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Farmaci contenenti principio attivo IVERMECTINA

L'ivermectina è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antiparassitari, in particolare agli avermectici. È stata scoperta nel 1975 e successivamente commercializzata a partire dagli anni '80. L'ivermectina è utilizzata per il trattamento di diverse infezioni parassitarie, sia negli esseri umani che negli animali.

In Italia, l'ivermectina è disponibile sotto forma di compresse orali e soluzioni topiche. Le compresse orali sono indicate per il trattamento dell'oncocercosi e della strongiloidiasi intestinale, mentre le soluzioni topiche sono utilizzate per il trattamento della pediculosi del cuoio capelluto e della scabbia.

L'azione dell'ivermectina si basa sulla sua capacità di legarsi selettivamente ai canali del cloro presenti nelle cellule nervose e muscolari dei parassiti. Questo legame provoca un aumento della permeabilità al cloro, causando una paralisi flaccida nei parassiti che porta alla loro morte. L'ivermectina ha un ampio spettro d'azione contro diversi tipi di parassiti, tra cui nematodi (vermi rotondi), acari e insetti.

In Italia, l'oncocercosi non è una malattia endemica; tuttavia, la strongiloidiasi intestinale può essere presente in alcune aree geografiche del paese. La strongiloidiasi è causata dal nematode Strongyloides stercoralis ed è caratterizzata da sintomi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea e nausea. In alcuni casi, l'infezione può diventare grave e causare complicazioni come la disseminazione del parassita ad altri organi.

Per quanto riguarda le infezioni cutanee, la pediculosi del cuoio capelluto è una condizione comune in Italia, soprattutto tra i bambini in età scolare. È causata dalla presenza di pidocchi della testa (Pediculus humanus capitis) che si nutrono di sangue umano. La scabbia, invece, è una malattia infettiva causata dall'acaro Sarcoptes scabiei var. hominis che provoca prurito intenso e lesioni cutanee.

Il trattamento con ivermectina viene generalmente somministrato sotto prescrizione medica e deve essere seguito attentamente per garantire l'efficacia del farmaco e ridurre il rischio di effetti collaterali. Le dosi raccomandate variano a seconda dell'età, del peso corporeo e della condizione da trattare.

Gli effetti collaterali dell'ivermectina sono generalmente lievi e transitori; tuttavia, possono includere sintomi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Altri effetti collaterali possibili sono vertigini, sonnolenza, prurito o rash cutaneo. In rari casi, l'ivermectina può causare reazioni allergiche gravi o problemi neurologici come convulsioni o coma.

È importante sottolineare che l'uso dell'ivermectina per il trattamento della COVID-19 non è attualmente approvato in Italia, né in altri paesi. Nonostante alcune ricerche preliminari abbiano suggerito un possibile effetto antivirale dell'ivermectina contro il virus SARS-CoV-2, le evidenze scientifiche disponibili al momento non sono sufficienti per supportare l'uso di questo farmaco nel trattamento o nella prevenzione della COVID-19.

In conclusione, l'ivermectina è un farmaco antiparassitario efficace e sicuro per il trattamento di diverse infezioni parassitarie. In Italia, viene utilizzata principalmente per il trattamento della strongiloidiasi intestinale e delle infezioni cutanee come la pediculosi del cuoio capelluto e la scabbia. Tuttavia, è fondamentale seguire le indicazioni mediche e le dosi raccomandate per garantire l'efficacia del trattamento e ridurre il rischio di effetti collaterali.

Farmaci contenenti principio attivo IVERMECTINA