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Farmaci contenenti principio attivo Lattulosio, associazioni

Il lattulosio è un principio attivo largamente utilizzato nel campo farmaceutico per le sue proprietà benefiche, principalmente come lassativo e nel trattamento dell'encefalopatia epatica. Questo composto è ottenuto dalla sintesi di due zuccheri, il galattosio e il fruttosio, ed è caratterizzato da una scarsa assorbibilità a livello intestinale. In Italia, il lattulosio è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche e può essere associato ad altri principi attivi per potenziarne l'efficacia terapeutica.

Una delle principali indicazioni terapeutiche del lattulosio riguarda la stitichezza cronica o occasionale. La sua azione lassativa si esplica attraverso diversi meccanismi: innanzitutto, il lattulosio aumenta la quantità d'acqua presente nel colon grazie alla sua capacità osmotica; inoltre, favorisce la proliferazione della flora batterica intestinale benefica che fermenta il composto producendo acidi grassi a catena corta. Questi ultimi stimolano la motilità intestinale e facilitano così l'espulsione delle feci.

Il trattamento con lattulosio può essere utile anche nei pazienti affetti da encefalopatia epatica, una complicanza della cirrosi epatica che si manifesta con alterazioni dello stato mentale e della funzionalità motoria. In questo contesto clinico, il principio attivo agisce riducendo la produzione e l'assorbimento di ammoniaca a livello intestinale: tale sostanza tossica viene infatti convertita in ammonio, una molecola meno assorbibile e più facilmente eliminabile attraverso le feci.

In Italia, il lattulosio è commercializzato in diverse forme farmaceutiche, tra cui sciroppo, soluzione orale e bustine monodose. La posologia varia a seconda dell'età del paziente e della specifica indicazione terapeutica: generalmente, la dose iniziale per gli adulti è di 15-45 ml al giorno per il trattamento della stitichezza e di 30-50 ml tre volte al giorno per l'encefalopatia epatica. Nei bambini, le dosi vanno ridotte proporzionalmente all'età e al peso corporeo.

Il lattulosio può essere associato ad altri principi attivi per aumentarne l'efficacia terapeutica o per agire su sintomi concomitanti. Ad esempio, è possibile trovare formulazioni contenenti sia lattulosio che probiotici (come i Lactobacillus), utili nel ripristino della flora batterica intestinale alterata da episodi di diarrea o dall'uso prolungato di antibiotici. Altre associazioni includono il lattulosio con antispastici (per esempio la mebeverina), che possono contribuire a ridurre i disturbi addominali associati alla stitichezza.

Nonostante il suo ampio impiego nella pratica clinica italiana, il lattulosio presenta alcune controindicazioni ed effetti collaterali che devono essere presi in considerazione prima dell'inizio del trattamento. Tra le controindicazioni si annoverano: ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, ostruzione intestinale e galattosemia. Gli effetti collaterali più comuni sono di natura gastrointestinale e includono meteorismo, flatulenza, crampi addominali e diarrea. Tali sintomi tendono a regredire spontaneamente con la riduzione della dose o la sospensione del trattamento.

In conclusione, il lattulosio è un principio attivo molto utilizzato in Italia per il trattamento della stitichezza e dell'encefalopatia epatica. La sua efficacia può essere potenziata attraverso l'associazione con altri composti farmacologici e la sua somministrazione è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, è importante consultare il medico o il farmacista prima di iniziare un trattamento a base di lattulosio per valutare attentamente le possibili controindicazioni ed effetti collaterali.

Farmaci contenenti principio attivo Lattulosio, associazioni