L'oxacillina è un principio attivo appartenente alla classe degli antibiotici beta-lattamici, più precisamente alla famiglia delle penicilline isossazoliliche. Questo farmaco è stato sviluppato negli anni '60 del secolo scorso e da allora ha trovato ampio impiego nella terapia delle infezioni batteriche, soprattutto quelle causate da stafilococchi.
La caratteristica principale dell'oxacillina risiede nella sua resistenza all'azione delle beta-lattamasi, enzimi prodotti da alcuni batteri che hanno la capacità di inattivare gli antibiotici beta-lattamici come le penicilline e le cefalosporine. Grazie a questa peculiarità, l'oxacillina risulta efficace contro ceppi di Staphylococcus aureus resistenti alla meticillina (MRSA), un tipo di batterio che rappresenta una sfida terapeutica a livello globale.
In Italia, l'oxacillina è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, tra cui compresse orali e soluzioni iniettabili per uso endovenoso o intramuscolare. La scelta della via di somministrazione dipende dalla gravità dell'infezione e dalle condizioni cliniche del paziente.
L'oxacillina agisce inibendo la sintesi del peptidoglicano, un componente essenziale della parete cellulare dei batteri. Questo processo porta alla lisi cellulare e alla morte del microrganismo patogeno. L'antibiotico presenta uno spettro d'azione prevalentemente Gram-positivo ed è particolarmente attivo contro stafilococchi, streptococchi e pneumococchi.
Le principali indicazioni terapeutiche per l'oxacillina includono infezioni della pelle e dei tessuti molli, come ascessi, celluliti e impetigine; infezioni del tratto respiratorio superiore e inferiore, come sinusiti, otiti medie, bronchiti e polmoniti; infezioni del tratto urinario; endocarditi batteriche; sepsi e altre infezioni sistemiche gravi. L'oxacillina può essere utilizzata anche nella profilassi perioperatoria per prevenire le infezioni associate a interventi chirurgici.
Il dosaggio dell'oxacillina varia a seconda dell'età, del peso corporeo e della funzionalità renale del paziente. In generale, la posologia consigliata negli adulti è di 250-500 mg ogni 4-6 ore per via orale o di 1-2 g ogni 4-6 ore per via parenterale. Nei bambini, il dosaggio viene calcolato sulla base del peso corporeo (circa 50 mg/kg/die suddivisi in dosi multiple).
Come tutti gli antibiotici beta-lattamici, l'oxacillina può causare reazioni allergiche che vanno da eruzioni cutanee lievi a gravi reazioni anafilattiche. Altri effetti collaterali comuni includono disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), alterazioni delle transaminasi epatiche e disfunzione renale. In rari casi si possono verificare complicanze ematologiche, come anemia emolitica e trombocitopenia.
L'oxacillina è controindicata in caso di ipersensibilità nota al principio attivo o ad altri antibiotici beta-lattamici. Inoltre, deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza renale, epatica o con precedenti di allergie a farmaci simili.
In Italia, la resistenza all'oxacillina tra i ceppi di Staphylococcus aureus è stata segnalata in diverse regioni e varia a seconda delle aree geografiche e delle tipologie di pazienti. Tuttavia, l'oxacillina rimane un'opzione terapeutica importante per il trattamento delle infezioni da stafilococchi sensibili agli antibiotici isossazolilici.
In conclusione, l'oxacillina è un antibiotico efficace e ben consolidato nel panorama terapeutico italiano per il trattamento delle infezioni batteriche causate da microrganismi Gram-positivi. La sua capacità di eludere l'azione delle beta-lattamasi lo rende particolarmente utile nella gestione dei ceppi resistenti alla meticillina. Tuttavia, come per tutti gli antibiotici, è fondamentale utilizzare l'oxacillina in modo appropriato e responsabile per preservarne l'efficacia nel tempo.