Il Nitisinone è un principio attivo di origine sintetica, utilizzato principalmente nel trattamento della tirosinemia ereditaria di tipo 1 (HT-1), una rara malattia metabolica. La tirosinemia ereditaria di tipo 1 è causata da un difetto genetico che porta a una carenza dell'enzima fumarylacetoacetato idrolasi (FAH). Questa carenza provoca l'accumulo di sostanze tossiche nel fegato, nei reni e nel sistema nervoso centrale, causando gravi danni agli organi e alle funzioni vitali.
Il Nitisinone agisce inibendo l'enzima 4-idrossifenilpiruvato dioxigenasi (HPPD), che è coinvolto nella via metabolica della tirosina. In questo modo, il farmaco riduce la formazione delle sostanze tossiche responsabili dei danni agli organi e delle complicanze associate alla HT-1. Il trattamento con Nitisinone ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti affetti da HT-1.
In Italia, la prevalenza della tirosinemia ereditaria di tipo 1 è stimata in circa 1 caso ogni 100.000 nati viventi. Tuttavia, si ritiene che questa cifra possa essere sottostimata a causa della difficoltà nella diagnosi precoce e dell'alta mortalità associata alla malattia se non trattata adeguatamente.
Il Nitisinone viene somministrato per via orale sotto forma di compresse o sospensione orale. La dose iniziale raccomandata per i pazienti pediatrici e adulti è di 1 mg/kg di peso corporeo al giorno, suddivisa in due dosi giornaliere. La dose può essere successivamente adattata in base alla risposta del paziente e ai livelli ematici di tirosina e succinilacetone, con un intervallo di dosaggio compreso tra 0,5 e 2 mg/kg al giorno.
Il trattamento con Nitisinone deve essere iniziato il più presto possibile dopo la diagnosi di HT-1 per prevenire o ridurre al minimo le complicanze della malattia. È importante sottolineare che il Nitisinone non è una cura per la HT-1, ma un trattamento sintomatico che deve essere continuato a vita.
La terapia con Nitisinone è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, alcuni effetti collaterali possono verificarsi durante il trattamento, tra cui aumento dei livelli ematici di tirosina (che può portare a problemi oculari come cheratite), trombocitopenia (riduzione del numero delle piastrine nel sangue), leucopenia (riduzione del numero dei globuli bianchi) e anemia emolitica (distruzione prematura dei globuli rossi). Inoltre, alcuni pazienti possono sviluppare reazioni allergiche al farmaco.
Durante il trattamento con Nitisinone, i pazienti devono seguire una dieta povera di tirosina e fenilalanina per evitare l'accumulo di questi amminoacidi nel sangue. È importante monitorare regolarmente i livelli ematici di tirosina, succinilacetone e altri parametri clinici per valutare l'efficacia del trattamento e identificare eventuali complicanze.
In conclusione, il Nitisinone rappresenta un'opzione terapeutica efficace e sicura per i pazienti affetti da tirosinemia ereditaria di tipo 1. Grazie all'introduzione di questo farmaco, la prognosi della malattia è notevolmente migliorata, con una riduzione della mortalità e delle complicanze a lungo termine. Tuttavia, è fondamentale garantire una diagnosi precoce e un monitoraggio adeguato dei pazienti per ottimizzare i risultati del trattamento.