeno due precedenti trattamenti, tra cui bortezomib e un inibitore dell'immunoproteasoma. Il farmaco è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2015 sulla base dei risultati dello studio clinico internazionale PANORAMA-1, che ha dimostrato un miglioramento della sopravvivenza libera da progressione nei pazienti trattati con panobinostat rispetto al gruppo di controllo.
Il meccanismo d'azione del panobinostat si basa sull'inibizione delle HDAC, enzimi coinvolti nella rimozione dei gruppi acetilici dalle proteine istoniche e non istoniche. Questo processo di deacetilazione è fondamentale per la regolazione dell'espressione genica e la struttura della cromatina. L'inibizione delle HDAC da parte del panobinostat porta a un aumento dell'acetilazione delle proteine istoniche, con conseguente modifica della struttura della cromatina e attivazione di geni coinvolti nella regolazione della crescita cellulare, differenziazione e apoptosi. In questo modo, il farmaco induce l'arresto della proliferazione delle cellule tumorali e la loro morte programmata.
Il profilo di sicurezza del panobinostat è stato valutato in diversi studi clinici che hanno coinvolto pazienti affetti da mieloma multiplo o linfoma a cellule T periferiche. Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del farmaco includono diarrea, nausea, vomito, affaticamento, perdita di appetito e trombocitopenia. Alcuni pazienti possono anche manifestare alterazioni della funzionalità epatica e disturbi cardiaci come prolungamento dell'intervallo QT. Pertanto, è importante che i pazienti sottoposti a terapia con panobinostat siano monitorati attentamente dal medico per la comparsa di eventuali effetti avversi.
In conclusione, il panobinostat rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da mieloma multiplo e linfoma a cellule T periferiche che hanno esaurito le altre opzioni di trattamento disponibili. Grazie al suo meccanismo d'azione innovativo e alla sua efficacia dimostrata in studi clinici, questo farmaco può contribuire a migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da queste patologie oncologiche. Tuttavia, è fondamentale che l'utilizzo del panobinostat sia attentamente monitorato dal medico specialista per garantire un trattamento sicuro ed efficace.