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Farmaci contenenti principio attivo PANITUMUMAB

Il panitumumab è un anticorpo monoclonale umano di classe IgG2 che agisce come inibitore del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR). Questo principio attivo è stato sviluppato per il trattamento di pazienti affetti da tumore metastatico del colon-retto (mCRC) con espressione non mutata (wild-type) del gene KRAS. Il farmaco è commercializzato con il nome Vectibix® ed è prodotto dalla società Amgen.

Il cancro del colon-retto rappresenta la terza neoplasia più comune a livello globale e la seconda causa di morte per tumore nei paesi industrializzati. In Italia, si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 50.000 nuovi casi di tumore al colon-retto, con una mortalità annuale superiore a 20.000 persone.

Il panitumumab agisce legandosi selettivamente all'EGFR, un recettore presente sulla superficie delle cellule tumorali che svolge un ruolo cruciale nella regolazione della proliferazione cellulare, dell'angiogenesi e della sopravvivenza cellulare. La sua azione inibitoria impedisce l'attivazione dei processi intracellulari responsabili della crescita e diffusione delle cellule tumorali.

L'utilizzo del panitumumab nel trattamento dei pazienti affetti da mCRC wild-type KRAS si basa sui risultati ottenuti in diversi studi clinici randomizzati e controllati. In particolare, uno studio condotto su oltre 1.000 pazienti ha dimostrato che l'aggiunta di panitumumab alla chemioterapia standard ha portato a un aumento significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS) e della risposta tumorale, rispetto alla chemioterapia da sola.

Tuttavia, è importante sottolineare che il beneficio terapeutico del panitumumab è limitato ai pazienti con tumore wild-type KRAS. In presenza di mutazioni nel gene KRAS, infatti, l'inibizione dell'EGFR non risulta efficace nel bloccare la proliferazione delle cellule tumorali. Pertanto, prima di iniziare il trattamento con panitumumab, è fondamentale effettuare un test molecolare per identificare lo stato del gene KRAS nel tumore del paziente.

Il profilo di sicurezza del panitumumab è stato valutato in diversi studi clinici e include reazioni avverse comuni e meno comuni. Tra le reazioni avverse più frequenti si osservano rash cutaneo, diarrea, astenia e ipomagnesiemia. Meno comuni sono invece le reazioni infusionali e l'ipokaliemia. La maggior parte delle reazioni avverse sono di grado lieve o moderato e possono essere gestite con interventi terapeutici appropriati.

Il trattamento con panitumumab deve essere somministrato sotto stretto controllo medico e in centri specializzati nella gestione dei pazienti affetti da tumore metastatico del colon-retto. La dose raccomandata è di 6 mg/kg somministrata per via endovenosa ogni due settimane fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità inaccettabile.

In conclusione, il panitumumab rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da tumore metastatico del colon-retto wild-type KRAS. Il suo meccanismo d'azione mirato all'inibizione dell'EGFR consente di ottenere risultati clinici significativi in termini di sopravvivenza libera da progressione e risposta tumorale. Tuttavia, è fondamentale identificare accuratamente i pazienti idonei al trattamento mediante test molecolari specifici e monitorare attentamente gli effetti collaterali durante la terapia.

Farmaci contenenti principio attivo PANITUMUMAB