Il mitotane è un principio attivo utilizzato principalmente nel trattamento del carcinoma adrenocorticale, una forma rara di tumore che colpisce le ghiandole surrenali. Questo farmaco appartiene alla classe dei chemioterapici e agisce inibendo la sintesi degli ormoni steroidei prodotti dalle ghiandole surrenali. In Italia, il carcinoma adrenocorticale è una patologia poco comune, con una prevalenza stimata di circa 0,5-2 casi per milione di abitanti all'anno.
Il meccanismo d'azione del mitotane si basa sulla sua capacità di alterare la struttura e la funzione delle cellule tumorali surrenaliche. Il farmaco provoca un danno irreversibile alle cellule neoplastiche attraverso l'induzione dell'apoptosi, ovvero la morte programmata delle cellule. Inoltre, il mitotane inibisce selettivamente l'enzima citocromo P450 responsabile della biosintesi degli ormoni steroidei nelle ghiandole surrenali.
Il trattamento con mitotane viene solitamente somministrato per via orale sotto forma di compresse. La dose iniziale raccomandata varia tra i 2 e i 6 grammi al giorno suddivisi in tre o quattro dosi giornaliere. La posologia può essere successivamente modificata dal medico curante a seconda della risposta del paziente al trattamento e degli effetti collaterali manifestati.
Durante il trattamento con mitotane è importante monitorare attentamente i livelli ematici del farmaco e gli ormoni steroidei, in particolare il cortisolo e l'aldosterone. Questo permette di valutare l'efficacia del trattamento e di prevenire eventuali complicanze legate all'insufficienza surrenalica, una condizione che può insorgere a causa della soppressione della funzione delle ghiandole surrenali.
Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del mitotane includono nausea, vomito, diarrea, perdita di appetito e affaticamento. Alcuni pazienti possono manifestare anche sintomi neurologici come vertigini, atassia e sonnolenza. In rari casi, il farmaco può causare alterazioni della funzionalità epatica o reazioni cutanee gravi come l'eritema multiforme.
La terapia con mitotane è controindicata nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco. Inoltre, il trattamento non deve essere somministrato a donne in gravidanza o che allattano al seno a causa del potenziale rischio per il feto o il neonato.
Durante la terapia con mitotane è importante evitare l'assunzione di altri farmaci che possano interferire con la sua azione o aumentarne gli effetti collaterali. Tra questi vi sono i corticosteroidi sistemici, gli anticoagulanti orali e alcuni antiepilettici come la fenitoina e il fenobarbital.
In conclusione, il mitotane rappresenta un'opzione terapeutica efficace nel trattamento del carcinoma adrenocorticale, una patologia rara e aggressiva che colpisce le ghiandole surrenali. Il farmaco agisce inibendo la sintesi degli ormoni steroidei e inducendo la morte delle cellule tumorali. Tuttavia, il trattamento con mitotane richiede un attento monitoraggio dei livelli ematici del farmaco e degli ormoni steroidei per valutare l'efficacia della terapia e prevenire eventuali complicanze legate all'insufficienza surrenalica. Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del mitotane includono disturbi gastrointestinali, affaticamento e sintomi neurologici.