Il metil aminolevulinato è un principio attivo utilizzato principalmente nel campo della dermatologia per il trattamento di alcune lesioni cutanee precancerose e cancerose. Questo composto, noto anche come MAL, è un derivato dell'acido 5-aminolevulinico (ALA), una molecola naturale che svolge un ruolo chiave nella biosintesi dell'eme, componente essenziale dell'emoglobina e di altre proteine eme.
Il metil aminolevulinato viene impiegato in combinazione con la terapia fotodinamica (PDT), una tecnica non invasiva che utilizza la luce per attivare sostanze fotosensibilizzanti all'interno delle cellule bersaglio. La PDT con MAL si basa sull'applicazione topica del farmaco sulla lesione cutanea, seguita dall'esposizione alla luce rossa di specifiche lunghezze d'onda. Tale esposizione provoca la formazione di radicali liberi e altre specie reattive dell'ossigeno che causano la distruzione selettiva delle cellule anomale.
In Italia, il metil aminolevulinato è commercializzato sotto forma di crema al 16% per uso topico e viene prescritto principalmente per il trattamento della cheratosi attinica (AK), una patologia precancerosa caratterizzata dalla proliferazione anormale delle cellule cheratinocitarie dello strato corneo della pelle. L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato l'utilizzo del MAL-PDT nel 2007 per il trattamento delle lesioni da AK localizzate sul viso e sul cuoio capelluto.
La cheratosi attinica è una patologia comune in Italia, con una prevalenza stimata tra il 10% e il 20% nella popolazione adulta, soprattutto nelle persone di età superiore ai 60 anni. I fattori di rischio principali per lo sviluppo dell'AK includono l'esposizione prolungata al sole e l'utilizzo di lettini abbronzanti, che possono causare danni cumulativi al DNA delle cellule cutanee. Se non trattata adeguatamente, la cheratosi attinica può evolvere in carcinoma spinocellulare (SCC), un tipo aggressivo di tumore della pelle.
Il metil aminolevulinato è indicato anche per il trattamento del carcinoma basocellulare superficiale (sBCC), una forma meno aggressiva di cancro della pelle che si sviluppa a partire dalle cellule basali dello strato più profondo dell'epidermide. In Italia, l'incidenza del sBCC è in costante aumento negli ultimi decenni, con circa 50-60 nuovi casi ogni 100.000 abitanti all'anno.
La terapia fotodinamica con metil aminolevulinato presenta diversi vantaggi rispetto ad altre opzioni terapeutiche per le lesioni cutanee precancerose e cancerose. Tra questi, si annoverano la selettività del trattamento per le cellule anomale, la conservazione del tessuto sano circostante e l'elevata tollerabilità da parte dei pazienti. Inoltre, la PDT con MAL offre risultati estetici superiori rispetto alla chirurgia, alla crioterapia e all'elettrodissezione, riducendo il rischio di cicatrici e pigmentazione residua.
Tuttavia, il metil aminolevulinato può causare alcuni effetti collaterali transitori durante la terapia fotodinamica, tra cui dolore locale, eritema, edema e croste. Queste reazioni avverse sono generalmente lievi o moderate e tendono a risolversi spontaneamente entro una settimana dall'applicazione del farmaco.
In conclusione, il metil aminolevulinato rappresenta un'opzione terapeutica efficace e ben tollerata per il trattamento delle lesioni cutanee precancerose e cancerose in Italia. La sua combinazione con la terapia fotodinamica offre un approccio non invasivo che preserva la funzionalità e l'aspetto estetico della pelle, migliorando così la qualità di vita dei pazienti affetti da cheratosi attinica o carcinoma basocellulare superficiale.