Il meropenem e vaborbactam sono due principi attivi che, combinati insieme, formano un farmaco ad ampio spettro utilizzato per il trattamento di infezioni batteriche gravi. In Italia, questo farmaco è disponibile sotto forma di polvere per soluzione iniettabile e viene somministrato principalmente in ambito ospedaliero.
Il meropenem è un antibiotico appartenente alla classe dei carbapenemi. Questa classe di antibiotici è caratterizzata da una struttura chimica particolare che conferisce loro un'ampia attività antibatterica contro Gram-positivi, Gram-negativi e anaerobi. Il meropenem agisce inibendo la sintesi del peptidoglicano, una componente essenziale della parete cellulare batterica. La sua azione porta alla lisi cellulare e alla morte del batterio.
Il vaborbactam, invece, è un inibitore delle beta-lattamasi. Le beta-lattamasi sono enzimi prodotti da alcuni batteri resistenti agli antibiotici beta-lattamici (come penicilline e cefalosporine) che ne degradano la struttura chimica rendendoli inefficaci. Il vaborbactam agisce legandosi a queste beta-lattamasi e bloccandone l'azione enzimatica, proteggendo così il meropenem dalla degradazione.
La combinazione di meropenem e vaborbactam si rivela particolarmente efficace nel trattamento delle infezioni causate da ceppi resistenti ai carbapenemi (CRE), come ad esempio Enterobacter spp., Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. In Italia, la resistenza ai carbapenemi è in aumento, con una prevalenza stimata intorno al 5% per i ceppi di K. pneumoniae e al 2% per quelli di E. coli.
Il farmaco a base di meropenem e vaborbactam viene somministrato per via endovenosa, solitamente tramite infusione lenta della durata di circa tre ore. La posologia e la durata del trattamento variano in base alla gravità dell'infezione, all'età del paziente e alla funzionalità renale. In genere, il trattamento va dai 5 ai 14 giorni.
Come tutti i farmaci, anche il meropenem e vaborbactam possono causare effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni includono reazioni allergiche (come rash cutaneo o prurito), disturbi gastrointestinali (come nausea, vomito o diarrea) e alterazioni delle funzioni epatiche o renali. Tuttavia, questi effetti sono generalmente lievi e transitori.
È importante sottolineare che l'uso indiscriminato degli antibiotici può favorire lo sviluppo di resistenze batteriche. Pertanto, il meropenem e vaborbactam devono essere prescritti solo quando strettamente necessario e dopo aver eseguito test di sensibilità che ne confermino l'efficacia contro il ceppo batterico responsabile dell'infezione.
In conclusione, la combinazione di meropenem e vaborbactam rappresenta un'opzione terapeutica efficace per il trattamento delle infezioni gravi causate da batteri resistenti ai carbapenemi. In Italia, la disponibilità di questo farmaco contribuisce a contrastare l'aumento della resistenza agli antibiotici e a garantire un'adeguata terapia per i pazienti affetti da infezioni complicate. Tuttavia, è fondamentale promuovere un uso appropriato degli antibiotici e monitorare costantemente l'evoluzione delle resistenze batteriche per preservare l'efficacia di questi preziosi farmaci nel tempo.