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Farmaci contenenti principio attivo Mifepristone ()

Il Mifepristone è un farmaco di sintesi utilizzato principalmente per la sua azione anti-progestinica e anti-glucocorticoidica. Questo principio attivo, noto anche come RU-486, è stato scoperto nel 1980 e ha rivoluzionato il campo della ginecologia e ostetricia, offrendo una soluzione non chirurgica all'interruzione volontaria di gravidanza (IVG) nelle prime settimane.

In Italia, il Mifepristone è disponibile dal 2009 ed è commercializzato sotto diversi nomi commerciali. Il suo utilizzo è strettamente regolamentato e può essere somministrato solo in strutture autorizzate dal Ministero della Salute. Secondo le statistiche italiane, circa il 30% delle IVG viene effettuata tramite l'uso del Mifepristone.

Il meccanismo d'azione del Mifepristone si basa sulla sua capacità di legarsi ai recettori della progesterone e del glucocorticoide. La progesterone è un ormone essenziale per il mantenimento della gravidanza: favorisce l'ispessimento dell'endometrio uterino e ne mantiene la vascolarizzazione. Il legame tra il Mifepristone e i recettori della progesterone impedisce l'azione dell'ormone stesso, provocando la degenerazione dell'endometrio e quindi l'interruzione della gravidanza.

Il farmaco viene somministrato per via orale in dose singola da 600 mg entro la nona settimana di amenorrea (assenza di mestruazioni). Dopo 36-48 ore dalla somministrazione del Mifepristone, viene somministrato un altro farmaco, il Misoprostolo, che induce le contrazioni uterine e favorisce l'espulsione dell'embrione. La combinazione di questi due farmaci ha dimostrato un'elevata efficacia nel provocare l'interruzione di gravidanza nelle prime settimane, con una percentuale di successo superiore al 95%.

Il Mifepristone può essere utilizzato anche per altre indicazioni terapeutiche oltre all'IVG. Ad esempio, è impiegato nel trattamento della malattia di Cushing, una patologia caratterizzata da un eccesso di cortisolo nel sangue. In questo caso, il Mifepristone agisce bloccando i recettori del glucocorticoide e riducendo gli effetti negativi dell'eccesso di cortisolo.

Tuttavia, l'utilizzo del Mifepristone non è privo di effetti collaterali. Tra i più comuni si annoverano nausea, vomito, dolore addominale e sanguinamento vaginale prolungato. In alcuni casi possono verificarsi complicanze più gravi come emorragie o infezioni; pertanto è fondamentale che la somministrazione del farmaco avvenga sotto stretto controllo medico.

In Italia, l'accesso al Mifepristone è strettamente regolamentato dalla legge 194/78 sulla tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza. La somministrazione del farmaco può avvenire solo in strutture autorizzate dal Ministero della Salute e deve essere preceduta da un colloquio informativo e dalla firma di un consenso informato da parte della donna.

In conclusione, il Mifepristone rappresenta un'opzione terapeutica importante per l'interruzione volontaria di gravidanza nelle prime settimane. La sua azione anti-progestinica e anti-glucocorticoidica ne fa un farmaco efficace e sicuro se utilizzato correttamente e sotto controllo medico. In Italia, il suo impiego è in costante aumento, ma è fondamentale garantire l'accesso a informazioni corrette e a servizi di qualità per le donne che decidono di ricorrere a questa opzione.

Farmaci contenenti principio attivo Mifepristone ()