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Farmaci contenenti principio attivo NECITUMUMAB ()

Il Necitumumab è un farmaco innovativo utilizzato nel trattamento del cancro del polmone. È un anticorpo monoclonale umano IgG1 che agisce inibendo l'azione del recettore per il fattore di crescita dell'epidermide (EGFR), una proteina coinvolta nella proliferazione e nella sopravvivenza delle cellule tumorali. In questo articolo, verranno esaminate le caratteristiche principali del Necitumumab, la sua efficacia nel trattamento dei tumori polmonari e le statistiche relative all'Italia.

Il Necitumumab è stato approvato dall'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel 2016 per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in stadio avanzato, in combinazione con la chemioterapia a base di gemcitabina e cisplatino. La sua approvazione si basa sui risultati dello studio clinico SQUIRE, che ha dimostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza globale dei pazienti trattati con Necitumumab rispetto a quelli sottoposti alla sola chemioterapia.

In Italia, il carcinoma polmonare rappresenta la terza neoplasia più comune dopo il tumore al seno e alla prostata. Secondo l'Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), ogni anno vengono diagnosticati circa 42.000 nuovi casi di tumore al polmone, con una prevalenza maggiore negli uomini rispetto alle donne. Tra questi casi, oltre l'80% è rappresentato dal carcinoma non a piccole cellule, per il quale il Necitumumab può essere impiegato come opzione terapeutica.

L'efficacia del Necitumumab nel trattamento del NSCLC si basa sulla sua capacità di bloccare l'azione dell'EGFR, una proteina che promuove la crescita e la sopravvivenza delle cellule tumorali. In particolare, il farmaco si lega all'EGFR con alta affinità e specificità, inibendo così la formazione di dimeri e l'attivazione della cascata di segnalazione intracellulare. Questo processo porta alla riduzione della proliferazione cellulare, all'aumento dell'apoptosi (morte programmata delle cellule) e alla diminuzione della formazione di nuovi vasi sanguigni che nutrono il tumore.

Il trattamento con Necitumumab viene somministrato per via endovenosa ogni tre settimane, in combinazione con la chemioterapia a base di gemcitabina e cisplatino. La dose raccomandata è di 800 mg/m² di superficie corporea, da somministrarsi in due infusioni separate nel corso della prima settimana del ciclo terapeutico. Il trattamento deve essere continuato fino alla progressione della malattia o all'intolleranza al farmaco.

Gli effetti collaterali più comuni associati al trattamento con Necitumumab includono reazioni cutanee (come rash ed eritema), ipomagnesiemia (bassi livelli di magnesio nel sangue), nausea, vomito e stanchezza. In alcuni casi, possono verificarsi reazioni avverse più gravi, come ipersensibilità, disturbi elettrolitici e complicanze cardiache. Pertanto, è importante monitorare attentamente i pazienti durante il trattamento e gestire adeguatamente gli effetti collaterali.

In conclusione, il Necitumumab rappresenta un'opzione terapeutica promettente per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato. Il suo meccanismo d'azione innovativo, basato sull'inibizione dell'EGFR, offre una nuova strategia per combattere la progressione del tumore e migliorare la sopravvivenza dei pazienti. In Italia, dove il cancro del polmone rappresenta una delle principali cause di morte per neoplasia, l'introduzione del Necitumumab potrebbe contribuire a migliorare l'efficacia delle terapie disponibili e a ridurre l'impatto di questa devastante malattia sulla popolazione.

Farmaci contenenti principio attivo NECITUMUMAB ()