Il mepolizumab è un farmaco biologico appartenente alla classe degli anticorpi monoclonali umanizzati, specificamente progettato per il trattamento dell'asma eosinofila grave e della granulomatosi eosinofilica con poliangioite (EGPA). Questo principio attivo agisce selettivamente sulle cellule coinvolte nella risposta infiammatoria allergica, in particolare gli eosinofili, riducendo la loro presenza e attività nel corpo.
In Italia, l'asma è una patologia cronica che colpisce circa il 5% della popolazione adulta e il 10% dei bambini. L'asma eosinofila grave rappresenta una sottopopolazione di pazienti asmatici caratterizzata da un'elevata concentrazione di eosinofili nel sangue e nelle vie respiratorie. Questa forma di asma è spesso associata a un controllo subottimale della malattia nonostante l'utilizzo di terapie standard come corticosteroidi inalatori e broncodilatatori.
Il mepolizumab si lega specificamente all'interleuchina-5 (IL-5), una proteina coinvolta nella crescita, differenziazione e attivazione degli eosinofili. Bloccando l'azione dell'IL-5, il mepolizumab riduce la produzione e la sopravvivenza degli eosinofili, contribuendo così a diminuire l'infiammazione delle vie aeree nei pazienti affetti da asma eosinofila grave.
Numerosi studi clinici hanno dimostrato l'efficacia e la sicurezza del mepolizumab nel trattamento dell'asma eosinofila grave. In particolare, i risultati degli studi hanno mostrato una riduzione significativa del tasso di riacutizzazioni asmatiche, un miglioramento della funzione polmonare e una diminuzione della necessità di utilizzare corticosteroidi orali a lungo termine. Inoltre, il mepolizumab ha dimostrato di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da asma eosinofila grave.
Oltre all'asma eosinofila grave, il mepolizumab è stato approvato anche per il trattamento della granulomatosi eosinofilica con poliangioite (EGPA), una rara malattia autoimmune caratterizzata da un'elevata concentrazione di eosinofili nel sangue e nei tessuti, che può causare danni a diversi organi come i polmoni, i seni paranasali e il sistema nervoso periferico. Anche in questo caso, il mepolizumab agisce riducendo la produzione e l'attività degli eosinofili, contribuendo a controllare l'infiammazione e prevenire ulteriori danni agli organi coinvolti.
Il mepolizumab viene somministrato tramite iniezione sottocutanea ogni 4 settimane. La dose raccomandata varia in base alla condizione clinica del paziente e alla gravità della malattia. Prima dell'inizio del trattamento con mepolizumab, è importante valutare attentamente la presenza di eventuali controindicazioni o interazioni farmacologiche con altri farmaci assunti dal paziente.
Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del mepolizumab includono reazioni nel sito di iniezione, mal di testa, affaticamento e febbre. Tuttavia, la maggior parte degli effetti collaterali è di solito lieve e transitoria. In rari casi, il mepolizumab può causare reazioni allergiche gravi o problemi al sistema immunitario. Pertanto, è fondamentale monitorare attentamente i pazienti durante il trattamento e segnalare tempestivamente al medico eventuali sintomi sospetti.
In conclusione, il mepolizumab rappresenta un'opzione terapeutica innovativa per i pazienti affetti da asma eosinofila grave e granulomatosi eosinofilica con poliangioite (EGPA), offrendo una strategia mirata per ridurre l'infiammazione e migliorare la qualità della vita dei pazienti. In Italia, l'introduzione del mepolizumab nel panorama terapeutico dell'asma grave ha contribuito a fornire una soluzione efficace per una popolazione di pazienti spesso refrattaria alle terapie convenzionali.